Ciao a tutti, sono una new entry che ha un disperato bisogno di un confronto su un tema molto delicato.
Mi sono sposata da pochi mesi con una persona con cui sto da diverso tempo e con cui ho una bimba di 5 anni. L'idea del matrimonio in realtà è nata per accontentare i miei genitori che dalla nascita di nostra figlia mi davano il tormento affinché "ci mettessimo in regola", anche se io ne avrei fatto a meno dato che da tempo so per certo che non sono più innamorata di lui. Perché l'ho sposato allora? Perchè ormai ho 30 anni, non sono una gran bellezza, ho un lavoretto part time con cui guadagno una miseria e non riuscirei a mantenermi da sola, una situazione famigliare difficile che mi impedisce di tornare a vivere con i miei genitori e una figlia a carico. In una situazione del genere ho preferito la sicurezza di un amore che non ricambio da parte di una brava persona, piuttosto che rischiare tutto per inseguire la chimera dell'amore e di emozioni che spesso lasciano il tempo che trovano.
Comunque il vero problema è un altro. Da un po' di tempo discutiamo dell'idea di cambiare casa, visto che da anni conviviamo in usufrutto gratuito nella seconda casa di suo padre e vorremmo finalmente un posto nostro. Il problema è che abbiamo pochissimi soldi da parte e non possiamo permetterci una casa decente nel breve periodo, cosa che invece speravo per stare più serena dato che suo padre tende ad essere invadente e a ricordarci in ogni momento possibile la nostra situazione di ospiti in casa sua.
Sarò una persona orribile, ma io questa cosa la vivo malissimo perché tutti i nostri amici e le persone che conosciamo hanno case di proprietà molto belle comprate con i loro risparmi e il fatto di essere gli unici a non potersela permettere mi fa vergognare da morire.
Lo so che potrò apparire viziata, superficiale e anche un po' classista (nonostante sia figlia di un operaio e di una casalinga che ha fatto in nero i lavori più umili per aiutare a mantenere la famiglia) però non posso fare a meno di pensare che se avessi sposato una persona con un lavoro migliore avrei potuto permettermi una vita più agiata e non sentirmi inferiore agli altri.
Questa cosa sta creando ancora più problemi nel fragile equilibrio del nostro rapporto di coppia, perché dove già mancava l'amore adesso inizia a mancare anche la stima. Sono frustrata e arrabbiata con mio marito perché se siamo in questa situazione la colpa è anche sua, visto che qualche anno fa non ha voluto sfruttare l'occasione di frequentare un corso per diventare programmatore e guadagnare di piu solo per paura di lanciarsi in una cosa nuova. A volte, quando sono particolarmente giù di morale, non riesco a credere di essermi davvero legata ad una persona del genere e anche solo riferirmi a lui come "mio marito" mi viene difficile.
Dal canto mio, per cercare di migliorare la nostra situazione economica, sto seguendo un master online per diventare digital freelance e vedere i risultati che sto ottenendo nonostante le difficoltà lo fa apparire ai miei occhi ancora più pavido e senza spina dorsale.
Sono una persona così orribile a pensare queste cose? Sbaglio a colpevolizzarlo per non essersi voluto "innalzare" (scusate il termine, ma non me ne vengono di migliori per esprimere il concetto) dalla condizione di operaio per garantirci una vita migliore?