Chi si è sposato, lo rifarebbe?

  • Non ho avuto occasione di trovarle, ho sempre avuto a che fare con gente meschina.

    Non so sinceramente se fossero oggettivamente così, o se per come sono fatto io tutti mi sembrino meschini.

    Di base il mondo è abitato da gente buona, però ovviamente si parla solo di quelli che si comportano male. Un po' come avviene con gli immigrati. La percezione di molti è che tutti quelli che arrivano in Italia lo fanno per delinquere, mentre nei fatti solo una piccola parte commette reati.

  • Applausi.

    Sposarsi, fare figli, sono scelte che hanno un impatto enorme sulla nostra vita, ma sono "scelte". Va compreso che non sono passi da cui tornare indietro facilmente, sono passi definitivi, soprattutto il fare figli. Una cosa fondamentale da capire secondo me è che sono passi da fare quando si sente di voler "dare", non "prendere", anche se poi si riceve moltissimo in cambio. Ma di certo non è per tutti, e se non si è disposti a dare, se non si è disposti a rinunciare a se stessi, ai propri egoismi, alle proprie abitudini, è davvero meglio fare altro nella vita.

    Applausi a te.

    E' questo il punto. Non si tratta di sposarsi o non sposarsi, esistono "scelte" importanti che si possono fare anche da non sposati, come quella di fare figli. Si tratta di essere consapevoli di certe "scelte" e di quello che comportano, e si tratta anche, in questo senso, di comprendere non solo se noi siamo consapevoli e pronti, ma se lo è anche l'altra nostra metà. Purtroppo non basta il fatto di amarsi e stare bene insieme "fino a oggi"; certi "egoismi" possono affiorare domani... e che succede se una delle due parti mette questi al primo posto? Ovviamente le cose capitano, le persone cambiano, ecc. ma quantomeno nel momento in cui si ponderano certe "scelte", la cosa principale che non dovrebbe mancare è l'affidabilità di entrambe le parti.

    Come ha scritto saggiamente Gretel... nel mondo di oggi dove gli egoismi regnano sovrani, è di buon senso consigliare di sposarsi e poi come va va? Forse no...

    Per quanto riguarda me, l'ho fatto e lo rifarei. Ciao.


    Parli così in quanto nessuna ti ha mai rubato il cuore, in quel caso, i calcoli e tutto il resto vanno a quel paese.


    L'ultima frase è sconcertante. Ci sono vari tipi di fiducia e la più genuina e quella che si da senza aspettarsi nulla in cambio.

    Ciao, a me l'ultima tua frase pare sconcertante.

    Mi pare una di quelle frasi tanto in voga e diciamo "acchiappalike" che però di fatto non rappresentano qualcosa di saggio.

    La fiducia è qualcosa di imprescindibile in un rapporto genuino tra persone, che sia un rapporto di lavoro, amicale, una relazione o altro.

    Ma come tutte le cose, è un qualcosa che ha degli alti e bassi, è un qualcosa che va coltivato, alimentato, e che in un certo senso per farlo richiede anche un "impegno".

    In un thread come questo, dove in sostanza il quesito iniziale è, in poche parole, "è opportuno "fidarsi" di qualcun altro tanto da sposarlo, con tutto quello che si sente in giro?", la tua sulla fiducia mi pare la frase adatta a prendere un palo dritto dritto in faccia.

    La mia massima è un'altra: la fiducia è imprescindibile e ovviamente ci deve essere e va data all'altra persona, ma solo fin quando questa non ci dà motivi per pensare il contrario.

    La fiducia "genuina", come la definisci tu, lasciamola agli ingenui :)


    Ciao

  • Grazie per lo sconcertante ;) ad ogni modo la mia frase era tutto meno che un acchiappa like.


    Per rispondere ai tuoi dubbi: ho specificato che ci sono vari tipi di fiducia, quelle più intime come con la compagna, con il migliore amico o con i familiari ovviamente non possono essere tradite, o meglio, se accade è un bel guaio.


    Per le restanti "fiducie" che tu non vedi, si può essere più propositivi senza aspettarsi nulla in cambio. Ci sarà sempre qualcuno che ti frega, ma ciò non può orientare in negativo il tuo pensiero verso tutto il mondo. TI faccio un esempio: se un cliente non ti paga (e succede) non è che la puoi far pagare a tutti, non garantendo più i tuoi servizi.

  • Certo un rapporto può finire, a volte è così che deve andare; capisco il non volersi sposare. Mi chiedo se però questo tua sfiducia non possa costituire un ostacolo verso una relazione, perché a quanto ne so io su altri funzionamenti umani "potrebbe essere" che anche inconsciamente abbia effetti, al di là del matrimonio intendo, proprio relazione inteso amare e soprattutto lasciarsi amare, pur non sposandosi: affermi di no sulla tua esperienza pregressa e che il "marito" l'hai fatto in più occasioni. Però mi sembra di capire che queste relazioni ti abbiano confermato che hai scansato un fosso in quel senso, il ché è positivo da un lato ma anche sfiduciante dall'altro.

    Il malinteso è proprio a monte: non si tratta di sfiducia.

    Tutti i discorsi che faccio in materia appaiono come "sfiduciati" solo se li si interpreta con il bias polarizzante tipico, ovvero: o sei "pro" o sei "contro".


    Se fai leggere quello che ho scritto qui a una AI (esperimento già fatto) ti risponderà che non c'è polarizzazione nelle mie parole. Si tratta solo di un'analisi che prende in considerazione diversi fattori con una certa attenzione alla prudenza. Niente più.


    Essendo che non c'è sfiducia: non c'è nemmeno la possibilità che questa costituisca un ostacolo nel creare una relazione.

    Ovviamente rispetto a un individuo inconsapevole chi ha certe consapevolezze ha anche più resistenze, ma non tanto nel creare o gestire una relazione. Ha resistenze nel prendere un mutuo "di coppia" o sposarsi o vincolare la propria vita in modo definitivo. Questo potrebbe essere un ostacolo dalla parte del partner, eventualmente.


    Quindi diciamo che è sempre meglio cercare di controllare gli eventi e fare in modo che certe cose non accadano mai...

    Ah ecco.


    Non sposarci non ci tutela dal dolore della fine di una relazione importante.

    Certamente.

    Però può tutelare da altri tipi di perdite o obblighi che possono diventare un aggravante di una situazione già difficile.


    non mi sono lasciata influenzare dal fatto di essere donna io stessa.

    Forse perché il genere a cui appartengono non offusca mai la mia capacità di giudizio e non mi rende a prescindere di "parte" per un distorto senso di solidarietà femminile.

    Brava.

    Non è facile, perché al momento è la tendenza più diffusa, salvo poi accoltellarsi dietro le quinte.


    Se non si può "scommettere" neanche sul nostro sentimento (anche quello mutevole) figurati quanto lo si possa fare con quello altrui...

    Non si può mettere la "mano sul fuoco" su nessuno, specialmente quando si tratta di progetti a lunga distanza o addirittura eterni (il matrimonio dovrebbe essere per sempre, almeno nelle intenzioni).

    Diciamo che qualcuno può permetterselo di sposarsi e sopravvivere a un divorzio, anche più volte. Vedi Costanzo o Berlusconi Silvio. Ogni volta hanno sperperato un tot di risorse, ma gliene restava sempre abbastanza per andare avanti e ricominciare.

    Diverso è per chi nella vita ha una sola cartuccia da sparare.


    Per il resto il tuo post è da incorniciare, così come quello precedente.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Il malinteso è proprio a monte: non si tratta di sfiducia.

    Tutti i discorsi che faccio in materia appaiono come "sfiduciati" solo se li si interpreta con il bias polarizzante tipico, ovvero: o sei "pro" o sei "contro".

    Bias polarizzante tipico? Stai asserendo che nelle mia interpretazione vi è un bias quindi?


    Io non sono pro e contro a niente, se queste sono le tue sensazioni o conclusioni dopo i post che ho scritto, temo che fra noi non può esservi comprensione.


    Se fai leggere quello che ho scritto qui a una AI (esperimento già fatto) ti risponderà che non c'è polarizzazione nelle mie parole. Si tratta solo di un'analisi che prende in considerazione diversi fattori con una certa attenzione alla prudenza. Niente più.

    Ah, l'AI, va bene.

    DALI :hibiscus:

  • Io non sono pro e contro a niente

    bruce0wayne Apprendo di aver capito male, intendevi dire che il tuo post non andava interpretato con l'essere pro o contro, comunque sia il mio discorso sulla sfiducia non credo sia scaturito da questa percezione polarizzata, credo di aver motivato e argomentato, al netto di aver percepito erroneamente.


    Il discorso sul bias mi ha fatto un po' risentire, sarà perché lo associo al pregiudizio, mentre ho cercato di esprimermi senza voler imporre o necessariamente forzare le mie sensazioni, che ho appunto sempre definito tali.

  • sarà perché lo associo al pregiudizio

    Non vi alcun pregiudizio, tantopiù che sai quanta stima ho della tua mente.


    Il "bias polarizzante" è talmente diffuso che io stesso (che non sono propriamente neurotipico) se non sto attento ci casco. E l'interpretazione corretta è proprio quella che hai dato in seconda battuta.


    Peraltro noi italiani siamo terribilmente schiavi del bias della polarizzazione, sin dai tempi del colosseo e dei gradiatori. Poi è arrivato il calcio, la destra e la sinistra, etc.

    Tendiamo a considerare "nemico" o "facente parte di una fazione" chiunque non aderisca fedelmente al comportamento della propria, di fazione.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Di base il mondo è abitato da gente buona, però ovviamente si parla solo di quelli che si comportano male. Un po' come avviene con gli immigrati. La percezione di molti è che tutti quelli che arrivano in Italia lo fanno per delinquere, mentre nei fatti solo una piccola parte commette reati.

    Mi ha rallegrato leggere questo messaggio così pieno di speranza. È bellissimo, grazie. Anche se è da tanto che non riesco ad essere così positiva, ma di base lo penso anche io.

  • La mia vita è un fallimento, una delle poche cose positive dal mio punto di vista è che non mi sono sposato.

    Chi tra voi ha fatto questo passo, lo rifarebbe?

    Farei una maggiore valutazione su interessi e passioni comuni. In mancanza di questi mano a mano che vengono a calare le pulsioni sessuali si rischia che a lui piaccia il bianco ed a lei il nero con inevitabili discussioni e litigi.

  • Di base il mondo è abitato da gente buona, però ovviamente si parla solo di quelli che si comportano male. Un po' come avviene con gli immigrati. La percezione di molti è che tutti quelli che arrivano in Italia lo fanno per delinquere, mentre nei fatti solo una piccola parte commette reati.

    I dati dicono che gli immigrati commettono molti reati, in una percentuale superiore al loro peso sul totale della cittadinanza.


    Lunedì, 5 settembre 2022

    Violenze sessuali in Italia: il 41% commesso da stranieri

    Nel 2020 sono state denunciate o arrestate 4.595 persone per violenza sessuale. Di queste, circa il 41% (ossia 1.888) era composto da cittadini stranieri

    di Elisabetta Aldrovandi


    Chi commette le violenze sessuali in Italia? I dati ufficiali e un appello alla politica


    Quali sono i dati reali e ufficiali dei reati a sfondo sessuale in Italia? In base ai dati Istat ricavati dal Ministero dell’Interno, nel 2020 sono state denunciate o arrestate 4.595 persone per violenza sessuale. Di queste, circa il 41% (ossia 1.888) era composto da cittadini stranieri. Una percentuale identica si trova anche nella popolazione carceraria: nel 2020, il 41,5% dei detenuti per violenza sessuale (1.291 su 3.111) era straniero.

    La percentuale del 41,5% compare poi tra le statistiche dei condannati, sempre per questo tipo di reato, con sentenza definitiva. Numeri, codesti, che non sono molto difformi da quelli del 2021, ancora in fase di elaborazione.


    Affaritaliani.it

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