L'incompetenza degli psicoterapeuti, parliamone...

  • Io ho tolto tutto da novembre e sto da Dio. Ho avuto strascichi sessuali per mesi, ma direi che sono tornato nuovo di pacca.


    Beh insomma. Se controllo il gas perché penso sia aperto, se è aperto veramente scoppia l’intero appartamento. Quindi le cose sono due, o avevi un doc leggero, oppure non lo avevi proprio. Perché se entri nella mentalità del doc non ne esci facilmente, ad ogni soluzione c’è una contro reazione del cervello che trova sempre un nuovo problema. Esempio il gas, se non lo controllo cosa succede? Nulla, ma se l’ho lasciato aperto esplode la casa. La porta è chiusa? Se non controllo che succede? Nulla, ma se è aperta mi entrano in casa. Non ne esco certamente con una semplice domanda "eh ma se non lo faccio che succede?".

    "...avevi un doc leggero, oppure non lo avevi proprio." ...ehm.. scusa???

    Chi ti da il diritto di sminuire un mio problema, dando dell'incompetente alla terapeuta tra le altre cose?

    Ho avuto degli episodi di derealizzazione da bambina e l'unico modo che avevo per combatterli, nel mio cervello, era mettere in atto un rito particolare prima di addormentarmi.

    L'ho fatto per 30 anni, ogni sera, cascasse il mondo non l'ho mai saltato.

    Era troppo il terrore che potesse succedermi di nuovo.

    Mi ha detto "prova a non farlo, prova a vedere cosa succede".

    Ho provato, ce l'ho fatta ed è stato relativamente facile.

    E quindi?


    Secondo la tua opinione il mio doc non lo era e/o era leggero? Pazienza, me ne farò una ragione.

    "Io vorrei rinascere come quelle persone belle e ignoranti, che vivono come le piante, senza pensieri".

  • Forse vado in controtendenza rispetto alla gran parte delle risposte di sfiducia verso gli psicologi che ho letto.

    Oltre 23 anni fa, dopo la morte di mio padre, mia madre, mia sorella ed io siamo andati in cura da uno psicoterapeuta familiare per oltre un anno. Ci siamo andati perché in famiglia quello che mostrava segni di collera e rabbia violenta ero io. La questione è molto complicata perché la mia famiglia è stata ed è da sempre disfunzionale, anche da prima che morisse mio padre, ed io avevo manifestato tutti i sintomi di una improvvisa depressione, tanto che a pochi mesi dalla maturità volevo lasciare la scuola e scappare di casa. Sono entrato spesso in conflitto con mio padre nel suo ultimo anno di vita. Poi è morto e la mia famiglia, mia madre in particolare (brava a manipolare tutti), ha fatto credere a tutti che avessi seri problemi... a tutti, compreso me! Ha fatto leva su molti miei sensi di colpa e quando siamo andati in terapia, io ero davvero convinto di avere qualcosa che non andasse. Avevo anche comportamenti autodistruttivi e brutti pensieri, perché soffrivo tanto e non riuscivo a capirne il perché. Sta di fatto che lo psicoterapeuta mi ha salvato, benché sembrasse, da come parlava, poco esperto nella lingua italiana, non fosse proprio una persona acculturata. Però era davvero bravo sulle tecniche (questo l'ho capito poi).

    Per non tirarla troppo per le lunghe, applicava delle tecniche per le quali mia madre era spesso a disagio e diventava furiosa, oppure manovrava mia sorella per aggredire verbalmente lo psicoterapeuta. In pratica, mi ha fatto sentire protetto e difeso e mi ha mostrato cosa accadesse davvero nella mia famiglia. Non ero io il problema, ma anzi, io ero quello che veniva esasperato, colpevolizzato e bersagliato continuamente.

    Una tecnica molto interessante era quella di farci cambiare posto durante la seduta. Un giorno mi mise al suo posto, mia madre al mio, mia sorella al posto di mia madre e lui al mio solito posto. Non so che tecnica fosse, ma scatenò la terza guerra mondiale, al punto che qualche seduta dopo la mia famiglia abbandonò la terapia, definendo incompetente il terapeuta. Io volevo continuare ma non avevo un lavoro, mi misero in condizioni di indigenza ricattandomi economicamente e impedendomi di utilizzare l'unica auto che avevo per recarmi alle sedute dall'altra parte della città, in un quartiere non proprio tranquillo. Fui costretto dal terapeuta ad andarci a piedi, me lo impose a volte anche col ricatto di non farmi più terapia individuale, mi fece credito sulle sedute, poi mi trovò un lavoretto di domenica per pagarle... insomma, fu eccezionale. Purtroppo poi persi quel lavoretto e non riuscii più a pagarmi le sedute, e per me diventò insostenibile emotivamente continuare a farmi fare credito. Così sospesi tutto anche io.

    Gli anni successivi li ho "persi" a chiarirmi da solo, isolandomi un po' dalla mia famiglia... e mi sono abbastanza salvato da solo, cominciando a farmi forza da me e a non credere più a tutti i condizionamenti o alle svalutazioni che prima subivo. Ho cominciato a mettermi in discussione e a combattere con me stesso per capire se davvero fossi un incapace. Ho ripreso l'università a 30 anni e l'ho terminata a 33 con il massimo dei voti. Poi sono stato sostenuto emotivamente da altri familiari che si sono dimostrati provvidenziali. E oggi sono qui.

    Devo molto a quel psicoterapeuta, ma soprattutto gli devo ancora da 20 anni 250€ di crediti che non gli ho più restituito. :D

    Ci ho pensato più volte, ora che posso, ad andarglieli a saldare... ma un po' mi manca il coraggio.

  • Volevo darvi un aggiornamento sulla situazione, magari le nostre esperienze possono aiutare qualcuno. Negli ultimi due mesi e mezzo sono andata da un terapeuta uomo giovane, beh, devo dire che mi ha rimesso in piedi. Mi sono resa conto che per parlare di maternità era molto più adatto un uomo per me, le terapeute donne si sono rivelate fallimentari. Forse per proiezioni mie, ma sicuramente anche per demeriti e convinzioni loro, non sarei dovuta andare da delle donne per farmi aiutare su questo argomento.

    Con il terapeuta uomo (e giovane, forse anche questo ha fatto la differenza, sono poi le persone che incontriamo che contano) ho affrontato l'argomento come mai avevo fatto prima perché ho trovato un spazio vero di ascolto per me, senza invasione di campo e pregiudizi, oltre che mi sono state fatte le domande giuste. Si è rivelato più capace.

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