Messaggi di reanfipubi

    Poi come avrai letto nei primi commenti a questa discussione: io sono il primo iper-critico verso l'ambiente delle psicoterapie, perché dopo l'avvento del post-modernismo è diventata una barzelletta. Non esistendo più un "reale", ma solo un "percepito": il rischio è che si dia ragione a tutti, arrivando a giustificare l'ingiustificabile.

    Cioè? Del tipo che se uno si lamenta che una persona non vede una differenza oggettiva tra due cose o situazioni, gli viene risposto che ognuno percepisce la realtà a modo suo?

    Diventa una sorta di relativismo dove tutto è in un certo senso giustificato (e magari esce fuori che da questo punto di vista il problema sei tu che non accetti che un altro veda la realtà in un altro modo, e non che l'altro non vede la differenza tra cose oggettivamente - REALmente - diverse).

    Applausi.

    Sposarsi, fare figli, sono scelte che hanno un impatto enorme sulla nostra vita, ma sono "scelte". Va compreso che non sono passi da cui tornare indietro facilmente, sono passi definitivi, soprattutto il fare figli. Una cosa fondamentale da capire secondo me è che sono passi da fare quando si sente di voler "dare", non "prendere", anche se poi si riceve moltissimo in cambio. Ma di certo non è per tutti, e se non si è disposti a dare, se non si è disposti a rinunciare a se stessi, ai propri egoismi, alle proprie abitudini, è davvero meglio fare altro nella vita.

    Applausi a te.

    E' questo il punto. Non si tratta di sposarsi o non sposarsi, esistono "scelte" importanti che si possono fare anche da non sposati, come quella di fare figli. Si tratta di essere consapevoli di certe "scelte" e di quello che comportano, e si tratta anche, in questo senso, di comprendere non solo se noi siamo consapevoli e pronti, ma se lo è anche l'altra nostra metà. Purtroppo non basta il fatto di amarsi e stare bene insieme "fino a oggi"; certi "egoismi" possono affiorare domani... e che succede se una delle due parti mette questi al primo posto? Ovviamente le cose capitano, le persone cambiano, ecc. ma quantomeno nel momento in cui si ponderano certe "scelte", la cosa principale che non dovrebbe mancare è l'affidabilità di entrambe le parti.

    Come ha scritto saggiamente Gretel... nel mondo di oggi dove gli egoismi regnano sovrani, è di buon senso consigliare di sposarsi e poi come va va? Forse no...

    Per quanto riguarda me, l'ho fatto e lo rifarei. Ciao.


    Parli così in quanto nessuna ti ha mai rubato il cuore, in quel caso, i calcoli e tutto il resto vanno a quel paese.


    L'ultima frase è sconcertante. Ci sono vari tipi di fiducia e la più genuina e quella che si da senza aspettarsi nulla in cambio.

    Ciao, a me l'ultima tua frase pare sconcertante.

    Mi pare una di quelle frasi tanto in voga e diciamo "acchiappalike" che però di fatto non rappresentano qualcosa di saggio.

    La fiducia è qualcosa di imprescindibile in un rapporto genuino tra persone, che sia un rapporto di lavoro, amicale, una relazione o altro.

    Ma come tutte le cose, è un qualcosa che ha degli alti e bassi, è un qualcosa che va coltivato, alimentato, e che in un certo senso per farlo richiede anche un "impegno".

    In un thread come questo, dove in sostanza il quesito iniziale è, in poche parole, "è opportuno "fidarsi" di qualcun altro tanto da sposarlo, con tutto quello che si sente in giro?", la tua sulla fiducia mi pare la frase adatta a prendere un palo dritto dritto in faccia.

    La mia massima è un'altra: la fiducia è imprescindibile e ovviamente ci deve essere e va data all'altra persona, ma solo fin quando questa non ci dà motivi per pensare il contrario.

    La fiducia "genuina", come la definisci tu, lasciamola agli ingenui :)


    Ciao

    Cosa fa nel concreto per aiutarti?Dovrebbe aprirti la mente se ci sono chiusure. Dovrebbe spingerti a valutare altri punti di vista se sei fossilizzato in una posizione ossessiva. Dovrebbe farti rilevare comportamenti inopportuni se glieli racconti. Dovrebbe aiutarti a (ri)elaborare i pensieri verbalizzandoli. Etc.


    Quando i pensieri vengono "parlati" (verbalizzati) la mente tende a ricostruirli per renderli con la parola e quando ritornano nella mente possono essere più "puliti", meno distorti, più compresi.


    Per aiutarti a correggere una percezione negativa di te calcificatasi in anni e anni ci sono varie tecniche. Una per esempio è quella di resettare l'auto-valutazione (e l'autostima) introducendo parametri che sconvolgono dapprima la valutazione di altre figure di riferimento, poi anche quella di se stessi. Se serve con paragoni, anche scomodi, con lo stesso terapeuta se è già nato un sentimento di rispetto.

    Ciao, a me questa cosa mette "paura"... nel senso... che conferma l'impressione che ho della psicoterapìa, ovvero di un percorso che possa portare tutti i pazienti a "smantellare" i propri valori e punto di vista per arrivare a plasmare in un certo senso persone tutte uguali.

    Io non vorrei andare in psicoterapia per mettere in discussione i miei valori, il mio punto di vista, e non permetterei ad uno psicoterapeuta di avere una sorta di posizione da "maestro" che indica quali valori o punti di vista vanno smantellati e quali no.

    Sarei certo disposto a parlare dei miei valori e punto di vista, anche a metterli in discussione, ma ho come l'impressione che per uno psicoterapeuta, se questi rimanessero "stabili e solidi", sarebbe un po' come vedere un fallimento (e di conseguenza essere considerato "sbagliato").


    Ho capito male le tue parole bruce0wayne?

    In caso puoi spiegarti meglio?


    Grazie

    Ma non ero sarcastico. La differenza e' quella. La prostituta e' interessata ai soldi, mentre la donna materialista (o la donna in genere) e' interessata all'UOMO che ha i soldi. E' una bella differenza. Voglio dire, escludendo alcuni casi estremi, le donne che si innamorano di persone ricche e famose secondo me sono innamorate veramente. I casi estremi possono essere le ventenni che si innamorano di Berlusconi, li' e' veramente troppo probabile che lo facciano solo ed esclusivamente per i soldi, rendendole assolutamente identiche alle prostitute. Ma i casi meno estremi sono quelli in cui una donna si innamora di chi ha un "banale" stipendio da 5000 euro, invece che innamorarsi di chi va a avanti a contratti da 800 euro al mese. In questi casi non credo che la donna sia come una prostituta, perche' in questi casi sorgono sentimenti spontanei che non hanno bisogno di essere simulati. Cioe', visto da un uomo la spiegazione pare essere "sta con lui solo per i soldi", ma vista dalla donna la spiegazione e' veramente "mi piace lui piu' dell'altro". E quando la donna dice "non sto con lui per i soldi, mi piace veramente lui come persona" e' veramente quello che crede e che sente, perche' la loro testa funziona cosi'.


    Se vuoi capire meglio il discorso puoi pensarla dall'altro lato, quello maschile, dove il meccanismo e' uguale ma funziona con la bellezza fisica invece che coi soldi. Una donna bella viene spesso percepita dall'uomo come molto piu' simpatica e intelligente di quanto realmente sia, al punto che i maschi si ritrovano a sorridere a quello che dice senza nemmeno accorgersene. Quindi quando un uomo si innamora di una donna oggettivamente poco interessante, ma molto bella, e pensa che lei sia "interessante", lo pensa veramente, perche' la vede interessante.

    Posso lanciare una provocazione?


    La donna che si innamora dell'uomo di successo perchè trova in lui delle qualità che glielo fanno amare, qualora quest'uomo cadesse in disgrazia, lo amerebbe lo stesso e allo stesso modo?


    Le puntate sono aperte, fate il vostro gioco :)


    Update per par condcio:


    L'uomo che si innamora della bella ragazza/donna, qualora questa ingrassi di 20 chili in 2 mesi, la continuerebbe ad amare allo stesso modo?


    Questo per dire che per me, la donna che mette al primo posto il successo dell'uomo, così come l'uomo che mette al primo posto la bellezza della donna, sono persone diverse e in un certo senso più "superficiali" rispetto a persone che mettono ai primi posti altri parametri e, di conseguenza, le relazioni basate su tali presupposti potrebbero essere meno "solide" rispetto ad altre basate su altri parametri.

    Ovviamente trattasi di opinione personale. Ciao.

    Aggiungo:


    la cosa difficile in questi casi è anche come parlarne, come porre la questione.


    E' chiaro che se posta nei termini "a me dà fastidio quindi..." verrebbe recepita un po' come un'imposizione.


    Il centro del discorso dovrebbe essere sempre la coppia e la famiglia.


    Giusto per dare un'idea:

    "Tutto questo mi dà fastidio perchè ti voglio più vicina come moglie, perchè in questo periodo ti vedo più lontana e mi manchi, e ti vorremmo più presente nella nostra vita familiare perchè la tua presenza ci rende felici."


    "Facciamo un confronto tra prima e adesso: le vedi le differenze?"


    Certo che se di fronte a questa domanda la risposta dovesse essere "si, le differenze le vedo, ma a me va bene così" beh... a me parrebbe chiaro che sulla bilancia per tua moglie la famiglia e la coppia oggi pesano meno di ieri (più di qualcuno qualcuno non sarà d'accordo lo so, ma io la vedo così)


    Ciao

    Ma il problema è che non dedica spazio e attenzioni alla famiglia o che parla con gli uomini? Se i colleghi fossero donne saresti più tranquillo? Qui secondo me c'è un fattore gelosia da controllare, allora.

    Ciao, io invece la differenza tra parlare con donne o uomini la vedo eccome.

    Premesso che l'utilizzo eccessivo del telefono è un problema oggi come oggi diffuso (ma non è che siccome lo fanno in molti, allora non sia un problema) che inevitabilmente incide sui rapporti con le persone con cui viviamo la quotidianità, e quindi in particolar modo nella vita in famiglia; detto questo... dal mio punto di vista al fastidio di vedere la propria compagna/moglie sempre "distratta" si aggiungerebbe quello di saperla chattare/messaggiare con colleghi uomini con cui ci si scambia affettuosamente baci e abbracci.

    Non lo trovo opportuno. Non c'è niente di male o niente fatto in malafede? Benissimo, rimane il fatto che non lo trovo opportuno.

    Per quale motivo ci sarebbe un fattore gelosìa da controllare? In che senso è detta questa frase?

    Nel senso che oggi come oggi è bandita la gelosìa come il peggiore dei mali?

    La gelosìa è un sentimento come un altro.

    Dal mio punto di vista chi non ne prova mai ha qualche problema da controllare (sono pungente lo ammetto, ma sono in un periodo in cui sto buttando via le "credenze" moderne nate in contrapposizione alle cosidette "credenze" passate, che a mio modo di vedere hanno molto più senso di esistere).

    Per quanto riguarda l'opener, come detto da altri, la questione va affrontata e, per come la vedo io, anche a brutto muso se necessario.

    Stai provando un enorme disagio/fastidio per

    1 - la "distrazione" continua di tua moglie (fattore lontanaza dalla vita familiare e di coppia)

    2 - il fatto di saperla messaggiare con molti "amici" con cui si scambia baci e abbracci (fattore gelosia)

    Fin quando tua moglie non arriverà a comprendere che tutto questo ti dà fastidio per ovvi motivi e di conseguenza a ridimensionare questo spazio lavorativo/amicale, la vedo dura.


    Ciao e in bocca al lupo.