Incontro con l'amante della moglie

  • Ahhhh .... che delusione dal qualificato parterre femminile che ha animato il dibattito, verrebbe da dire con ironia.


    Se in un caso, come quello da me riportato, la donna ha effettivamente tradito il marito per anni (prove scritte aventi contenuto confessorio) ed è stata scoperta (tra l'altro dai propri FIGLI, leggete con attenzione, donne, please) perché buttare la palla in angolo e rifugiarsi nel pregiudizio che sia considerata una "bottana".

    Così si cerca di spostare la discussione sul maschilismo imperante e perdiamo il contatto con la realtà.


    Eh no. A prescindere dal genere, il discorso deve correttamente attenersi ai dati e non basarsi sui pregiudizi.


    Quella signora è semplicemente una personalità manipolatrice che ha ritenuto di scegliere l'inganno invece della verità, e questo prescinde dal genere.


    I giudici che l'hanno condannata in primo e secondo grado ... erano tutte (quattro) donne, per dire.


    Suvvia .........


    (--------------- 8) ---------------)

    Ogni cosa umana ha un inizio ed una fine: il lavoro finisce, l’amore muore, l’esistenza arriva alla fine, eppure ci affanniamo a considerare eterne cose e sentimenti che non lo sono e soffrire per la loro caducità. Irrazionalità umana, per fortuna.

  • :clapping_hands: :clapping_hands: :clapping_hands: :clapping_hands: :clapping_hands:

  • Quella signora è semplicemente una personalità manipolatrice che ha ritenuto di scegliere l'inganno invece della verità, e questo prescinde dal genere.


    I giudici che l'hanno condannata in primo e secondo grado ... erano tutte (quattro) donne, per dire.

    Acquisendo per buono tutto il tuo narrato (la mia non è diffidenza, ma è solo che tu stesso riferisci del suono di una sola campana, e nessuno di noi, ma neanche tu. ha vissuto quel matrimonio), acquisendo tutto per buono - dicevo - il focus resta lo stesso, quale che sia il percorso : questo signore si sta votando ad una infelicità rabbiosa e sine die...quando...se si è convinto che sua moglie sia una pessima dovrebbe solo gioire di averlo capito, e se invece resta convinto che quello potesse e dovesse essere l'amore della sua vita...invece di massacrare la psiche dei figli...secondo me farebbe bene a curare la propria, da uno bravo.

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Ahhhh .... che delusione dal qualificato parterre femminile che ha animato il dibattito, verrebbe da dire con ironia.


    Ti ho scritto una risposta, chiara, così come più chiara l'ha scritta la gloria e la huesera.
    Hai continuato ad "evitare" alcuni precisi punti, continuando a spostare l'attenzione sulla cattiveria della moglie, che nessuno qui ha "esulato", ma il punto indicato è un altro


    Io non ho risposto alla tua risposta perché mi sarei dovuta produrre in diversi e fastidiosi "Questo non l'ho detto, questo non l' ho mai affermato". Sinceramente ? Penso che tu legga le altre risposte in superficie ma forse per la voglia di ribadire la tua posizione, ti sfuggono alcuni passaggi, altrimenti non mi spiego come mai questa forte "dissonanza" nell'intendersi.


    Rispetto la tua idea, ma come ho già detto, non trovo convienente "spiegare" cio' che ho spiegato. Io da qui, avverto una educata apertura al dialogo per quanto riguarda la forma, ma una chiusura nel cercare di "capire" cosa indica l'altro nel profondo. Non dico condividerlo, ma capirne almeno il senso.


    Non per essere offensiva, ma è la mia sensazione, mi spiace.

    Io dalle tue risposte percepisco come se tu avessi letto un testo che non ho scritto, concetti che non ho affermato.
    Sarà anche un problema mio, non lo escludo.


    E riguardo questa risposta che hai dato, sul maschilismo e il "mio" pregiudizio ... E' la prova che se non ci si intende su certi punti, si continua il dialogo rispondendo ognuno chiuso ermeticamente nel suo mondo. Sicché ne ho consapevolezza, evito di produrmi in ulteriori risposte che causerebbero soltanto ulteriori fraintendimenti.

    DALI :hibiscus:

  • Ahhhh .... che delusione dal qualificato parterre femminile che ha animato il dibattito, verrebbe da dire con ironia.

    Curioso che l'unico comune denominatore che vedi é l'essere femmina.....


    Non è questione di genere, i tuoi giudici lo dimostrano.


    Hai solo trovato alcuni interlocutori che non investono energia in guerre di posizione.


    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • dato che si continua ad additare il marito tradito come vile e rancoroso, quando i fatti dicono che la guerra è partita da lei.


    La malizia è nelle orecchie di ascolta piuttosto che nelle parole di chi parla.


    Probabilmente le parole indicate qui vengono intepretate come una condanna al marito perché si vede la vita sotto un dualismo vittima e carnefice, vinti e vincitori, occhio per occhio ...

    DALI :hibiscus:

  • A me sembra che invece guerre di posizione in questo thread ce ne siano e non poche, dato che si continua ad additare il marito tradito come vile e rancoroso, quando i fatti dicono che la guerra è partita da lei.

    Volendo sottilizzare, almeno per la mia lettura, il seme della guerra di posizione era incluso e piuttosto visibile nel post introduttivo di Pivaldo, laddove un episodio di banale disorganizzazione (= ritrovarsi nella stessa seconda che in effetti è di entrambi e di cui entrambi hanno le chiavi), a ben cinque anni dalla separazione coniugale con addebito alla moglie, viene vissuta da un uomo adulto (l'amico di Pivaldo) come situazione epocale che rivela immutato, e anzi lievitato e lievitante, il suo senso di rancore eterno da "oltraggio". Tanto da riferirlo immediatamente all'amico Pivaldo che testualmente lo definisce "ANCORA ALTERATO" quando lo chiama al telefono.

    Che poi la guerra di posizione abbia ad oggetto la "difesa del tradito" o invece e più specificamente la "difesa dell'uomo tradito"...poco cambia.

    In questo caso si tratta di un uomo che, in una sorta di fissità ossessiva e a distanza di anni dalla presa consapevolezza del tradimento, vive ancora palpitazioni e picchi pressori ...per la sola ragione di non essersi mai fatto capace della fine di quel matrimonio (sul quale non oso immaginare quanto veleno abbia gettato di suo, se ancora sono in lite per la divisione dei beni comuni e soprattutto se i figli hanno addirittura chiuso con la madre.

    Altro aspetto, quest'ultimo, che costringe a tornare sugli effetti sociali delle differenze di genere.

    Nel reale non conosco donne che siano state scoperte nell'aver tradito i mariti, e quindi mi rifaccio alle carrellate offerte in abbondanza da "C'è posta per te". Semitrash e nauseantemente zuccheroso quanto vogliamo...i casi sono veri e i protagonisti anche.

    Bene: è statistica incontrovertibile che i padri che abbandonarono moglie e figli, persino dalla gravidanza o da poco dopo, e che poi si dissolsero nel nulla senza mai più occuparsi di loro, e magari formando altre famiglie con figli...molto spesso sono addirittura ricercati con pathos dai figli e anche quando sono loro a cercare i figli...questi quasi sempre sono GRATI anche della sola esistenza del padre ritrovato.

    Non accade mai la stessa cosa alle madri, anche quando è accaduto che siano fuggite solo per qualche anno da un clima coniugale invivibile e non abbiano portato con sè i figli solo perchè questo sarebbe stato materialmente impossibile e comunque nella consapevolezza che il padre potesse essere un decente padre anche se era un pessimo marito. Verso queste madri l'accoglienza non è mai immediata, non avviene mai senza "pubblico processo impietoso", e spesso si concretizza il rifiuto dei figli anzichè la loro accoglienza.

    Perchè questo? Perchè sono gli stessi figli a considerare immonda una madre che abbia fatto mancare il proprio maternage, e quella madre passa direttamente agli inferi se poi lasciò per un nuovo amore e per una nuova prospettiva di vita!

    Questi atteggiamenti sono COMUNISSIMI tra ragazzi che sono oggi appena maggiorenni, e lo sono in modo perfettamente trasversale sul territorio italiano, anche se la cultura del profondo meridione sembra produrre i risultati più drastici e anelastici.

    E dunque: è un fatto che la lapidazione della fedifraga non abbia alcun parallelismo con la (inesistente) lapidazione del fedifrago!

    E dunque ancora : ma quanto è facile (e quindi scorretto e subdolo e vigliacco) coltivare l'odio verso la madre su questo terreno perfettamente arato e concimato dal sociale esteso? E coltivarlo usando i figli come strumentini del proprio rancore cieco, e fregandosene schifosamente e alla grandissima del fatto che chi ne riporterà voragini insanabili quanto ingiuste e criminalmente indotte saranno anzitutto i Figli?


    Ma questo signore di cui si parla...sembra uno di quei soldati che dopo vent'anni stavano imboscati nelle foreste perchè non avevano capito che la guerra in Vietnam era finita, da vent'anni appunto...

    Continua a fare appostamenti e trincee. Continua a godere quando si illude di aver segnato un punto nella guerra di ruolo che è finita ALMENO cinque anni fa. Non è mai pago: anzi sembra vivere per quello.


    E tornando alla banalità del singolo episodio <incontro imprevisto nella seconda casa di entrambi>...resto convintissima che un Uomo di mondo avrebbe potuto risolverla persino con divertimento e simpatia. Sarebbe bastato un "ops!...Magari la prossima volta comunichiamoci chi di noi due viene qui, ti pare?" .

    Molto altro non avrebbe potuto dire, atteso che la ex moglie non aveva avvertito lui, tanto quanto lui non aveva avvertito la ex moglie, mentre il diritto di entrare in quella casa resta di entrambi.

    Implicito e sottinteso che, dopo cinque anni dalla sentenza di separazione, ognuno dei due possa andare dove vuole con chi vuole.

    Di talchè certe "scoperte" non provocherebbero neanche blanda ilarità, se non fosse che c'è uno che ancora non ha capito che la guerra è finita e continua a vivere - solo lui - di trincee e strategie.

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Io credo che l'errore sia in entrambe le parti! Lei sicuramente non avrebbe mai dovuto negare l'evidente e sperare anche di ricavarne un guadagno, lui non avrebbe dovuto aizare i figli contro di lei e a distanza di anni dovrebbe farsene una ragione e andare avanti. Sarebbe opportuno anche farsi un po' di domande "cosa ho sbagliato?/perché è andata a cercare altro?/cosa le ho fatto mancare?". Purtroppo, vedo in molte coppie la difficoltà di dialogare, affrontare ciò che non funziona nella relazione e ciò porta inevitabilmente ad un distacco.

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