Ciao, ultimamente riflettevo che la vita è davvero molto, troppo breve. Intanto gli ultimi 20 anni mi sono letteralmente volati; ogni tanto mi guardo indietro e mi sembra incredibile sia passato tutto questo tempo. Sono stati anni molto belli, e anche molto, molto produttivi, ho realizzato tante cose; ma moltissime le voglio ancora realizzare, mentre mi pare che il tempo non sia a mio favore, e a volte questa cosa mi angoscia. Prima, lo ammetto, non ci pensavo; forse è proprio l'età che ti ci fa pensare. Diciamo che a 30 anni non vedevo limiti a ciò che potevo fare e anche al tempo che avevo a disposizione; adesso invece il limite lo vedo. Cerco di non farmi fermare da questo, e andare avanti come se il limite non ci fosse, ma so che c'è, e la cosa mi frena un pochino a volte, mi fa tentennare e procedere meno spedita. A volte penso che gli anni che mi restano da vivere non sono abbastanza! E anche che non ho garanzia di essere sempre abbastanza in gamba per fare tutto quello che voglio! Che ne pensate? A voi capita di pensare così? E' un pensiero normale o è un mio assurdo cruccio? E come va affrontato, qual è il modo migliore di affrontarlo, bisogna tenerne conto e rallentare o andare avanti incuranti del futuro, godendo di quel che rimane finché si può?
La vita è troppo breve
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Ciao, ultimamente riflettevo che la vita è davvero molto, troppo breve. Intanto gli ultimi 20 anni mi sono letteralmente volati; ogni tanto mi guardo indietro e mi sembra incredibile sia passato tutto questo tempo. Sono stati anni molto belli, e anche molto, molto produttivi, ho realizzato tante cose; ma moltissime le voglio ancora realizzare, mentre mi pare che il tempo non sia a mio favore, e a volte questa cosa mi angoscia. Prima, lo ammetto, non ci pensavo; forse è proprio l'età che ti ci fa pensare. Diciamo che a 30 anni non vedevo limiti a ciò che potevo fare e anche al tempo che avevo a disposizione; adesso invece il limite lo vedo. Cerco di non farmi fermare da questo, e andare avanti come se il limite non ci fosse, ma so che c'è, e la cosa mi frena un pochino a volte, mi fa tentennare e procedere meno spedita. A volte penso che gli anni che mi restano da vivere non sono abbastanza! E anche che non ho garanzia di essere sempre abbastanza in gamba per fare tutto quello che voglio! Che ne pensate? A voi capita di pensare così? E' un pensiero normale o è un mio assurdo cruccio? E come va affrontato, qual è il modo migliore di affrontarlo, bisogna tenerne conto e rallentare o andare avanti incuranti del futuro, godendo di quel che rimane finché si può?
Mia madre ha cambiato stile di vita a 56 anni... non ci sono limiti, esclusi quelli che ci imponiamo.
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Mia madre ha cambiato stile di vita a 56 anni... non ci sono limiti, esclusi quelli che ci imponiamo.
Purtroppo non è propriamente così. Tua madre ha cambiato stile di vita, ok, lo vedo fattibile, ma pur sempre con dei limiti.
Oltre una certa età...alcune vie sono assolutamente precluse.
Ti faccio degli esempi molto banali. Se a 40 anni ti viene in mente di punto in bianco di fare il medico, o la ballerina alla Scala, o la pianista, è praticamente impossibile. Forse puoi ancora prendere una laurea pure in medicina (se le condizioni al contorno ti aiutano, se hai un raddito passivo, tempo, ecc), ma esercitare...è complesso anche per i neolaureati di 30...chi mai prenderebbe in considerazione a quel punto un cinquantenne fresco di laurea? E per quanti anni potresti esercitare, ammesso che qualche ospedale ti assuma? Questo discorso si può applicare a moltissime altre cose, a qualsiasi età puoi aggiungere o cambiare i tuoi hobby (ho zii che hanno iniziato a sciare dopo i 40 senza aver mai visto la neve prima), ma per fare qualcosa che venga socialmente riconosciuto è tardi.
Ogni età ha i suoi limiti, a 50 difficilmente una donna può fare figli, e se non li ha fatti deve rassegnarsi, tentare altre vie, adottare, salvo rarissimi casi che comunque non sono replicabili sempre, tralasciando i giudizi etici.
Io da qualche tempo sto cercando banalmente di cambiare lavoro, un lavoro dove sono apprezzata e riconosciuta, vorrei cambiare azienda, e crescere un pochino ancora (ho investito molto sulla carriera negli anni); nemmeno questo è scontato di riuscire a farlo e so bene che se avessi qualche anno in meno sarei avvantaggiata.
A un certo punto ti frena anche quello che hai; se arrivi a 56 anni e hai dei figli adolescenti o giù di lì, i gradi di libertà della tua vita non saranno gli stessi di una persona sola, o con figli già adulti. Pensa progettare di andare a vivere in Australia con tutta la famiglia, figli che hanno i loro riferimenti e le loro relazioni amicali e non vogliono seguirti....insomma con l'età cambia tutto per n-mila motivi. E io sono la prima a pensare che il nostro futuro è tutto nelle scelte che facciamo...giorno per giorno...ma una volta fatte un bel po' di scelte, disfare tutto può non essere banale, mentre a 20-30 anni, quando non hai nulla di definito, di fatto...è tutto molto più pilotabile secondo me...
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"La vita è breve". Ma anche "la vita è una sola" (al di là della reincarnazione...), "non sai quello che potrebbe capitare domani". Sono frasi che in passato consideravo banali, eppure sono proprio quelle che mi stanno muovendo negli ultimi tempi e mi hanno e stanno portando ad una certa consapevolezza, le uso come sprone. "Se non lo fai ora quando lo farai?".
È vero, ci sono alcune cose come hai elencato tu ipposam che sono difficili da svolgere arrivati ad una certa età, come intraprendere determinate carriere, senza laurea ed esperienza. Ma ad esempio, prendere una laurea, studiare, cambiare vita, avviare un'attività, fare dei corsi, approfondire una passione, un hobby, lavorare su se stessi, migliorarsi come persona...ci sono un'infinità di cose che potremmo fare, in qualsiasi momento della vita. Una miriade di possibilità, e questo è in parte rassicurante. -
Oltre una certa età...alcune vie sono assolutamente precluse.
Se parliamo di carriere professionali, salvo autentici talenti che magari innovano significativamente un settore e ottengono persino e <honoris causa> la laurea che non avevano, piaccia o non piaccia è vero che sempre più vie si precludano ad ogni anno che passa.
In tutto il resto non la vedo così tragica.
Non si contano le persone volitive (e in qualche misura talentuose) che scoprono una second life molto più felice della prima...persino dopo la pensione, così come non si contano quelle che ...forzosamente molto pre-pensionate ma non in età da pensione... si sono ingegnate in percorsi gratificanti e non tornerebbero per nessuna ragione a cambiare questa second life con la precedente...
se arrivi a 56 anni e hai dei figli adolescenti o giù di lì, i gradi di libertà della tua vita non saranno gli stessi di una persona sola, o con figli già adulti. Pensa progettare di andare a vivere in Australia con tutta la famiglia, figli che hanno i loro riferimenti e le loro relazioni amicali e non vogliono seguirti...insomma con l'età cambia tutto per n-mila motivi
Evidentemente sì.
Ma mi suona strano che ti sembri strano...
La famiglia non è mica il proprio esercito personale... E' fatta di persone che potrebbero benissimo non seguirti, e anche avendo tutte le ragioni del mondo...
A me sarebbe piaciuto girare l'Europa facendo l'artista di strada nel meraviglioso mondo degli Artisti di Strada. Con un figlio di otto anni, e non volendo farne un nomade nè men che mai renderlo prematuramente orfano di madre, era semplicemente da dimenticare. Punto. Giro pagina, visto che ce ne sono anche tante altre.
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"La vita è breve". Ma anche "la vita è una sola" (al di là della reincarnazione...), "non sai quello che potrebbe capitare domani". Sono frasi che in passato consideravo banali, eppure sono proprio quelle che mi stanno muovendo negli ultimi tempi e mi hanno e stanno portando ad una certa consapevolezza, le uso come sprone. "Se non lo fai ora quando lo farai?".
È vero, ci sono alcune cose come hai elencato tu ipposam che sono difficili da svolgere arrivati ad una certa età, come intraprendere determinate carriere, senza laurea ed esperienza. Ma ad esempio, prendere una laurea, studiare, cambiare vita, avviare un'attività, fare dei corsi, approfondire una passione, un hobby, lavorare su se stessi, migliorarsi come persona...ci sono un'infinità di cose che potremmo fare, in qualsiasi momento della vita. Una miriade di possibilità, e questo è in parte rassicurante.Certamente e da sempre seguo questo modo di approcciare la vita. Il mio mantra è il miglioramento continuo, in uno o più ambiti. Tuttavia in questo periodo mi pesa vedere alcune prospettive restringersi.
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Troppo breve per fare cosa?
Nella nostra società c'è questa bulimia di fare, di ottenere, di possedere... un accumulo infinito di esperienze. Mi ricorda il mostro senza volto del film La città incantata, più mangia più vuole mangiare più diventa mostruoso volendo divorare tutto.
In altre culture la vita è anche troppo lunga, si prega per non doversi reincarnare e non dover rivivere tutto quanto. Si celebra il momento presente e le cose belle che già si hanno, senza attaccamento e senza l'ansia del desiderio che ci proietta nell'immaginario futuro desiderato dimenticandoci il presente.
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Troppo breve per fare cosa?
Nella nostra società c'è questa bulimia di fare, di ottenere, di possedere... un accumulo infinito di esperienze. Mi ricorda il mostro senza volto del film La città incantata, più mangia più vuole mangiare più diventa mostruoso volendo divorare tutto.
In altre culture la vita è anche troppo lunga, si prega per non doversi reincarnare e non dover rivivere tutto quanto. Si celebra il momento presente e le cose belle che già si hanno, senza attaccamento e senza l'ansia del desiderio che ci proietta nell'immaginario futuro desiderato dimenticandoci il presente.
Interessante punto di vista.
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Forse nella nostra società la vita è troppo breve perché c'è questa costante corsa a fare, sperimentare, ottenere, che ci dimentichiamo di "viverla" nel frattempo.
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Ma mi suona strano che ti sembri strano...
La famiglia non è mica il proprio esercito personale... E' fatta di persone che potrebbero benissimo non seguirti, e anche avendo tutte le ragioni del mondo...
Infatti non mi sembra affatto strano, ho fatto solo una considerazione.
Nella nostra società c'è questa bulimia di fare, di ottenere, di possedere... un accumulo infinito di esperienze. Mi ricorda il mostro senza volto del film La città incantata, più mangia più vuole mangiare più diventa mostruoso volendo divorare tutto.
Interessante quello che dici. Io mi sento da sempre un po' così...mi piace molto vivere e accumulare esperienze al punto che mi pare non mi basti una vita per mettercele tutte....
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