Messaggi di Blackmacigno

    Gli Spartiati (dori che venivano dal nord) avevano conquistato e rubato le terre degli iloti (il peloponneso) e li avevano resi schiavi. Li consideravano oggetti e una volta all'anno veniva organizzata una sorta di "caccia" in cui i giovani spartiati erano autorizzati ad ucciderli per superare una prova di coraggio ed essere considerati adulti.

    Gli ebrei venivano sfruttati per lavorare in condizione di schiavitù e sostenere l'economia di guerra tedesca. La separazione di cui parli tu, abili e inabili, avveniva proprio per distinguere chi poteva lavorare, che veniva lasciato in vita finché poteva farlo, da chi non poteva, che veniva subito ucciso. C'erano campi di lavoro, campi di sterminio e campi misti. Auschwitz era un campo misto, formato da un raggruppamento di tre campi di cui solo uno era di sterminio, gli altri due erano campi per i lavori forzati

    Sinceramente è un discorso che non mi piace più, né per la piega che ha preso, né per quello che sto leggendo.... tra l'altro non so nemmeno come ci siate arrivati a dialogare di questa roba partendo da tutt'altre premesse.

    Vi auguro buona continuazione.


    [Non c'è nessuna lamentela personale, anzi era semplicemente una presa d'atto per aver esagerato nelle reazioni inviate in questa giornata e comunicarlo alla persona del quote. Come richiesto provvedo ad astenermi per il futuro. Buona serata e Buon lavoro]

    Nei campi gli ebrei venivano fatti lavorare fino a morire

    Non mi pare sia andata proprio così... e non mi pare che gli Spartiati usassero parti del corpo come denti o ossa delle persone per produrre bottoni e saponi... e non mi pare che a Sparta rubassero le ricchezze di un popolo o gli cavassero i denti per recuperarne i metalli preziosi... li hanno trattati come oggetti da riciclo più che come esseri umani.

    I tedeschi non facevano lavorare affatto gli ebrei per essere liberi dal lavoro e dedicarsi all’otium, erano campi di sterminio, non di lavoro, c’è una grossissima differenza. Il loro scopo era raggrupparli e sterminarli, già dal loro arrivo visto che venivano divisi per abili e inabili. Tutto questo non c’entra nulla col discorso che stavamo facendo.

    E ti ripeto, quella scritta alla luce di quanto avvenuto era un’offesa all’essere umano.

    Ripeto, per favore, non esageriamo e non spostiamoci su terreni abbastanza accidentati. Lo so che la tentazione c’è, ma non si può rendere tutto così semplice e superficiale.

    Infatti è cosi, non si può pensare di essere felici solo a patto di vivere in certe condizioni, a un certo punto tentate tutte le strade ci si assesta sull'equilibrio possibile, e quello di Caio sarà diverso da quello di Sempronio. Per me che uno vada in giro arrabbiato col mondo perché non arriva dove vuole non ci sta: non esiste la garanzia di arrivare dove si vuole. La vita dà delle carte e con quelle si fanno i conti, ma certo pensare di sbuffare in faccia al prossimo perché si fa un lavoro noioso o faticoso o malpagato non lo posso proprio considerare giusto o foriero di qualche vantaggio.

    Non posso mettere più reazioni, perché sennò me le bannano.... quindi ti quoto per fartelo sapere. <3

    Bello uchiha93, non posso mettere reazioni altrimenti me le bannano automaticamente, perchè ne ho già messe troppe per oggi, ma se potessi lo farei ad entrambi i tuoi commenti.

    Avevo aperto un Thread simile, perchè quest'anno anch'io voglio trovare delle situazioni in solitaria per una settimana. Mi avevano proposto la Calabria, sto cercando ma insomma sto comunque cercando anche altre alternative.

    Non caso quella frase era scritta all'ingresso di Auschwitz, ma rendeva liberi solo i tedeschi nazisti.

    Infatti nei campi di sterminio non si lavorava. Ed erano solo gli ebrei a lavorare, non di certo i tedeschi.

    Cerchiamo di rimanere nel discorso, perché questo è un esempio abbastanza estremo e qualcuno potrebbe offendersi. Anche perché quella frase era stata volutamente messa per insultare.

    Per il resto, tutto vero ciò che dici... ma la religione o le spiegazioni che danno le varie dottrine religiose del lavoro a me interessa veramente poco, ritenendolo un costrutto dell’uomo a cui viene data una connotazione extraumana e divina, come poi anche Dio...

    Mi interessa più la parte, se vuoi, filosofico-economica-sociale... lì almeno c’è l’uomo che pensa e ragiona da sé in maniera finita su cose finite, non un Dio che dice devi fare così, così e così perché te lo ordino se vuoi la vita eterna (ammesso che esista).

    L'unico valore possibile e' il denaro, percio' chi pulisce i bagni deve farlo bene ed esserne felice, non per una questione di dignita', ma per una questione di rapporto tra costi e benefici.

    Per nulla d'accordo, questo è il motore primo dell'alienazione dal lavoro.
    Ricito a tal proposito il film di Elio Petri "La classe operaia va in paradiso" per chi non l'avesse visto, dovrebbe essere disponibile su youtube o le varie piattaforme di streaming. Magari dopo cambia idea.

    Diciamo che ci sono due tipi di lavoro: il lavoro per la società, per migliorare la società e il lavoro su di sè per migliorare sè stessi.

    Credo che se prediligi il secondo fai bene, ma in maniera scontata dovresti ottenere anche il primo. Ognuno può farlo per sé, purtroppo la società non è costituita da individui che perseguono ognuno il proprio miglioramento.


    I Greci antichi... eh... filosoficamente può essere tutto giusto, ma nel pratico si ritorna al problema: alcuni lavorano ed altri oziano (otium inteso alla latina con accezione positiva). Beh, questo crea tensione sociale, e all'epoca dei Greci, dei Latini, nel Medioevo fino ad arrivare ad oggi la distinzione è stata sempre prima fra nobiltà e proletariato, poi decaduta la prima che comunque non lavorava né produceva, tra borghesia e proletariato.

    Purtroppo le società sono produttive. I processi di produzione non sono mai un male, dipende come sono ideati. Ed è per questo che idealmente il principio comunista del lavoratore proprietario degli strumenti di produzione è un concetto giusto. Il discorso meno realistico è mettere in pratica questo concetto. In Russia ci hanno provato facendo degli enormi disastri e manipolando il principio filosofico a propri uso e consumo.

    La società capitalista non la prendo nemmeno in considerazione. Ed è tutto ciò che descrivi nella seconda parte del tuo commento, in cui purtroppo, ahi noi, siamo attualmente immersi.

    Invece, essere proprietari dei mezzi produttivi e dei processi e lavorarci dentro dovrebbe essere già un principio che ridona dignità al lavoro. Ecco perché il concetto di demandare il lavoro a macchine intelligenti non mi stimola per nulla, né lo trovo utile, sarebbe un'ulteriore evoluzione della concezione capitalista.

    La società, dal tempo dei Greci antichi ad oggi, è comunque andata avanti ed è progredita, nonostante ci fossero persone che lavoravano e non oziavano; anzi, spesso il lavoro altrui ha fatto sì che ci fosse un esempio pratico di cosa significasse vivere e quindi non ragionare per astratto sulle idee.

    Infine, la tocco piano ed in maniera evoluzionista... ogni animale è nato per lavorare, se per lavorare si intende procacciarsi il cibo e il sostentamento quotidianamente... perché l'uomo dovrebbe esserne esente e dedicarsi solo all'otium? All'uomo, per progredire, servono entrambe le cose: il lavoro e l'ozio.

    Però ho paura che qui stiamo andando un po' OT, perciò mi scuso con l'opener per la scarsa aderenza al tema del suo Thread.

    Voglio tirare le somme. I social va bene usarli ma con cognizione di causa, se uno pubblica 10 storie al giorno, evidentemente c'è un problema che non sa di avere

    Se fossi donna te la darei senza pensarci un attimo! :D


    Ortles è esattamente così come dici, i social vanno utilizzati in maniera giusta per quelle che sono le proprie esigenze. L'esempio delle tue foto rende bene. Nel mio caso invece è stato Facebook più utile e nel caso di specie i gruppi dedicati a varie situazioni concorsuali che avevo in corso. Inoltre, Facebook con i gruppi, funziona un po' come i forum, quindi se hai un interesse specifico o un hobby trovi anche tante persone con cui parlare di quegli argomenti. Gli OT lì sono davvero rari e si impara tanto.

    La differenza con un forum è che non puoi farlo in anonimato e ti esponi con nome e cognome a diversi rischi, tipo i contatti in privato anche da nuovi utenti che qui fortunatamente sono limitati e calmierati.

    Altra cosa che non faccio mai è associare metodi di pagamento ai social. Lo trovo estremamente rischioso.

    Una persona di mia conoscenza in un occasione è capitato che abbia reso appositamente più brutto un ambiente che avevo decorato, perche altrimenti non era umile... quando ho sentito la spiegazione del perchè i decori erano stati tolti, ho avuto il desiderio di andare a picchiarmi ripetutamente la testa sul muro. All'anima rifiutare l'età dell'oro, in certi casi lo stato di degrado odierno è proprio ricercato.

    Eh, se c'è chi predilige il lavoro stagionale per 6 mesi e 6 mesi di NASPI per anni senza mai provare alternative diverse di lavoro continuo... è chiaro che sia così. Qualche commento fa si diceva che questa era una scelta di vita... beh, bella scelta di vita.

    Non voglio allargare ad un discorso infinito... ma qui in Italia attualmente sono impossibili da attuare politiche di sostegno come il reddito minimo o la stessa NASPI, perché per molte persone sono diventate un'abitudine, una prassi di compensazione, piuttosto che un vero e proprio aiuto. Questo avviene perché molti non hanno chiaro il valore del lavoro, di qualsiasi lavoro. Altrove, nei paesi europei che qualche altro utente citava, ciò non avviene perché non lavorare è considerato un disvalore, al pari di evadere le tasse. Qui da noi, invece, se evadi sei un mito! Così come se percepisci reddito dallo Stato e intanto lavori anche in nero. (Sempre per rimanere nel concetto di chi per me siano dei mediocri per dogma e per prassi).

    Ma infatti a me viene una domanda, da fare alle donne:

    Reputate squalificante il fatto di non avere o non usare i social?

    Io ad esempio ho Facebook da sempre, usato un po' i primi anni, ma ormai è più di un decennio che non scrivo niente, non aggiorno il mio profilo etc. Instagram non ce l'ho, non mi piace. TikTok, ho due video scemi fatti un anno fa, ma non apro l'app da mesi. In pratica, ho solo un Facebook aggiornato l'ultima volta dieci anni fa.

    Però usi le app d'incontro giusto? Che se vuoi sono comunque assimilabili ad un social, forse anche più invasivo.

    Non sono una donna a cui lo chiedi, però ti faccio il mio distinguo.

    Personalmente faccio la distinzione fra Facebook e Instagram e TikTok.


    Facebook l'ho usato produttivamente per lavoro in luogo dei vecchi forum. Mi è bastato disattivare tutte le notifiche sulla Homepage e lasciare solo quelle che mi interessavano (una decina di contatti e vari gruppi a cui ero iscritto).


    Instagram penso di essermi iscritto 2 o 3 anni fa, ma perché una mia collega mi disse iscriviti iscriviti... ho pubblicato un paio di cose e poi stop.


    TikTok se mai lo dovessi scaricare e iscrivermi, vi autorizzo a chiamare la mia spdc di zona per farmi fare un ricovero coatto. ^^


    Youtube non lo considero un social, anche se poi nei fatti lo è diventato.


    Di tutti questi ho sempre fatto fatica a capirne l'esistenza. Quando mi iscrissi a Facebook nel 2008 perché era una novità e un amico me lo spiegò, non ci capii nulla, ricordo solo che gli chiedevo "sì ma a che serve" ..."a far sapere le cose tue agli altri"... "sì ma perché dovrei?"... "così tanto per..."

    Identica cosa per Instagram, la collega giovane mi spiegava "vedi fai le storie foto video e dopo 24 ore scompaiono... c'è pure gente che ci fa i soldi"... "eh ho capito ma che senso ha se poi scompaiono?"... "così tanto per..."


    Al netto degli scherzi credono che tutti questi social citati siano solo un veicolo per produrre pubblicità e per carpire dati utili al posizionamento delle giuste pubblicizzazioni. (e mi auguro a non orientare anche politicamente le masse)

    Sono una gran perdita di tempo, perché per socializzare su internet ti perdi la socializzazione dal vivo, di persona, o sottrai tempo ad altre cose interessanti per scrollare il nulla. Lo stesso principio è valido per le app di dating, che sono state create per non beccare un palo umiliante dal vivo di persona, ma in solitudine lontana da occhi indiscreti su internet. (perché al netto degli incontri e dei pali dati, credo che questi ultimi saranno 8 volte numericamente superiori ai primi) Una volta gli incontri occasionali avvenivano davvero per caso e non per matching... e spesso quelli più focosi nei bagni delle discoteche o dietro verdi fresche frasche. :D

    Ho come l'impressione che si stia mettendo sulla graticola chi pulisce i bagni, cioè il poveretto di turno, e si condanni la "mancata passione o voglia o riscatto di chi per mangiare è costretto a pulire i bagni", farcendo il tutto con la retorica dell'umiltà e del sacrificio... meravigliosa narrazione..

    Mi sa che è un'impressione sbagliata.
    Prova a rileggere meglio.