Assuefatti dell'assurdo

  • :/ L'umiltà morale, non quella pragmatica, a mio avviso è deleteria perché è quella che fa accettare benevolmente lo stato delle cose assurdo moderno, anziché ricercare una nuova età dell'oro.


    Perché toglie preventivamente il senso di rivalsa che può generarsi da uno scontro con il fallimento e, dunque, previene lo stato spirituale di chi poi inizia davvero a salire la montagna. Ma l'età dell'oro sta in cima alla montagna, come lo erano gli Dei a cui aspiravano i Greci.

    E previene la sacrosanta lotta di classe.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Ho come l'impressione che si stia mettendo sulla graticola chi pulisce i bagni, cioè il poveretto di turno, e si condanni la "mancata passione o voglia o riscatto di chi per mangiare è costretto a pulire i bagni", farcendo il tutto con la retorica dell'umiltà e del sacrificio... meravigliosa narrazione...

  • Ho come l'impressione che si stia mettendo sulla graticola chi pulisce i bagni, cioè il poveretto di turno, e si condanni la "mancata passione o voglia o riscatto di chi per mangiare è costretto a pulire i bagni", farcendo il tutto con la retorica dell'umiltà e del sacrificio... meravigliosa narrazione..

    Mi sa che è un'impressione sbagliata.
    Prova a rileggere meglio.

  • Garden, anzitutto vorrei rassicurarti che, essendo un agnostico e ateo convinto, il cristianesimo con i suoi convincimenti non credo mi abbia mai intaccato in nulla. Al massimo posso essere incline all'umanesimo, che di teorie religiose non ha nulla.


    Poi ho il sospetto che forse non hai letto tutti i commenti precedenti.

    Avevo letto i commenti precedenti e infatti immaginavo avresti capito ciò che intendevo dire, perché tu sei chi ha raggiunto la sua personale età dell'oro scalando la montagna dal basso. Solo che, a causa dell'umiltà morale, che come ha detto Fran previene la lotta di classe, l'età dell'oro non diviene mai collettiva. Il risultato contrario all'età dell'oro collettiva è la situazione assurda odierna di cui si sta discutendo.


    Per questo ci tengo a sottolineare la distinzione tra umiltà morale o dogmatica e umiltà pragmatica o reale, di cui tu mi hai fornito lo spunto per discutere.


    Che, tra l'altro, è anche il secondo significato intrinseco alla parola umiltà, perché umiltà, oltre a indicare il basso, deriva dalla parola terra, come la parola concretezza, ovvero materiale. Uno scontro con la "terra", con la realtà materiale, che umilia. In quest'ottica, questa si può definire la "terra" su cui poi cresce "l'albero buono", quello che dà frutto. Come tu stesso che, partendo dal basso, hai dato frutto.


    Poi, di certo, anche avere determinati contesti svantaggiati di partenza equivale a tutti gli effetti a una disabilità almeno parziale. Questo, dunque, sì, esclude chi da tali contesti non riesce a uscirne come un umile morale, ovvero il gradino più basso del mediocre. In quel caso ha solo avuto sfortuna di nascere con le carte sbagliate.

    Sono molto d'accordo su questa riflessione. L' umiltà sbandierata come valore morale è quasi una millanteria secondo me. Per essere davvero umile devi prima essere umiliato.

    :whistling: Pensa che in realtà a me fa un po' paura esporre certe riflessioni perché chi ha l'umiltà come valore dogmatico e non pragmatico spesso si infiamma se le sente.

  • Una persona di mia conoscenza, in un'occasione, ha reso appositamente più brutto un ambiente che avevo decorato, perché altrimenti non era umile... Quando ho sentito la spiegazione del perché i decori erano stati tolti, ho avuto il desiderio di andare a picchiarmi ripetutamente la testa sul muro. All'anima rifiutare l'età dell'oro, in certi casi lo stato di degrado odierno è proprio ricercato.

  • Lavoro quanto basta, nulla di più visto che anche quando ho lavorato di più non mi hanno riconosciuto nulla in più ora faccio solo il mio.

    Ma perche' una persona dovrebbe impegnarsi per pulire i bagni degli altri? E' un comportamento innaturale e a cui nessuno e' interessato, se non vi fosse un corrispettivo in denaro.

    "Se tu pagare come dici tu, io lavorare come dico io. Se tu pagare come dico io, io lavorare come dici tu." (cit.)

    È sempre più buio appena prima dell’alba

  • Una persona di mia conoscenza in un occasione è capitato che abbia reso appositamente più brutto un ambiente che avevo decorato, perche altrimenti non era umile... quando ho sentito la spiegazione del perchè i decori erano stati tolti, ho avuto il desiderio di andare a picchiarmi ripetutamente la testa sul muro. All'anima rifiutare l'età dell'oro, in certi casi lo stato di degrado odierno è proprio ricercato.

    Eh, se c'è chi predilige il lavoro stagionale per 6 mesi e 6 mesi di NASPI per anni senza mai provare alternative diverse di lavoro continuo... è chiaro che sia così. Qualche commento fa si diceva che questa era una scelta di vita... beh, bella scelta di vita.

    Non voglio allargare ad un discorso infinito... ma qui in Italia attualmente sono impossibili da attuare politiche di sostegno come il reddito minimo o la stessa NASPI, perché per molte persone sono diventate un'abitudine, una prassi di compensazione, piuttosto che un vero e proprio aiuto. Questo avviene perché molti non hanno chiaro il valore del lavoro, di qualsiasi lavoro. Altrove, nei paesi europei che qualche altro utente citava, ciò non avviene perché non lavorare è considerato un disvalore, al pari di evadere le tasse. Qui da noi, invece, se evadi sei un mito! Così come se percepisci reddito dallo Stato e intanto lavori anche in nero. (Sempre per rimanere nel concetto di chi per me siano dei mediocri per dogma e per prassi).

  • eh se c'è chi predilige il lavoro stagionale 6 mesi e 6 mesi di naspi per anni senza mai provare alternative diverse di lavoro continuo.... è chiaro che sia così.

    [...]

    Questo avviene perchè molti non hanno chiaro la dignità del lavoro, di qualsiasi lavoro.

    Personalmente non attribuisco valore al lavoro, in quanto sono in accordo con quanto affermavano i greci antichi a riguardo: toglie di fatto energie all'individuo per darle alla società.


    Però il problema è che chi vive nel modo che hai citato di solito non lo fa perché così è libero di usare le proprie energie risparmiate per coltivare se stesso in un sano egoismo come facevano i Greci antichi. Ovvero, non sceglie quella condizione bassa per un valore alto di tipo alternativo, ovvero di risparmio energetico allo scopo di coltivazione di sé, ma per un'assenza di valori, o spesso per umiltà morale.


    Diciamo che ci sono due tipi di lavoro: il lavoro per la società, per migliorare la società, e il lavoro su di sé, per migliorare se stessi.


    Personalmente, avendo le energie per "lavorare" e avendone la possibilità, preferisco il secondo aspetto, ovvero il lavoro su di sé, in quanto è evidente che, tranne il caso di una persona particolarmente ricca di risorse energetiche e capace quindi di coltivare entrambi gli aspetti come nel tuo caso, le forze individuali verranno spese principalmente nell'uno o nell'altro aspetto.


    Dunque, sovrapporre i due aspetti come nel tuo caso non è sempre automatico né possibile per tutti a livello di energie.


    Non a caso molti lavoratori medi, al ritorno dal lavoro, si buttano sul divano con la "bolla al naso", completamente drenati di risorse per coltivare sé stessi, ed è questo l'abbruttimento di cui parlavano i Greci, e non vedo dignità in questo, ma solo individui fagocitati dalla società.


    Sul perché certe persone siano dotate di più energie rispetto ad altre, oltre a un discorso di salute fisica, penso che ci sia anche un altro fattore di influenza importante, che però per ora tralascio per non andare OT.


    Una società frutto della somma di individui che abbiano coltivato sé stessi sarà automaticamente migliore nel suo corpo complessivo; per questo do priorità al lavoro su di sé rispetto al lavoro inteso come dare alla società e non sovrappongo i due aspetti.


    Anche perché chi non ha (a livello di energie) se da anche il poco che ha, di lui non rimane nulla, e poi si ottiene la società di individui "codice a barre" verso cui ci dirigiamo, aumentando il carico energetico richiesto ai lavoratori a causa della tecnologia.


    Vedasi quanto tempo ci voleva in passato per inviare e ricevere una sola lettera cartacea, e quanti tempi morti nel mezzo. Mentre oggi può venir richiesto di rispondere a decine se non centinaia di mail in un giorno e non ci sono tempi morti nel mezzo, e questo è assolutamente drenante ed abbruttente rispetto al passato. Motivo per il quale molti, prendendone coscienza, stanno oggi, come si discuteva nel thread, iniziando a dissociarsi da questo tipo di realtà lavorativa per preservarsi dal divenire codici a barre viventi.


    Dunque non riconosco un valore al lavoro come comunemente inteso se sottrae energie all'altro tipo di lavoro dell'individuo, ovvero il lavoro su di sé, abbruttendolo.


    Il problema assurdo della società odierna è che per molti avviene proprio questo, ovvero il lavoro del primo tipo con i ritmi moderni, dati dall'efficienza tecnologica che ha superato quella umana, drena completamente le energie e le aspirazioni umane per la coltivazione di sé.


    Una persona media non ha la presa della corrente sempre disponibile a cui attaccarsi come un computer, dunque non riesce a stare dietro ai ritmi tecnologici.


    Alcuni a riguardo sognano un crollo del sistema, ma dove porterebbe? Ad un ritorno ai buoi e all'aratro? Io ne sogno invece un progresso, ovvero quello in cui le macchine sgraveranno l'uomo.

    Modificato una volta, l'ultima da Garden ().

Unisciti a noi!

Non sei ancora iscritto e vorresti partecipare? Registrati subito ed entra a far parte della nostra comunità! Ti aspettiamo.

Thread suggeriti

    1. Topic
    2. Risposte
    3. Ultima Risposta
    1. Assuefatti dell'assurdo 204

      • Giak
    2. Risposte
      204
      Visualizzazioni
      4.6k
      204
    3. superpippo9

    1. Gli obiettivi impossibili 18

      • ipposam
    2. Risposte
      18
      Visualizzazioni
      521
      18
    3. fake00

    1. Diario condiviso della giornata lavorativa 88

      • Saritta
    2. Risposte
      88
      Visualizzazioni
      2.6k
      88
    3. Proxima Centauri

    1. Ho commesso un gravissimo errore sul lavoro 9

      • Fosburic
    2. Risposte
      9
      Visualizzazioni
      408
      9
    3. Fosburic

    1. Ottenere l'invalidità 133

      • Oblomovista
    2. Risposte
      133
      Visualizzazioni
      4.8k
      133
    3. Molecolare

    1. Lavoro "qualsiasi" e senso di inadeguatezza 43

      • Diana1492
    2. Risposte
      43
      Visualizzazioni
      1.2k
      43
    3. Mimi Ri