L'incompetenza degli psicoterapeuti, parliamone...

  • Dovrebbe proprio essere radiata dall'albo.

    Eh guarda, per fortuna avevo fatto solo una o due sedute prima, ero talmente disperata (anche prima dell'aborto) perché ero in una crisi ansioso-depressiva grave e mi aggrappavo a tutto... sospettavo che fosse una cialtrona ma come detto le provavo tutte per stare meglio. Dopo ovviamente ho cambiato terapeuta.

  • Posto che come è già stato detto l'incompetenza può essere presente nella psicoterapia come in qualunque altra professione, occorre ricordare alcune cose. Primo, non si tratta di una scienza esatta e/o meccanicistica. Secondo, collegato al primo, non siamo tutti uguali e il problema di un paziente quasi mai è uguale a quello di un altro paziente. Da questi due problemi ne discende una conseguenza: un terapeuta può essere efficace con un paziente e inefficace con un altro. Andare per tentativi è quasi la prassi in questi percorsi. In ultimo, occorre dire che il terapeuta non guarisce, ma cura che è un concetto diverso. Propone al paziente alcuni strumenti per superare, o se non possibile, gestire al meglio alcune situazioni, poi è il paziente che deve lavorarci. Le esperienze personali di ognuno di noi valgono relativamente. Io ad esempio ho superato in passato una situazione di ipocondria con una decina di sedute di terapia cognitivo comportamentale, ma questo non significa che la terapeuta fosse la migliore del mondo o che questo approccio funzioni sempre. Semplicemente ha funzionato con me.

    La penso come te.

    Per me la terapia affrontata per 6 mesi nel 2016 è stata illuminante.

    Mi ha fornito delle strategie che io da sola non conoscevo, mi ha fatto riflettere su cose che io da sola non avrei notato.

    Non sono degli indovini, credo stia a noi principalmente fornirgli il materiale necessario per poter lavorare, ma certamente sta a loro trovare il giusti canale per farci tirare fuori questo materiale utile.

    Dal mio punto di vista la vedo come una sorta di collaborazione, una sessione attiva in cui si lavora assieme per risolvere un problema.

    Io seguivo una terapia cognitivo comportamentale e avevo "i compiti" da fare a casa addirittura.


    Ovviamente non basta poco tempo, a me non è bastato e dovrei tornarci per rispolverare le strategie, parlare, parlare, scavare a fondo ecc...


    Comunque, non se sia la prassi o sia soltanto la mia psicologa a farlo, ma inizialmente, dopo la valutazione, è lei a decidere se hai bisogno di affiancare uno psichiatra con delle cure farmacologiche alla terapia.

    Con me, in quel momento, non ce n'era bisogno.


    Sul costo, eh sì, sono veramente cari e su questo non si discute.

    Non hanno una laurea in medicina, certo, ma hanno comunque una magistrale in psicologia che non è proprio come studiare le tabelline (perdonatemi l'esempio terra terra).

    Poi che ci siano, come in tutti i campi, dei professionisti poco capaci e che possono far danni....eh, ci sono sì! Ci sono anche medici poco capaci e anche lì fanno danni!

    "Io vorrei rinascere come quelle persone belle e ignoranti, che vivono come le piante, senza pensieri".

  • No, lui non ha un desiderio deciso, anzi lui sta bene così, ed è qui che è sorto un problema di mancanza di sintonia tra noi. Problema non piccolo. Inoltre, avendo io molta paura della maternità, avrei avuto bisogno di un compagno che mi incoraggiasse e mi supportasse. Mi sono resa conta nel tempo e solo con il "senno di poi" che per quelle che sono le mie paure avrei avuto bisogno di un compagno diverso per realizzare la maternità, uno che desiderasse il figlio e riuscisse a supportarmi. Lui ha più paura di me. Non ci siamo incastrati bene su questa cosa.

    Posso chiederti cosa ti aspettavi che facesse la psicologa in merito ad una scelta così grande, anche poco supportata dal tuo compagno?

    Chiariamo: quel che ti chiedo è per capire quale fosse l'entità delle tue paure non per altro.

    Vorrei comprendere, forse dovrei leggere meglio le tue risposte perchè non riesco a coglierlo, che cosa avresti voluto che facesse la psicologa.

    Senti di non essere stata supportata? Senti che non è riuscita a farti analizzare le tue paure ma ti ha tenuta in stallo 5 anni?

    "Io vorrei rinascere come quelle persone belle e ignoranti, che vivono come le piante, senza pensieri".

  • Posso chiederti cosa ti aspettavi che facesse la psicologa in merito ad una scelta così grande, anche poco supportata dal tuo compagno?

    Chiariamo: quel che ti chiedo è per capire quale fosse l'entità delle tue paure non per altro.

    Vorrei comprendere, forse dovrei leggere meglio le tue risposte perchè non riesco a coglierlo, che cosa avresti voluto che facesse la psicologa.

    Senti di non essere stata supportata? senti che non è riuscita a farti analizzare le tue paure ma ti ha tenuta in stallo 5 anni?

    Sì, penso che non abbia capito nulla delle mie paure, non le ha analizzate e non le ha nemmeno messe a fuoco. Lei aveva le sue idee e sparava quelle. Non lasciava spazio al MIO pensiero concepitivo (come mi ha poi detto un analista più valido anni dopo). Ed è ancora così, qualche volta l'ho risentita ed è una che spara sempre le sue opinioni, in fondo non ascolta neanche troppo il paziente. Figuriamoci, io avevo bisogno assolutamente di uno spazio d'ascolto. Inoltre avrei avuto bisogno di un supporto alla genitorialità, il figlio nasce innanzitutto nella testa dei genitori ed è da quel momento in poi che la coppia andrebbe accompagnata, una volta esisteva la Chiesa, ecc. oggi non c'è più nulla, le coppie sono da sole! E questi sono passaggi di vita importanti. Ho scoperto da poco che il centro psicoanalitico della mia città fa degli incontri per le coppie che desiderano o iniziano a pensare a un bambino, proprio perché è qualcosa che parte molto prima dell'atto pratico. Insomma, ce n'erano di cose da fare, non c'è stato niente di tutto questo, non era proprio adatta al compito.

  • Non ho letto le altre risposte, ma voglio dire la mia: sono andato anni fa dalla psicologa per circa 10 sedute, io parlavo, lei prendeva appunti e ogni tanto tirava fuori qualche perla. Soffrivo di DOC ai tempi e, quando ad esempio le dissi che passavo ore a controllare che l'acqua del rubinetto fosse correttamente chiusa, mi rispose con "Perché controlli sempre, se rimane aperta che succede?". Lì capii che non era aria.


    Questa estate ci sono tornato, complice una situazione di coppia non rosea data dai miei comportamenti, ho fatto da luglio a novembre. Questa è partita ad analizzare la mia situazione da quando sono nato praticamente, mille conclusioni e mille teorie, ma io fondamentalmente mi sentivo sempre allo stesso modo. Quindi anche questa bocciata.


    Adesso da gennaio, dopo essermi lasciato con la mia ex dopo 14 anni, vado da un'altra ancora. Questa è la migliore (sono ironico), in pratica mi metto seduto, parlo un ora, lei sta zitta, pago e me ne vado. Eppure tra le tre è quella che penso mi sia stata più utile, perché mi fa sfogare senza battere ciglio e sono più contento e leggero quando me ne vado.


    Però ecco, a conti fatti per mia esperienza la psicoterapia non serve assolutamente a niente. Sono stato sfortunato io? Improbabile ma possibile. Quello che mi ha curato veramente, purtroppo, sono state le medicine, sono loro che mi hanno rimesso al mondo dopo 3 anni di terapia. Non certo la psicoterapia. Anche perché quando hai l'ansia che ti distrugge da dentro e non ti fa nemmeno respirare, o prendi qualche goccia di Xanax oppure diventa ingestibile la situazione.

  • Anche a me per un Doc, che nemmeno sapevo lo fosse, mi chiese "e se non lo facessi, cosa pensi succeda? Prova a non farlo".

    A me è servito, ho capito che il mondo continuava e che a me non succedeva quel che pensavo sarebbe successo se avessi smesso. Dopo 30 anni che ripetevo questo rituale ho smesso.

    "Io vorrei rinascere come quelle persone belle e ignoranti, che vivono come le piante, senza pensieri".

  • Però ecco, a conti fatti per mia esperienza la psicoterapia non serve assolutamente a niente. Sono stato sfortunato io? Improbabile ma possibile. Quello che mi ha curato veramente, purtroppo, sono state le medicine, sono loro che mi hanno rimesso al mondo dopo 3 anni di terapia. Non certo la psicoterapia. Anche perché quando hai l'ansia che ti distrugge da dentro e non ti fa nemmeno respirare, o prendi qualche goccia di Xanax oppure diventa ingestibile la situazione.

    Ciao, devo dire che anche nel mio caso la psicoterapia non ha fatto granché, magari un po' di sollievo momentaneo ma niente di più. Infatti quando le crisi d'ansia e i pensieri ossessivi sono diventati intollerabili ho iniziato con i farmaci e sono stata bene. Il problema è lo scalaggio (parlo di SSRI) tu adesso sei riuscito a eliminarli e stai bene lo stesso?

  • Ciao, devo dire che anche nel mio caso la psicoterapia non ha fatto granché, magari un po' di sollievo momentaneo ma niente di più. Infatti quando le crisi d'ansia e i pensieri ossessivi sono diventati intollerabili ho iniziato con i farmaci e sono stata bene. Il problema è lo scalaggio (parlo di SSRI) tu adesso sei riuscito a eliminarli e stai bene lo stesso?

    Io ho tolto tutto da novembre e sto da Dio. Ho avuto strascichi sessuali per mesi, ma direi che sono tornato nuovo di pacca.

    Anche a me per un Doc, che nemmeno sapevo lo fosse, mi chiese "e se non lo facessi, cosa pensi succeda? Prova a non farlo".

    A me è servito, ho capito che il mondo continuava e che a me non succedeva quel che pensavo sarebbe successo se avessi smesso. Dopo 30 anni che ripetevo questo rituale ho smesso.

    Beh insomma. Se controllo il gas perché penso sia aperto, se è aperto veramente scoppia l’intero appartamento. Quindi le cose sono due, o avevi un doc leggero, oppure non lo avevi proprio. Perché se entri nella mentalità del doc non ne esci facilmente, ad ogni soluzione c’è una contro reazione del cervello che trova sempre un nuovo problema. Esempio il gas, se non lo controllo cosa succede? Nulla, ma se l’ho lasciato aperto esplode la casa. La porta è chiusa? Se non controllo che succede? Nulla, ma se è aperta mi entrano in casa. Non ne esco certamente con una semplice domanda "eh ma se non lo faccio che succede?".

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