Paura di morire da solo

  • Ho un fratello più grande ma spesso è più depresso di me.

    I cugini abitano tutti in città diverse dalla mia, ma non ci sentiamo mai praticamente siamo estranei.

    Con gli amici è impossibile organizzare una partita di calcetto perchè hanno i loro affari (figli, lavoro, e via), figuriamoci se hanno tempo da dedicarmi. Non so come funziona da voi, ma dove abito io c'è il vizio che una volta fidanzati ci si allontana.

    Al massimo si frequentano coppie con altre coppie, chi è solo rimane col cerino in mano.

    In effetti, ho notato anch'io che in certe zone ci sono due (cattive, secondo il mio personale metro di giudizio) abitudini. La prima è che si fanno cose sempre in compagnia, non esiste fare qualcosa da solo e secondo, una volta fidanzati, la vita si svolge solo in coppia/famiglia.


    Se vivi in una zona dove ci sono queste abitudini la tua osservazione corrisponderà al vero.


    Il punto è cosa vuoi/puoi fare?


    Allora, vivi in una società che ha la testa china sul video. La socialità reale è limitata per (cattiva) abitudine. Anche se riuscirai a trovare una donna, tutto finirà in divorzio e separazione perché ormai non tiene più niente.


    Se questa è la vita TU cosa vuoi fare?


    Puoi stare a casa, sul lavoro, qui, altrove a lamentarti di quanto brutto sia il mondo, di quanto le coppie siano comunque tutte scoppiate. Puoi iniziare a prendere qualche brutta abitudine per dimenticare la tristezza dentro e fuori.


    oppure


    Puoi fare di testa tua. Iniziare a fare cose per i cavoli tuoi. Cercare di socializzare se c'è occasione e fare altro quando quest'occasione non c'è. Puoi fare sport, viaggi, coltivare interessi. Puoi iniziare a conoscere donne, lanciarti seriamente e metterti d'impegno.


    Di sicuro osservare la bruttezza del mondo e piangerti addosso è poco utile.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Se questa è la vita TU cosa vuoi fare?

    la huesera, potresti spiegare meglio questa tua domanda? L'argomento interessa anche me.

    Se io dovessi rispondere, la prima cosa che direi è di sostituire il verbo vuoi con puoi. A mio modo di vedere, possiamo volere tutto e il contrario di tutto. A livello pratico, la cosa è spinosa: non sempre i nostri desideri sono realizzabilli.

    Faccio un paio di esempi assurdi, ma solo per capirci.

    Anche se desiderassi andare sulla luna, ormai sono troppo vecchio per aspirare ad entrare nella NASA. Andando più terra terra (sic), se dovessi rispondere io alla domanda sai bene cosa risponderei. Il punto è che non dipende solo da me.

    Si dice spesso che volere è potere, ma manca un piccolo dettaglio: non dipende tutto da noi.

  • la huesera, potresti spiegare meglio questa tua domanda? L'argomento interessa anche me.

    Se io dovessi rispondere, la prima cosa che direi è di sostituire il verbo vuoi con puoi. A mio modo di vedere, possiamo volere tutto e il contrario di tutto. A livello pratico, la cosa è spinosa: non sempre i nostri desideri sono realizzabilli.

    Faccio un paio di esempi assurdi, ma solo per capirci.

    Anche se desiderassi andare sulla luna, ormai sono troppo vecchio per aspirare ad entrare nella NASA. Andando più terra terra (sic), se dovessi rispondere io alla domanda sai bene cosa risponderei. Il punto è che non dipende solo da me.

    Si dice spesso che volere è potere, ma manca un piccolo dettaglio: non dipende tutto da noi.

    Hai estrapolato la domanda in cui ho usato il verbo "volere" quando il restante testo è pieno di "puoi".


    Questo per sottolineare che non nego il condizionamento in cui viviamo ma all'interno di quel condizionamento possiamo scegliere cosa fare o non fare.


    Abbiamo poche scelte ma se ci limitiamo a non fare nulla, pure quelle poche cose che possiamo fare, diventano impossibili.


    C'è chi parla di pigrizia.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Hai estrapolato la domanda in cui ho usato il verbo "volere" quando il restante testo è pieno di "puoi".

    Analizziamo tutti i puoi, allora, premesso che parlo per me

    Puoi fare di testa tua. Iniziare a fare cose per i cavoli tuoi. Cercare di socializzare se c'è occasione e fare altro quando quest'occasione non c'è. Puoi fare sport, viaggi, coltivare interessi. Puoi iniziare a conoscere donne, lanciarti seriamente e metterti d'impegno.

    • Fare di testa propria: vero, ma bisogna avere la forza d'animo di poter andare controcorrente o - quantomeno -difendere le proprie idee.
    • Iniziare a fare cose per i cavoli tuoi: vero anche questo, senza obiezioni.
    • Cercare di socializzare...fare altro: anche in questo caso, credo che la mia obiezione sia abbastanza flebile come presupposto. Il discorso di fare altro è un po' un palliativo. Se qualcuno vuole socializzare e non ha l'occasione potrebbe serntirsi un po' frustrato dalla mancanza dell'occasione stessa.
    • Puoi fare sport...fino a coltivare interessi: per carità. Concordo nel dire che la maggior parte delle cose che si fanno in compagnia si possono fare anche da soli. Il punto è il gusto che uno prova a fare qualcosa da solo vs. il gusto che prova a fare la stessa cosa in compagnia. Esempio stupido: andare a mangiare fuori. C'è un gusto diverso nel farlo da soli rispetto a farlo in compagnia
    • Puoi iniziare a conoscere donne: tecnicamente, tutto è possibile. In pratica, molto dipende dal carattere di ognuno. Pensa a due estremi caratteriali: c'è chi attacca bottone anche con il water e chi non spiccica parola davanti alla persona più interessante del mondo

    So che può sembrare un po' cinico il mio discorso. In pratica, voglio sostenere una tesi: tra tutte le opzioni possibili (che sono poi tutte quelel che hai elencato tu e anche oltre) bisogna individuare quelle che ci fanno stare bene.

  • So che può sembrare un po' cinico il mio discorso. In pratica, voglio sostenere una tesi: tra tutte le opzioni possibili (che sono poi tutte quelel che hai elencato tu e anche oltre) bisogna individuare quelle che ci fanno stare bene

    Non trovo che sia un discorso cinico, anzi. Il nostro obiettivo è stare bene e non ha senso fare cose se poi si sta peggio oppure fare cose che non piacciono. Non è questo che intendevo dire.


    Ciò che ogni tanto noto (anche in me) è che ce la raccontiamo, ci giustifichiamo e ci culliamo in falsi racconti. Il tutto per non sforzarci, per non fare un passo in più. Poi ci troviamo tristi e frustrati e ci lamentiamo.


    Posso fare alcuni esempi personali. Sono una persona introversa e andare a feste, piene di gente sconosciuta, non è il mio ideale di attività. Nonostante ciò, so che in alcuni contesti ci si può divertire veramente tanto e ridere e festeggiare come dei pazzi fa bene (anche a un introverso). Per questo ogni semplicemente mi sforzo, nonostante il primo istinto sia quello di non fare. Ti assicuro che mi costa fatica ma lo faccio.


    Altro esempio banalissimo: per andare in montagna bisogna alzarsi presto, molto presto e poi bisogna fare fatica, tanta fatica. Quando la sveglia suona ogni muscolo del corpo ti urla di stare a letto ma ci si alza lo stesso.


    Posso anche dire...ma il mio ginocchio è un po' così, in fondo lassù ci sono già stata, non mi serve, sto meglio a letto, ho pure dormito male etc etc etc... questo vuol dire raccontarsela (riempirsi di bugie). Se poi a uno la montagna fa schifo, è un altro discorso così come è un altro discorso se con tutta la buona volontà non ci si riesce a smuovere oppure se niente interessa. In quelle situazioni bisogna andare più a fondo e capire meglio.


    Ma in generale siamo quasi tutti dei pigroni e ci raccontiamo le peggiori cose :evil:

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • la huesera, ho sempre sostenuto che tu sei sempre un passo avanti a noi. Il tuo ultimo post me ne dà conferma.

    Credo sia un discorso di partire. Ti faccio un esempio personale. Mi piace camminare, se il clima lo consente. Prima di prendere la terra sotto i piedi, ci sono ennemila motivi per non farlo: potrei usare lo stesso tempo per lavare i piatti, fa freddo, ecc.

    Poi, ci vado e sto meglio.

  • In tutto questo ancora non ho capito come fare se fra tot anni, quando i miei genitori non ci saranno più, mi verrà un tumore e da solo dovrò affrontarlo.

    Farai come fanno milioni di persone.. ti curerai e affronterai la cosa con coraggio e con la compagnia più importante della tua vita, te stesso.


    Considerazione personale:

    A parte che trovo insopportabile l'idea di vedere gli altri solo come un mezzo, un modo per non stare soli... poi non è detto che con dei parenti uno sia felice e coccolato. Ci sono tanti anziani lasciati a se stessi negli ospizi, come ci sono tanti figli trascurati.

    "Everybody has a plan until they get punched in the face"

  • Farai come fanno milioni di persone.. ti curerai e affronterai la cosa con coraggio e con la compagnia più importante della tua vita, te stesso.


    Considerazione personale:

    A parte che trovo insopportabile l'idea di vedere gli altri solo come un mezzo, un modo per non stare soli... poi non è detto che con dei parenti uno sia felice e coccolato. Ci sono tanti anziani lasciati a se stessi negli ospizi, come ci sono tanti figli trascurati.

    E' dimostrato che le persone che sono circondate da affetti familiari riescono a superare meglio la tragedia del cancro.

    Quando dovrò combattere con la nausea, quando sarò allettato a fare la chemio, quando dovrò andare in ospedale...a chi mi rivolgerò?
    Troppo facile la fai.

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