Come (e se è possibile) aiutare una persona a smettere di fumare?

  • Eccomi qui ad aprire un thread nella sezione dipendenze, per il nuovo cruccio che mi tormenta.

    La persona in questione è il mio compagno, fumatore cronico (aveva già smesso una volta nella vita prima che lo conoscessi, per poi ricominciare).

    Quando una persona che mi è molto vicina ha un problema - soprattutto se legato alla salute - tendo a farne una questione/missione personale e ne soffro come se il problema fosse sulla mia pelle, ma ho anche notato che mi crogiolo nel dispiacere (e fastidio in questo caso) senza passare a una vera azione edificante e utile, quantomeno un tentativo a supporto.

    E so bene che la decisione spetta solo e soltanto a lui, come quando si inizia una dieta, o lo si ha in testa o no.


    Il fatto è che mi sto seriamente preoccupando per lui, non posso vedere una persona che fuma un pacchetto al giorno, solo al pensiero manca l'aria a me (oltre al fumo passivo che inalo). Io sono parzialmente tollerante alle sigarette perché di base è un odore che non mi dà fastidio e io stessa occasionalmente fumo (3-4 sigarette a settimana, nemmeno sempre).

    Tra l'altro ha anche iniziato un lavoro legato allo sport, quindi è proprio un controsenso.

    Vorrei farlo riflettere sul concetto di dipendenza = schiavitù e sul male che si sta facendo... Già respiriamo male qui, e ci sono moltissimi fattori di rischio sui quali possiamo fare poco o nulla... Ma non sto tanto parlando di speranza di vita o malattie, sono abbastanza disillusa sul tema, ma parlo di stile di vita, di rispettare se stessi e trattarsi bene, di liberarsi da questa schiavitù, del malessere che il fumo porta nel quotidiano (pelle, respiro, puzza di fumo che hai addosso, ecc.), non può non pensarci...


    So bene che è una dipendenza e in quanto tale non può essere banalizzata... Il punto è che lui va sulla difensiva... Dice che sa bene che deve smettere ma non è così semplice... Penso abbia proprio una forte dipendenza, del tipo l'altra sera stavamo rientrando in hotel e lui si è dovuto fermare a comprare le sigarette, nonostante gli avessi detto che nel pacchetto ne restavano ancora 3 e tanto stavamo andando a dormire! Ma è proprio il fattore ansia di non avere il pacchetto nuovo pronto. Io non posso capire questa dinamica, ma mia madre mi aveva raccontato che quando era giovane e fumava ragionava proprio così.

    Poi il fumo porta nervosismo, e mi dispiace vederlo fumare anche nei momenti in cui siamo super tranquilli e sereni, o appena arriviamo in cima a un monte dopo una camminata per "respirare aria pulita". Poi si chiede cosa ci fosse nel vaccino Covid e non se lo voleva fare, ma vedi quale veleno ti autoinfliggi ogni giorno...

    Una dipendenza è una debolezza fondamentalmente, a un certo punto uno dovrebbe reagire...


    Lui lo si deve prendere o con gli ultimatum (con il rischio del litigio), o con la paura qualora il medico gli dovesse dare un campanello d'allarme (ma non posso corrompere un medico), o piantando il coltello nei giusti punti emotivi. Siccome a parole è difficile ed elude il discorso, stavo pensando di scrivergli una lettera, che si leggesse da solo e con calma. Può sembrare un po' da pazza, ma penso possa essere un'arma non dico efficace, ma quantomeno incisiva: innanzitutto è un canale comunicativo che non utilizziamo abitualmente, quindi potrebbe restare più impressa, essendo scritta; poi io ho molta abilità nel linguaggio scritto, so scavare nei punti giusti e far commuovere, piangere e pensare. So che magari non servirà a niente, ma devo buttare fuori i miei pensieri.


    Voi avete accanto persone che fumano? Avete mai smesso e se sì, cosa vi ha aiutato?

    Grazie

  • Ho fumato 30 anni.

    Non sono mai stata una fumatrice incallita. Diciamo che nei primi 20 anni un pacchetto mi durava 2 giorni, 2 giorni e mezzo, e negli ultimi 10 anni fumavo 5/6 sigarette al giorno, a volte meno.

    Mi è sempre piaciuto moltissimo fumare, forse perchè era per me un momento di pausa.

    Mi piaceva il sapore, mi piaceva fumare dopo un caffè o dopo un pranzo.

    In 30 anni non ho mai pensato una volta di smettere completamente, mai.


    Un lunedì mattina, (era il 5 settembre 2022) mi sono svegliata e complice il fatto di avere fumato troppo la domenica prima, non stavo bene. E lì, per la prima volta, mi è balenata in testa l'idea di smettere.

    Mi sono detta che smettere di botta non era possibile.

    Quindi mi sono fatta una sorta di schema, in cui ho diviso per le settimane a venire dei successivi 3 mesi quante sigarette dovevo fumare.

    Calando sempre più.

    Io poi sono una che quando mi impunto su una cosa, quando mi pongo un obiettivo lo devo raggiungere, diventa una sfida.

    Ho seguito quel piano, a volte sgarrando, ma non ne facevo un dramma, e comunque al 30/11/2022 ho fumato l'ultima sigaretta.

    Mai più toccata una sigaretta e mai più avuto voglia. :)


    Ora: per un fumatore incallito è difficile, molto difficile.

    Credo che tu possa fare poco, anzi, quando sei un fumatore incallito e le persone che ti stanno intorno ti dicono che dovresti smettere, sale il senso di agitazione, perchè il fumatore incallito lo sa già da solo che dovrebbe smettere, ma, appunto, è difficile.

    Purtroppo, è lui che si deve mettere in testa di smettere.


    Però, spero che qualcuno possa darti spunti e suggerimenti pratici per poterlo aiutare.

    Il vizio del fumo è terribile, anche perchè tanto è riposto nel gesto.

    "Niente limiti, Solo orizzonti..."

  • Ciao, l'idea della lettera sembra buona. Così è anche più facile magari sia da scrivere che da recepire.

    Hai mai pensato anche all'alternativa della sigaretta elettronica? Io, da quando sono passato lì, le sigarette non dico mi fanno schifo però... non c'è paragone proprio, sia come alito, puzza, rischi per la salute e anche livello di nicotina scalabile volta per volta. E usando alcuni tipi di ecig si può simulare sia il gusto tabaccoso sia, con i filtri in cotone, anche la consistenza.

    Poi, anche come metodo per interrompere, è consigliato da alcuni medici. Proverei a inserirlo tra le scelte.

    your mind is a powerful thing, but what happens when it turns against you ?

  • Ciao Saritta, ti posso portare la mia esperienza personale di ex fumatore. Cosa fondamentale, la voglia di smettere deve arrivare da lui. Io ho smesso e ripreso diverse volte, ma tutte le volte che ci provavo era perchè desideravo io farlo.

    In uno dei tentativi mi aveva aiutato molto il libro di Allen Carr, ero riuscito a smettere senza fatica, anzi ero felice di aver smesso...due anni dopo, in occasione di una cena, un'amica tira fuori dell'erba...vabbè penso io, mica è una sigaretta, non c'entra nulla. Il giorno dopo ero dal tabaccaio, prima una al giorno, poi due, e alla fine ho ricominciato.


    L'unico modo che ho trovato per 'smettere', è stato il passaggio alla sigaretta elettronica. Sono 8 anni che non fumo sigarette tradizionali, e non provo più il desiderio di farlo.


    Aggiungo un'altra cosa, io non sono mai andato oltre le 10 sigarette al giorno nei momenti peggiori, solitamente stavo tra le 5 e le 7 al giorno, poi perdevo interesse, anzi mi dava fastidio.

    Accettare non significa rassegnarsi - Mai giocare a scacchi con un piccione

  • Io ho sofferto tantissimo per il fumo dei miei genitori. Si è attenuato ma non è sparito.

    Quando sento il click dell'accendino, anche se sto in un'altra stanza, ho agitazione.

    Avevo e ho come l'impressione che il fumo che inalavano loro entrasse in me, diventavo un tutt'uno con loro.

    Anche il ragazzo che stavo frequentando idem: ogni ora circa fuma. Con lui la cosa l'ho sofferta di meno, boh, è come se non avessi il "legame di sangue" che ho con i miei.

    Senza dubbio tocca il fatto di vedere chi abbiamo vicino soffrire di una grossa dipendenza. Al contrario, ad esempio, ho persone vicine fin troppo salutiste e anche quella è una dipendenza.

    Non so darti tanti consigli perché mi sono arresa e diventa stancante stargli troppo dietro. Forse dovrebbero veramente avere uno shock per capire che si devono dare una regolata.

  • Cosa fondamentale, la voglia di smettere deve arrivare da lui.

    Il punto più importante l'ha già sottolineato LeggeraMente

    Non c'è verso di convincere nessuno a smettere, la volontà deve partire da dentro. E lui mi sembra ancora lontano da questa fase da ciò che racconti, mi sbaglio?

    Dalla mia esperienza, l'unico metodo che ho visto funzionare in questi casi (ma non sempre) è lo spavento.

    Intanto potresti dirgli che se continua così, nel migliore dei casi, a 60 anni finisce in ossigenoterapia (la bombola dell'ossigeno per intendersi), prima tot ore al giorno, poi continua. Questo è il caso di mio padre, per esempio.

  • l'altra sera stavamo rientrando in hotel e lui si è dovuto fermare a comprare le sigarette, nonostante gli avessi detto che nel pacchetto ne restavano ancora 3 e tanto stavamo andando a dormire! Ma è proprio il fattore ansia di non avere

    Anche io ero cosi. Pacchetto in macchina, pacchetto in borsa, pacchetto in ufficio, pacchetto nel cassetto del mobile del soggiorno....una galera!!



    Anche io provai la sigaretta elettronica, mi dava fastidio, parecchio. Mal di testa e fastidio in gola.

    Abbandonata subito.

    Onestamente, credo sia necessario "uno scatto nelle rotelle del cervello", una convinzione che sboccia.

    Io non è che mi spaventai, però quella mattina mi alzai che proprio non stavo bene, mi pareva di respirare male.

    Da lì, la convinzione.

    Ora il fumo mi da pure fastidio.

    La decisione migliore di tutta la mia vita.

    Certo, tanta forza di volontà, oltretutto in un periodo non facile della mia vita.

    "Niente limiti, Solo orizzonti..."

  • Magari per l'elettronica dipende quale, a che potenza la usi, quanta nicotina c'è nel liquido, se è tiro polmonare o di guancia... Ci sono varie di queste variabili.

    your mind is a powerful thing, but what happens when it turns against you ?

  • Io ho smesso 20 anni fa dopo aver letto il libro di Carr.

    Non so se sia stato quello, forse semplicemente l’ho letto in un momento in cui la mia decisione era già stata presa.

    Fatto sta che la notte di capodanno tra il 2004 e il 2005, allo scoccare della mezzanotte, sono uscito da solo sotto la neve e ho fumato in pace la mia ultima sigaretta.

    Per quanto concerne il compagno di Saritta concordo con chi scrive che la motivazione deve partire da lui ma penso che ricevere una lettera di quel tipo possa anche sbloccare la situazione.

    Consultando abbastanza esperti puoi trovare conferma a qualsiasi opinione.

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