Mostra di PiùBuongiorno, Vorrei condividere la mia esperienza per confrontarmi con altri e, se possibile, essergli di aiuto.
Dall'età di 38 ai 45 anni ho intrapreso un percorso di psicoterapia per sciogliere i dubbi che nutrivo riguardo la maternità. Sono sposata e desideravo un figlio, ma ero anche molto spaventata all'idea. Ho trovato una terapeuta donna con la quale sentivo di avere una buona intesa. Purtroppo, la terapia non si è rivelata utile, anzi, per quanto riguarda il tema della maternità è stata un vero disastro. Mi ha fatto perdere tempo prezioso, non mi ha supportato in alcun modo e non ha compreso le mie reali esigenze. Solo dopo cinque anni di terapia mi sono resa conto che era una "cialtrona", ma ci ho messo molto tempo ad ammetterlo. Solo a posteriori le sue affermazioni mi sono sembrate di una banalità sconcertante e ho capito che era una professionista di basso livello.
Purtroppo, la terapia genera una sorta di illusione "magica" che porta a riporre molta fiducia nel terapeuta. Ci si affida completamente a lui per un certo periodo, ma poi, quando la fiducia in se stessi ritorna, ci si rende conto della realtà. All'avvicinarsi dei 45 anni ho finalmente deciso di interrompere la terapia. Avrei voluto farlo già da tempo, ma non ne avevo avuto la forza, anche perché la terapeuta non era d'accordo e io non avevo abbastanza fiducia in me stessa. Poi, grazie anche a delle svolte positive sul lavoro, sono riuscita ad acquisire maggiore sicurezza e ho finalmente mollato.
Ho deciso di cambiare terapeuta e ho scelto un uomo che ha scritto diversi libri. Mi fidavo della sua competenza ma anche questa esperienza non è stata positiva. L'ho capito subito, dopo neanche un anno, e abbiamo concluso la terapia. Riguardo la maternità, lui ha colto perfettamente tutti i nodi e me li ha spiegati, ma purtroppo non siamo riusciti a sbloccare la situazione perché a 46 anni ho avuto paura di iniziare a cercare un figlio. Mi piacerebbe molto averne uno, ma è davvero tardi. Mi rendo conto che avrei dovuto trovare un terapeuta supportivo prima. Potete immaginare il dolore che questa mancata maternità ha generato in me. Ho sviluppato una depressione e sto cercando, giorno dopo giorno, di uscirne.
La mia domanda è: è possibile che ci siano terapeuti così incompetenti? Mancanza di empatia, sentenze superficiali... sembrano dei baristi, non dei professionisti! Le loro opinioni banali sono facilmente sgamate da un paziente laureato e istruito. Sono molto disillusa. Mi piacerebbe sentire altre esperienze. Ho parlato con alcune persone e ho scoperto che la mia non è un'esperienza isolata. Non ci sono controlli sugli psicoterapeuti e il problema è che la vita (rovinata) è la nostra, non la loro.
Ciao, anche a me è capitato di andare da una psicologa che non mi ha aiutata per niente e che mi ha fatta addirittura peggiorare. Mi ricordo che diceva cose banali, aveva un atteggiamento paternalistico e poco empatico. Poi fortunatamente ho trovato un'altra terapeuta che mi ha aiutata.