Magari le piaci ma è impegnata e non sa che fare. O le chiedi chiaramente se è interessata oppure lascia perdere.
Posts by nuovaalba
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Rabbia? E perchè mai? A me ha fatto molto piacere leggerti, hai trasmesso un messaggio di speranza e positività, ce n'è davvero un gran bisogno, soprattutto qui sul forum. Incrociamo le dita per te.
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Credo che basti non esagerare, come per tutte le cose. Un bicchiere di vino a pasto non uccide nessuno, un paio di sigarette al giorno nemmeno, una pizza alla settimana pure. È la dose che fa il veleno. Certo, bere vino e fumare non sono attività indispensabili, però un minimo di coccola ci sta, sennò che tristezza...
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I fatti: un paio di settimane fa, mentre guidavo, una pietra ha fatto una crepa nel mio parabrezza. Vado in un garage specializzato (non dall'agenzia ufficiale) e chiedo cosa possono fare. Mi rispondono che possono installare lo stesso vetro ma senza il simbolo della marca e che si occuperebbero di tutte le pratiche per annunciare il danno all'assicurazione. Mi sono detto: se il vetro è lo stesso va bene anche così... Risultato: il vetro è visibilmente più chiaro, riflette il cruscotto in modo molto fastidioso e le immagini sono distorte lungo tutto il perimetro. Reclamo ma non ottengo niente (le solite scuse che non sto ad elencare). Concludiamo la questione con il venditore che spera che mi ci si abituerò e io che che mi dichiaro essere un cliente insoddisfatto che deve accettare una promessa non mantenuta. Nei giorni di sole è impossibile guidare senza occhiali da sole polarizzati: la cosa mi dà così sui nervi che metto un commento su Google spiegando i fatti, dando un giudizio negativo alla sede dove hanno fatto il lavoro come pure per le altre sedi della ragione. Solo i fatti, consigliando di fare sostituire i vetri dai garage ufficiali per non avere sorprese.
La sera stessa mi chiama il venditore, reclamando perché questo commenti danneggiano l'azienda come pure la sua reputazione e bla bla. Che il mio danno è discutibile e in ogni caso minimo perchè alla prossima rottura l'assicurazione pagherà di nuovo... bla bla bla... I commenti rimangono e io mi tengo il vetro e m'incazz.. ogni volta che guido.
La storiella non é il problema, il problema è come mi sento. Mi pare di essere stato ingiusto, che forse avrei dovuto mandar giù la cosa, sento il karma negativo che ho proiettato nell'universo come una colpa, "sento" i sentimenti negativi delle persone che ho "colpito". Ho l'impressione che alcune persone mi osservino, che siano dei sicari mandati dal venditore scontento?
Tutto ciò non è normale: la mia mente razionale lo sa: hanno risparmiato, mi hanno mentito, hanno voluto farmi passare per scemo con storielle assurde senza neanche guardare il vetro e ho il diritto di reclamare e di rendere pubblico il mio scontento. La mia mente però è regredita a 6 anni e ha paura di reclamare, come al ristorante quando la bottiglia sa di tappo o la pizza fa schifo ma non si dice niente per timore di contrariare il cameriere...
Perché mi succede? Conoscete questi sentimenti? Mi dà un fastidio... e non riesco a non pensarci.
Piccoli problemi, lo so, lo ha detto anche il venditore: che ci sono le guerre e che muoioni i bambini e che il vetro non é un problema... ma vaffa! Eppure sento la vocina che dice "non dovevi farlo, l'univarso non aveva bisogno di questa negatività".
Il fatto che ci siano le guerre, o i tumori, o la fame nel mondo, o la disoccupazione eccetera eccetera, dovrebbe sminuire o rendere meno pesanti i problemi del vivere quotidiano? Non credo proprio. Ognuno affronta i propri piccoli o grandi drammi in base al proprio sentire e al proprio modo di essere, senza nulla togliere a nessuno. Hai fatto bene ad agire così. Le recensioni possono anche essere negative e i professionisti lo sanno bene. Così come se si subisce un torto o un danno è giusto essere risarciti.
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Purtroppo in Italia, come in tanti altri Paesi, la vita viene riconosciuta come un dovere, mentre invece è solo un diritto. E ognuno dovrebbe avere il diritto di scegliere se continuare a vivere oppure no.
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Allora io sono più sconfortata e strana di te. Pensa che io da una vita ho l'auto aziendale, quindi a spesa 0, tuttavia la uso pochissimo, talmente poco che a volte mi vergogno a restituirla con pochissimi km fatti, perchè la utilizzo esclusivamente per spostamenti di un certo rilievo o per viaggiare, nella quotidianità mi sposto a piedi o in bicicletta anche io :).
Detesto trovarmi in mezzo al traffico, o perdere ore di vita a cercare parcheggio, per fortuna (ma anche per scelta) vivo in una zona molto servita e i miei spostamenti tra scuole dei bambini, spese, banca, posta, mercato, faccio tutto a piedi.
Vado un po' ot, ma a me pare che ci sia un delirio generale su alcune cose; l'uso eccessivo dell'auto, addirittura le 3-4 auto a famiglia, ma anche gli iper acquisti tecnologici, le maga televisioni di anno in anno più grandi per sentire gente che urla oscenità, la mega spesa nella GdO, io sono contraria da sempre a tutto questo e da sempre prendo vie diverse, più semplici, più umane a mio avviso.
Ma sai le 3 e 4 macchine a famiglia possono essere giustificate da necessità organizzative. Noi ne abbiamo 3 perchè lavoriamo in posti e con orari diversi, se i mezzi non ci sono non hai molte alternative. È una vera e propria questione di necessità
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Sono una persona di quasi 50 anni, amo il mio lavoro (ambito educativo con i piccoli) ma sono precaria da sempre.
Dopo un anno e mezzo di mobbing mi sono ritrovata, qualche mattina fa, ad apprendere che il posto indeterminato che mi sarebbe spettato era stato dato ad un'altra persona con meno esperienza e venuta molto dopo di me nel contesto lavorativo dove sto dal 2019... il tutto fatto alle mie spalle e facendomi trovare di fronte al dato di fatto comunicatomi solo dalla 'fortunata' (davanti ai dolci portati per festeggiare) che mi invitava a chiedere spiegazioni in segreteria.
Ho faticato a restare a lavoro perché questa ennesima mancanza di considerazione e rispetto (i superiori potevano avvertirmi ed eticamente dovevano) mi ha fatto crollare. Colleghe mute, quella che credevo più sensibile mi ha colpevolizzata perché si vedeva che ero tesa e arrabbiata visto che rispondevo a monosillabi (agli adulti).
Non sono più andata a lavoro da allora, sono passate circa tre settimane, sono seguita da psicologa e psichiatra.
Inoltre pochi giorni prima di questo evento, il mio compagno (da circa un anno) mi dice che non sente più passione per me pur provando tanto amore, chiedendogli cosa allora volesse profondamente ottengo un 'non lo so'.
Ho dovuto, in ginocchio, recidere questo rapporto che ormai mi stava facendo solo sentire sbagliata e non concedeva sbocchi, ma sento di essermi come mutilata, non ho avuto altra scelta, lo amo eppure mi ha costretta a mettere la parola fine, lui non sapeva, non voleva perdermi ma... nel pianto di entrambi ho constatato la fine del nostro rapporto più che sceglierlo.
Ho iniziato a prendere quello che lo psichiatra consiglia ma ho paura ad assumere lo Xanax nei momenti più acuti come adesso... mi manca l'aria, l'angoscia è persistente, i familiari e gli amici più cari tutti impegnati nei loro guai in questo periodo. Ho fallito in tutto nella mia vita, credo di non meritare nulla e vorrei tanto sparire, affrontare le giornate è sempre più difficile, mi manca il calore della relazione che avevo, mi sento molto sola... Non riesco ad immaginare di poterne uscire, passo le giornate a cercare di dormire il più possibile, ho mille paure e non ce la faccio più... mi si riempie la testa di domande e penso spesso a chi si procura tagli e mi chiedo se davvero trovino conforto. Devo essere in qualche modo una persona indegna per combinare così tanti disastri, a volte mi sembra di odiarmi...
Ciao, hai amici e familiari che, ovviamente, saranno presi dalle loro vite, come tutti quanti, però non sei sola. Chiedi aiuto e conforto a chi ti vuole bene, non avere paura di sbagliare anche in questo. In questi momenti restare soli è la cosa peggiore da fare, la mente continua a girare in tondo e ti sembra di impazzire. Se sono 3 settimane che non vai al lavoro, forse è arrivato il momento di fare un piccolo cambiamento, magari cominciando a cercarne un altro. Ti garantisco che non è mai troppo tardi per ricominciare: io ho 52 anni e ho cambiato lavoro 8 mesi fa, in un settore totalmente ignoto per me, eppure ho imparato. Ed è stato un arricchimento, sia professionalmente che a livello personale. Ho chiuso anch'io da poco una relazione di 8 anni con un uomo che mi ha dato veramente tutto se' stesso, solo che io, pur amandolo molto, non provavo e non volevo le stesse cose che voleva lui. Anche a me manca il suo calore, lui e il suo amore, però a volte bisogna fare delle scelte dolorose oggi per un domani, si spera, più sereno. abbraccio.
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Sono sempre più felice di vivere in campagna. Pur avendo il box e 3 macchine, le lasciamo tutte davanti casa, e i parcheggi avanzano. Mi viene la claustrofobia alla sola idea. ...
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Preservativo. IUD? Oramai anche NO.
Tu parli addirittura di un tuo allontanamento fisico. Mi sembra sia un problema di altra natura, non solo di igiene o gravidanza, che, credimi, sarebbe veramente surreale. Che poi che significa di igiene?
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La probabilità di una gravidanza è veramente bassissima a 52 anni. Se proprio vuoi stare tranquilla puoi usare la spirale, finché non sarai in menopausa conclamata. Fino ad ora cosa avete usato?