Diario condiviso della giornata lavorativa

  • Aggiornamento: per ora nulla di nuovo se non chiacchiere da corridoio.

    Che la filiale nella mia città sarà chiusa, è praticamente un dato di fatto, nonostante non sia stato comunicato ufficialmente.

    Però penso ci sia una concreta possibilità di rimanere nell'altra sede (quella in provincia, non quella nell'altra città distante).

    Quindi temporeggio, già sapendo che i prossimi mesi saranno in ogni caso, con molta probabilità dedicati alla ricerca di un altro lavoro.

    La cosa mi spaventa ma al contempo la sento come una svolta necessaria.

    Forse inizierà una nuova fase della vita, non nego che se ci penso mi viene una certa curiosità e ne sono attratta.

    Ciò che temo, forse, è il chiudermi nuovamente in una situazione lavorativa non dissimile dalle precedenti, e l'entusiasmo si incrina un po'. Per questo motivo, voglio essere aperta anche all'idea di fare altro, cambiare ruolo, anche se so che questo significherebbe regredire e iniziare da zero, perché non potrei vendere competenze in un ambito nuovo.

    Vedremo..

  • I problemi ora sono di ordine pratico:

    1) ci sono molti errori nelle ultime buste paga (ore conteggiate male, ore sottratte per cercare di risolvere errori che gli avevo già comunicato, competenze/trattenute che risultano sbagliate);

    2) il datore di lavoro non rispetta il contratto, gli è stato fatto presente più volte e da più colleghi, ma continua a prendere tempo.

    Per me questi problemi sono gravissimi; io cercherei altro, per me la correttezza del datore di lavoro è una "conditio sine qua non".

  • Per me questi problemi sono gravissimi; io cercherei altro, per me la correttezza del datore di lavoro è una "conditio sine qua non".

    Hai assolutamente ragione, infatti sono già alla ricerca di altro. Per ora sono in attesa, ma se le cose non cambieranno dirò in maniera esplicita di rispettare il contratto andando incontro a potenziali conseguenze. Tanto fino a settembre non posso essere cacciato, quindi ho molto tempo per trovare/concentrarmi su altro e se mi cacciassero avrei comunque la NASPI.

  • Oggi vi racconto la mia giornata, lavorativa e non solo.

    Sveglia alle 7, mio marito mi porta il caffè a letto (secondo i nostri ventennali accordi) e mi dice: porti tu i bambini a scuola?

    Preparo i bambini, il piccoletto è nervoso ma in breve torna il buon umore, li accompagno e rientro. Sono le 8.30, mi metto subito a lavorare, preparo una to do list di cose da fare. Dalle 9 alle 13 ho una call ogni 30 minuti senza pause, mi porto il PC anche in bagno stando attenta a non accendere la videocamera. Riesco a chiudere l'ultima call con qualche minuto di anticipo, infilo di corsa un costume nel borsone e vado a nuotare. Alle 14 esco dalla piscina, e alle 14.15 sono di nuovo davanti al PC e mangio qualche fetta wasa imburrata (storcerete il naso ma è un mio comfort food). Il pomeriggio è come la mattina, una call dopo l'altra; alle 16.30 mi metto la call sul telefono e vado a ritirare i bambini, li porto a casa e proseguo le mie riunioni fino alle 18.30. Alle 18.40 chiamo il mio capo per allinearlo sugli innumerevoli problemi emersi nella giornata; intanto mi avvio verso la casa del mio maestro di piano, dobbiamo suonare alle 19. Alle 20 rientro, abbiamo ordinato delle pizze per cena; mentre aspetto lavoro un'altra oretta, mando report, solleciti, assegno attività alle mie persone. Decido che per oggi basta, metto a letto il piccoletto, e finalmente mi rilasso un po' anche io con la grandina che mi racconta la sua giornata. Questa è una mia giornata "tranquilla".

  • Oggi vi racconto la mia giornata, lavorativa e non solo.

    Sveglia alle 7, mio marito mi porta il caffè a letto (secondo i nostri ventennali accordi) e mi dice: porti tu i bambini a scuola?

    Preparo i bambini, il piccoletto è nervoso ma in breve torna il buon umore, li accompagno e rientro. Sono le 8.30, mi metto subito a lavorare, preparo una to do list di cose da fare. Dalle 9 alle 13 ho una call ogni 30 minuti senza pause, mi porto il PC anche in bagno stando attenta a non accendere la videocamera. Riesco a chiudere l'ultima call con qualche minuto di anticipo, infilo di corsa un costume nel borsone e vado a nuotare. Alle 14 esco dalla piscina, e alle 14.15 sono di nuovo davanti al PC e mangio qualche fetta wasa imburrata (storcerete il naso ma è un mio comfort food). Il pomeriggio è come la mattina, una call dopo l'altra; alle 16.30 mi metto la call sul telefono e vado a ritirare i bambini, li porto a casa e proseguo le mie riunioni fino alle 18.30. Alle 18.40 chiamo il mio capo per allinearlo sugli innumerevoli problemi emersi nella giornata; intanto mi avvio verso la casa del mio maestro di piano, dobbiamo suonare alle 19. Alle 20 rientro, abbiamo ordinato delle pizze per cena; mentre aspetto lavoro un'altra oretta, mando report, solleciti, assegno attività alle mie persone. Decido che per oggi basta, metto a letto il piccoletto, e finalmente mi rilasso un po' anche io con la grandina che mi racconta la sua giornata. Questa è una mia giornata "tranquilla".

    Complimenti, hai la mia ammirazione. Se penso a tutte le cose che dovevo fare oggi e non ho fatto pur avendone la possibilità, mi sento una schifezza.

  • ipposam io mi sono stancata solo a leggerla la tua giornata ^^

    Mi sono stancata anche io: avverto molto stress perché le mie call sono quasi tutte con contesti ostili...se i toni fossero tranquilli non sarei così provata alla fine. Tuttavia è stata una giornata positiva direi perché:

    1. Non mi sono dovuta spostare, quindi ho guadagnato tempo per me e non mi sono stressata con incontri in presenza particolarmente spiacevoli, visti i toni (un conto prendere insulti di persona, un altro attraverso uno schermo).

    2. Ho potuto portare e riprendere i bambini di persona, cosa che adoro (la mia prima bimba non l'ho praticamente MAI presa dal nido o dalla scuola dell'infanzia, al punto che non conoscevo tutte le maestre, e ne ho sofferto moltissimo; mi sono ripromessa di essere più presente sia con lei che col piccoletto.

    3. Ho potuto ritagliarmi del tempo per nuotare e per suonare, cose che danno significato alla mia giornata.

    Per oggi è andata.

    Complimenti, hai la mia ammirazione. Se penso a tutte le cose che dovevo fare oggi e non ho fatto pur avendone la possibilità, mi sento una schifezza.

    Cosa dovevi fare, e perché non l'hai fatto?

  • Cosa dovevi fare, e perché non l'hai fatto?

    Una banalissima spesa e una pulizia generale della casa. Ho rimandato a dopodomani visto che mi sono sentito fuori fase tutta la giornata, ho fatto la notte e ho dovuto recuperare qualche ora di sonno stamattina per non crollare completamente. Avevo tutto il tempo di fare queste due cose, ma non l'ho fatto, sono entrato nuovamente nel ciclo di blocco depressivo non mi va di fare niente, l'unica mia scusante è aver fatto solo due riposi dal 26 dicembre ad oggi, mentalmente mi sento a pezzi. Certo se avessi avuto anche io una famiglia e dei bambini a cui badare non avrei avuto il lusso di non fare quello che non ho fatto oggi, ma mi godo la nullafacenza del single che mi spinge a fare sempre meno cose.

  • Una banalissima spesa e una pulizia generale della casa. Ho rimandato a dopodomani visto che mi sono sentito fuori fase tutta la giornata, ho fatto la notte e ho dovuto recuperare qualche ora di sonno stamattina per non crollare completamente. Avevo tutto il tempo di fare queste due cose, ma non l'ho fatto, sono entrato nuovamente nel ciclo di blocco depressivo non mi va di fare niente, l'unica mia scusante è aver fatto solo due riposi dal 26 dicembre ad oggi, mentalmente mi sento a pezzi. Certo se avessi avuto anche io una famiglia e dei bambini a cui badare non avrei avuto il lusso di non fare quello che non ho fatto oggi, ma mi godo la nullafacenza del single che mi spinge a fare sempre meno cose.

    Beh anche io ho rimandato riordino e pulizie della casa; sicuramente la solitudine non aiuta nel senso che se hai dei bambini alcune cose diventano prioritarie (portarli, riprenderli, offrirgli dei pasti). Comunque è comprensibile che lavorando su turni ti senta sopraffatto, lo sarei anche io.

  • Beh anche io ho rimandato riordino e pulizie della casa; sicuramente la solitudine non aiuta nel senso che se hai dei bambini alcune cose diventano prioritarie (portarli, riprenderli, offrirgli dei pasti). Comunque è comprensibile che lavorando su turni ti senta sopraffatto, lo sarei anche io.

    Avrai pure rimandato, ma per fare cose altrettanto importanti, mentre io l'ho fatto per non fare niente. In ogni caso, i turni sono un problema grave, ma ciò che più mi disturba è il lavorare a costante contatto con le persone. Lo detesto immensamente e mi crea un disagio non indifferente; essendo io di indole leggermente solitaria e riservata, soffro proprio il contatto con gente nuova o con gente che non sopporto.

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