Messaggi di Chato

    Perche' no? Basta volerlo. E perche' la situazione Ucraina dovrebbe portare alla guerra mondiale? Basta non volerlo.

    Il perché l'ho spiegato, e cioè che nel cuore dell'Europa esiste un pericolo storico che si scatenino reazioni e conseguenze a livello di estensione del conflitto, che in altre zone del mondo non esiste.


    Poi.. si può liberamente pensare che una guerra nel cuore dell'Europa abbia lo stesso identico livello di pericolosità nello scatenare potenzialmente un conflitto mondiale, rispetto a una guerra nel Sud Sudan o nello Yemen, se ciò è funzionale al sostenere una propria posizione.

    Io lo capisco benissimo questo.

    A proposito fermiamo i cattivi russi nello Yemen!

    Ops!!! 8| Li la guerra la conduce la democraticissima Arabia Saudita con la benedizione degli USA.

    Quindi si può fare! :thumbup:

    Guerra tra Arabia Saudita e Yemen: la storia della tragedia

    La differenza è questa:


    Una guerra nello Yemen non ha alcuna capacità di produrre una terza guerra mondiale.


    Una guerra nel cuore dell'Europa invece Si.

    È come accendere il fuoco in riva al mare oppure nel mezzo del bosco.


    Putin è pienamente responsabile della scelta di aver portato una guerra nel cuore della Europa, e guarda.. questa non è una responsabilità che si può dividere con altri, ma una scelta sua autonoma, tutta sua.


    Questo della Ucraina è un incendio nel bosco.


    Inutile paragonare con Yemen o Sudan o Filippine o altro, giusto per provare a far pari e patta con gli americani.


    Qui non si tratta di stabilire chi è più bravo e chi più cattivo, chi avanza qualcosa e chi è manchevole, ma si tratta di definire che questo è un incendio nel cuore del luogo da dove si sono originate tutte le guerre mondiali, attivato deliberatamente attraverso l'invasione militare di un altro paese.

    si aspettava una vittoria a mani basse ma soprattutto che il popolo ucraino lo avrebbe osannato come liberatore invece ha ottenuto l'esatto contrario. Ma Putin sperava anche di far vacillare la NATO mentre ha ottenuto anche quì l'effetto opposto e finanche l'ingresso di Svezia e Finlandia. Ora cosa farà? Una guerra atomica? Oppure invaderà anche i suddetti paesi? E come si paga altre 2 guerre senza aver vinto nemmeno la prima con l'Ucraina?

    ha una gran fretta di chiuderla, perfino si è spinto ad annunciare la data di fine della guerra.


    Ha ridimensionato gli obiettivi, e sa che dopo dovrà rimettere insieme i cocci delle relazioni compromesse con l'occidente.


    E non è detto che ci riesca


    Sta perdendo in prospettiva il mercato europeo degli idrocarburi, che tradotto in pratica significherebbe per la Russia miseria nera, e venire mangiati dalla Cina


    Ha però un vantaggio, e cioè che a casa sua come in Cina, la miseria la spalmerebbe sul popolo e con una cipolla e una patata sistemerebbe il vitto di una settimana di un adulto.


    Una vita che farei fare per 2 settimane a un qualsiasi occidentale, giusto per capire cosa è la vita in certi "grandi paesi" per una persona semplice e senza protezioni


    Tipo uno stage.


    mentre i ricconi continueranno a esserlo come prima, con la differenza forse che invece di andare in barca all' asinara, andranno sul mare d'azov.


    o invece che comprare il Chelsea compreranno il Rubin Kazan.


    De gustibus

    I discorsi sono parole, l'unica cosa concreta che Putin dovrebbe fare è ritirarsi,

    non può ritirarsi, anzi è condannato a vincere, per presentare uno straccio di vittoria al popolo, in una guerra che ha ampiamente perso, rispetto le ambizioni iniziali, e che gli costerà carissimo in prospettiva.


    Michele, le conseguenze della frustrazione purtroppo sono queste, è cosa nota.


    Devi considerare milizie che sono state illuse e male informate sul fatto che sarebbero state accolte da fiori e abbracci, come salvatori, da un popolo felice di essere liberato da una qualche forma di oppressione.


    Che sarebbero arrivati a Kiev in tre giorni senza problemi, e avrebbero avuto una parte dell'esercito ucraino che si sarebbe perfino messo con loro.

    E invece hanno trovato gente che non li voleva affatto tra le scatole e li invitava a tornarsene via, e un esercito che li ha affrontati e in molti casi sbaragliati.


    Soli, senza appoggio logistico adeguato, dritti in bocca a un esercito che non ne voleva sapere di recedere di un metro.

    E questo grazie al loro capo Vladimir Putin che li ha messi in una situazione disgraziata, loro, russi di serie B provenienti da chissà quali lande desolate, mentre chi vive a Mosca e Leningrado fa il signorino e va allo stadio con la bandierina a ascoltare Putin.


    Quando l'invasore deve ripiegare miseramente, dopo esser stato mazzolato a dovere, e in questa consapevolezza di esser considerato carne da macello dai suoi stessi capi, la rabbia e la frustrazione devono dirigersi contro qualcuno.


    Di queste situazioni come Bucha ne usciranno ancora, e sono solo l'effetto collaterale del disastroso fallimento di questa iniziativa.


    Fallimento non solo militare, ma anche politico, visto che ormai a Kiev vanno capi di stato in visita ogni giorno, a glorificare un burattino come un altro, che Putin è mirabilmente riuscito a far diventare in 2 mesi un eroe nazionale riconosciuto e venerato in tutto l'occidente.

    Tu pensa che danni è riuscito a fare in 2 mesi Vladimir Putin, nemmeno la sceneggiatura più ardita di un film tragicomico sarebbe arrivata a tanto.


    Le ricordi le minacce iniziali di usare armi nucleari se qualcuno avesse osato mettersi di mezzo ai piani Russi?

    Ecco, rileggi ora quelle minacce di quei giorni, alla luce di come si sono combinati oggi, costretti a riorganizzarsi per provare almeno a vincere a Mariupol, per capire che razza di giocatori di azzardo pasticcioni e approssimativi sono questi qui, e di quali quantità di danni hanno prodotto a loro stessi e al futuro delle loro generazioni.


    Il popolo russo chiederà conto di questi danni e questo futuro bruciato a questi biscazzieri, un giorno o l'altro.

    Sul "lui che cerca di espandere la sua area di influenza con il mezzo della guerra", non si capisce perchè lui non può e gli americani si!!!

    Si capisce bene.

    Nell'Europa centrale sono nate tutte le guerre più disastrose della storia.


    Se gli USA invadono l'Ecuador, enorme dolore per il grande popolo ecuadoreno, ma non nascerà mai una terza guerra mondiale.


    Così come se Putin invade la Birmania o la Mongolia.


    Portare una guerra nel centro del luogo più caldo del mondo è una follia degna solo di un uomo che sta perdendo la testa.


    Ecco perché gli USA possono invadere l'Ecuador e il povero Putin non può invadere l'Ucraina (mondo cattivo, mondo ingiusto).

    Mettetevi in testa che Putin non può andare oltre dove è arrivato non perchè non vuole (e non lo vuole e voleva) ma perchè non può!

    Non ha l'esercito all'altezza, fine della storia.

    Ci hanno provato a spiegarglielo, nel suo entourage, nei giorni precedenti l'avvio della operazione militare speciale, che sarebbe stato un grosso pasticcio.


    Il problema è che se Putin si mette in testa che l'esercito DEVE farcela, nessuno osa contraddirlo. Lo dicono i fatti, non le ipotesi.

    questo ad oggi.


    Possiamo mandarci Orsini a spiegarglielo, magari ci riesce e a pasqua si fa tutti festa perché la guerra è finita.

    Guarda che dentro la terza guerra mondiale ci stiamo andando proprio adesso


    Il campo di battaglia però dice il contrario.

    Gli invasori hanno ripiegato e stanno organizzando le prossime azioni su un territorio molto più circoscritto, rispetto le velleità iniziali.


    È brutto da dire, perché poi la pelle ce la mettono gli altri, ma circoscrivere il conflitto e confinarlo (anche con i mezzi che sta usando l'occidente) è fondamentale per evitare che vi sia una degenerazione e un allargamento.


    È un po' come una metastasi, un tumore. Più lo lasci espandere (tanto vedrai che un giorno si fermerà) e più rischi di lasciarci la buccia.


    Il tumore oggi ha un nome e un cognome e si chiama Vladimir Putin.


    E guarda che non c'è un giudizio di valore o di tipo morale dietro, stile buono/cattivo belli/ brutti giusti o sbagliati: è così oggettivamente, perché è lui che cerca di espandere la sua area di influenza con il mezzo della guerra.


    Se il tumore lo blocchi con le buone o con le cattive, e lo circoscrivi, lo puoi controllare.


    Se lo lasci andare perché tanto le più qualificate valutazioni dicono che dovrebbe fermarsi, ti può anche andare bene, ma è certo che il tumore non lo controlli più e va per conto suo.

    se non smettiamo d'impicciarci di affari che non ci riguardano proprio.

    Se l'esperienza insegna qualcosa, e non è detto che ciò avvenga sempre e comunque, dovremmo ormai avere imparato sulla nostra pelle che quello che succede in questo preciso istante a 5000 km da qui, purtroppo ci riguarda direttamente.

    - Il problema dell'Ucraina in questa guerra è che ha fin troppe armi (e ne riceve quotidianamente di altre più potenti, mi chiedo, come si concilia questo concetto con la neutralità che comporta totale o parziale smilitarizzazione nel caso di un trattato di pace ? Che senso ha negoziare se si vuol davvero vincere militarmente la guerra con la Russia? Sono due concetti che si auto-escludono, o sbaglio? ) e noi, come Italia in ginocchio da ogni tipo di catastrofe economica e sanitaria, dobbiamo aumentare la spesa militare (accordi NATO vecchi come la preistoria) non si sa bene per cosa, per quale guerra futura, considerato che vogliamo auspicarci una pace "duratura" nel caso la guerra finisse.

    Dovrei scrivere parecchio e per oggi il mio tempo volge al termine


    Dico solo che in merito a quanto sopra.. no, i 2 concetti non solo non si auto-escludono ma si integrano.


    Quando si ragiona su un piano di equilibrio, si ragiona alla pari.


    Putin ha dichiarato all'inizio (lo ha detto lui) che lo scopo era tra l'altro demilitarizzare l'Ucraina.


    I risultati della sua azione? Ucraina armata fino ai denti come e più di prima.


    Il fallimento sta tutto qui, ora si può sedere e trattare, sapendo che ognuno porta i suoi successi e i suoi fallimenti.


    Ho già scritto che per l'Ucraina "vincere" significa non essere travolta e difendersi, e infliggere danni al nemico.


    Trattare alla "Orsini", da schiavo verso padrone, tu grande e grosso, io piccolo e spaventato, non porta pace vera.


    Ma questo mai, anche in una famiglia, per dire, questo è un concetto universale.