Lasciare andare

  • A livello pratico cosa si fa?

    La prima cosa che mi viene in mente è ciò che sicuramente non si può fare: allontanare/negare i sentimenti, le emozioni e i pensieri che si presentano.


    Poi, parlare, riflettete, analizzare, piangere, arrabbiarsi etc etc. Utili possono essere anche dei riti o gesti simbolici.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Sempre più spesso sui social leggo questa espressione "bisogna saper lasciare andare".

    Ma cosa significa nello specifico? Come si fa a lasciare andare?

    Lasciar andare le ossessioni, i malesseri, le persone. Ci rifletto ma non trovo un significato concreto in questa espressione.

    Aspetto i vostri pareri.

    Qui potrei scrivere milioni di parole. Nella mia vita ho dovuto "lasciare andare" più volte.

    Si può dover lasciare andare una persona per un lutto, per la fine di un amore o un'amicizia, oppure ossessioni o malesseri o cattive abitudini.

    Io ho dovuto lasciar andare mio fratello a 17 anni (lui ne aveva 25) e successivamente mio padre a 21, da quelle esperienze ho imparato che non si lascia mai andare veramente...nel caso dei lutti, si elabora che quella persona non sarà più nella nostra vita, si cerca di aggrapparsi ai ricordi, ai momenti belli...e poi nel mio caso posso dire che il loro ricordo vive dentro di me...e dopo tanti anni non fa più male.

    Lasciare andare persone per la fine di un rapporto (amicizia o amore che sia) credo sia un processo da dover fare con noi stessi, accettare gli errori e anche che le cose sono andate così, affrontare il dolore, la perdita, l'assenza...e poi piano piano il dolore è sempre più leggero, i ricordi ci sono ma sbiadiscono...e forse un giorno sarà solo un ricordo che ti farà sorridere. Come si dice e sembra una banalità ma è vero, ci vuole TEMPO, coraggio e consapevolezza...in qualsiasi cosa.

  • Trovo giusto tutto quello che è stato scritto, e aggiungo un significato per le persone particolarmente battagliere sulle questioni di principio, sugli ideali, grandi e piccoli. A volte si portano avanti delle vere e proprie guerre per qualcosa in cui crediamo, negli affetti, sul lavoro, nel sociale. Ma c'è un momento in cui le ferite sono troppe, come emorragie della nostra energia, e la rabbia magari prende il sopravvento in ogni situazione (oppure altre emozioni negative). Quello è il momento di lasciar andare. Non dimenticare gli ideali che ci guidano, ma darci una tregua, deporre le armi e osservare, anche subire momentaneamente. Non si può fare altrimenti, anche se sappiamo che alcune cose o persone andranno verso il loro destino (o almeno come noi lo prevediamo, non è detto che la realtà poi corrisponda), se non si ha la forza in quel momento non si può che cercare di recuperarla in qualche modo, prima di elaborare nuove strategie. Lasciar andare è anche una temporanea ritirata strategica. Come si fa? Si smette di combattere. Facilissimo ma molto difficile da accettare come decisione per alcuni.

  • Tutta la nostra esistenza, dal momento in cui entriamo in essa nascendo, sarà un percorso che abbisognerà del lasciar andare. Un lasciare progressivo che avrà come ultima meta la cessione della vita stessa, questa parentesi terrena piena di esperienze.


    In vari linguaggi e secondo diversi punti di vista, tutti ne hanno parlato: l'impermanenza degli orientali, il panta rhei dei filosofi occidentali, il misticismo cristiano che vede nella morte la più bella possibilità che possa capitare: risorgere ad una vita nuova.


    L'esistenza è quindi la metafora del fiume che scorre e laddove noi tratteniamo e ne intralciamo il fluire che è la sua natura, questo per diretta conseguenza ristagna. Di tale ristagno ne siamo avvisati dalla sofferenza che prima o dopo ci apre da sé al significato racchiuso nel lasciar andare: che è quello di progredire, nella necessità di andare avanti, scoprendoci testimoni di una speranza in qualcosa di migliore che nonostante ogni amara disillusione: non muore; ma anche illogicamente ci ispira a continuare. E così anche se privati di molte cose, molte altre ne acquistiamo. Non erano quelle che avevamo immaginato, certo. Si sogna il lavoro ideale, la famiglia ideale o il partner ideale, finanche la vita ideale: ma ci accontentiamo di saperci più saggi, più umili, più comprensivi nei confronti di chi, in fondo, vive la nostra stessa difficile esperienza.


    Le persone: si lascia che gli altri facciano il loro percorso e che scelgano secondo quello che sentono, anche se questo sentire non è condiviso con il nostro. Anche loro sono creature che stanno cercando, più o meno consapevolmente, certezza e sicurezza, sicuramente l'amore e qualcosa che dia loro la felicità tanto sperata ma, come noi, saranno chiamati ad apprendere. Chi precede innanzi o chi segue di qualche passo: siamo comunque tutti in un percorso, e tutti bisognosi di capire perché questa vita scorre e non trattiene. Certo è doloroso lasciare la mano di chi vorremo tenere, o ancor di più che sia la nostra mano ad essere lasciata, ma l'amore ha il potere di comprendere pure questo.


    La tecnica: se la realtà fuori di noi è questa, solo se guardiamo dentro di noi possiamo trovare il giusto equilibrio con essa, quindi conoscendo noi stessi. Si può lavorare su molti livelli della psiche e del corpo partendo dall'analisi dei pensieri, conoscendo le nostre ossessioni senza giudicarle, prendere dunque confidenza con la nostra mente, che spesse volte assume il controllo. Poi l'esplorazione delle emozioni e la loro intensità, che sembra poterci distruggere, ma non è così. Possiamo viverle, attraversarle, per far questo ci sono molte tecniche: l'equilibrio definitivo non esiste, va sempre riveduto, ma possiamo imparare il modo che ci è più congeniale per ritrovare il nostro.

  • Siete davvero preziosi per le riflessioni che avete fatto.

    Forse io sono troppo semplice e pratica, vorrei risolvere tutto con qualcosa di concreto mentre in questo caso serve l'astratto ed il lavoro su se stessi.


    L'idea della lettera mi piace molto.


    Comunque è vero che sui social si sta abusando dei termini legati alla psicologia. Ovunque si legge di narcisismo, crescita personale, spopolano i guru...

    <3 <3 <3

    *sara swarovsky*

  • Secondo me qualcuno non ne conosce nememno il significato di questi termini.

    Io ammetto di non conoscere il significato di alcuni termini, o magari sono convinta di capire ed ho delle idee sbagliate (è successo).

    Verissimo, tutto è tossico X/ lavoro, relazioni, amori; però la resilienza sembra essere passata di moda :/

    La nostra amata resilienza :face_with_tears_of_joy:

    Adesso è il periodo degli amori tossici.


    Comunque la tematica mi tocca in prima persona per questo ho aperto il post, sui social sembra tutto facile ma nella realtà non lo è.

    <3 <3 <3

    *sara swarovsky*

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