Le tensioni sul lavoro

  • Un cosa che detesto del mio lavoro sono le tensioni gratuite.

    Purtroppo è qualcosa di ricorrente, che quindi non riguarda uno specifico contesto, ma in generale il mio settore o in generale il mondo del lavoro.

    Io sono di carattere aperta ed entusiasta e il mio lavoro, al netto delle persone che incontro, mi piace anche; ma incappo sempre in questi personaggi dalla collera facile che rovinano l'ambiente di lavoro a tutti.

    Mi chiedo anche come mai questa cosa sia tollerata; peraltro spesso si trovano questi personaggi in posizioni apicali, come fosse una skill da valorizzare e non un minus importante, per dire per me lo è. Detesto avere a che fare con questa gente frustrata e arrabbiata, invece gira che ti rigira me li ritrovo sempre attorno, spesso tra i clienti. Sinceramente io darei mandato ad HR di tutte le aziende di considerare come un punto a sfavore quel tipo di approccio che poi porta al bossing ed altre spiacevoli dinamiche aziendali.

    Io penso che tutti abbiano bisogno di star bene sul posto di lavoro; a me piace andare al lavoro con l'obiettivo anche di "divertirmi", di crescere come persona, mentre trovo questi personaggi il contrario del divertimento e della crescita.

    Voi cosa ne pensate? Vi ritrovate in quel che descrivo?

  • Potrei scrivere un libro sulla collera gratuita sul posto di lavoro <X mi ha appena chiamato la segretaria chiedendo se posso autorizzare un omicidio :D sotto Natale poi è un delirio.


    Comunque, ci sono tantissime persone a cui piace creare malumori, iniziare polemiche, urlare, arrabbiarsi. Probabilmente è il loro modo di stare al mondo, ne hanno bisogno. Sono quello che se non c'è niente per arrabbiarsi vanno in cerca. Le uniche strategie che io ho trovato è schivarle o rispondergli per le rime e urlare più forte. Talvolta serve e si ridimensionano.


    Ma se hai qualche squilibrato da gestire, serve la clava ;)


    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Le uniche strategie che io ho trovato è schivarle o rispondergli per le rime e urlare più forte. Talvolta serve e si ridimensionano.

    Si ma se queste persone come spesso capita hanno il coltello dalla parte del manico è impossibile ridimensionarle.

    La mia strategia è usare molto autocontrollo per non farmi influenzare eccessivamente.

    Non ho trovato altre strategie.

    Ma purtroppo quando ci hai a che fare ogni giorno, e quando pressano per ogni minimo problema è dura restare neutri e indifferenti.

    Peraltro buona parte del mio lavoro consiste nel gestire e risolvere problemi: se hai a che fare con gente che ti pressa continuamente perchè tutto è prioritario ed è sempre arrabbiata nera perchè ci sono problemi da risolvere è impossibile lavorare sereni.

  • Si ma se queste persone come spesso capita hanno il coltello dalla parte del manico è impossibile ridimensionarle.

    La mia strategia è usare molto autocontrollo per non farmi influenzare eccessivamente.

    Non ho trovato altre strategie.

    Ma purtroppo quando ci hai a che fare ogni giorno, e quando pressano per ogni minimo problema è dura restare neutri e indifferenti.

    Peraltro buona parte del mio lavoro consiste nel gestire e risolvere problemi: se hai a che fare con gente che ti pressa continuamente perchè tutto è prioritario ed è sempre arrabbiata nera perchè ci sono problemi da risolvere è impossibile lavorare sereni.

    Dillo a me: "svango letame" per gli altri 8o non servo nemmeno se non ci sono problemi da risolvere e i clienti mi amano come amano il dentista 8)

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Esistono due tipologie di persone arrabbiate sul lavoro: quelle frustrate che non esplodono, ma diventano cattive e si esprimono attraverso metodi indiretti, e quelle "esplosive" che tentano di difendersi dalle altre, ma, essendo che gestiscono male le emozioni, non riescono a trattenersi e aggrediscono in modo diretto l'interlocutore.

    Le prime vengono tollerate perché non sono così evidenti, le seconde vengono punite.

    Questa è la realtà espressa in modo molto semplificato e netto.

    Le prime possono riuscire anche a fingersi ciò che non sono e colpire alle spalle, le seconde difficilmente lo faranno.

    Considerando che sono sgradevoli e creano un ambiente pesante entrambe, ritengo personalmente che le più pericolose siano le prime.

    Poi ci sarebbe da discutere sul perché le persone arrivino ad avere tali comportamenti e cosa le muova nel profondo.

    Uno dei motivi è molto probabilmente l'eccessiva complessità che il mondo sta raggiungendo, gli standard richiesti, la performance che prevale su tutto, gli obiettivi aziendali scollegati dalla realtà che vivono i lavoratori e, a volte, dalla realtà stessa, la competitività assurda, la paura, l'ansia gigantesca, lo stress, le aspettative elevate puntualmente disilluse, l'edonismo che porta le persone ad essere o narcisi egocentrici o individui con autostima estremamente labile, le variabili innumerevoli. Non escluderei nemmeno il perbenismo, il conformismo e la falsa educazione privata di rispetto che portano la gente a manifestare una considerazione del prossimo assolutamente ipocrita, quando la verità è che, sempre di più, noi mettiamo al centro dei nostri pensieri noi stessi e oltre lì non andiamo.

    Il mondo del lavoro straripa di personaggi tossici e quelli che non lo sono lo diventano per imitazione e adattamento.

    Perché siamo tutti contro tutti e vediamo nemici ovunque, perché le esperienze che incameriamo in profondità sono queste.

    Magari fosse ancora possibile avere un ambiente di lavoro sereno, ma la parola d'ordine ormai è "tutelarsi", che poi diventa "mors tua, vita mea".

  • Anch'io ho sempre mal sopportato le tensioni a lavoro, ho sviluppato proprio un'idiosincrasia profonda per quelle persone poco collaborative, arcigne e sempre arrabbiate con il mondo, spesso in maniera gratuita.

    E' un comportamento che consuma in primis chi lo adotta, ma anche chi gli sta intorno. E' come fosse un gas venefico, soltanto che se apri la porta non va via nulla. Sono ambienti non soggetti a 'ricambio', dove avverti l'ostilità come una vibrazione negativa perenne.

    Io ho risolto riducendo ai minimi termini i rapporti con taluni colleghi, con i quali mi interfaccio solo per consulenze che reputo necessarie.

    Il miglioramento in termini di qualità di vita è stato drammatico, devo dire.

  • Io ho risolto riducendo ai minimi termini i rapporti con taluni colleghi, con i quali mi interfaccio solo per consulenze che reputo necessarie.

    Il miglioramento in termini di qualità di vita è stato drammatico, devo dire.

    Io ho spesso come "mission" imbastire un buon rapporto con queste persone...le devo cercare e convincere a fare delle cose, le devo inseguire e devo parlarci quando non vogliono, devo averci a che fare molto insomma. È spiacevole.

  • Io al momento ho forse una collega "molesta". Non è cattiva nel senso di s∙∙∙∙∙a o malevola, semplicemente è pesante, si pone in modo arrogante senza accorgersene, mette ansia, fa polemica. Spesso commette errori e non c'è modo di farglielo notare con calma... proprio perché, secondo me, spende troppe energie a lamentarsi e perde attenzione! E di suo sarebbe anche brava. Tutto ciò, ripeto, senza rendersene conto. Per carattere e quieto vivere cerco di prenderla per il verso giusto, ma so che molti non la reggono e hanno iniziato come me...

    Certo, meglio lei di quelli s∙∙∙∙∙i che ti vogliono mettere in cattiva luce o peggio mettono zizzania tra colleghi, ma certo è pesante.

    Inoltre, anche tra altri colleghi meno vicini a me, ci sono dinamiche tossiche, c'è sempre un'invidia, un qualcosa da commentare, uno sparlare... Io cerco di tenermene fuori e infatti nessuno viene da me perché non trova terreno fertile, ma a volte vengo anche vista come quella che vuole fare la superiore. Pazienza.

  • Inoltre, anche tra altri colleghi meno vicini a me, ci sono dinamiche tossiche, c'è sempre un'invidia, un qualcosa da commentare, uno sparlare... Io cerco di tenermene fuori e infatti nessuno viene da me perché non trova terreno fertile, ma a volte vengo anche vista come quella che vuole fare la superiore.

    Io invece queste dinamiche non le ho mai sperimentate, cioè con i pari ho sempre avuto rapporti sereni, tranne pochi specifici casi.

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