E' l'argomento perfetto per tutte le occasioni.
Un po' come il grigio, sta bene con tutto 
in effetti la pandemia è una buona metafora dei bias indotti dalle esperienze a noi più vicine. Anche io, lo ammetto mi infervorai nel dibattito (se non altro io l'ho ammesso) in quanto influenzato dalle mie esperienze personali (un figlio finito in ospedale e un fraterno amico morto) e mi scontravo con altri infervorati da esperienze personali opposte (l'ho preso ed è stato poco più di un raffreddore).
Ma chi ha parlato di chi negava totalmente il Covid? Ho parlato di "persone che hanno criticato la gestione della pandemia". Stai polarizzando ed estremizzando il ragionamento per personificarlo nel "nemico novax terrapiattista". Se facessi il tuo stesso ragionamento, potrei polarizzare e personificare il tuo ragionamento sul "nordest benestante" con "sei il classico evasore che si e' arricchito alle spalle degli altri e ora non vuole vedere i danni sociali che ha causato".
Non sto parlando di persone o di temi, e non sto nemmeno dicendo cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Sto solo facendo notare la meccanica del ragionamento, che e' quello che la pandemia dovrebbe averci insegnato: a ragionare. Invece non ci ha insegnato nulla. Quindi io continuero' a tirare fuori l'argomento Covid in eterno, finche' vedro' la gente che si triggera. E' l'argomento perfetto per tutte le occasioni.
Hai ragione.
Ma, domanda: voi come siete a lavoro dal punto di vista del radar-gossip-info top secret? Mi spiego meglio
Io essendo una persona riservata e un po' "sulle mie", sono sempre gentile ma al tempo stesso formale, sul lavoro più passa il tempo e meno do confidenza, quindi non faccio parte di nessun "gruppetto di zie" per intenderci. Ho legato di più con qualcuno e stimo professionalmente alcune persone più di altre, si prende il caffè insieme ma finita lì. Non sono una gossip girl insomma.
Ciò però fa sì che io venga a sapere le cose per ultima. Non che siano info che mi cambiano la vita, ma ad esempio quando una persona se ne va o viene licenziata (da noi c'è il cosiddetto turnover patologico, per chi ha studiato un po' di teoria HR), molti lo sanno in anticipo, io cado dalle nubi. A volte faccio finta che lo sapessi già, per non fare la figura della tonta. Il fatto è che mi faccio i fatti miei, ma sto iniziando a pensare che forse dovrei sforzarmi di essere più presente alle occasioni di chiacchiere per non essere tagliata fuori...
Ma, domanda: voi come siete a lavoro dal punto di vista del radar-gossip-info top secret?
Io sono il genere 'so tutto ma non diramo', so essere molto riservata quindi tengo tutto per me, forse per questo raccolgo molte confidenze.
Per me farmi gli affari miei è un dogma al lavoro.
Io sono un c∙∙∙∙∙∙e e dico tutti i miei c∙∙∙i ai miei colleghi.
Perché di fatto siamo tutti giovani e ci comportiamo come amici.
Anche se volessi non potrei raccontare niente a nessuno. Lavoro da casa, da solo, i miei colleghi sono sparsi in giro per il pianeta e quando ci incontriamo (in virtuale) parliamo di lavoro perché alla fine a nessuno interessano i fatti personali degli altri. E va benissimo così.
Io lavoro sola, gestisco tutto ciò che è lavoro di ufficio di un azienda, dalla fotocopia alla contabilità. C'è solo il mio capo, lui ha il suo ufficio ed io ho il mio e i colleghi in produzione, che sono tutti maschi. Il mio lavoro mi piace molto, è vario, non è noioso, ho autogestione completa, se c'è un errore l'ho fatto io, nessuna discussione, nessun "paletto tra le ruote" che può capitare fra colleghi in uno stesso ufficio. Sono abbastanza pignola e precisa, quindi direi che questo è il mio lavoro. L'azienda si trova fuori paese, in aperta campagna, natura e tranquillità. 
Ho notato che ogni volta che sbaglio qualcosa a lavoro e mi viene fatto notare mi sento in colpa. Noto che la maggior parte delle persone che conosco e che lavorano se ne fregano altamente, consigli su come gestire questo tipo di emozioni?
Ho notato che ogni volta che sbaglio qualcosa a lavoro e mi viene fatto notare mi sento in colpa. Noto che la maggior parte delle persone che conosco e che lavorano se ne fregano altamente, consigli su come gestire questo tipo di emozioni?
Anche io mi sento così spesso... il mio consiglio è pensare che è tutto un cinema. Io mi immedesimo nel Gabibbo in quei momenti e parlo con cadenza veneta o romana, così mi sento molto meno serio e tutto intorno mi appare più leggero.
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