Vorrei vendicarmi di lei, è giusto?

  • Più che vendetta sarebbe giusto il marito sappia chi ha al fianco,

    Sarebbe giusto, ma non è compito dell'amante.


    A meno che lei non gli abbia nascosto il suo stato civile, il suo impegno verso un'altra persona, l'opener aveva tutti gli strumenti per prevenire questa situazione.

    In primis, non avviando affatto una relazione che l'avrebbe relegato, appunto, al "semplice" ruolo di amante.

    In alternativa aveva tutte le informazioni per decidere fino a che misura spingere il suo coinvolgimento.

    Certo, si parla di sentimenti e controllare il proprio coinvolgimento non è impresa da poco.

    Ma quantomeno mettere in conto le conseguenze di un cliché quasi più prevedibile dello scorrere del tempo, è un atto preventivo dovuto anzitutto a se stessi. È un po' come costruire la propria casa alle pendici di un vulcano attivo: prima o poi verremo travolti dalla lava. Poi è inutile svuotare l'oceano nella bocca del vulcano per soffrire in due/tre/quattro anziché da soli.


    Non so se la lei in questione abbia dei figli col marito. Ma hanno entrambi una famiglia e il gesto paventato dall'opener non avrebbe ripercussioni solo su di lei. Travolgerebbe anche il marito, che non è colpevole di nulla, i genitori di entrambi e via dicendo, men che meno colpevoli di alcunché.

    Se avessero la capacità di capire chi vogliono al fianco non tradirebbero sistematicamente.

    Non so se hai delle statistiche in merito. Io no. Posso solo dire, dalla realtà che mi circonda, che l'infedeltà sistematica è un'attitudine tanto maschile quanto femminile. Non ne farei una questione di genere.

    "Jesus died for somebody's sins but not mine"

  • Non so se la lei in questione abbia dei figli col marito. Ma hanno entrambi una famiglia e il gesto paventato dall'opener non avrebbe ripercussioni solo su di lei. Travolgerebbe anche il marito, che non è colpevole di nulla, i genitori di entrambi e via dicendo, men che meno colpevoli di alcunché.

    Non so se hai delle statistiche in merito. Io no. Posso solo dire, dalla realtà che mi circonda, che l'infedeltà sistematica è un'attitudine tanto maschile quanto femminile. Non ne farei una questione di genere.

    Il discorso non era incentrato sulla correttezza o non di entrare in una relazione extraconiugale di una donna sposata.

    Che è una questione abbastanza semplice da valutare moralmente.

    Ma la questione era sulla vendetta dell'amante "tradito" dalla traditrice (che pure gli ha dichiarato il suo amore) che chiude il rapporto e riprova a proseguire la relazione matrimoniale sull'onda delle pressioni dei propri genitori e, diciamocelo, di una valutazione di "convenienza" (morale e/o patrimoniale).


    Nel quadro del mio intervento è stata estrapolata una frase, che è stata commentata da anonimotriste e, poi, criticata da _LucyInTheSky_ , però fuori contesto, secondo me.

    Quella dell'amante è una condizione invidiabile (ça va sans dire) finché costui rispetta il suo ruolo ed evita di innamorarsi. Perché si può andare bene come amanti ma non come compagni di vita. E le donne hanno una istintiva (atavica) propensione ad individuare il maschio più qualificato per fare coppia.

    Più che qualificato direi più comodo e/o abbiente.
    Se avessero la capacità di capire chi vogliono affianco non tradirebbero sistematicamente.

    Non so se hai delle statistiche in merito. Io no. Posso solo dire, dalla realtà che mi circonda, che l'infedeltà sistematica è un'attitudine tanto maschile quanto femminile. Non ne farei una questione di genere.

    Il discorso era, invece, incentrato sul fatto che l'amante spesso non si rivela buon compagno di vita. E questo tipo di valutazione la fanno meglio le donne degli uomini (mia tesi) per una atavica propensione.

    anonimotriste sostiene che tale abilità si basi in via principale sulla valutazione della comodità e del benessere economico.


    Niente a che vedere con l'infedeltà sistematica, sulla quale siamo d'accordo, in via incidentale.

    Ogni cosa umana ha un inizio ed una fine: il lavoro finisce, l’amore muore, l’esistenza arriva alla fine, eppure ci affanniamo a considerare eterne cose e sentimenti che non lo sono e soffrire per la loro caducità. Irrazionalità umana, per fortuna.

  • Il discorso non era incentrato sulla correttezza o non di entrare in una relazione extraconiugale di una donna sposata.

    Che è una questione abbastanza semplice da valutare moralmente.

    Ma la questione era sulla vendetta dell'amante "tradito" dalla traditrice (che pure gli ha dichiarato il suo amore) che chiude il rapporto e riprova a proseguire la relazione matrimoniale sull'onda delle pressioni dei propri genitori e, diciamocelo, di una valutazione di "convenienza" (morale e/o patrimoniale).

    Certamente.


    Per questo è fortemente legata all'opportunità (e non alla correttezza) di entrare in una relazione extraconiugale.


    La mia non era una valutazione basata sulla morale. Ma, appunto, sull'opportunità. In altre parole: se accetto che il mio partner ha già una relazione solida, devo anche fare due conti in termini di conseguenze relative a uno scenario molto prevedibile e magari pormi qualche domanda. Una su tutte: sono in grado di gestire, emotivamente, un possibile ritorno di fiamma fra i due?


    Quello che sto "imputando" all'opener non è l'amoralità o la scorrettezza della relazione.

    Semplicemente il proposito della vendetta, deleterio per le modalità proposte.

    Non avrei nemmeno risposto se per vendetta, per esempio (banalissimo), avesse voluto farsi vedere l'indomani in compagnia di un'altra donna.


    E anche la valutazione di convenienza (morale e/o patrimoniale) della donna in questione diventa estremamente marginale nel contesto della vendetta: quale che sia la ragione del suo ripiegamento, la vendetta così elaborata non ha alcun fondamento.


    E questo l'opener lo sa benissimo: il titolo di questo thread è emblematico in tal senso.

    Il discorso era, invece, incentrato sul fatto che l'amante spesso non si rivela buon compagno di vita. E questo tipo di valutazione la fanno meglio le donne degli uomini (mia tesi) per una atavica propensione.

    Avevo perso questo passaggio e quindi capito altro.

    "Jesus died for somebody's sins but not mine"

  • Io credo che, aldilà di tutte le argomentazioni riportate dagli utenti peraltro validissime, marcovt lo sa benissimo che non è giusto vendicarsi di lei. È solo una reazione, molto umana anche se poco edificante, alla ferita dell'abbandono. Ho un'amica che si è trovata in una situazione simile ed ha reagito esattamente così. Continuava a dirmi "devo vendicarmi, devo fargli del male come lui ne ha fatto a me". Dopo più di un anno dalla fine della storia ancora se la sta menando con questi propositi di vendetta, ancora non ha fatto nulla ma solo per paura perché è sposata anche lei e teme di perdere capra e cavoli. Quando cesseranno i propositi di vendetta vorrà dire che si è andati oltre.

  • Di solito nelle storie di corna c'è una regola non scritta per cui tutti gli altri a parte i diretti coinvolti abbiano una sorta di "legittima" a far notare al tradito o alla tradita che "c'è qualcosa che non va".


    Quando lo fanno i diretti interessati c'è sempre una sorta di senso di illegittimo, ma non ho ancora capito precisamente perché.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Quando lo fanno i diretti interessati c'è sempre una sorta di senso di illegittimo, ma non ho ancora capito precisamente perché.

    L'amante sa di essere l'amante. Conosce i limiti del suo ruolo, le regole non scritte e i rischi di una relazione di questo tipo.

    Sviluppare un sentimento di vendetta che conduce alla comunicazione nei confronti dell'ignaro coniuge tradito dell'esistenza di una relazione parallela non è semplicemente inappropriato. È più che altro doppiamente meschino: 1) perché conoscendo la situazione legalmente riconosciuta del partner traditore, di fatto si insinua in una relazione con altrettanta "colpevolezza"; se è vero che non ha obblighi diretti col tradito, sa che può essere corresponsabile di una sofferenza evitabile con un semplice rifiuto; 2) perché la sopravvalutazione del suo ruolo contestuale alla sottovalutazione di regole, per quanto non scritte, e rischi, è unicamente ingenua responsabilità dell'amante, il/la quale dovrebbe prevedere, come già detto fosse anche per amor proprio, l'esito prevedibile di una relazione al di fuori della coppia, a prescindere dalle dichiarazioni del traditore/traditrice.

    In sintesi, capisco il dolore dell'amante piantato in asso, capisco e riconosco che i suoi sentimenti siano stati feriti. Ma essendo questa situazione prevedibile sin dall'inizio, deve trovare modi diversi dalla vendetta per metabolizzarli.


    Anche sul chi non è direttamente interessato ho qualche remora in merito alla legittimità. Ma qui si apre una discussione che, per quanto interessante, credo esuli dagli scopi dell'opener.

    "Jesus died for somebody's sins but not mine"

  • Purtroppo si sa, nel 99.9% dei casi, nessuno lascia il marito o la moglie per mettersi con l'amante. Le (false) promesse sono bugie che si dicono per dare speranza all'altro e tenere l'amante nel limbo.

    Fossi in te non farei nulla, se non concentrarmi su me stesso andando avanti per la mia strada.

  • Ero insieme ad una donna sposata e lei, di punto in bianco, ha scelto di recuperare il rapporto con il marito, a causa dei genitori che hanno scoperto tutto. Io ci sono rimasto male e vado avanti ad antidepressivi, le promesse non mantenute sono state tante e, psicologicamente parlando, non so se vendicarmi potrebbe portarmi giovamento, tipo raccontare tutto al marito. Penso che alla fin fine soffro solamente io e non mi sembra giusto.

    Perchè pensi che lei non soffra? E perchè pensi che sia giusto far soffrire una persona di cui eri innamorato? Purtroppo avete sbagliato a relazionarvi, lei era sposata, fine della storia. Per me la cosa migliore che puoi fare è allontanarti dalla situazione e fartela passare.

  • Scoppierebbe il finimondo e la pagheresti anche tu, ma sarebbe una bella soddisfazione. Poi con lei ti saresti tagliato le gambe da solo però, questo mettilo in conto. Tanti pensano che non hai il diritto di farlo perché ai loro occhi come amante, a causa dei corni, sei uscito dal loro personale binario morale di "brave persone" quindi siccome non ti considerano più una brava persona hai perso ogni diritto ad alzare la voce, e dovresti solo strisciare in silenzio a capo basso da peccatore, vergognandoti di ciò che sei e tenedo nascoste le tue vergogne. Ebbene, io ti assolvo dal peccato e lo rimetto ai tuoi accusatori. Non è né giusto né sbagliato, è una scelta spietata verso di lei e il marito ne soffrirebbe, ma questo non la rende sbagliata ma solo spietata, quindi se sei empatico passata la furia da "vichingo con l'ascia" potresti piangere nel percepire la scia di dolore che ti sei lasciato alle spalle, devi valutare tu se ne vale la pena.

  • Ero insieme ad una donna sposata e lei, di punto in bianco, ha scelto di recuperare il rapporto con il marito, a causa dei genitori che hanno scoperto tutto. Io ci sono rimasto male e vado avanti ad antidepressivi, le promesse non mantenute sono state tante e, psicologicamente parlando, non so se vendicarmi potrebbe portarmi giovamento, tipo raccontare tutto al marito. Penso che alla fin fine soffro solamente io e non mi sembra giusto.

    Sono batoste non c'è che dire! Molto umano il tuo pensiero, ma anche molto infantile. Io te lo sconsiglio, secondo me sopravvaluti grandemente la "soddisfazione" che potrebbe darti il gesto che stai meditando, anzi credo che sul medio lungo periodo ti danneggerebbe a livello di umore e autostima, il male ritorna sempre presto o tardi.


    E poi prova a ragionare con un minimo di distacco: era ed è sempre stata una relazione clandestina la vostra giusto? Il terzo incomodo eri tu e il cornuto era lui, lei ci ha ripensato, embè? Che vuoi fare? Citarla in giudizio?


    Questa è la tua occasione per elaborare l'abbandono ed uscirne più consapevole e migliore, per evolverti, non per regredire. Senza considerare che vendicarti potrebbe innescare una serie di reazioni non prevedibili e molto dannose per tutti e magari anche per te; rischi di complicare la situazione non poco, invece così ne puoi uscire "pulito".


    La vendetta non è al servizio della tua crescita.

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