Paura di morire da solo

  • Sarò sincero e brutale: se le relazioni non si sviluppano nell'età adolescenza o nella fascia 20-25 poi è veramente dura.

    Questa cosa la sento spesso su questi forum, ma non mi convince. Credo che sia dovuto più che altro al nostro tipo di carattere tendenzialmente introverso. Vedo persone anche in tarda età che si creano compagnie in ogni occasione. Certo, per gente come noi sì, è vero, dopo i 25 anni è dura, anche per me è stato così.

  • Questa cosa la sento spesso su questi forum, ma non mi convince. Credo che sia dovuto più che altro al nostro tipo di carattere tendenzialmente introverso. Vedo persone anche in tarda età che si creano compagnie in ogni occasione. Certo, per gente come noi sì, è vero, dopo i 25 anni è dura, anche per me è stato così.

    Allora, se uno ha un problema relazionale di qualche tipo e non lo risolve, chiaro che le cose non cambiano. Ma come dici non penso sia una regola generale.


    Se OP cambiasse atteggiamento nei confronti delle donne, ad esempio superando la gelosia retroattiva e mettendosi in gioco, penso avrebbe tutte le carte per trovare una donna.


    Antartico scommetto che quello che ti spaventa davvero non è come morirai tra 60 anni, ma come ci arrivi.


    Perché se ti dicessi che trovi una, ti sposi, ma alla fine della tua vita rimani vedovo e con i figli lontani, e muori da solo, scommetto che come quadro ti sembrerebbe comunque meno fosco.

  • La solitudine è non saper chi chiamare se buchi la gomma della macchina all'una di notte.

    Questa è una bella domanda, nel senso: siamo sicuri che se chiamiamo qualcuno di notte, il suo telefono suoni? Potrebbe suonare per chiunque, non suonare per nessuno, o suonare solo per alcuni contatti specifici.

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • Sì, in parte ci hai preso...

    Ciao.

    Ho letto tutto il 3D, come ti ha detto un piu di uno, la morte, per quanto sia un fatto doloroso, è ineluttabile.

    La vera domanda da porsi è se si è vissuto o meno...

    Carissimo, il tuo è un problema sempre più diffuso e ormai strutturale delle società del cosiddetto Occidente. Io suggerisco di darsi da fare nei contesti sociali, volontariato, associazioni culturali, sportive, centri sociali... insomma crearsi una rete di amicizia. Tu dirai non sono famiglia... beh, credo che nel molto prossimo futuro dovremo immaginare nuove forme di convivenza e solidarietà basate su relazioni di altro tipo, posto che la cosiddetta "famiglia tradizionale" nelle nostre società è in caduta libera e non vedo segnali di inversione di tendenza... non sei solo nella tua solitudine. Pensa che in alcuni paesi hanno istituito il Ministero della solitudine o cose simili.

    Questa è la "via" che mi sentirei di consigliarti, la più completa, quella che potenzialmente può arricchire la tua esistenza velocemente ed efficacemente.

  • Io sinceramente mi auguro di morire solo. Mi urta e mi vergogna il pensiero che qualcuno mi veda mentre muoio, già mi trovo in imbarazzo se qualcuno mi vede che sto male
    A ciò aggiungo: mettiamo pure che chi ti circonda ti voglia bene (e ciò non è detto, puoi anche essere circondato da gente che ti odia o a cui non frega nulla di te), saresti tranquillo all'idea che queste persone possano soffrire la tua scomparsa?
    Forse è molto meglio andarsene e basta. I gatti fanno così. Avevo una gatta che dieci giorni prima di morire si è ritirata per i fatti suoi, lontana dagli altri gatti. E' dignitoso.

  • Io sinceramente mi auguro di morire solo. Mi urta e mi vergogna il pensiero che qualcuno mi veda mentre muoio, già mi trovo in imbarazzo se qualcuno mi vede che sto male
    A ciò aggiungo: mettiamo pure che chi ti circonda ti voglia bene (e ciò non è detto, puoi anche essere circondato da gente che ti odia o a cui non frega nulla di te), saresti tranquillo all'idea che queste persone possano soffrire la tua scomparsa?
    Forse è molto meglio andarsene e basta. I gatti fanno così. Avevo una gatta che dieci giorni prima di morire si è ritirata per i fatti suoi, lontana dagli altri gatti. E' dignitoso.

    Sei pronto quindi a trascorrere tutti i Natali e tutte le Pasque da solo? Anche quando avrai 80 anni e nessuno ti farà gli auguri?
    Sei pronto ad affrontare una malattia (per esempio il tumore) senza il calore familiare?
    Io mi faccio queste domande...

  • Sei pronto quindi a trascorrere tutti i Natali e tutte le Pasque da solo? Anche quando avrai 80 anni e nessuno ti farà gli auguri?
    Sei pronto ad affrontare una malattia (per esempio il tumore) senza il calore familiare?
    Io mi faccio queste domande...

    Quindi è la paura di vivere in solitudine e non la morte il nocciolo della questione.


    Farei due considerazioni,. La prima è il tipo di società in cui viviamo. Città o paese, la dimensione dell'incontro viene via via sostituita dalla virtualità, in cui un certo contatto c'è ma non sempre soddisfacente o perlomeno non per tutti e non in tutti i modi.

    Poi c'è la dimensione individuale, ciò che tu vuoi costruirti. Il grande lavoro che puoi fare è solo nella dimensione individuale, cercando rapporti sociali, frequentando posti dove quello è prioritario, allenandoti a coltivare questi rapporti.


    Attualmente chi hai vicino nella tua vita e cosa fai per coltivare relazioni?

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

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