Messaggi di Pazzo

    Hai ragione.

    L'amore per i figli è auspicabile e benefico ma con delle condizioni: deve essere anche pensato, razionalizzato, controllato, altrimenti può essere anche deleterio, pensa a quei genitori che rendono obesi bambini di sei, sette anni, pensando, anche in buona fede, che l'iper nutrizione sia espressione di amore.

    In fondo anche il (self) binge eating trova tra le sue prime cause una qualche carenza affettiva ed agisce come (erronea) compensazione.

    E forse se dovessi scegliere tra amore immenso ma incontrollato (e le sue dannose conseguenze) e una situazione di amore più moderato ma ben pensato: sceglierei quest'ultimo.

    L'educazione è sana se è in equilibrio, nel senso etimologico di "parità di peso" e la bilancia va in parità quando "cuore e testa" si equivalgono approssimativamente e si autolimitano reciprocamente.

    Il tuo messaggio non fa' una piega, tranne per il fatto che usi parole come "pensato" "razionalizzato" "controllato".

    Io non so se tu hai figli, ma se hai figli e riesci ad essere "razionale" "controllato" con tuo figlio in tutte le problematiche che ci possono essere e' sicuramente un tuo grosso vantaggio.

    Io non credo che un genitore, "normale", voglia il male del proprio figlio, solo che non tutti riescono a gestire le emozioni in modo razionale. E non credo che nessun libro potra' mai risolvere questo problema, ma solo l'esperienza oppure un'innata capacita' ad essere razionali in qualsiasi momento della vita.

    Difatti chi ha piu' figli di solito dice che dal secondo figlio in poi non fa' piu' gli "errori" fatti con il primo figlio.

    I genitori non sono stupidi e quindi incapaci di capire le nozioni che la letteratura mette a disposizione: sono diseducati a loro volta dai loro genitori all'impegno e alla disciplina. Sono superficiali. Sono analfabeti e quindi anche le migliori nozioni cadono nel vuoto.


    Tipica situazione da società decadente.


    Io comunque nel mio scritto mi rivolgevo (arrogantemente) all'eccezione, ovvero a quei pochi che con lo spirito giusto possono davvero imparare "come fare".

    Secondo me il problema principale e' che nessuna lettura potra' mai prepararti all'evento emotivo che scatena un evento con tuo figlio.

    E ancora di piu', prima di diventare genitori nessun libro ti potra' mai far capire l'amore che proverai per tuo figlio, eccezioni permettendo.

    Oramai, nell'epoca del sapere libero: chiunque può documentarsi, quantomeno sugli errori da non fare.

    Se bastasse documentarsi sarebbe tutto facile, ma un conto e leggere il manuale del buon genitore un conto e' vivere un figlio, sono proprio due mondi diversi.

    La Teoria in questo caso serve a poco, se non pochissimo.

    Io lo intendo così: uno incapace di emanciparsi da rigidi schemi mentali, suoi e/o ereditati dalla sua epoca e dalla sua educazione, uno che difetta di elasticità, uno supponente incapace di ripensarsi, uno che non sa distinguere suo figlio dal "sè stesso figlio che è stato", uno che non si accorge che epoche e circostanze mutano rapidamente.

    Se è così, sbaglierà tutto di default, diversamente potrà anche fare errori, ma avrà la possibilità di averne consapevolezza e rimediare imparando.

    Ma, io non credo sia cosi' semplice definire cosa sia un genitore non adatto a ruolo, ci sono talmente tante variabili che per poter giudicare la capacita' o no bisognerebbe trovarcisi. Ovviamente non parlo di comportamenti non accettabili.

    Pero' quello che scrivi non mi pare una patente da dare per dire che uno non sara' un buon genitore.

    Diciamo che io mi riferisco alla "finestra utile". E' quella che è breve. Preferirei vivere fino a 60 e non 80, purchè i 60 fossero tutti vivibili come a 30-40. Non so se così è più chiaro :)

    Allora sono perfettamente d'accordo con te sul discorso dei 60 tutti vivibili anziche' 80.


    Pero' immagino che se la famosa finestra che tu dici "breve" durasse 90 anni dopo un po' diresti che anche quella e' breve.

    Pensa cosa dovrebbero dire allora certi animali che vivono 2-3 giorni.

    Il problema secondo me non e' tanto la durata del tempo ma se il tempo che hai lo perdi o lo usi per fare qualcosa.

    Ciao, ultimamente riflettevo che la vita è davvero molto, troppo breve.

    Diciamo che questa frase andrebbe contestualizzata.

    Nel senso che dipende a che eta' si va nel regno dei cieli.

    Certo se te ne vai a 20 anni si che e' breve, ma calcolando che in ITalia la vita media e' piu di 80 anni, per come la vedo io e' pure troppa.

    Gia' il mondo sta esplodendo per la sovrappopolazione, se tendiamo pure a campare piu' di 100 anni, allora si che la vita di tutti sara' molto piu' breve :face_with_rolling_eyes:

    Mi sento molto in ansia e sento che in nessuna soluzione potrei stare bene

    Il problema a parer mio è questo, non vuoi prendere una decisione, che tra l'altro e' la cosa piu' difficile da fare nella vita, perche' appunto le decisioni portano a conseguenze.

    Pero' la vita e' la tua, quindi credo che l'unica persona che deve prendere le decisioni sulla tua vita sei tu, come sei tu che ne trarrai delle conseguenze.

    Io sono convinto che tu sai quale decisione vuoi prendere, perche' solo tu vivi la situazione e sai cosa e' meglio per te, per risolvere questo tuo "problema", solo che devi avere il coraggio di prenderla e affrontare cio' che ne comporta.

    la huesera, cosa c'e' da ridere? Non mi pare di aver detto niente di divertente, tranne il defecare mentre si pensa a Juventus Inter, che comunque e' una cosa normale.

    Dove ha detto che lo ha "sentito"? Ho letto che lo ha scoperto, non sentito. Certo se avesse solo sentito FLAP FLAP SQUISH SQUISH TUMF TUMF ZAMF ZAMF, sarebbe diverso, magari sta solo riparando il lavandino. In quel caso bisognerebbe aprire un altro thread: perche' mio marito ogni mattina ripara il lavandino anche se e' gia' a posto? Forse non ama piu' il nostro bagno?

    Avendo scritto le seguenti parole "lui dopo con la scusa del bagno va e sento che si masturba." ho dato per scontato che avendo usato il verbo sentire non lo avesse visto. :)

    È una cosa che fa solo la mattina appena sveglio. Anche se abbiamo un rapporto, lui dopo con la scusa del bagno va e sento che si masturba. Io non ne capisco il motivo. Perchè succede? Vorrei parlarne con lui ma non vorrei mortificarlo. Ho provato a fare un discorso generico ma lui nega dicendo che è pienamente soddisfatto della nostra intimità. È una cosa che fa solo al mattino, anche avendo più rapporti durante il giorno. Cosa mi consigliate?

    Ciao, onestamente credo di essere l'unico che ritiene la cosa strana, ma non l'atto in se, ma il fatto che avendo un rapporto sessuale cosi aperto e intenso, preferisca fare da solo invece di chiedere a te.

    Credo che a questa domanda solo lui puo' rispondere.

    Sempre che quello che tu ritieni una certezza, e cioe' il fatto di aver "sentito" che lui si masturba, sia realmente vero, magari e' solo un tuo problema di udito :)