Messaggi di reanfipubi

    Dono un panino ad un uomo affamato ... gesto caritatevole e che crea gioia nel donare. Mi sono chiesto, posso vederci egoismo in questo?

    Il primo pensiero è stato: sono egoista perché cerco la gioia. Però ho anche pensato: non sono egoista perché mi "spossesso" di un bene, e si sa per certo, egoismo e possesso sono fratelli gemelli.

    Fatti la stessa domanda ma al posto del panino mettici una collana d'oro da qualche decina di grammi.

    Doni con la stessa nochalance? Immagino di no...

    Eppure la gioia nel donare dovrebbe essere moooolto superiore a quella del donare un semplice panino....con una collana d'oro il beneficiario di turno potrebbe correre a un compro oro e ricavarne il necessario non per uno, ma per 100 e più panini.


    Nell'esempio che hai fatto, il "peso" del panino è per te poca cosa (e quindi te ne spossessi) rispetto al "peso" della sensazione di gioia che ne ricevi donandolo.


    Quindi in sostanza sì... ci vedo più EGOismo (nel senso proprio di appagamento dell'ego, senza eccezioni negative) che altruismo.


    Si potrebbe dire, eppure la forma più alta di altruismo è donare tutto ciò che si ha.

    Rispondo: questa forma lasciamola ai santi (San Francesco lo fece davvero se non ricordo male)


    E così quando dici "la forma più alta d'amore è..."

    Rispondo allo stesso modo: questa forma lasciamola ai santi (o ai "santoni" da palcoscenico)


    Era questo il senso delle mie parole quando ho scritto "parliamo di qualcosa di più umano"


    Non so se ho in parte chiarito il senso della mia prima risposta che ti è apparsa tanto fumosa.


    Ciao

    In pratica, se mi metto con una donna é solo perché voglio qualcosa. Fare sesso? Governante gratis? Ha una casa così mi infilo dentro ed ho una casa anch'io? Perdonami, non sono assolutamente d'accordo con quanto scrivi.

    Di sicuro lo fai perchè soddisfa qualche TUO bisogno/desiderio. In questo senso dico che nasce per egoismo (il "sano" egoismo per intenderci).


    Forse dai al termine egoismo un'accezione del tutto negativa (intendendolo come egoismo eccessivo che mette se stesso al centro di tutto ed ignora tutto il resto, e quindi l'altro) diversa da quello cui alludevo nel messaggio.


    Grazie dell'analisi ma non ci hai indovinato.

    Una cosa però l'hai detta giusta:


    ti porta a vedere l'egoismo alla base di tutto (nel senso di "sano" egosimo)


    Già, tanto per farti un esempio: mi alzo la mattina e vado a lavoro non perchè mi sta simpatico il mio datore di lavoro o ho a cuore la sua azienda, ma prima di tutto perchè è MIO interesse in quanto ne ricevo qualcosa in cambio.


    Ho un'altrettanta 40ina di esempi :)


    Ciao

    Ciao,


    credo che questa tua domanda prenda spunto da frasi come "l'amore vero è amore incondizionato" che si sentono dire da vari pseudo oratori da palcoscenico (dal filosofo allo psichiatra di turno) di cui si trovano video online, libri e altro.


    Per me sono delle frasi acchiappalike che non significano niente (almeno, nel modo e nel contesto del discorso in cui vengono dette).


    Lasciamo ai poeti la definizione di amore, e agli pseudo filosofi da palcoscenico la definizione della sua forma più grande, ed ai santi l'applicazione di questa forma.


    Parliamo di qualcosa di più umano, ovvero le relazioni.


    Qualunque forma di relazione (più o meno duratura) che sia amicale, lavorativa, sentimentale, o altro, si sviluppa per egoismo, ovvero perchè ognuna delle parti dà e riceve qualcosa dal/all' altro.


    Se così non fosse, in campo sentimentale, non nascerebbero relazioni.

    Se una relazione nasce, dal punto di vista di ognuna delle parti, è prima di tutto per egoismo ("mi fa stare bene" e simili).


    Tant'è che esiste la situazione in cui due persone si amano ma una delle due si tira indietro perchè "ti amo ma non posso stare con te" (tradotto può voler dire: nonostante io ti ami, tu sei fatto in un modo, hai dei tratti caratteriali, uno stile di vita, e altre cose, che NON mi fanno stare bene). Anche questo tirarsi indietro è dettato dall'egoismo (non mi fai stare bene).


    Se queste sono le basi perchè una relazione nasca e si sviluppi, per quale motivo di punto in bianco questa forma di egoismo dovrebbe essere messa da parte o diventare negativa ?


    Questo sbandierato amore incondizionato in nome del quale bisognerebbe accettare (tradotto vuol dire essere indifferenti) qualunque cosa faccia l'altro, è qualcosa di molto ideologico e poco reale.


    Ed è anche contraddittorio se parliamo di relazione sentimentale:

    due persone iniziano una relazione "sana" perchè ognuna riceve qualcosa dall'altro che lo fa stare bene (dico sana perchè ci sono casi in cui delle relazioni nascono col piede sbagliato, e una delle parti fin da subito ama ma sta male per via dell'altro, non rendendosi conto che quella persona non è adatta nonostante la si ami).


    Ora, in base a questo principio di amore incondizionato, una volta che si è in questa relazione, si dovrebbe accettare qualunque cosa l'altro decida di fare, anche se alcune delle cose che fa NON ci fanno stare bene (è quindi uno sforzo ad essere indifferenti anche se non lo siamo), per poi scoprire che a lungo andare l'altro è diventato la fonte del nostro malessere (e noi del suo magari) con le relative conseguenze del caso.


    Passeremo di relazione in relazione, per ritrovarci a lamentarci del fatto che non si trova una persona in grado di amare.


    La verità è che l'amore non basta a portare avanti una relazione, e che quello che non troviamo non è una persona che sappia amare, ma una persona che sappia "impegnarsi" in una relazione (e se siamo i primi a non impegnarsi e a chiedere all'altro questo impegno in nome del principio della più alta forma d'amore, poi non possiamo lamentarci più di tanto).


    Una relazione sentimentale, come qualunque altro tipo di relazione, comporta cose come rispetto, fiducia, aspettative, e tante altre cose, (come anche qualche rinuncia) che non nascono e non si mantengono da sole se non ci si mette un minimo di impegno.


    Pensare che qualcosa che comporti delle rinunce o dei condizionamenti non sia vero amore, o che sia tossco, lo trovo di un'ideologia fanciullesca fine a sè stessa o al massimo adatta a qualche "spirito libero"


    Ciao

    Forse il mio messaggio precedente può essere letto in modo un po troppo "crudo", il messaggio che volevo far passare è che se non c'è sentimento (e se uno ti scarica con un wa alle 3 di notte è facile pensare che non ci sia) è difficle che una frequentazione si trasformi in una "relazione seria" (per molti aspetti potremmo dire per fortuna).

    Fragole, panna e champagne

    Fragole sotto la luna

    Stanotte un altro dirà

    "Non l'ho mai detto a nessuna"

    Bambolina, domani torno da te

    Con una nuova bugia

    Tanto non ti importa di me

    Tu vuoi le fragole


    Già... le "fragole"...


    In questa canzone queste fragole credo siano qualcosa di ben più materiale, ma volendo si adatta un po a tutto. Quel "Tanto non ti importa di me" magari è una sensazione ormai diffusa in chissà quanti ragazzi/uomini... Ho notato che hai parlato di 4 frequentazioni ma non di innamoramento.


    Per riallacciarmi a quanto detto da Bruce sulla questione "candidati/candidate": perchè mai un ragazzo/uomo dovrebbe impegnarsi in una relazione se avverte che in fondo non è altro che una "pedina" utile a realizzare questa "fantasia/sogno" di una relazione stabile o come lo vogliamo chiamare? Magari "fragole". Ciao.

    Ciao, curiosità: stai per caso seguendo una dieta o qualcosa di simile? Lo chiedo perchè mi sembra strano che un partner "pizzichi" con cattiveria su certe cose, magari è un modo per esprimere la sua disapprovazione su altro (mi è venuta appunto in mente una dieta ai suoi occhi "inutile" o "non necessaria").

    Ciao, credo che la cosa più sana da fare sia innanzitutto quella di allontanarsi da social e affini.

    Penso che l'uso eccessivo sia già di per sè qualcosa di poco sano in generale, ma nel tuo caso, dato i temi (gli anime) e quindi le persone con cui ti trovi a "confrontarti" (giovani "imbevuti" di propaganda woke se non ho capito male) lo è ancora di più, perchè ti rendi conto che questo "confronto" non c'è, ed è come parlare con un muro, e questo ti crea frustrazione (come la creerebbe a tante altre persone).


    Cerca quindi di staccare, di riprendere a uscire di casa e stabilire contatti con persone "reali", ti renderai conto che al mondo ci sono vari tipi di persone e non solo invasati dalla propaganda woke.


    In bocca al lupo.

    Tra la moltitudine di articoli, discussioni e video motivazionali

    Mah... anzitutto inizierei con il chiedermi, ma che autorità hanno? Chi sono questi "santoni" moderni che ci insegnano la vita o come vivere? Da dove sono saltati fuori questi mental coach? Per me non sono nè più nè meno che Vanna Marchi, che dicono quello che chi è portato a leggere articoli o vedere video del genere vuole sentirsi dire.

    Non solo, credo che la maggior parte di questi ci trasmetta il messaggio che stiamo facendo poco, che dobbiamo fare di più, insomma in soldoni creano, quasi che ne mancassero ai giorni d'oggi, ulteriori nuovi bisogni.

    Se vogliamo una donna / uomo al nostro fianco dovremmo soddisfare i loro gusti, soprattutto per poi in futuro creare una famiglia.

    Concordo su genitori (è naturale voler piacere loro quando si è piccoli) e scuola (anche se qui già siamo oltre il naturale voler piacere, c'è anche una questione di "dovere", è (o dovrebbe essere) compito dei figli impegnarsi nello studio).


    Ma su questa frase non mi trovo d'accordo. Non "dovremmo" soddisfare i gusti di qualcun altro, assolutamente.

    Non è un qualcosa che facciamo attivamente, se ci rientriamo bene, altrimenti ciccia.

    Forzarsi a rientrare nei gusti di qualcun altro è finzione o castrazione, e non penso possa durare alla lunga.


    Se invece volevi dire semplicemente che bisogna venirsi incontro su alcune cose, allora si, ma è o diventa naturale anche quello se siamo abituati a comportarci in base alle più elementari regole di rispetto (ci "limitiamo" o ci sforziamo di farlo reciprocamente in base a richieste sensate e legittime, come non bestemmiare mentre guardiamo la partita perchè all'altro dà fastidio; quando certe richieste sono insensate, "invadenti" o illegittime, come "non guardare la partita perchè per me il calcio è una c∙∙∙∙a", non dobbiamo soddisfare i gusti proprio di nessuno, e se lo facciamo stiamo sbagliando e prima o poi i nodi verranno al pettine)

    Come si fa allora ad autoconvincersi che dobbiamo vivere fregandocene del giudizio altrui, e lasciando stare le aspettative degli altri, focalizzandoci sulle nostre?

    Ci sono altri e altri.


    Non possiamo o almeno, secondo me, non è positivo alla lunga fregarcene dell'opinione delle persone a noi vicine/care, perchè parto dal presupposto che condivisa o no, questa opinione, o consiglio, o quel che sia, ci viene dato per il nostro bene (o almeno quello che ai loro occhi sembra esserlo); a differenza di quelli di "altri".


    Questo non vuol dire che dobbiamo seguirli o comportarci in base ad essi, semplicemente che non credo sia sbagliato dargli il "giusto" peso.


    Stesso discorso vale per le aspettative: fregarsene di quelle delle persone a noi vicine/care equivale a dare per scontato che la cosa debba essere reciproca. Equivale ad un allontanamento.


    Discorso diverso per le aspettative degli "altri": sono queste quelle che secondo me vanno considerate ma fino a un certo punto: ovvero solo fin quando rientrano nei limiti del rispetto reciproco.

    Quelle estremiste spero non siano così tante. Le altre sono parecchie. Se consideri l'educazione delle ragazze degli ultimi 20 anni: la contaminazione è quasi totale, anche tra gli uomini. Anzi, forse gli uomini sono peggio delle donne, perché seguono l'ideologia in modo cieco, mentre le ragazze le vedo più critiche sin dalla gioventù.

    Sono d'accordo, nel senso che anche le ragazze/donne che non si sono mai interessate attivamente al "femminismo" (o al nazi-femminismo moderno) ne hanno comunque assimilato passivamente alcune cose, alcuni "filtri mentali".


    E credo che questo sia uno dei maggiori problemi di incomprensione tra uomo e donna nelle coppie di oggi.


    Un esempio stupido:

    una compagna/moglie che per lavare 4 piatti e 2 pentole finisce lo scaldabagno.


    Può farglielo notare chiunque (ad eccezione forse della madre in alcuni casi) che magari non è il modo migliore e più efficiente di lavare i piatti, e il "consiglio" verrà recepito ed elaborato in un modo.


    Ma se glielo fa notare il marito/compagno apriti cielo, viene preso come un affronto personale, probabilmente associato, nella mente di lei, al tentativo del "maschio" di "comandare" e di "imporre" il suo volere.


    Già la donna di per sè è (o almeno era) più sentimentale/emotiva dell'uomo, se ci aggiungamo questo filtro mentale, ecco che su un episodio banale si arriva all'incomprensione più totale, lei che vede lui come uno str....zo maschilista dominatore e lui che vede lei come del tutto irrazionale/illogica per non dire deficiente.


    Quando questi episodi banali si ripetono nel corso del tempo, ecco che ci si ritrova una coppia che si detesta l'un l'altro e non si capisce in fondo neanche il perchè.

    Ciao, la tua situazione mi fa venire in mente una riflessione:


    tante coppie scoppiano (anche dopo relativamente poco tempo) perchè dopo qualche anno ci si accorge che si ha una visione della vita o di alcuni importanti suoi aspetti completamente differente. Ci sono amici che non sanno come comportarsi con altri amici su questioni delicate (come nel tuo caso).


    Inizio a pensare, anzi forse già lo pensavo da un po', ed oggi il pensiero è maturo, che forse sarebbe utile un po' a tutti prendere l'abitudine di affrontare un "elenco" di argomenti "importanti" / "delicati" con amici o in coppia proprio per non cadere dalle nuvole quando poi inevitabilmente certe situazioni ci toccano.


    Nel tuo caso, non avendo tu idea di come la pensi la tua amica, ovvero se preferirebbe sapere o meno, una via di mezzo potrebbe essere quella di parlarle del tuo problema ma riferito ad una cara collega (ovvero hai visto il marito di una tua collega con un'altra e non sai che fare) e vedere come reagisce.


    Però come dice Bruce, sarebbe un po' un recitare una parte e non è detto sia facile.


    In bocca al lupo.