Sento di non aver scelto serenamente di sposarmi

  • Buonasera a tutti, ho 38 anni e vivo in una situazione di costante ansia rispetto a una relazione con un uomo che amo e che ha 47 anni. Ci conosciamo da 4 anni e, nonostante il mio desiderio più volte espresso di convivere non è mai stato possibile per credenze religiose sue e della sua famiglia di origine. Anche le giornate trascorse assieme in vacanza sono state al più di 1 settimana. Ora mi trovo con una data fissata per fine aprile di matrimonio che non mi sento di aver scelto serenamente dal momento che è la sola condizione per poter proseguire il rapporto e convivere. Mi sento molto in ansia e sento che in nessuna soluzione potrei stare bene: lasciandolo, avrei sempre un senso di colpa e l'idea di aver mandato all'aria tutto per paura; rimanendo mi sento passiva in una scelta non voluta. Ho provato ovviamente a parlarne ma non vuole assolutamente ascoltare e afferma i suoi dogmi senza possibilità di discuterne. Grazie se leggete...

  • Qubit

    Approvato il thread.
  • Ci conosciamo da 4 anni e, nonostante il mio desiderio più volte espresso di convivere non è mai stato possibile per credenze religiose sue e della sua famiglia di origine. Anche le giornate trascorse assieme in vacanza sono state al più di 1 settimana. Ora mi trovo con una data fissata per fine aprile di matrimonio che non mi sento di aver scelto serenamente dal momento che è la sola condizione per poter proseguire il rapporto e convivere. Mi sento molto in ansia e sento che in nessuna soluzione potrei stare bene: lasciandolo, avrei sempre un senso di colpa e l'idea di aver mandato all'aria tutto per paura; rimanendo mi sento passiva in una scelta non voluta. Ho provato ovviamente a parlarne ma non vuole assolutamente ascoltare e afferma i suoi dogmi senza possibilità di discuterne.

    Data l'età di entrambi, vi siete già "conosciuti biblicamente" almeno in quei pochi giorni di vacanza insieme dei quali parli o tutto è rinviato al matrimonio ?


    Perché se si deve andare al buio ...


    (----- :/ -----)

    Ogni cosa umana ha un inizio ed una fine: il lavoro finisce, l’amore muore, l’esistenza arriva alla fine, eppure ci affanniamo a considerare eterne cose e sentimenti che non lo sono e soffrire per la loro caducità. Irrazionalità umana, per fortuna.

  • A mio avviso questo è il momento di guardare indietro, tutto l'arco evolutivo della vostra relazione e metterlo in discussione. Queste diversità così incolmabili non emergono a caso, ma sono il risultato di dissonanze (caratteriali, relazionali) che non avete forse voluto vedere del tutto sinceramente e affrontare prima della proposta "ineluttabile" di lui. Se vi sposate non saprei quanto puo' durare questo amore che oggi affermi di provare, dato che sei già combattuta.


    Quindi questo è un campanello di allarme importante per osservare il tutto sotto un'altra luce, cambiare sguardo e giudizio sul tipo di rapporto che hai costruito con questa persona e anche sulla persona stessa se effettivamente è quella che credevi. Se può esserti davvero compagna di vita. Non credo che tappandoti il naso e sposandoti il tutto si risolverà, anzi, è possibile che i prossimi non siano campanelli ma sirene d'allarme ...

  • Ho provato ovviamente a parlarne ma non vuole assolutamente ascoltare e afferma i suoi dogmi senza possibilità di discuterne.

    Credo che nel tuo scritto la parte più grave sia questa che cito.

    Parlare di dogmi senza possibilità di discuterne è un campanello di allarme non indifferente e da cui fai bene a dubitare.


    Il matrimonio con qualcuno che non discute e non ti lascia il tuo spazio è peggio che finire in carcere. In una settimana di convivenza non emergono i problemi della coppia. Non ne sai abbastanza per sposarti così "al buio".

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Grazie a tutti per il vostro tempo e le vostre riflessioni, è un periodo di forte conflitto ed ansia per me...


    Per rispondere alle vostre riflessioni:


    1) rigidità prevalentemente religiosa, per il resto è un collezionista a livello maniacale di oggetti

    2) dogmi poco discutibili nel senso che ci siamo confrontati con sacerdoti che ovviamente gli hanno dato ragione su tutto, tranne alcuni più aperti e comprensivi del mio punto di vista

    3) frequentare la sua famiglia aldilà di due ore in tutto in 4 anni non è stato possibile.

  • Qui esprimo un parere che da neurodivergente mi verrebbe da definire assolutamente corretto, ma da neurotipico devo sottolineare sia un parere personale e come tale soggetto a un punto di vista.


    Le persone con una mente inderogabilmente legata alla religione sono persone che nella mia esperienza e in tutti i casi che ricordo: vivono a braccetto con una quantità enorme di ipocrisie e forzature iper-realistiche che presto o tardi trovano una via di sfogo.


    La religione e tutta la spiritualità hanno il loro ruolo nella vita umana, ma non devono essere così influenti nelle decisioni e nella struttura della vita personale, altrimenti invece di vivere la propria vita.. si rischia di vivere quella di qualcun altro.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Pivaldo intende dire se avete fatto sesso.

    Esattamente quello che intendevo dire con un riferimento alla terminologia biblica.


    Non volevo essere irriguardoso o lubrico, ma solo chiarire un elemento che nella fase di formazione di una coppia conta molto. Potrei essere tuo padre e se mia figlia mi presentasse una situazione analoga, le avrei posto la stessa identica domanda.


    Perché ritengo che al matrimonio (che è un impegno serio nella vita di una persona, a prescindere dalla religione) si debba giungere con una certa consapevolezza rispetto alla compatibilità con il partner. Il sesso è un aspetto importante e non va sottovalutato, nella formazione e svolgimento della vita familiare.


    In primo luogo, nelle coppie che giungono (o meglio, giungevano) illibate al matrimonio c'era una certa percentuale di incompatibilità sul versante sessuale che impediva lo svolgimento di una relazione serena. Persino matrimoni "bianchi", che vuol dire senza alcuna condivisione sessuale (ora, è vero che si può divorziare o persino ottenere l'annullamento in sede ecclesiastica ma non mi sembra il caso di perdere così tanto tempo).


    Non si sa cosa aspettarsi da chi è così perentoriamente rigido ed intransigente dal punto di vista religioso, al punto che si rischia di fare un salto nel buio.


    Tutto questo non è frutto di esagerazione, credimi, ma di esperienza.

    La figlia cinquantenne di una mia conoscente è stata lasciata una decina di anni fa dal marito. Erano una coppia di cattolici integralisti, che è durata una decina di anni. Lui molto assertivo nel suo ruolo di capofamiglia, ha imposto alla moglie di lasciare il suo lavoro ed ha voluto che la casa che hanno acquistato poco dopo il matrimonio fosse intestata esclusivamente a suo nome (anche se nell'acquisto erano stati impiegati pure i risparmi di lei).


    All'improvviso, mi ha raccontato lei, lui è sparito dopo dieci anni di matrimonio. Ha scoperto subito che lui aveva trasferito all'estero tutti i risparmi familiari e, poi, che era scappato con una entraineuse rumena trentenne. Lei è rimasta senza mezzi di sostentamento in una casa non sua. Ma ha continuato a credere che il marito fosse stato raggirato dalla "donnaccia" (probabilmente ricattato dai suoi parenti) e lo ha continuato a credere pure quando ha ricevuto la notifica per posta di una domanda di divorzio presentata dal marito innanzi ad un tribunale rumeno (lui aveva preso la residenza in Romania e dopo sei mesi è consentito da quella legge nazionale di chiedere il divorzio senza separazione in base alla sola residenza).


    Mentre lei era dalla madre, per vivere, ha scoperto che il marito era tornato per alcuni giorni in Italia ed aveva messo in vendita la casa familiare a sua insaputa.


    A quel punto, la madre l'ha convinta a rivolgersi ad un' avvocatessa specializzata in diritto di famiglia ed iniziato una causa (purtroppo rivelatasi inutile) di separazione in Italia per bloccare la vendita. Il tribunale italiano, in assenza di prole, ha respinto la richiesta di assegnazione della casa, ma le ha concesso un assegno alimentare (che non è stato mai onorato dal marito, nel frattempo divorziato). Lei ha scoperto su Facebook che lui si era risposato in Romania, ma continua a pensare che, visti i suoi convincimenti religiosi, lui - convinto assertore dell'indissolubilità del sacramento matrimonio - sia vittima di un raggiro e che possa tornare da lei.

    La madre, vista la pessima condizione della figlia, mi ha chiesto cosa ne pensassi. Ho fatto una ricerca, utilizzando conoscenze ed informazioni sui social media: lui ha divorziato dalla moglie rumena ed attualmente frequenta una bella fanciulla (più giovane anche della ex moglie rumena) titolare di un'attività di parruccheria e di nail salon in una capitale balcanica. Ho trovato su FB un video che ritrae la coppia nel corso di una crociera nella primavera scorsa in atteggiamenti di intima familiarità e l'ho mandato alla madre, la quale lo ha fatto vedere alla figlia.

    Questa mi ha chiamato due mesi fa per dirmi che era ancora più convinta che il marito (ormai ampiamente ex) fosse stato ingannato e manipolato ... e continua a sperare che ritorni da lei.


    Che dire? Certe volte, per credere in modo assoluto nell'osservanza dei principi religiosi si pigliano delle cantonate colossali. Per come la vedo io.


    Non voglio scoraggiare, ma di persone intransigenti religiose che commettono iniquità sono piene le cronache. Bisogna fare un equilibrato impiego del buon senso ed avere senso pratico.

    Pure quando ci si sposa.


    (----- 8) ------)


    Ogni cosa umana ha un inizio ed una fine: il lavoro finisce, l’amore muore, l’esistenza arriva alla fine, eppure ci affanniamo a considerare eterne cose e sentimenti che non lo sono e soffrire per la loro caducità. Irrazionalità umana, per fortuna.

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