Che valore dare alla "fedeltà" in amore?

  • Sì, ma questo dovrebbe valere anche per il tradito. Se io mi rivolgo a te, compagno, facendoti notare che stai mancando in qualcosa, perché mi ignori? Non è anche questa mancanza di fedeltà? Anche il più nobile dei sentimenti se non è nutrito a dovere tentenna.

    Sinceramente non mi viene da assimilare le due situazioni.

    Piccole o grandi delusioni si possono dare al partner per mille ragioni che con la fedeltà non c'entrano nulla : si può deludere per propria incapacità, o perchè non si recepisce l'aspettativa del partner, o perchè ci è materialmente impossibile soddisfarla, o anche perchè l'aspettativa del partner è esagerata e capricciosa. Ma non è detto che ci sia un intimo <me ne frego>.

    Nel caso del tradimento (di qualunque intensità e durata), invece, il <me ne frego di te> è addirittura tra i presupposti consapevolissimi del proprio agire.

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Noi tutti evolviamo.


    Io, oggi non c'entro nulla con l'Io di 20 anni fa. Di conseguenza è fortemente mutata l'idea di partner.


    Probabilmente se mi fossi sposato a 20 oggi non sarei appagato e dunque la fedeltà sarebbe andata a farsi benedire. Avrei cercato altro.

    La sfida è rappresentata proprio dal mantenere la promessa di fedeltà assunta volontariamente, anche quando i presupposti sono o sembrano cambiati, a meno che questa scelta non sia consensuale tra i due ed assunta senza inganni o manipolazioni. Mi pare autoassolutorio giustificarsi col semplice passaggio del tempo, per ritirarsi unilateralmente ritenendo di non essere responsabile della rottura del patto. In molte circostanze della vita mantenere gli impegni presi può costare sacrificio, ma è anche nel saper affrontare queste situazioni che si riesce ad evolvere, piuttosto che arrendendosi magari per comodo alla prima difficoltà, per poter guardare liberamente altrove.

  • Quando si parla di certi argomenti si nota spesso che l'ascendenza cattolica della nostra cultura è ancora assai forte, nonostante tutti i cambiamenti, più apparenti che reali. Il matrimonio sembra dover costituire di per sé un vincolo dove la trasgressione è vissuta con la massima severità verso chi trasgredisce. Un caso tipico del famoso detto "Vizi privati pubbliche virtù", in casa se ne fanno di tutti i colori ma fuori si deve sapere che le cose marciano in modo del tutto normale. Unanime condanna morale per il cosiddetto "tradimento". Tradimento de che? Di quello che si è dovuto giurare di fronte al prete? (Per chi ancora si sposa in chiesa). Tradimento di sentimenti? Ma come si fa a dire che un sentimento che si prova equivale a un tradimento? È possibile amare contemporaneamente più persone, magari di un tipo di amore diverso. Solo che spesso ci si castra psicologicamente per sensi di colpa. E qui entra la cosiddetta "fedeltà", che è l'istinto del cane al guinzaglio che segue docile il suo padrone. Il senso di colpa non equivale a "fedeltà", il sentimento non equivale a " tradimento".

    Ma se dobbiamo pensarla in un certo modo, allora il "tradimento" è pure nel pensiero. Perché nel Vangelo è scritto che se il tuo occhio ti dà scandalo, allora prendilo e gettalo via. Buonanotte a tutti i moralisti di stampo cattolico. ;)

    Aveva la coscienza pulita. Mai usata.

  • Il matrimonio sembra dover costituire di per sé un vincolo dove la trasgressione è vissuta con la massima severità verso chi trasgredisce. Un caso tipico del famoso detto "Vizi privati pubbliche virtù", in casa se ne fanno di tutti i colori ma fuori si deve sapere che le cose marciano in modo del tutto normale.

    Scusa ma...di che stai parlando ?

    Cosa c'entra il matrimonio ? (cosa cambia se parliamo di fidanzatini o di conviventi, o anche di amanti, piuttosto che di coniugi?)

    Cosa c'entra (e chi ne ha parlato?) di quel che "si vede da fuori" ?


    Scusa la franchezza, ma...mi sembra proprio un sessantottismo ultra vintage, il tuo.


    La correttezza, la lealtà, la trasparenza, il non seguire il <me ne frego di te> in una coppia ...non sono SOLO cattolici. Sono da Uomini e da Donne.

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Buonanotte a tutti i moralisti di stampo cattolico. ;)

    Non comprendo a che pro ipotizzare improbabili suggestioni di stampo cattolico o comunque moralistico, quando l'intento sarebbe solo ricordare e sottolineare un concetto molto semplice che sta alla base della nostra cultura e civiltà, quello che i Romani sintetizzavano in "Pacta servanda sunt", ovvero come i patti vadano mantenuti e non disattesi unilateralmente quando le condizioni non si percepiscono più come favorevoli, ma anzi rispettati soprattutto in tali occasioni.


    E volendo citare detti, allora farei menzione anche del sempre attuale "patti chiari, amicizia lunga" che presuppone come gli accordi debbano essere espliciti sin dall'inizio e non che ad un certo punto, venendo a cambiare lo scenario di riferimento, una delle parti decida arbitrariamente di intraprendere una strada differente senza tenere conto delle esigenze dell'altra, di ciò che si era stabilito insieme in origine ed in più tentando di eludere qualunque assunzione di responsabilità. Dividere le strade non è di sicuro un'opzione esclusa a priori, ci mancherebbe, ma non si dovrebbe rimanere col piede in due scarpe, manipolando, ingannando od illudendo il partner. Questo è un principio basilare ed irrinunciabile, fondamento del rispetto che deve essere tenuto ogni qualvolta si assume un impegno, evitando di avanzare scuse di comodo basate su alibi relativistici.


    Insomma per farla breve, non trovo eticamente giustificabili ragionamenti volti a far passare, ad esempio, normale amministrazione il tradimento, od infedeltà che dir si voglia, di uno dei partner nei confronti dell'altro, magari dopo molti anni di vita insieme, solo sulla scorta di mutate percezioni o sentimenti personali ed in un'ottica esclusivamente egoistica. Una cosa è comprendere, un'altra giustificare ed un'altra ancora perdonare.

  • Personalmente, se venissi a sapere che mia moglie avesse un' altra storia ci rimarrei male, non dico di no, ma non tirerei fuori c∙∙∙∙∙e come "tradimento" o infedeltà. Piuttosto mi chiederei dove ho sbagliato io nel condurre il rapporto, oppure, se comprendessi che è stata solo una scappatella la considererei come cosa piuttosto normale. Ripeto, la nostra ipocrisia ci mette un velo davanti agli occhi, velo che ci impedisce di vedere come in certe situazioni funzionino essenzialmente i sensi di colpa, spesso di stampo cattolico. Io che vengo da una famiglia di mangiapreti mi accorgo che funzionano anche in me, che in tanti anni ho " tradito" mia moglie solo col pensiero. Tanti campioni di "fedeltà" dicono di non averlo fatto manco con quello. Sono falsi e ipocriti, più falsi di una banconota da sei euro.

    Aveva la coscienza pulita. Mai usata.

  • Personalmente, se venissi a sapere che mia moglie avesse un' altra storia ci rimarrei male, non dico di no, ma non tirerei fuori c∙∙∙∙∙e come "tradimento" o infedeltà. Piuttosto mi chiederei dove ho sbagliato io nel condurre il rapporto, oppure, se comprendessi che è stata solo una scappatella la considererei come cosa piuttosto normale. Ripeto, la nostra ipocrisia ci mette un velo davanti agli occhi, velo che ci impedisce di vedere come in certe situazioni funzionino essenzialmente i sensi di colpa, spesso di stampo cattolico. Io che vengo da una famiglia di mangiapreti mi accorgo che funzionano anche in me, che in tanti anni ho " tradito" mia moglie solo col pensiero. Tanti campioni di "fedeltà" dicono di non averlo fatto manco con quello. Sono falsi e ipocriti, più falsi di una banconota da sei euro.

    No scusa, stai dicendo che immaginare tua moglie che fa l'amore con un altro uomo, che lo bacia, che lo desidera, che gode con lui non ti crea nessun turbamento, nessun malessere, a parte un "rimanerci male"? Ma sei sicuro di amarla?

    A meno che non siate una coppia aperta che pratica il poliamore come mentalità interiorizzata, fatico a darti credito.

  • Personalmente, se venissi a sapere che mia moglie avesse un' altra storia ci rimarrei male, non dico di no, ma non tirerei fuori c∙∙∙∙∙e come "tradimento" o infedeltà. Piuttosto mi chiederei dove ho sbagliato io nel condurre il rapporto, oppure, se comprendessi che è stata solo una scappatella la considererei come cosa piuttosto normale.

    A prescindere dalla tua valutazione finale (considerare piuttosto normale una scappatella) perché consideri c∙∙∙∙∙e parlare di tradimento o infedeltà e soprattutto per quale motivo parlare di tradimento/infedeltà escluderebbe un'autoanalisi?


    Hai aperto tu la discussione con questo tema e lo consideri una c∙∙∙∙∙a....a prescindere?

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • c∙∙∙∙∙e come "tradimento" o infedeltà

    Ma perchè ci hai aperto un thread...se le consideri c∙∙∙∙∙e ?

    la nostra ipocrisia ci mette un velo davanti agli occhi, velo che ci impedisce di vedere come in certe situazioni funzionino essenzialmente i sensi di colpa, spesso di stampo cattolico. Io che vengo da una famiglia di mangiapreti mi accorgo che funzionano anche in me, che in tanti anni ho " tradito" mia moglie solo col pensiero. Tanti campioni di "fedeltà" dicono di non averlo fatto manco con quello. Sono falsi e ipocriti, più falsi di una banconota da sei euro.

    Queste sono tue deduzioni (alquanto supponenti) che vengono tratte, da te, saltando a piè pari IL caposaldo logico, benchè chiaramente esposto sin dall'inizio : si è detto chiaramente che la fedeltà è il Piacere di privilegiare il proprio rapporto rispetto alle possibili "tentazioni". NON è non averne.

    E il "tradimento col pensiero" non ha nulla a che vedere con il sentire il fascino e l'attrattività di persone diverse dal proprio partner.

    Magari comincia (il tradimento col pensiero) dall'avere rapporti con il/la propria partner e avere la necessità, per farcela, di immaginare che sia qualcun altro/a per noi irraggiungibile.

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Forse Turbociclo intendeva come c∙∙∙∙∙a parlare di infedeltà come "mera" violazione della promessa matrimoniale.


    Della serie, mi hai promesso fedeltà davanti a Dio e quindi se mantieni la promessa solo perché hai paura delle conseguenze sei un ipocrita.


    Boh....non ho capito

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

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