A proposito del gruppo Facebook "Mia Moglie"

  • Sicura che questa terminologia non sia usata anche da donne? Quante donne si lamentano che l'amica le ha rubato il fidanzato o lo spasimante? A me pare un linguaggio naturale, non dato da chissà quale patriarcato...Come dire "il mio fidanzato" "o mio marito".

    Penso di sì: anche a una donna può capitare di dire "mi ha rubato il fidanzato/marito", così come un uomo può pensarla o dirlo di fronte a una delusione sentimentale.


    Il problema, però, non è tanto il termine, ma i presupposti alla base della scena descritta da Giuseppe; la stessa, al femminile, sarebbe tipo questa:


    Una ragazza tutto sommato normale ma timida e candita in tema di relazioni, che desidera sistemarsi, quando una rivale riesce a catturare l'attenzione di quello che lei avrebbe voluto fosse il suo spasimante, pensa di aver perso l'uomo con cui avrebbe voluto costruire una relazione e trae questa conclusione: "gli uomini scelgono solo le poco di buono; le brave ragazze rimangono sole".


    Ecco, dietro tale concezione si percepisce una mentalità alquanto "all'antica", in cui la relazione non viene intesa come una dimensione libera, in cui ciascuno agisce autonomamente, assumendosi consapevolmente le proprie responsabilità. Al contrario, viene vista come un'istituzione esterna, regolamentata da supposte regole...

    DALI :hibiscus:

  • Io non credo che l'emancipazione della donna ribalti automaticamente "il gioco di potere"

    [...]

    se per emancipazione intendiamo

    [...]

    pari diritti

    Secondo me sì, perchè se prima gli uomini avevano...

    gli uomini, o almeno una parte, hanno perso alcuni dei privilegi che il sistema patriarcale garantiva loro.

    Penso sia banale algebra: consideriamo i diritti come un valore numerico X (un numero di diritti) e i diritti sono a garanzia di tutela di potere.


    Se gli uomini prima avevano più diritti e le donne di meno, ovvero c'era un operazione di sottrazione "algebrica" da parte degli uomini nei confronti delle donne e, una disparità "numerica" a favore degli uomini, ora le donne hanno più diritti, (ma quei diritti non arrivano dall'etere: nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma), sono stati acquisiti ovvero sommati ai propri, per operazione di sottrazione algebrica ai diritti che prima del 60-80 erano degli uomini; i quali vengono epitetati non diritti ma privilegi a fronte della qualità iniqua di disparità numerica a loro favore.


    Questa sottrazione ha portato a un riequilibrio numerico e dunque ad una parità numerica, detta appunto: pari diritti.


    La questione si consuma sul fatto se ora siano davvero pari oppure se ci sia una sproporzione a favore delle donne, anche per banali motivi biologici (la selettività) e come ha fatto presente Max, se a fronte di un pareggiamento dei diritti ci sia stato anche un pareggiamento dei doveri, cui potemo in questo caso assegnare un valore numerico Y (numero di doveri).


    In quanto se i diritti sono sono un prendere dalla società, ovvero un'operazione di somma a proprio favore o vantaggio, i doveri al contrario sono un dare alla società, ovvero un operazione di sottrazione, a proprio sfavore o svantaggio.


    Anche per questo motivo...

    Comincerei col dire che l'emancipazione femminile non è la causa della frustrazione maschile, ma il venir meno di privilegi impliciti che prima erano dati per scontati.

    Direi che emancipazione femminile e, venir meno di privilegi maschili, vuol dire la stessa cosa, quindi poco cambia a mio avviso che si dica A o B, non erano neanche così impliciti tali privilegi a mia opinione. Se si guardano i sinonimi e contrari, linguisticamente, uno dei primi contrari di emancipazione che salta fuori, almeno su Google, banalmente è asservimento, dunque: se emancipazione è il contrario di asservimento, è auto-evidente come emanciparsi faccia venir meno i privilegi della frangia asservente nei confronti della frangia asservita. Poi se non fosse evidente, si può esplicare, certamente.

    Mi sfugge l’aspetto apollineo del passato, visto che agli uomini veniva tranquillamente concesso di tradire, andare a prostitute, avere una vita sessuale prima e fuori dal matrimonio.

    Sì, qui da noi ritengo anche io che gli uomini siano sempre stati ideologicamente opportunisticamente con il piede in due scarpe da questo punto di vista. A parte per la disparità di potere che, garantiva loro di poter fare un po' quello che gli pareva al di là delle ideologie di casto virtuosismo, al contrario delle donne comuni, che invece guai se sgarravano ad essere dionisiache.


    Questo e, premetto che: potrei sparare castronerie, essendo che sono esperta di storia quanto i "barbapapà". A mia opinione forse è dovuto al fatto che, lo spirito apollineo, da noi sia di importazione: anche Gesù era orientale. Se guardiamo agli orientali che portano intabarramento & Co. agli estremi: da loro non so se ci siano le prostitute... Almeno oggi giorno (o in periodo medioevale), non parlo ai tempi di Gesù.


    Qui da noi le radici sono molto più dionisiache: romani, barbari e compagnia bella, erano molto più libertini.


    Ma comunque anche gli orientali, impongono l'aspetto apollineo più alla donna, perchè mica sono i maschi ad andare in giro intabarrati, quindi anche quì c'è un'iniquità.


    Parecchio tempo fà, in un Thread, avevo appunto ipotizzato (anche se con altri termini) che la mentalità dionisiaca, entrata a far parte anche del sentito femminile "casta e virtuosa", servisse proprio per garantire ai maschi che le donne stesse si auto limitassero, questo al fine di assicurare loro più garanzie sulla paternità.

    No è semplice...

    Leggere le cose non in maniera relativa, ma empirica, nel particolare anche se porta incoerenza.

    E' quello che fai tu e faccio anch'io, vedere una cosa da più lati più e più volte.

    Ah ok, prendo per buona la semplificazione thank.

    No non ti ci spremere, era solo uno dei miei tanti pensieri che mi partono indirettamente.

    Mi modero a spremermici dai, ma è una domanda posta sui classici temi astratti che mi fanno partire il "vaneggio selvaggio".

    Ci vorrebbe un "apollineo desessualizzato" cioè un sistema dove ci sono regole ma paritarie e dove l'istintualità passionale del sesso sia del tutto eliminata.

    Rimarrebbe solo l'amore platonico, candido, puro, idilliaco...

    Una cosa distopica. 8|

    Distopica o utopica? Diciamo che tale sistema sarebbe per lo meno su paradigma differente: a meno di non mantenersi ibrido, in quanto l'attuale struttura bipolare uomo\donna, trae impostazione nel dionisiaco (riproduzione).


    Più tardi riprendo eventuali punti saltati.

  • Penso sia banale algebra: consideriamo i diritti come un valore numerico X (un numero di diritti) e i diritti sono a garanzia di tutela di potere.


    Se gli uomini prima avevano più diritti e le donne di meno, ovvero c'era un operazione di sottrazione "algebrica" da parte degli uomini nei confronti delle donne e, una disparità "numerica" a favore degli uomini, ora le donne hanno più diritti, (ma quei diritti non arrivano dall'etere: nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma), sono stati acquisiti ovvero sommati ai propri, per operazione di sottrazione algebrica ai diritti che prima del 60-80 erano degli uomini; i quali vengono epitetati non diritti ma privilegi a fronte della qualità iniqua di disparità numerica a loro favore.

    Mi sembra una trasposizione un po' astratta.


    Non si tratta soltanto di aver acquisito più diritti, ma di chiedersi quali diritti in senso concreto, se l'intenzione è quella di proporre un'analisi critica dell'emancipazione femminile.


    A mio avviso, l'emancipazione può essere osservata lungo due principali aspetti (in linea con le maggiori correnti femministe): da un lato l'accesso ai diritti individuali (uguaglianza formale e pari opportunità), dall'altro la liberazione dal patriarcato.


    La questione si consuma sul fatto se ora siano davvero pari oppure se ci sia una sproporzione a favore delle donne, anche per banali motivi biologici (la selettività)

    È il motivo per cui sostengo che non possiamo comprimere l'arco evolutivo dell'emancipazione femminile (dal '68 al 2025), in un principio semplice, ignorando le trasformazioni sociali, economiche, geopolitiche: è necessario, invece, considerare il contesto (o i contesti), e chiarire di quali diritti o obiettivi raggiunti tramite l’emancipazione stiamo parlando nello specifico.


    Altrimenti, a mio avviso, si rischia di ricadere in una teoria che richiama da vicino la retorica red-pill: donne libere e ipergamiche, uomini automaticamente scartati, e così via.


    come ha fatto presente Max, se a fronte di un pareggiamento dei diritti ci sia stato anche un pareggiamento dei doveri

    Il fenomeno di cui parla Max non ha a che fare con l'emancipazione in sé e mi sembra lui stesso l'abbia premesso, quindi con l'accesso a diritti individuali e alla liberazione dal patriarcato storico.


    Ha a che fare con la narrativa mainstream sul tema, ossia quelle tematiche "femministe" che si diffondono soprattutto attraverso i mass media o i social, diventando di fatto anche prodotti commerciali. Si tratta, a mio avviso, di una narrativa che propone una visione unilaterale e semplificata, basata più su slogan che calcano l'onda del momento, volte magari a veicolare l'attenzione pubblica per fini politici, che su riflessioni critiche, capace di fare leva sull'emotività dei singoli. Proprio per questo viene spesso criticata come una sorta di "moda" dalle femministe più impegnate, in quanto percepita come poco concreta e priva di proposte reali.


    Per questo sostengo che l'emancipazione della donna e la destrutturazione del patriarcato storico non ha ribaltato la piramide del potere, togliendola agli uomini per consegnarla in mano alle donne. Un po' come accadeva negli anni '80-'90, la donna era libera di scegliere, volendo, anche di ricoprire un ruolo ancora "tradizionale".


    Ciò che talvolta appare come un "potere assoluto alle donne" (e che ha spinto le relazioni a quella che taluni chiamano la guerra dei sessi), a mio avviso, deriva in realtà da un altro fenomeno: la spinta verso una sorta di "mascolinizzazione" della figura femminile, volta a renderla competitiva ed individualista, priva di quei connotati che sono, mio umile avviso, l'essenza del femminile: accoglienza, sensibilità, naturale tendenza a saper comprendere il prossimo.


    Se l'uomo tende a osservare il mondo in modo razionale e materiale, elaborando ipotesi su una società più giusta, la donna rappresenta invece la figura che, con gesti concreti e premurosi, si adopera per sostenere chi è in difficoltà e per accompagnare chi è rimasto indietro.


    Le donne detengono un potere enorme, e non certo soltanto per ragioni di "selettività biologica", ma per il femminile che incarnano. Quando Cristo risorse, fu una figura femminile a piangere presso il sepolcro e a vederlo vivo. Secondo la tradizione apocrifa – in particolare il Vangelo di Filippo – e in chiave esoterica, non si trattava di una donna qualsiasi, ma di una discepola che ascoltava, interveniva e persino trasmetteva gli insegnamenti del Maestro.

    DALI :hibiscus:

    Modificato una volta, l'ultima da Juniz ().

  • Dal canto mio, non è per non essere comprensivi con il quadro che giuseppex ha posto, semplicemente non sono argomentazioni a mio avviso sufficientemente solide.

    Ma non solide perchè?

    gli uomini scelgono solo le poco di buono; le brave ragazze rimangono sole".


    Ecco, dietro tale concezione si percepisce una mentalità alquanto "all'antica"

    Eppure qualcuna anzi più di qualcuna qui (intendo nel forum) l'ha fatto capire un qualcosa del genere per quanto la riguarda.

    Ed ho visto che è stata anch'essa un pochino velatamente attaccata, lo dico per dovere di cronaca.

    in cui ciascuno agisce autonomamente, assumendosi consapevolmente le proprie responsabilità.

    E qui casca l'asino...


    Una si assume le responsabilità giustamente, e se scopre che è finita in quei spazi virtuali a causa del suo compagno non deve mettere in mezzo i nemici immaginari che si stanno facendo i fatti loro a casa loro.


    Cioè quello che da fastidio che è uno che non centra si deve prendere le colpe altrui.

    Guardate che non tutti i 30.000 e passa erano li a caricare le foto...stando ad un paio di articoli che ho letto, buona parte erano guardoni, che addirittura facevano richieste su cosa fotografare...

    Vero, ma una minoranza di mariti, compagni ecc le hanno messo sul serio le foto delle loro donne in quei posti.

    Quale essa che sia non lo so di quant'è sta minoranza, ma c'è.

  • Vero, ma una minoranza di mariti, compagni ecc le hanno messo sul serio le foto delle loro donne in quei posti.

    Quale essa che sia non lo so di quant'è sta minoranza, ma c'è.

    Ma certo, il gruppo era nato proprio con quello scopo, da qui il nome inequivocabile :)

    I primi colpevoli sono proprio i mariti/compagni.

    Ma anche quelli che chiedevano altri scatti e commentavano in maniera volgare hanno le loro responsabilità

    Accettare non significa rassegnarsi - Mai giocare a scacchi con un piccione

  • Mi sembra una trasposizione un po' astratta.


    Non si tratta soltanto di aver acquisito più diritti, ma di chiedersi quali diritti

    Si, ho fatto un'astrazione, ovvero la riduzione di una realtà complessa all'interno di uno schema semplice.


    Ho raggruppato "i diritti" in senso lato in un unico macro insieme dato che sono denominati da un etichetta linguistica comune. La parola diritti Infatti ho usato la lettera X che rappresenta un'incognita, in questo caso un'incognita sulla qualità dei diritti da te citata, oltre che sulla quantità. Ho messo in secondo piano la qualità intrinseca di tali diritti rispetto alla loro raggruppazione in un unico macro insieme, in quanto nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Dunque era già implicita una trasformazione di qualità dei diritti nel passaggio "algebrico".


    Questo è un riduzionismo certamente, una semplificazione, con tutti i limiti del caso.

    A mio avviso, l'emancipazione può essere osservata lungo due principali aspetti

    [...]

    da un lato l'accesso ai diritti individuali (uguaglianza formale e pari opportunità), dall'altro la liberazione dal patriarcato.

    Sì, avevo capito che c'è questa doppia percezione, anche Alba penso intendesse la stessa cosa, è che personalmente penso siano le due facce speculari della stessa medaglia, per quello non le distinguo ma al contrario le raggruppo.


    Un po' alla volta cerco di riprendere tutti i punti, sono un po' lenta.

  • Ma anche quelli che chiedevano altri scatti e commentavano in maniera volgare hanno le loro responsabilità

    Senz'altro e capisco cosa vuoi dire...

    Certamente che ci può stare li in mezzo l'incel, lo sfigato incapace in irl, il disadattato che fa i dispetti, io mica lo nego.

    Il fatto è che in questo tipo di discussioni appena parte il dibattito si va sempre li: alla fine la colpa definitiva è solo dello sfigato perchè o non condanna, o fa terrorismo dialettico, o propone ricette orror volte ad impedire ciò (patriarcato medievale), o ecc ecc.

    Poveraccio questo già è pieno di sfighe e si deve prendere pure le colpe di Rocco malandrino che mette le foto!

    E' un mondo difficile... ;(

  • Ma non solide perchè?

    Nelle risposte a Garden c'è la mia critica punto per punto. Ma lo schema riassuntivo è il seguente:

    • L'emancipazione non può essere ridotta a un principio semplice.
    • La conclusione, a partire da un principio semplice, è che "il potere è passato da una parte all'altra", causando disuguaglianze.
    • L'emblema di questa disuguaglianza è Pincopallino timido a cui viene rubata la ragazza dal tipo chad.

    Quindi se si ignora la complessità, si scivola verso la solita narrativa che:

    • vede le donne come ipergamiche.

    • uomini scartati.

    Eppure qualcuna anzi più di qualcuna qui (intendo nel forum) l'ha fatto capire un qualcosa del genere per quanto la riguarda.

    Ed ho visto che è stata anch'essa un pochino velatamente attaccata, lo dico per dovere di cronaca.

    Conoscendo il Forum e più o meno la media degli utenti, difficile che sia stata attaccata nel vero senso della parola se afferma che gli uomini scelgono solo le poco di buono. Semmai le sarà stato fatto notare che la situazione è probabilmente diversa da come viene poi percepita.


    Una si assume le responsabilità giustamente, e se scopre che è finita in quei spazi virtuali a causa del suo compagno non deve mettere in mezzo i nemici immaginari che si stanno facendo i fatti loro a casa loro.

    Stiamo saltando di palo in frasca.


    Comunque ho capito un po' qual è il tuo "sentimento" a riguardo. Penserai che queste donne prima si legano a tipi poco raccomandabili e poi si lamentano incolpando magari il tipo "sfigato" che non batte nemmeno chiodo.


    Punto primo: tutti possiamo essere traditi nella vita, dal partner, come dagli amici, quindi dare la propria fiducia ad una persona non corrisponde ad un'assunzione di responsabilità addirittura di fronte i reati.

    Punto secondo: dubito fortemente che gli aderenti al gruppo fossero tutti mariti (così come tutti partecipanti attivi, ma gli articoli ne parlano), che postavano foto delle mogli o compagne. Anche perché banalmente Facebook, salvo si utilizzi l'opzione inserita abbastanza di recente della scrittura anonima dei post all'interno dei gruppi, permette di vedere la tua identità e sarebbe da idioti.


    Punto terzo: la narrativa del mainstream, e chi essa tirerebbe in mezzo, a torto o ragione, è una cosa, le donne coinvolte, ignare, un'altra.


    Punto quarto: che vi sia un retroterra un po' "Incel" è logico supporlo, ma non nel senso di ragazzi sostanzialmente timidi e chiusi nella loro cameretta come tu dicevi, piuttosto, nel senso che rimanderebbe a quel tipo di popolazione maschile -non necessariamente vergine né celibe- animata da sentimenti purtroppo di rabbia, di ingiustizia - e che cerca forme di rivalsa- che rappresenta l'emblema di certi forum a tema red-pill che voi conoscete.

    DALI :hibiscus:

  • Certo è una visione bianco/nero parziale, non lo nego, ma io posso solo sospettare cosa intendeva Garden: il fattore biologico.

    Nel senso che in una situazione di parità uomo/donna avendo la donna più attrattiva sessuale nei confronti dell'uomo, essa si ritrova il coltello dalla parte del manico, o il pallino in mano.

    La mia è una supposizione riguardo quello che afferma lei, io del resto non ho mai parlato di fattori biologici qui, ma più culturali.

    Semmai le sarà stato fatto notare che la situazione è probabilmente diversa da come viene poi percepita.

    Si questo, io ho detto "velatamente" per calcare un po'. :P

    Comunque nessuna ha detto che gli uomini preferiscono le poco di buono, ma che preferiscono quelle più appariscenti, più spigliate, che si fanno notare ecc. Mentre loro un po' più dimesse, tranquille vengono messe dietro.

    Comunque ho capito un po' qual è il tuo "sentimento" a riguardo. Penserai che queste donne prima si legano a tipi poco raccomandabili e poi si lamentano incolpando magari il tipo "sfigato" che non batte nemmeno chiodo.

    A primo impatto questo è il pensiero che mi viene in mente, sono sincero.

    dubito fortemente che gli aderenti al gruppo fossero tutti mariti (così come tutti partecipanti attivi, ma gli articoli ne parlano), che postavano foto delle mogli o compagne.

    Non sono tutti, ma ad ora i veri numeri non si sanno. A me piacerebbe tantissimo saperlo, ma non lo sapremo mai, questa roba finirà come una nuvola di fumo scommetto.

    Lo scopo di questo caso per me è introdurre il patentino digitale per navigare su internet, il PD già si è espresso. ;) :thumbup:

    che vi sia un retroterra un po' "Incel" è logico supporlo

    piuttosto, nel senso che rimanderebbe a quel tipo di popolazione maschile -non necessariamente vergine né celibe- animata da sentimenti purtroppo di rabbia, di ingiustizia - e che cerca forme di rivalsa- che rappresenta l'emblema di certi forum a tema red-pill che voi conoscete.

    Ma se sono non vergini o sono accoppiati non possono essere incel.

    Possono essere misogini certamente, cioè quello che non mi torna è il fatto che se certe cose le perpetuano chi l'argomento donne lo maneggia bene, non può centrarci chi sta ai piani bassi ed il mondo lo vede dal basso appunto l'incel vero vergine senza speranza.

    E poi quest'ultimo vista la sua condizione un po' arrabbiato ci sta - ok che è colpa sua che non si sveglia, che non si rende attrattivo e tutto - ma la sua rabbia ha altre motivazioni rispetto al misogino che l'argomento donne lo conosce fin troppo bene. Quest'altro può essere misogino perchè l'ex moglie gli ha preso la casa, lo stipendio, i figli; può essere arrabbiato per torti subiti da esse tipo ricatti al lavoro (un'amante), accuse infamanti...cioè tanti possono essere i motivi, financo un tizio che si crede Alain Delon ma non riceve riscontri rapportati all'attore e va in trigger. Quindi a questa gente perchè non gli potrebbe venire in mente di fare bastardate misogine? Io dico che il target di chi ha fatto quelle foto siano questi.

    Ma è una mia idea eh.

    E ripeto nessuna giustificazione da parte mia.

  • Quest'altro può essere misogino perchè l'ex moglie gli ha preso la casa, lo stipendio, i figli; può essere arrabbiato per torti subiti da esse tipo ricatti al lavoro (un'amante), accuse infamanti...cioè tanti possono essere i motivi, financo un tizio che si crede Alain Delon ma non riceve riscontri rapportati all'attore e va in trigger. Quindi a questa gente perchè non gli potrebbe venire in mente di fare bastardate misogine? Io dico che il target di chi ha fatto quelle foto siano questi.

    Dimenticanza.

    Ci sono sicuramente anche pervertiti e sociopatici vari, questi in situazione come queste non mancano mai.

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