Diario condiviso della giornata lavorativa

  • Nel settore medico com'è?

    Dipende.

    Il posto da medico ospedaliero era ambitissimo fino a una ventina di anni fa, adesso molti medici cercano soluzioni alternative, sia per ragioni economiche sia soprattutto per la qualità della vita che è letteralmente precipitata negli ultimi anni.

    Quelli più in sofferenza sul fronte carenza di personale sono gli ospedali piccoli e periferici dove le risorse sono poche e spesso non hai una rete di colleghi che possano darti una mano in situazioni di emergenza, dove in pochi minuti ti giochi il paziente.

    Sono in affanno comunque anche gli ospedali più blasonati, oramai la carenza di specialisti si fa sentire ovunque (soprattutto in alcune branche).

    Il settore privato/libera professione fortunatamente è ancora un'isola felice, ma solo alcune specialità offrono questo sbocco, molte altre sono costrette ad ancorarsi al pubblico per poter lavorare (in condizioni disumane, spesso).

  • Non so se è la sezione giusta per esprimere il mio malessere attuale; tuttavia, burnout è un termine molto in voga nel settore lavorativo: io lo associo al lavoro alienante che sto svolgendo in questo periodo. Si tratta di un semplice data-entry. I disoccupati diranno: beato te che il lavoro ce l'hai! Concordo con chi lo dice, ma - stipendio a parte - non trovo molta differenza fra ciò che sto facendo io in questo periodo e non fare nulla.

    Qualcun altro dirà: almeno non ti stanchi. A livello di ragionamento, non lo nego, ma emotivamente sfianca. Inoltre, ti trovi a disattivare il cervello per otto ore. Per tenerlo attivo, uso Youtube.

    Una descrizione che mi rimanda alla scena di Tempi Moderni, in cui il personaggio impersonato da Charlie Chaplin (operaio in una catena di montaggio), si ritrova a fare lo stesso movimento anche al di fuori dell'orario lavorativo.

    In parte, è anche colpa mia: ogni volta che qualcuno ha provato a farmi fare qualcosa di diverso, non imparo sufficientemente alla svelta per essere efficiente.

    Ogni tanto, mi viene in mente di imparare qualcosa di nuovo o scrivere un libro, ma una vocina interna mi dice "Ma chi vuoi prendere in giro? Non sei in grado!". Arrivo talmente stremato emotivamente la sera che non ho voglia di fare nulla

  • Inoltre, ti trovi a disattivare il cervello per otto ore. Per tenerlo attivo, uso Youtube.

    Non credo sia un atteggiamento sano. Il corpo ha bisogno di essere "corpo", muoversi, rimettere in circolo ossigeno. Piuttosto che incollarti a youtube, con il collo piegato (equivalente di 25 kg sulle spalle) e la schiena curva, alzati, fai due passi, guarda lontano (nel vero senso della parola, orizzonte qualunque che allena l'occhio che invece con lo schermo tende ad andare fuori allenamento). In sostanza, prenditi cura del tuo corpo, sentirai immediato benessere a livello mentale.

    Ogni tanto, mi viene in mente di imparare qualcosa di nuovo o scrivere un libro, ma una vocina interna mi dice "Ma chi vuoi prendere in giro? Non sei in grado!"

    Questo modo di pensare dovresti affrontarlo con il tuo psicologo. Ricordo male oppure eri in terapia? Questa è una visione distorta, poco o tanto, hai capacità da sfruttare. Il punto sta nello scegliere l'attività adatta a te.


    Contro il burnout la prima cosa è prendere ferie o malattia se del caso e poi... fare quello che elencavo all'inizio.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • mpoletti Pensi sia una situazione transitoria, per poi magari cercare un altro lavoro più stimolante?

    In ogni caso, essendo questa la situazione attuale, magari prova a fissarti alcune pause di 10 minuti durante il corso della giornata: un caffè, guardare fuori dalla finestra, fare due passi anche solo in casa. Per il resto, cosa che forse già fai, lavora con la musica o con un podcast (se riesci comunque a concentrarti sui dati da inserire, che per quanto monotoni, dovranno pur essere inseriti correttamente :) )

  • la huesera, ho dovuto interrompere per motivi economico-personali

    Ne avrai sicuramente parlato. Di come questa sia una visione distorta, probabilmente avrete anche parlato da dove trae origine etc etc


    Elementi da cui potresti trarre risorse utili.


    Comunque, la prima cosa secondo me è proprio prendersi cura del corpo. Vedrai che la mente ti ringrazia immediatamente.


    Poi ovviamente possiamo anche discutere di quanto sia tossico (visto che il termine va di moda) il tuo specifico mondo del lavoro. Avrai comprensione, supporto che non è male ma... non basta per andare avanti.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

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