Bene, alla fine, dopo aver fatto tanti sacrifici in azienda, aver aiutato anche in ferie, nei week se mi chiamavano, vengo licenziata perché costo troppo e non ci sono commesse, ma si tiene il ragazzo (amico del figlio) che è venuto dopo di me perché prende 600 euro, mentre io 1100, gli ho insegnato tutto e prossima settimana se ne va anche in Sardegna. Prima che ciò accadesse, il mio datore per due mesi è andato a lavorare per un'altra azienda, lasciando la sua gestita da me, però se i lavori non li trova lui, chi li trova? Si l'azienda non naviga nell'oro, ma se non puoi pagare me, non puoi pagare nemmeno l'altro se è davvero in crisi nera come dice, ma soprattutto mi fa ridere la cosa che non ci sono commesse, quando in questi due mesi ho gestito io tutto.
Ho fatto i corsi, regolamenti, carte, ecc.
Quello che mi fa rabbia è che dice ha deciso questo giovedì di mandarmi via, cosa che dubito, mi ha fatto fare tutte le procedure per bene, per fregarmi e poi darmi il calcio nel sedere. La presa per il c∙∙o la detesto.
La cosa divertente è che ho 20 giorni di ferie e 20 giorni di preavviso ma dice che non posso prendermele perché l'ufficio non può rimanere scoperto, che sta vedendo quanto costa pagarmele. Posso rifiutarmi di farmele pagare e mettermi in ferie lo stesso?
Il tfr vuole pagarmelo a rate perché non ce la fa.
Dovrei andare da un sindacato? Quanto costa iscriversi?
Sono nell'abbisso più totale, ancora non mi riprendo dallo shock.