Hai ragione.
L'amore per i figli è auspicabile e benefico ma con delle condizioni: deve essere anche pensato, razionalizzato, controllato, altrimenti può essere anche deleterio, pensa a quei genitori che rendono obesi bambini di sei, sette anni, pensando, anche in buona fede, che l'iper nutrizione sia espressione di amore.
In fondo anche il (self) binge eating trova tra le sue prime cause una qualche carenza affettiva ed agisce come (erronea) compensazione.
E forse se dovessi scegliere tra amore immenso ma incontrollato (e le sue dannose conseguenze) e una situazione di amore più moderato ma ben pensato: sceglierei quest'ultimo.
L'educazione è sana se è in equilibrio, nel senso etimologico di "parità di peso" e la bilancia va in parità quando "cuore e testa" si equivalgono approssimativamente e si autolimitano reciprocamente.
Il tuo messaggio non fa' una piega, tranne per il fatto che usi parole come "pensato" "razionalizzato" "controllato".
Io non so se tu hai figli, ma se hai figli e riesci ad essere "razionale" "controllato" con tuo figlio in tutte le problematiche che ci possono essere e' sicuramente un tuo grosso vantaggio.
Io non credo che un genitore, "normale", voglia il male del proprio figlio, solo che non tutti riescono a gestire le emozioni in modo razionale. E non credo che nessun libro potra' mai risolvere questo problema, ma solo l'esperienza oppure un'innata capacita' ad essere razionali in qualsiasi momento della vita.
Difatti chi ha piu' figli di solito dice che dal secondo figlio in poi non fa' piu' gli "errori" fatti con il primo figlio.