Messaggi di Blackmacigno

    Vabbè ma che discorso è? Il vaccino era obbligatorio per tutti coloro che lavoravano a contatto con altri colleghi e col pubblico. Quindi il tuo amico non avrebbe potuto fare nemmeno l'impiegato comunale. Chi non si è vaccinato è stato precettato ed è restato a casa per oltre 2 anni. Il tuo amico avrebbe potuto restare a casa senza stipendio per tutto quel tempo. Conosco un medico che l'ha fatto e non ha perso il posto di lavoro.

    Infine quale sarebbe la relazione fra vaccino OSS e condizione di salute del tuo amico? Praticamente nessuna.

    Zepp94, purtroppo capisco anche il problema dell'alopecia areata e dermatologici vari e variegati. :)

    A me venne in testa in zona temporale sinistra e me ne accorsi dal barbiere, spaventandomi, pensai pure che avesse sgarrato lui con la macchinetta. Invece, altro non è che lo stress. Stress che in gran parte è autoindotto.

    Affronta una cosa per volta.

    La tua famiglia è stufa di sentirti lamentare perché guadagni bene. Credo sia fisiologico per loro, perché la loro più grande ansia (perché anche loro ne hanno) è che i figli trovino lavoro ben pagato e stabile in modo tale da cominciare a star più sereni anche loro. È probabile quindi che rifiutino l'idea che tu possa non star bene, nonostante guadagni discretamente, e che pensino che sia tu a fare tante storie. È un loro modo per risolversi la loro ansia nei riguardi di un figlio. In parte hanno ragione e mi spiego, nel senso che ti stanno richiamando alle tue responsabilità di uomo, perché Zepp94, hai fatto una scelta e hai cambiato lavoro e loro ti hanno lasciato libero di fare ciò che volevi e non ti hanno condizionato nel restare dove eri. Poi così per supposizione e per mimesi col mio caso penso che anche quando eri nella vecchia azienda e c'erano cose che non andavano, probabilmente ne avrai parlato con la tua famiglia e quindi loro risentono anche di quel condizionamento di allora, per cui ora prendono sottogamba anche questo tuo attuale malessere.

    Probabilmente lo stesso sarà avvenuto con la tua ragazza che penserà più o meno quello che pensano i tuoi genitori, che sia solo una tua lamentela. In ogni caso non farti influenzare dal "o fai così o ci lasciamo".... nella vita non bisogna mai essere dipendenti da nessuno emotivamente.

    Attenzione non sto dicendo che i tuoi e la tua ragazza abbiano ragione, ma che purtroppo è quello il loro ruolo, richiamarti ad affrontare la situazione in modo maturo e responsabile visto che si tratta di una conseguenza di una tua scelta. Di certo potrebbero essere più comprensivi nei tuoi riguardi se mostri purtroppo anche segni di insofferenza da stress come l'alopecia.

    Tuo fratello.... beh qua si apre un mondo, anche io ho una sorella e pensavo di lei le stesse cose che pensi tu del tuo, ossia che fosse un po' invidiosa dei miei successi. In effetti non è che non sia così, ed è anche naturale se ciò avvenga, e probabilmente come me con mia sorella anche tu avrai invidiato tuo fratello per qualcos'altro che non sia il lavoro. È naturale. Il punto è che noi carichiamo molto con le nostre fantasie questo loro senso d'invidia... perché credo che loro come noi quando provano questi sentimenti naturali poi se ne vergognano già con se stessi di aver pensato certe cose o provato certe sensazioni. È capitato sicuramente anche a te verso tuo fratello. Quindi cerca di pensare invece che tuo fratello non vuole affatto il tuo male e non tifa per una tua sconfitta, così come non faresti tu nei suoi riguardi. Io ad esempio su questo punto ho sbagliato tanto con mia sorella al punto di non parlarle più per anni. Poi per fortuna mi sono reso conto che tante frasi dette o tante cose fatte per stupido senso d'invidia, erano fini a se stesse, e che lei non avrebbe mai voluto il mio male o che le cose mi andassero storte. Di questa cosa puoi rendertene conto solo di fronte a certe situazioni in cui capisci che sono la tua famiglia e ti saranno sempre vicino perché nessuno ti amerà disinteressatamente come loro, nemmeno una compagna o una moglie.

    Detto questo l'alopecia è una cosa risolvibile da un buon dermatologo, lo stress con tecniche di rilassamento e tanta autoanalisi. Attenzione però, autoanalisi non significa che devi chiuderti in te stesso a pensare sempre alle stesse cose, ma appunto scrivendo su un forum come questo, o meglio ancora facendo qualche chiacchierata con un professionista, potresti incominciare a smantellare una serie di loop di pensiero e quindi poi di comportamento in cui sei caduto. Significa che qualcuno ti deve dare degli input a ragionare, a volte anche spiacevoli perché vanno a toccare alcuni punti della nostra personalità che riteniamo forti e fermi, cioè dire costituenti del nostro essere, ed invece possono essere i nostri peggiori nemici, perché sono proprio quelli a crearci problemi di ansia e stress.

    Quale che sia il percorso dovresti affrontarlo senza preconcetti e con la voglia di voler migliorare nonostante magari ci sia un po' da soffrire e mettersi in discussione.

    Ecco detto ciò, questa cosa la devi fare solo con persone in grado di darti veramente una mano, e ancora una volta voglio ripetertelo queste persone non potranno mai essere soprattutto i tuoi colleghi. A loro non dire nulla, nemmeno quando sembra di percepire che qualcuno fra loro possa capire i tuoi disagi. Evitalo in tutti i modi.

    Poi per quanto riguarda me, non sono uno psicoterapeuta, o un esperto in queste cose, anzi ho anche io i miei problemi molto simili ai tuoi, ed è per questo il motivo per il quale mi trovo a leggerti su questo forum. Quindi posso aiutarti limitatamente fino ad un certo punto che corrisponde al grado attuale di consapevolezza a cui sono giunto, e non posso dirti nemmeno che sia il punto di vista ottimale dal quale guardare il problema.

    In ogni caso fai bene a scrivere su questo forum perché oltre me potrebbero esserci tante altre persone anche ferrate che possano aiutarti anche di più e meglio di come potrei fare io. Infine, la tua esperienza viene letta anche da altri come me che ci sono dentro più o meno come te, per cui il tuo vissuto sarà utile a te e ad altri.

    Un abbraccio.

    Ciao Zepp94, credimi capisco molto bene cosa intendi quando parli di terrore e toni di scherno, a volte magari anche pesanti, che provavi sul vecchio posto di lavoro. Questo, oltre alla collega insopportabile e con molti gravi problemi, è quello che ha spinto anche me a cambiare ambiente. Ma purtroppo ho una brutta notizia sia per te che per me: tutti i posti di lavoro sono così! In special modo quelli in cui il lavoro è di gruppo e non individuale. Se poi hai un carattere particolare per il quale ad esempio non faresti mai branco contro qualcuno dei tuoi colleghi, o non spalleggeresti mai uno o più che vogliono fare i bulletti, oppure non ti piacciono dinamiche di prevaricazione a danno di altri e via dicendo tanti altri brutti comportamenti sul lavoro, hai un rischio maggiore di trovarti in un nuovo ambiente di lavoro a ripetere l'esperienza del vecchio ambiente in cui eri. Anzi, paradossalmente, potresti sentirti magari criticato anche nella stessa maniera, e potresti finire per avere il dubbio di essere tu il problema perché poco adatto all'ambiente.

    Non c'entra la tua giovane età, questo accade a chiunque a qualsiasi età.

    Una cosa che personalmente ho imparato è che bisogna avere più autostima e autocriticarsi davvero poco, perché ci sono già gli altri a farlo sul posto di lavoro tutti i giorni, e spesso non lo fanno per scopi nobili come quello di volerci aiutare a migliorare i nostri lati caratteriali che in primis noi stessi riconosciamo un po' spigolosi o deboli. I colleghi spesso fanno dei danni e ti trattano male perché sono esattamente come te degli insicuri patologici, e tu, se soprattutto hai difficoltà a far gruppo con loro perché non accetti determinati comportamenti, rappresenti una minaccia che gli crea ancora più ansia. La stessa cosa avviene se sei uno mediamente in gamba e dimostri di essere bravo ed interessato a quello che fai, rappresenterai sempre una minaccia perché rompi l'equilibrio di tutti quelli che per anni sul lavoro non hanno fatto altro che avere l'ansia di dover dimostrarsi professionali.

    Non ho una soluzione da darti, perché non ce l'ho neanche io per me stesso, però di sicuro devi cominciare ad essere più sicuro di te, non devi credere di dover piacere a tutti o a tutto il gruppo, non devi avere dubbi sulle tue capacità lavorative, ma non devi essere nemmeno quello sempre perfetto ed ineccepibile, anzi devi anche quando sbagli mostrarti tranquillo e sereno di aver fatto uno sbaglio o aver detto magari una stupidaggine, perché è normale che avvenga, in questo modo neutralizzerai tutti quei colleghi che non aspettano altro che un tuo errore per denigrarti e darti dell' incompetente. Devi insomma criticarti meno ed essere più sicuro di te.

    Non sei tu il problema, e gli ambienti di lavoro sono tutti uguali, e se lo cambi dovrai cominciare tutto daccapo di nuovo, dovrai rifare il periodo di prova etc etc etc. e non cambierà nulla di come ti senti ora.

    Probabilmente è questo che ti crea ansia ed è il motivo vero del perché vorresti tornare indietro al vecchio lavoro. Lì non dovevi superare nessun periodo di prova ed avevi una situazione "sicura" in un ambiente lavorativo più o meno uguale a quello in cui ti sei messo ora con le tue mani.

    Zepp94 va bene così, credimi, l'importante è che tu abbia fatto una scelta, e che stia capendo che bene o male tutti i posti sono uguali. L'unica cosa a cui devi pensare ora è parlare il meno possibile sul lavoro e soprattutto delle tue ansie e dei tuoi problemi con i colleghi o i superiori, mai fare questa cosa! Parlane qui, o con la tua ragazza o con la tua famiglia, ma mai con i colleghi! Finiresti per far loro fare un assist a porta vuota e dargli materiale sul quale fare pettegolezzi o poterti attaccare. Col tempo, tanto tempo purtroppo forse, capirai chi sono quei due o tre colleghi con cui poter parlare dei tuoi fatti, sempre che tu sia fortunato a trovarne due o tre anziché com'è molto probabile che sia: proprio nessuno.

    Quando sono andato via dal mio vecchio lavoro, il mio capo che per 5 anni mi offendeva, diceva lui "scherzosamente" dandomi dell'incapace o dello stupido o peggio ancora anche altro davanti a tutti, clienti, dirigenti, superiori, altri colleghi etc etc, quando gli dissi che avevo chiesto il trasferimento, senza guardarmi in faccia mi disse sottovoce fra i denti "secondo me fai una c∙∙∙∙∙a ad andartene, perché sei uno capace e bravo in quello che fai e a me dispiace se te ne vai" gliel'ho fatto ripetere per altre due volte perché non credevo alle mie orecchie, e quando gli ho chiesto spiegazione del perché se pensava questo di me mi avesse invece trattato male e offeso per anni oppure imposto di lavorare con la collega problematica, la sua risposta fu "no ma vabbè io non pensavo, non credevo, scherzavo mica volevo offenderti....". Lì ho acquisito un po' più di consapevolezza e ho capito che non bisogna dare mai importanza a ciò che ti viene detto dai colleghi soprattutto se tu già con te stesso ti senti inadeguato, hai una bassa autostima, o stai sempre a autogiudicarti su quanto capace e professionale tu sia.

    Ciao delicek, conosco bene il settore ed infatti ho precisato che lavorare nel privato e nel pubblico impiego come OSS è molto diverso sia per trattamento economico sia per carichi di lavoro. Anche il medico e l'infermiere nelle case di cura private o nelle RSA vengono sottopagati rispetto al pubblico impiego e devono accedere tramite le cooperative che li sfruttano. Tutto vero, ma ho detto anche a Marco che per le sue caratteristiche intellettive e culturali rispetto a tanti altri che fanno il corso di OSS, riuscirebbe sicuramente a vincere un concorso e ad accedere al pubblico impiego in breve tempo, visto che i concorsi pubblici per questo ruolo sono tantissimi. Esistono poi anche le cliniche convenzionate che non sfruttano i lavoratori come le private e in cui le cooperative non vengono utilizzate. Chi ha il corso di OSS poi spesso fa anche assistenza esterna privatamente per arrotondare.

    Non serve il diploma della scuola superiore ma basta la terza media per accedere al corso, infatti fra gli OSS che conosco diversi hanno solo la terza media.

    Nel pubblico impiego al sud un OSS che fa tantissimo straordinario arriva anche a guadagnare sui 2000€ e se lo dico è perchè ho visto le buste paga di gente con 60 ore di straordinario. Inoltre ti posso assicurare che lavorano molto meno ad esempio di un infermiere, e soprattutto con responsabilità nulle sul paziente che possano dargli ansia o stress.

    A lavorare fino a 70 anni tutti ci arriveremo, sia se si è iniziato tardi sia se come Marco si ha avuto un periodo di sosta di 10 anni, perchè ora il sistema previdenziale è contributivo puro, quindi se non hai 41 anni di contribuiti la pensione sarà pari quasi come la minima sociale. Solo chi inizia da giovanissimo e contemporaneo stipula anche un piano pensionistico privato potrà andare felicemente in pensione, tutti gli altri per campare dovranno inventarsi un lavoro anche durante la terza età. Purtroppo è così.

    In ogni caso Marco deve pensare all'oggi e non farsi venire anche le ansie per il domani. Il suo problema è oggi che non ha un impiego da molto tempo, pensare a quando avrà 80 anni non ha nessun senso ora, anche perchè non è detto che tutti vivremo fino a 70 o 80 anni. Quindi deve migliorare la sua condizione attuale e al domani poi in questi 20 ci penserà.

    Lavoro in un settore dove i laureati hanno due tipologie di impiego e responsabilità diverse, benchè entrambi dirigenziali alcuni hanno un ruolo apicale e gli altri no di tipo dipendente ma con una certa autonomia di azione, e poi ci sono i diplomati che non hanno nè responsabilità e nè autonomia, ma contribuiscono in maniera determinante allo svolgimento delle faccende quotidiane.
    Gli stipendi variano dal molto alto del ruolo laureato apicale, ai quasi allineati fra loro dei ruoli laureato dipendente e diplomato dipendente.

    Cosa ho capito finora?

    Che nessuno rispetta l'altro e il ruolo dell'altro. Tutti e tre pensano che gli altri due profili differenti dal proprio non capiscano nulla.
    Il laureato apicale infatti crede che il laureato dipendente ne sappia qualcosa del settore, ma che comunque è inferiore come capacità e competenze, mentre invece il diplomato dipendente è uno a cui impartire soltanto compiti.

    Il laureato dipendente invece crede che il 70% dei laureati apicali molto spesso non capiscano una mazza di quel che fanno, mentre l'altro 30% sia effettivamente meritevole di rispetto; i diplomati dipendenti invece sono ottimi gregari, ma a cui vanno sempre impartiti compiti e a cui non va mai lasciata una iniziativa personale.

    I dipendenti diplomati invece credono che il ruolo apicale non sia nemmeno da mettere in discussione poiché il loro stipendio è 2 volte il proprio e una volta in più quello dei laureati dipendenti; mentre i laureati dipendenti sono persone che vogliono darsi un tono perchè rispetto a loro hanno il pezzo di carta in più anche se lo stipendio poi è di un paio di 100€ in piu' al proprio, e questo sarebbe significativo che fra le due professioni non ci sia poi questa enorme differenza di responsabilità e competenze.

    Ecco l'errore di molti dipendenti diplomati è rapportare le loro capacità lavorative allo stipendio che altri ruoli percepiscono. Invece non capiscono che il laureato apicale e il laureato dipendente hanno una cultura del settore in cui tutti e tre sono impiegati di molto superiore alla loro. E' difficile da spiegare, ma il lavoro di un settore non è solo "saper fare" pratico o relazionale ma è anche "saper essere" e prima ancora "sapere".
    Nell'amministrazione pubblica ad esempio abbiamo il dirigente laureato apicale, il funzionario laureato dipendente e il dipendente pubblico cat. C ossia il diplomato dipendente. Il primo organizza il lavoro di tutti e fa partire procedimenti mettendo la sua firma, il secondo se ha una laurea in giurisprudenza o di profilo economico si occupa del dettaglio tecnico del lavoro e controlla che tutto sia conforme, il terzo invece si occupa di eseguire praticamente le indicazioni dei primi due scrivendo le pratiche a computer ed inviandole telematicamente nel sistema. Il terzo quindi ha la percezione errata che è lui quello che fa praticamente tutto il lavoro anche degli altri due, perché è quello che materialmente conclude un lavoro già impostato da altri. A volte poi nella prassi quotidiana potrebbe darsi che il diplomato dipendente riesca anche ad impostare da solo una richiesta, perché leggendone molte si rende conto quando vada utilizzata una in luogo di un'altra, ma questo non fa di lui una persona esperta del settore che può avere le stesse competenze di un ruolo apicale o di un dipendente laureato.
    Credo che sia questa la distorsione principale oltre al rapportare il discorso sugli stipendi. Purtroppo oggi in qualsiasi settore lavorativo le lauree quinquennali o triennali che siano servono per professionalizzare i lavoratori.

    Ciao anche io ho cambiato da un anno ambiente di lavoro, per mia volontà proprio come te, anche se le motivazioni del cambiamento sono state abbastanza forzate da una collega in particolare che mi aveva reso la vita infernale. Oggi sono sempre nella stessa azienda, ma in un altro edificio e in un reparto molto simile a quello precedente anche se meno specialistico. All'inizio ho pensato di aver fatto una stupidaggine, perchè il modo di lavorare dei colleghi non mi piaceva affatto poichè molto superficiale e approssimativo, inoltre facevo fatica ad inserirmi perchè venivo additato come quello che proveniva "dai piani alti", e ancora oggi per motivi però diversi faccio fatica ad allinearmi col loro modo di lavorare e di fare. Rispetto al vecchio ambiente di lavoro c'è poca solidarietà fra colleghi e ognuno pensa esclusivamente al proprio tornaconto personale senza mai prendere in considerazione il bene comune di tutti. Ecco queste cose stanno incominciando a pesarmi, e penso anche io forse di aver sbagliato ad andaremene solo a causa di una collega che mi condizionava la vita, nonostante mi trovassi benissimo con il tipo di lavoro e con tutti gli altri colleghi. Ma ho fatto questa scelta, e l'ho fatta liberamente da solo, e per questo me ne devo assumere le responsabilità. Per cui l'unica persona con cui potrei prendermela sono solo me stesso. Tuttavia sto cercando di vedere il buono anche in questa nuova situazione in cui sono, e sto cercando un adattamento con il contesto in cui sono, benché non mi vada a genio. Infatti questo aspetto delle cose si percepisce poco quando si ha la libertà di poter scegliere in maniera disinvolta altri settori o altre destinazioni di lavoro. Non va bene cambiare un posto di lavoro appena ci scontriamo con qualche difficoltà, è un modo un po' immaturo di vedere le cose, dobbiamo invece prima cercare di fare tutto il possibile per convivere in quella situazione ed adattarci, proprio così come deve fare chi è costretto a doverci rimanere senza alcuna alternativa. Certo se poi l'ambiente è invivibile nonostante i nostri sforzi e il nostro impegno a trovare un adattamento, è sacrosanto andarsene via.
    Ad ogni modo, è probabile che tu sia così inquieto perché ti pesa la scelta che hai fatto e perché tutto sommato rimpiangi col senno del poi di essertene andato da quel posto. Sei nostalgico del passato, ma questo non è un buon motivo per cambiare ancora di nuovo, datti una possibilità di crescita e di ambientamento dove sei ora, magari col tempo andrà molto meglio. E' un po' come alla fine della relazione con qualcuno, che poi capita di risentirsi e di rimpiangere i tempi andati, anche se ora lei sta con qualcun altro e a noi non pensa più. In pratica tu chiamando il tuo vecchio capo hai fatto quello che di solito si fa quando si alza un po' troppo il gomito e si chiama la ex rendendosi un po' goffi e vergognandosene il giorno dopo a mente lucida. :D E' capitato a tutti, ma poi si va avanti e si conosce qualcun altra, perchè evidentemente il nostro destino è di stare altrove e con altri.

    Ho letto velocemente questa storia incredibile di una persona che scrive da diversi anni senza aver mai trovato lavoro, e quando lo ha trovato era di bassa manovalanza e malpagato. Ho letto soprattutto le risposte del protagonista di questa vicenda e mi sono soffermato poco sui commenti di chi gli rispondeva. E' incredibile come risulti non impiegabile una persona, che seppure abbia come titolo di studi solo la terza media, sa scrivere e parlare correttamente in italiano, dimostrando un grado di cultura anche superiore ai ragazzini che oggi si laureano e scrivono enormi strafalcioni.
    Molto credo sia dovuto pure dal carattere di Marco che in questi anni si è un po' incaponito a cercare impiego in un settore in cui non sembra essere appetibile come lavoratore, poichè si ricercano figure specializzate e soprattutto di età giovane.
    Ho letto l'ottimo consiglio che ti diede anni fa un utente, ossia di specializzarti come figura OSS Operatore Socio Sanitaria. Non ci vuole nulla in termini di tempo, mi pare siano un 8 mesi totali fra corso e tirocinio formativo, e va bene anche la terza media come titolo di studi. Le cose da imparare sono davvero semplici e facili, la paga se vieni impiegato in un ospedale pubblico non è male, e i carichi di lavoro non sono per nulla eccessivi. Devi solo fare assistenza ai pazienti, quindi dargli il cibo, aiutare gli infermieri a lavarli quando espletano i loro bisogni fisiologici, consegnare provette e prelievi eseguiti dagli infermieri, aiutare a sistemare il reparto e rifornirlo così come fanno i magazzinieri, e altre cose simili. Inzialmente troverai lavoro in case di cura private dove effettivamente il lavoro è un po' più pesante e non pagato benissimo (ma di sicuro non 1000€ al mese come nella logistica), ma poi siccome c'è un gran bisogno di queste figure negli ospedali pubblici, potrai fare sicuramente uno delle migliaia dei concorsi pubblici che da qualche anno stanno bandendo e sicuramente verrai assunto. Le persone che vi partecipano non hanno il tuo grado culturale, e tu avresti una marcia in più.
    Inoltre questo lavoro nel pubblico impiego viene pagato più che bene, se sei del sud ancora meglio poiché c'è carenza di figure del genere e quindi spesso c'è molto straordinario da fare. Alcuni OSS al sud guadagnano più di un infermiere, e normalmente la loro paga base è di 200/300 € inferiore a quella di un infermiere che prende sui 1600/1800€ al mese (dipende dal reparto in cui è), senza avere tutte le responsabilità profesisonali di quest'ultimo. Gli OSS per la maggior parte non fanno nemmeno i turni di mattina pomeriggio e notte, ma solo mattine e pomeriggi. In altri reparti anche la turnistica notturna, ma vengono chiamati solo se c'è necessità dagli infermieri di turno.
    Dispiace solo notare che hai perso anni e tempo, perché se avessi seguito quel consiglio anni fa, ora staresti sereno, molti OSS sono stati infatti assunti in emergenza negli ospedali pubblici durante il periodo del COVID con un contratto a tempo determinato di 3 anni e poi sono stati stabilizzati in virtù di questo fatto senza alcun concorso, ma per aver prestato servizio per 3 anni alla scadenza dei quali la stabilizzazione in contratto indeterminato è avvenuta per legge statale. Hai perso davvero un' ottima occasione Marco.
    Sei ancora giovane, adesso credo avrai superato da poco i 50... hai ancora altri 20 anni per lavorare. Stammi a sentire, se hai da parte ancora dei risparmi impiegali per fare un corso del genere, non si tratta di molti soldi, credo al massimo un 2000€, ma ne vale la pena per rimetterti in carreggiata.
    Ho conosciuto diversi OSS che prima facevano altri lavori, dal cameriere al muratore, e fra questi ce n'era uno che non ha assolutamente le tue capacità culturali, faceva l'imbianchino e ha percepito la disoccupazione per anni proprio come te, ha fatto il corso è entrato a lavorare come OSS a 55 anni e oggi guadagna benissimo nel pubblico e non ha più tanti pensieri.

    Sta solo a te cercare di migliorare la tua vita. Il meccanico è stato il lavoro della tua prima vita, adesso devi cambiare e allinearti alla tua seconda nuova vita che deve iniziare da domani.
    Se hai bisogno di informazioni sul corso da OSS siamo tutti qui a darti una mano.
    Ciao e in bocca al lupo qualsiasi cosa deciderai.