Quando anche il corpo dà segnali contrastanti

  • Come prima cosa volevo scusarmi per il precedente post. Ho scritto un po' di fretta e modificato con il risultato di un tono non voluto.

    capita anche a me di pensare "ma come fanno a stare insieme?"

    Certo, di commentare capita a tutti, ma non diventa un "giudizio di merito" come una critica che ci rivolgiamo.


    Se conosciamo bene le persone in questione, le interazioni della coppia, le manchevolezze verso una delle parti, ad esempio, allora sicuramente avremmo un giudizio più circostanziato e delle basi per poter dire che "si sta accontentando per...." ma così a prima vista, per una differenza fisica mi pare di capire neanche così marcata non credo che qualcuno si sbilanci in giudizi così trancianti.

    In questi casi, quando le opinioni non sono espresse ma ipotizzate, è più facile che siano i nostri giudizi ad essere proiettati sugli altri.

    Quando il nostro giudizio su qualcosa di noi ci crea difficoltà (vergogna, senso di colpa, ecc.) lo proiettiamo all'esterno come protezione e lo vediamo come giudizio degli altri, più facile da accettare.

    Ma non dobbiamo accettarlo o ignorarlo, va ascoltato perchè ci sta dicendo qualcosa su di noi, su come ci vediamo.

    Però quel tarlo "cosa penseranno?" c'era eccome. E sai cosa? Se ci penso bene, anche questo ha un impatto sull'attrazione che posso o meno provare per lui.

    Questo è quello che intendevo, ti sta dicendo che quel giudizio, interno o esterno che sia, sta influenzando ciò che ti permetti di provare. In questo caso ti è abbastanza evidente, in altri può esserlo meno.

    È giusto? Sensato? Maturo? Assolutamente no, per quel che sono i miei standard, per chi credo di essere.

    Questa potrebbe essere la difficoltà creata dal giudizio, interno in questo caso, la differenza tra come ti vedi e come vuoi essere.


    Chiaramente tutto secondo quello che posso intuire io. Mi permetto di evidenziarlo perchè questo particolare meccanismo in situazione simile lo conosco fin troppo bene (sembro un disco rotto :grinning_squinting_face: ). Nel mio ha stonato parecchio perchè in generale non mi interessa granchè del giudizio degli altri.


    Ripeto, non è niente di sbagliato, solo è bene valutarlo con attenzione e vedere se ci porta a scoprire un altro piccolo pezzo del nostro puzzle.

  • Ti 'interessano' i giudizi degli altri perché in realtà non ti interessa lui

    Potrebbe essere così come dici tu, di fatto siamo usciti insieme 3 volte. Intendo uscite programmate, in cui la concentrazione era solo su di noi, al di là degli incontri pseudo-lavorativi. Per questo al momento mi trovo con BlueFox

    E aggiungo che anche lui esce da una lunga relazione, un matrimonio per giunta, con tutto quel che implica, oltretutto ha anche due figli.

    Entrambi probabilmente siamo col treno a mano tirato. Entrambi probabilmente ci prendiamo più tempo di quel che sarebbe necessario per capire se l'attrazione di fatto è su più fronti o se invece coinvolge solo l'aspetto mentale ed emotivo.

    Per come stanno le cose in questo momento posso dire che sono attratta da chi è dentro; parzialmente, non completamente da come è fuori. E l'insicurezza legata al giudizio altrui è un po' come la ciliegina sulla torta. Ma la torta è fatta di quel che mi trasmette in relazione a ciò che ho vissuto: ci sono quei dettagli che mi piacciono, che mi fanno sentire attratta, e poi quando guardo le sue spalle scarne mi compare la faccia del mio ex che attribuiva alla sua patologia cronica (non grave, ma comunque impattante) l'assenza di ogni pulsione sessuale, di iniziativa, di disinteresse. Questa è la torta. Le opinioni altrui qualcosa che si aggiunge. Se uscendo con lui riuscissi a sentire che si tratta solo ed esclusivamente di un'associazione di pensieri istintiva, allora ti direi: chissene di chi pensa cosa.

    l'elenco che hai riportato qualche post fa sui pro e contro è purtroppo la prova lampante che non ti piace a sufficienza

    In quel caso davvero ero me stessa, in quasi tutte le situazioni, anche quelle che non scrivo qui: purtroppo i per fortuna, sovranalizzo qualsiasi decisione trovandomi a fare liste di cosa funziona e cosa no.

    Nel caso di F l'ho fatto perché ho di fronte una persona con le sue fragilità e vulnerabilità e se la sua corporatura non mi attrae del tutto, ho usato il modo di cui sono capace per capire se stavo andando oltre quel che vedo con gli occhi.

    la differenza tra come ti vedi e come vuoi essere

    Assolutamente d' accordo. Ne parlavo anche in un altro thread.

    Non voglio piegarmi e modellarmi su standard irraggiungibili o cercare di essere chi non sono. Solo provare a capire se le superficialità, mettiamola così, di cui anche io sono fatta in alcuni casi sono superabili oppure no. Soprattutto quando un giudizio superficiale da parte mia si riflette su una persona che non lo merita.

    Intendiamoci: non mi forzerei mai a farmi piacere qualcuno che non mi piace nella sua interezza, farei del male a me, farei del male a lui. Ma rimanere aperta alla possibilità che forse sono solo gli occhi che mi rievocano un passato che non voglio rivivere, non la vedo come una forzatura.

    E magari smusso un po' quel lato di me che si lascia condizionare dall'aspetto di una persona o dalla ricerca di approvazione.

    Meno domande e più "sentire".

    Sono d'accordo.

    Ho scritto un po' di fretta e modificato con il risultato di un tono non voluto

    Non devi scusarti assolutamente di nulla, non hai usato affatto un tono inopportuno o chissà cos'altro!

    quando le opinioni non sono espresse ma ipotizzate, è più facile che siano i nostri giudizi ad essere proiettati sugli altri

    Credo tu abbia ragione al 100%. Sono pregiudizi miei, paure mie. Hai colto nel segno. Ed è per questo che evidentemente mi lasciò condizionare dall'opinione altrui, che è solo ipotizzata.

    Ma non dobbiamo accettarlo o ignorarlo, va ascoltato perchè ci sta dicendo qualcosa su di noi, su come ci vediamo

    Così di getto, nel caso specifico, ti direi che evidentemente mi vedo come perfettamente indipendente ma forse in realtà sono legata agli stereotipi della società più di quanto sia capace di ammettere.

    "Jesus died for somebody's sins but not mine"

  • Ti 'interessano' i giudizi degli altri perché in realtà non ti interessa lui.


    Mi spiego meglio: se veramente ti piacesse, automaticamente qualunque giudizio che gli altri emetterebbero sulla vostra coppia sarebbe privo di importanza, perché tu avresti dato l'unico giudizio che conta su di voi, e cioè che lo ami e ti piace. E questo basterebbe.

    La tua convinzione non è sufficientemente solida da offuscare il giudizio degli altri.

    Anchio riesco a leggerla soltanto in questo modo.

    Poi mi ha colpito un altro aspetto, e cioè che trai suoi pregi (di indubbio peso) tu abbia indicato la sua capacità di ascolto e quella di intrattenere una conversazione varia e mai banale.

    Non mi sembra però tu abbia indicato la propria apertura circa se stesso; al punto da non sapere le ragioni che hanno portato alla fine del suo matrimonio.

    Escludi che questo possa frenarti un bel po'?

    (su di me avrebbe sicuramente questo effetto; e non sarebbe corretto definirla "diffidenza"...non è questo; ma è peggio, perchè è la percezione di una auto-blindatura voluta, che si nota ancora di più in chi è particolarmente loquace e anche su livelli brillanti).

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • _LucyInTheSky_ ti capisco. E' normale essere frenati, soprattutto considerando le storie che avete alle spalle.

    Però ecco, tre uscite secondo me non sono pochissime, quantomeno per capire se c'è chimica o no. Detta in maniera bonariamente provocatoria: le sue 'spalle scarne' non è che cambiano tra 10-20-30 uscite... sempre quelle rimangono.

    Di lui temo ti riaffiorerà sempre la stessa idea di fragilità che hai percepito fin dai primi minuti in cui l'hai visto.


    Negli incontri sfortunati che ho avuto io, la percezione reciproca di piacersi o meno era pressoché immediata. L'unico ragazzo che mi piaceva veramente l'ho capito fin dalle foto, e in presenza ho confermato la mia sensazione. Poi lui mi ha silurato tempo zero, ma quello è un altro discorso.

    Questo per dire che se c'è reale interesse si vede quasi subito, a mio parere.

    Poi nulla vieta che ci siano eccezioni, ma sono appunto eccezioni.

  • Ma... Dopo la lunga relazione così problematica che hai raccontato su questo forum, io non ti consiglio di ritrovarti dentro altre situazioni, se non problematiche, quantomeno pesanti. Da quello che racconti ci sono troppe nuvole, troppi tentennamenti, poco trasporto. Forse non è neanche un problema della persona, ma della persona in questa tua fase della vita.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Potreste avere tutti quanti ragione piena.


    Ma consideriamo le situazioni inverse che ho vissuto, quelle in cui l'attrazione fisica, oltre al resto, era immediata, palpabile e travolgente, anche quando può aver impiegato un po' a concretizzarsi in atto fisico.

    Porto l'esempio dell'ultima relazione avuta, non perché non l'abbia superata, ma perché più vicina temporalmente e perché, nonostante tutto, è stata forse la più sana, almeno fino a un certo punto.

    Col mio ex, G, c'è stata subito un'attrazione magnetica. Immediatamente. Sotto ogni punto di vista: mentale, culturale, emotivo, fisico, sessuale. Posso dire che è con lui che ho scoperto la gioia e il piacere del sesso senza vergogna. I primi anni eravamo in piena sintonia. Poi più o meno l'ho scritto come è andata a finire.


    Nel caso di F, essendo una conoscenza avvenuta prima a distanza e poi di persona, mi sono sentita prima attratta su tutto quello che è intangibile, poi di persona parzialmente e in modo intermittente da alcune parti del suo corpo.


    L'attrazione, quindi, deve essere totale sin dall'inizio perché le cose funzionino?

    Chiedo davvero per capire, perché finora anche a me è sempre successo così. Ma gli esiti non sono stati favorevoli.


    E intendiamoci: magari avete ragione voi, comunque non sto forzando qualcosa, sto conoscendo meglio una persona.


    P.S. nessuno dei due ha confidato all'altro i motivi specifici della fine delle rispettive relazioni. Semmai lui ha lasciato intendere più di quanto abbia fatto io. Le conversazioni fluiscono in maniera molto naturale e spesso convergono più sul lato emotivo personale, sui lati della personalità per come li leggiamo noi, che non sui fatti specifici che ci hanno portato essere chi siamo.

    Siamo entrambi introversi, forse io lo sembro meno, ma non racconto con semplicità che sono praticamente 10 anni che non ho una vita sessuale.

    "Jesus died for somebody's sins but not mine"

  • L'attrazione, quindi, deve essere totale sin dall'inizio perché le cose funzionino?

    Secondo me, no.

    (O almeno: nella mia esperienza l'attrazione sex più reciproca, intensa e longeva è stata con un uomo che inizialmente non mi attraeva proprio per niente, ma proprio zero)

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

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