Incontro con l'amante della moglie

  • La sua incapacità di accettare la realtà e ricominciare una "diversa" vita, con speranza di arrivare ad una "nuova" vita direi che era un dato acquisito, descritto nei precedenti miei post.


    I particolari che non ho potuto comunicare (per evitare identificazioni) potevano far capire certe peculiarità che rendono il caso molto particolare. L'illustre psicologo che avevo consultato per lui aveva considerato "unico" il caso, rispetto ad un'esperienza di oltre 35 anni nel settore familiare.


    Il dibattito che si è sviluppato sul forum ha visto conclusioni decisamente condivise sul caso specifico (che è particolare, non per niente lo considero una "eccezione") e meno convergenti sulle generalizzazioni. Almeno è la mia impressione.


    Quello che mi addolora è che una rabbia senza fine non conduce mai ad un'esistenza accettabile.


    (-------------- 8) ----------------)

    Ogni cosa umana ha un inizio ed una fine: il lavoro finisce, l’amore muore, l’esistenza arriva alla fine, eppure ci affanniamo a considerare eterne cose e sentimenti che non lo sono e soffrire per la loro caducità. Irrazionalità umana, per fortuna.

  • A prescindere dalla mia domanda più filosofica che altro, credo anch'io che non sia escluso il cambiamento, almeno non in senso assoluto. Però rimarrei anche con i piedi per terra: quando ripetiamo uno schema per....70 anni....sarà molto dura metterlo in discussione.


    Nella mia osservazione/esperienza le personalità con uno spiccato lato narcisistico come questo tuo amico trovano una "occasione" di cambiamento in certi disturbi come per esempio una depressione invalidante.


    Da qui la mia domanda filosofica....


    Forse è meglio covare rancore ed ipotizzare vendette piuttosto che prendersi cura di certi disturbi.


    Anch'io farei come te, offrirei una spalla ma mi guarderei bene dal toccare le sue certezze.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Credo anch'io che covare rancore sia, alla fine, la soluzione più facile da prendere.


    Cerco di aiutare, quando posso, ma non voglio farmi coinvolgere.

    I miei consigli sono sempre apprezzati ma raramente vengono messi in atto.


    Occorre anche proteggersi dagli amici, operando sui "dosaggi".


    (----------- 8) -----------)

    Ogni cosa umana ha un inizio ed una fine: il lavoro finisce, l’amore muore, l’esistenza arriva alla fine, eppure ci affanniamo a considerare eterne cose e sentimenti che non lo sono e soffrire per la loro caducità. Irrazionalità umana, per fortuna.

  • Non so come aiutarlo ad aiutarsi, se non offrendo una spalla sulla quale appoggiarsi.

    Quello che mi addolora è che una rabbia senza fine non conduce mai ad un'esistenza accettabile.

    E' solo il mio pensiero, ma credo tanto (e ho anche mille prove) che quando lo "aiuto" consiste nel far da spalla-lacrimatoio al sofferente e non si osa forzare alcune sue blindature ataviche, anche con brio e ironia più che con la ossequiente seriosità di circostanza, anzichè aiutarlo lo si rafforza in quell'asfittico punto di vista ossessivo che è la sua rovina certa.


    Nello specifico e per essere semplici semplici: tu parti dichiaratamente (liberissimo, ovvio) dal principio che "lo capisci".

    Senza presunzione credo di "capirlo" anch'io uno così. Ma il mio "capirlo" non si tradurrebbe mai nell'essergli sodale e rafforzargli il "povero te, che ti è mai capitato, quanto hai ragione, ti capisco..."".

    Ma non esisterebbe proprio!

    A un caro amico che versasse in analoghe condizioni...ma giuro...con tutto l'affetto possibile avrei risposto "ma dove ti vai ficcando e con quali modalità? ma ti rendi conto che se, per qualunque ragione, a qualcuno scappa il piede dal pedale...rischi davvero di finire in cronaca locale come barzelletta umana, per la serie "finisce in Pronto Soccorso lite fra attempati innamorati" con sottotitolo "il marito separato non si rassegna dopo anni dalla separazione e ingaggia rissa con il compagno della moglie".

    E visto che è sensibile alla propria immagine sociale...forse funzionerebbe parecchio!

    Ma poi, se gli volessi bene e riuscissi a reggerlo, gli proporrei una bella uscita in cui farlo sfiziare, tornare a respirare o (spero) ricordare quanta Vita c'è, godibilissima per chi sa viverla. E fargliela rivivere SORRIDENDO, con quella ironia che è solo delle persone Intelligenti.

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Un pensiero buffo che ho avuto poco fa.


    Non ho mai incontrato l'amante di mia moglie.

    L'ho cancellato dalla mia mente e non ne ricordo più il nome.

    Conoscevo il fratello di lui per una vicenda che riguardava una mia amica e sua ex (che mi venne a trovare mi fece capire di essere divenuto "cornuto", fornendomi indizi inequivocabili).

    Dopo la mia scoperta del tradimento, ebbi un incontro con lui per strada, e lui verbalmente mi aggredì per la questione che aveva per i figli avuti dalla sua ex e mia amica, e ricordo che dovetti fare ricorso a tutto l'auto-controllo che possedevo per non tirargli un pugno in faccia.

    Credo di averlo riconosciuto in un mendicante che era seduto sul marciapiede, oltre 5-6 anni fa, al di fuori di un ristorante dal quale ero uscito al termine di una cena estiva con amici.

    Non mi sono fermato e sono andato via.


    (---------- :/ ------------)

    Ogni cosa umana ha un inizio ed una fine: il lavoro finisce, l’amore muore, l’esistenza arriva alla fine, eppure ci affanniamo a considerare eterne cose e sentimenti che non lo sono e soffrire per la loro caducità. Irrazionalità umana, per fortuna.

  • ?( ma cosa c'entra? ?(

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Proprio perché "capisco" la sua sofferenza, lui si fida e confida.

    Sono riuscito a fargli abbandonare qualche idea bislacca ma, in genere, i miei consigli non vengono seguiti.

    Gli ho trovato un bravo avvocato, amico da trent'anni, con alle spalle tre matrimoni ed altrettanti figli (quindi, esempio di vita e di recuperi).


    Gli ho dato l'indirizzo di mie conoscenti single, che poteva contattare per iniziative culturali, ma mi sono fermato lì. Mi ha chiesto, giorni fa, di andare a cena con lui, ma non mi solletica l'idea di passare tre ore a parlare del solito tema.


    Gli sono amico ... ma non sodale.


    (------------- 8) -------------)


    ?( ma cosa c'entra? ?(

    C'entra solo per il fatto che lui segue sui social quello che fa lo storico amante della moglie mentre a me, passati un paio di anni, non ho avuto più nessuna fregola di informarmi sull'amante di mia moglie.

    Siamo molto diversi.

    Tutto qui.


    In effetti era OT. Si potrebbe pure cancellare.


    (--------- 8)

    Ogni cosa umana ha un inizio ed una fine: il lavoro finisce, l’amore muore, l’esistenza arriva alla fine, eppure ci affanniamo a considerare eterne cose e sentimenti che non lo sono e soffrire per la loro caducità. Irrazionalità umana, per fortuna.

    Modificato una volta, l'ultima da Pivaldo: Incorporato un post creato da Pivaldo in questo post. ().

  • Personalmente non me la sento di giudicare il comportamento di chi si trovi in simili panni, non tutti sono in grado di metabolizzare facilmente certi eventi. Io sarei rimasta impietrita credo, come sempre mi capita di fronte a un grande dolore. Certo è che entrambi avrebbero potuto verificare se la casa era disponibile prima di recarvisi.

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