Diario condiviso della giornata lavorativa

  • Sembra che il fatto che io sia molto formale renda difficile usare le parolacce contro di me...non si sente nemmeno libero di urlarmi in faccia ^^

    Molto interessante questa cosa, magari la provo anche io. Forse funziona perchè fa una sorta di contrasto con l'atteggiamento aggressivo.

    Un'altra strategia molto valida quando qualcuno ci urla contro è quella di parlare con volume normale e poi di abbassarlo e mantenerlo basso, di solito la discussione si risolve positivamente ed in poco tempo.

  • Molto interessante questa cosa, magari la provo anche io. Forse funziona perchè fa una sorta di contrasto con l'atteggiamento aggressivo.

    Un'altra strategia molto valida quando qualcuno ci urla contro è quella di parlare con volume normale e poi di abbassarlo e mantenerlo basso, di solito la discussione si risolve positivamente ed in poco tempo.

    Concordo sulla strategia che uso anche io; il fatto è che il mio capo è molto "rozzo", poco formale, l'opposto di me, che preferisco sempre mantenere in ufficio un tono distaccato e formale, e i nostri approcci divergono.

  • Vi descrivo la mia giornata tipo di lavoro ultimamente.

    Arrivo in ufficio con un programma, un'idea delle cose da fare in ordine di priorità; vengo travolta da un'onda di: telefonate, e-mail, messaggi WhatsApp, messaggi in chat aziendale, nuovi task dal mio capo, urgenze. Questo mi ribalta in 10 secondi il programma della giornata e mi opprime. Ho la sensazione di non riuscire a stare al passo con tutto, e visualizzo la mole di cose da fare come un macigno sospeso sopra di me, che sta per cadere e schiacciarmi. Arrivo a sera che ho lasciato indietro molte cose, per rincorrere le cosiddette urgenze.

    Lo smart working è diventato un incubo, mi sento isolata e in ansia, tanto che a volte il pomeriggio cambio idea e mi reco in ufficio, come farò oggi. Magari in altri periodi riuscivo a tenere più distacco, ora sento che faccio molta fatica a darmi un'organizzazione e dei tempi, e soprattutto mi manda in uno stato di agitazione perenne.

  • Arrivo in ufficio con un programma, un'idea delle cose da fare in ordine di priorità; vengo travolta da un'onda di: telefonate, e-mail, messaggi WhatsApp, messaggi in chat aziendale, nuovi task dal mio capo, urgenze. Questo mi ribalta in 10 secondi il programma della giornata e mi opprime. Ho la sensazione di non riuscire a stare al passo con tutto, e visualizzo la mole di cose da fare come un macigno sospeso sopra di me, che sta per cadere e schiacciarmi. Arrivo a sera che ho lasciato indietro molte cose, per rincorrere le cosiddette urgenze.

    Invece io ho doppia lista, ogni mattina tiro giù due to do list, una lavorativa e una personale.

    Spesso quella personale è peggio di quella lavorativa, tanta, tanta roba, preoccupazioni, cose da organizzare.

    Il lavoro mi rilassa a volte; perchè so che comunque io gestisca la roba che ho in carico la giornata finirà e domani è un altro giorno, non ci saranno conseguenze epocali: è "solo" lavoro.

    La roba privata no, le conseguenze le pago direttamente.

    Dal contenzioso condominiale che sono spese, ai lavori da fare urgentissimi a casa fuori (e chi li segue chi ci va?), alla scelta della piscina che cambia lo stile di vita e incide sul budget attività, i bambini da recuperare a scuola (oggi sono sola, devo prenderli entrambi ed escono alla stessa ora in posti diversi, devo inventarmi qualcosa), i certificati da rinnovare e il posto che non si trova, i vestiti dei saggi da comprare, le feste a cui portarli nei prossimi giorni con tanto di regali da fare mentre non ho uno spiraglio di tempo per farlo e dopo le 20 è tutto chiuso qui intorno. E' tutto un incastro, ma ormai le cose si sovrappongono.

  • Spesso quella personale è peggio di quella lavorativa, tanta, tanta roba, preoccupazioni, cose da organizzare.

    Il lavoro mi rilassa a volte; perchè so che comunque io gestisca la roba che ho in carico la giornata finirà e domani è un altro giorno, non ci saranno conseguenze epocali: è "solo" lavoro.

    Mi chiedo come farei.

    Ecco devo ritrovare quell'abilità: pensare che è solo lavoro, la sera staccare e basta, ci penserò domani.

  • Sono in pausa pranzo, mattinata storta, sono anche io in concorso di colpa.


    Incarico per Ortles, andare fino in collina per ritirare un frigorifero che a detta di un collega non funzionava, arrivo e funziona, io seguo alla lettera l'incarico e lo ritiro nonostante i -20° che segnava il display.


    Faccio il tutto alla leggera non curandomi di prendere anche la chiave del lucchetto.


    Un casino, funziona? Non funziona? La chiave perché non è stata presa? Nessuno che segnala nulla? Potevi fare qualcosa in più! Non eri nemmeno da mandare a ritirarlo!


    Una catena insomma.... Madonna.

  • Giornata "produttiva", termine politicamente corretto per tradurre "delirio".


    Prima sessione con cinque zucconi da portare ad un risultato per loro soddisfacente.

    Seconda sessione a smaltire richieste telefoniche e via email, con la consapevolezza che ci sono ancora quelle di settimana scorsa.

    Terza sessione di studio e scrittura, argomento difficile a cui dovrò dedicare altre due orette.

    Per non farsi mancare nulla....raccogliamo anche lo sfogo legittimo del collega di lavoro trattato male, con disponibilità a raccogliere ciò che questo trattamento evoca e che ovviamente risale ad anni fa.


    Chissà se il pomeriggio sarà più lineare....

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Oggi smart, mi fa tristezza, mi sembra di tornare ai tempi della pandemia e quando finisco non ho neanche voglia di uscire, mi sento spenta...passo direttamente dalla scrivania al divano, in tuta tutto il giorno, e mi tocca anche prepararmi il pranzo....unica compagnia il gatto che dorme tutto il giorno....e a voi piace lo smart?

  • Giornata conclusa bene. Ho cambiato il motoventilatore del frigo, zincato la ruggine, pulito e igienizzato! Alla fine è finita in risate ascoltando i pezzi di Franchino (RIP) in officina. Altri 6 giorni di lavoro e ferie per 18 giorni, dai forza Ortles, manca poco!

  • voi piace lo smart?

    Io mi trovo benissimo, lavoro quasi semore in smart. Prima vivevo in macchina, tra spostamenti vari; ci vivevo nel vero senso della parola. Un'ora per arrivare in ufficio, poi mezz'ora per andare da qualche cliente a seguire riunioni lunghissime e inconcludenti, mezz'ora per cercare parcheggio, col cardiopalma perché era tardi, mezz'ora poi per tornare in ufficio, un'ora per tornare a casa, dopo aver recuperato la mia bambina da casa della nonna, tra le 19 e le 20. Spesso mangiavo in macchina e avevo residui di panini tra i sedili. Spesso in pausa pranzo prendevo la macchina anche per andare a nuotare. Spesso mentre rientravo, al semaforo, piangevo per non poter rientrare prima da mia figlia. Se ci penso che vivevo così <X

    Oggi mi alzo con calma, ho tutto il tempo di fare una corsetta o portare i bambini a scuola, a seconda di come mi organizzo con mio marito. Inizio presto a lavorare, in pausa pranzo o esco e mangio nei dintorni o faccio sport. Alle 5 se sono libera recupero personalmente i bambini da scuola e finisco con calma di lavorare - la prima non l'ho MAI presa al nido o infanzia, pagavo perchè la riportassero; non conoscevo la faccia di maestre o compagnetti, ero un'estranea alle riunioni di scuola.

    Se sono contenta dello smart? Direi di sì, decisamente. Mio marito pure ha smart e riusciamo ad andare a pranzo fuori insieme da soli ogni tanto. Non ci manca la vita di prima, lo smart ci aiuta moltissimo.

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