Chi ha aperto il topic ha parlato di "lavoro". Il topic si è poi sviluppato attorno alla "laurea".
E' sintomatico.
Uno dei mali più grandi che affligge oggi il nostro paese nasce, appunto, nel momento in cui la scuola superiore smette di essere l'ultimo stadio formativo per il 70% delle professioni (parlo di professioni e non di mestieri) e si inizia a forzare l'accesso in massa a percorsi universitari a mò di ticket per approdare nel mercato del lavoro "che conta".
Il cassiere della banca non può più essere un ragioniere ma deve essere un dottore in economia... i tecnici "produttivi" non possono essere più geometri e periti ma minimo minimo ingegneri... la maestra d'asilo deve seguire chissà quale percorso...
1) lo stato ha bruciato capitali per erogare formazione INUTILE.
2) i giovani (quelli portati allo studio) hanno bruciato 10 anni di vita (anche in ottica previdenza).
3) i giovani (quelli non portati allo studio) sono diventati NEET.

Impieghi "mediocri"
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Uno dei mali più grandi che affligge oggi il nostro paese nasce, appunto, nel momento in cui la scuola superiore smette di essere l'ultimo stadio formativo per il 70% delle professioni (parlo di professioni e non di mestieri) e si inizia a forzare l'accesso in massa a percorsi universitari a mò di ticket per approdare nel mercato del lavoro "che conta".
Sono sostanzialmente concorde con il senso globale del tuo post, ma...con riferimento specifico al quotato ho qualche riserva, che cerco di esprimere.
Non è vero , per quel che vedo, che la scuola superiore abbia smesso di essere l'ultimo stadio formativo per il 70% delle professioni.
La scuola superiore (sempre fedele all'ottica Crociana che NON condivido affatto) è oggi esattamente identica a quando era mio padre a fare il classico.
E cioè :
- gli Istituti Professionali (un paio d'anni dopo le medie inferiori, se non erro) nacquero per formare (senza tante flosofie, proprio letteralmente parlando) persone pronte a fare un lavoro specifico . Così era decenni fa e così è ora (magari è cambiato un altro aspetto di psicologia sociale, e su questo torno dopo).
- gli Istituti Tecnici (cinque anni dopo le medie inferiori) nacquero per formare (anche qui senza tante flosofie, proprio letteralmente parlando) persone pronte a fare altri tipi di lavoro specifico. Così era decenni fa e così è ora (magari è cambiato un altro aspetto di psicologia sociale, e su questo torno dopo).
- i Licei (cinque anni dopo le medie inferiori) non nacquero per formare persone pronte a fare un lavoro specifico , bensì (con molta filosofia, assolutamente benemerita) nacquero per formare persone che avessero mezzi e metodi per continuare a studiare e POI (molto poi, dopo Laurea/e) entrare nel "gotha" delle professioni e/o degli impieghi pià qualificati.
Così era e così resta, solo con alcune variabili che si sono di fatto imposte DALLA MASSA ...grazie a quella che io chiamo "la prevalenza del cretino".
Oggi come sempre...dall'Istituto Professionale ti esce (per dire) l'Elettricista che può farsi SUBITO Imprenditore o dipendente.
Ma...non si trova più chi abbia il fegato di farsi Imprenditore...
Oggi come sempre...dall'Istituto Tecnico ti esce (per dire) il Geometra o il Ragioniere che possono iscriversi ai rispettivi Albi Professionali.
Ma...sono rarissimi i diplomati che "osano" questa via.
Va bene solo a quelli del IT Nautico che, ugualmente pronti a lavorare...se vogliono "imbarcarsi" ci riescono all'istante (DIPENDENTI).
Oggi come sempre...dai Licei Classico e Scentifico (volutamente non nomino l'Artistico per le sue peculiarità inspiegabili da sempre) ti escono "maturI" che non sono pronti a nessun lavoro e che dovrebbero aver acquisito il Metodo di Studio per proseguire con la Laurea desiderata, a cui OVVIAMENTE seguirà (come da sempre) praticantato et esame abilitativo alla Professione scelta o concorsi per posti di riguardo.
Sintesi : non vedo nulla di nuovo sotto il sole, anche rispetto a cent'anni fa, sul piano dell'ordinamento scolastico. Il che potrebbe anche essere grave, ma per me lo era anche cent'anni fa.
Al netto di questo , torno all'aspetto di psicologia sociale che continua a lasciarmi basita e che ascrivo alla "prevalenza del cretino" molto più che alle politiche dei vari governi, che comunque sono AVALLATI da chi vota i propri "rappresentanti":
sono circa quarant'anni che si mitizza e vota (certo non io) quel sistema capitalista che era chiarissimo che avrebbe trasformato tutti in magazzinieri o giù di lì.
Quello che regisro in estinzione, mentre tutti gli under 40 cercano il "posto fisso a qualunque condizione", è il coraggio di esistere e di tentare vie proprie, autonome!
Possibilmente cum grano salis... Per la serie : evidente che non si potranno avere 5 avvocati per ogni palazzo e sette risto-bar ogni duecento metri di strada!
Ma non occore un'aquila reale per capirlo, direi...
E dipende da ognuno di NOI. -
Io vorrei ricordare che se non ci fossero gli operatori ecologici saremmo sommersi dalla spazzatura, se non ci sono gli addetti delle pulizie avremmo case/uffici/ fabbriche simili a latrine, se non ci fossero le cameriere gentili e simpatiche il mondo sarebbe più triste.
Ogni lavoro dignitoso è un lavoro utile, per tutti.
Di mediocre c'è solo il pensiero arrogante. -
Citato da "ipposam"
RIFLETTETE SU COSA VOLETE DAVVERO PER VOI, E LASCIATE PERDERE LE "ETICHETTE" CHE SPESSO SONO SOLO MARCHI DI SCHIAVITU' AUTO-INDOTTA! -
Faccio un appunto a ciò che dice Gloria. Ormai geometri, ragionieri e periti industriali non possono più iscriversi direttamente all'albo. Devono avere una laurea apposita
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Faccio un appunto a ciò che dice Gloria. Ormai geometri, ragionieri e periti industriali non possono più iscriversi direttamente all'albo. Devono avere una laurea apposita
Questo non lo sapevo. Sorry!
So che per lavoro frequento tanti Geometri giovanissimi e iscritti all'Albo, però è vero che nessuno di loro ha vent'anni...
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Probabilmente sono gli ultimi
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E se ti dicessi che qualche volta capita anche il contrario?
Io sono un ingegnere elettronico e oggettivamente ho un buon posto di lavoro, ma a volte mi è capitato a priori di essere definito un cogl**ne da operai solo perché secondo loro l'ingegnere è uno che sta dietro la scrivania a fare calcoli senza sporcarsi le mani (che poi nel mio caso nemmeno è vero dato che lavoro con la divisa da metalmeccanico e ho la valigetta degli attrezzi, ma questo è un altro discorso) e questo fa di lui una sorta di imbecille quattrocchi non in grado di risolvere problemi.
D'altro canto, il titolare dell'azienda dove lavoro non è laureato, e nell'organigramma aziendale ci sono figure superiori alla mia non laureate.
La laurea ormai non è più come trent'anni fa, adesso che ci laureiamo quasi tutti conta di più l'esperienza, nel mondo del lavoro.
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Questo thread è lungo e ammetto di non essere riuscita a leggere tutti gli interventi quindi mi scuso se non ho colto tutte le sfumature che si sono sviluppate ...
Rispondo alla domanda iniziale,dipende da cosa si intende per lavoro " mediocre" il che è del tutto soggettivo. Anche dal punto di vista geografico.
Domanda: la persona che ti è sembrata giudicante è italiana? Scusa lo chiedo perché a parere mio fa differenza.
Ho letto sempre qui qualcuno affermare che ora il mercato è molto esigente e competitivo... Mhmm mi dispiace ma in Italia il mercato del lavoro è tutt'altro che competitivo rispetto alla maggior parte dei paesi.
E inoltre , mediocrità in che senso?
Mediocre in termini di posizionamento socio - culturale? ( Es. Un infermiera ha sicuramente meno specializzazione e anni di studio rispetto as un chirurgo )
Oppure in termini economici?
Beh in entrambi i casi, direi che al momento in Italia è del tutto irrisorio ai fini della classificazione di un buon lavoro. Mi spiego meglio, dato che io no riesco ad essere chiara ahimè senza esempi pratici:
il mio idraulico ha più o meno la mia età ( 40 anni) ha sicuramente un lavoro che ha necessitato di meno studio mente io sono laureata in architettura anche se non ho mai fatto l'architetto, lui non è laureato ma è molto bravo nel suo lavoro e ha un' azienda in proprio avviata , ha appena aperto un altra sede e sicuramente al momento, guadagna più di me. Ne sono sicura.
Eppure non ha un titolo di studio pari al mio ( cosa oggettiva, non lo dico per vanità) e ha un' lavoro globalmente considerato di manovalanza.
Io come detto sono sua coetanea, laureata, ho un'azienda anche io con mio marito nel campo della tecnologia , azienda che è cresciuta e ne sono contenta, ma meno di quella del mio idraulico ... Perché?
Beh nel mio caso specifico , non tutti hanno bisogno del mio lavoro, mentre direi che tutti nella vita hanno chiamato almeno un paio di volte un idraulico!
Quindi chi dei due ha un lavoro mediocre rispetto all'altro?
Probabilmente nessuno dei due, ma c'è appunto da dire che siamo in Italia. Io ho vissuto tanti anni all'estero e mio marito è originario di un altro paese e devo dire che le cose sono molto diverse...in un altro paese non esiste che un avvocato guadagni a prescindere meno di un idraulico.
E non lo dico per classismo o per vantarmi , lo dico perché è così.
Però ecco, oggi e in Italia diciamo che il concetto di mediocrità è abbastanza dilatato.
Questo chiaramente per rispondere alla domanda iniziale
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Mi limito a rispondere alla domanda posta in apertura del thread, perché non sono riuscita a leggere tutti gli interventi.
No, non mi sono mai sentita inferiore a persone con posizione lavorativa migliore. Svolgo un lavoro che è agli ultimi posti della catena lavorativa, non credo serva nemmeno il diploma per farlo. Però ho imparato a considerarlo importante, umanamente per l'educazione e il tatto che chiede e fisicamente perché è oggettivamente pesante. Dovrei usare il condizionale, non tutte le mie colleghe ci mettono empatia e sudore della fronte, altre sono invece molto brave e attente. Senza i lavori umili, come il mio o quello di tanti altri, chi ha un posto più riconosciuto, ambito e/o retribuito sarebbe penso in difficoltà.
Concludendo ripeto: no, non mi vergogno del lavoro che faccio e non abbasso lo sguardo se qualcuno storce la bocca.
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