Lasciare andare

  • Sempre più spesso sui social leggo questa espressione "bisogna saper lasciare andare".

    Ma cosa significa nello specifico? Come si fa a lasciare andare?

    Lasciar andare le ossessioni, i malesseri, le persone. Ci rifletto ma non trovo un significato concreto in questa espressione.

    Aspetto i vostri pareri.

    <3 <3 <3

    *sara swarovsky*

  • Lasciar andare per me significa smettere di pensare ossessivamente a quello che non c'è o non c'è mai stato o mai ci sara', rovinandosi il presente.

    Non ci si può imporre di lasciare andare, semplicemente ad un certo punto il cervello, o il cuore, si stufa di crogiolarsi in pensieri sterili e dolorosi e smette pian piano di farlo per auto tutelarsi, perché se no impazzirebbe.

  • Sempre più spesso sui social leggo questa espressione "bisogna saper lasciare andare".

    Ma cosa significa nello specifico? Come si fa a lasciare andare?

    Lasciar andare le ossessioni, i malesseri, le persone. Ci rifletto ma non trovo un significato concreto in questa espressione.

    Aspetto i vostri pareri.

    Bella domanda....


    Per me ha il significato di un percorso di elaborazione che si conclude con una consapevole accettazione di ciò che non si può (più) cambiare.


    Concretamente parlando, penso al mio primo aborto e tutto ciò che ha provocato a vari livelli. Ciò che ho vissuto fisicamente, psicologicamente, nella coppia, nei legami meno stretti e nella socialità. Lasciare andare quel bambino è stato un percorso che ha reso il dolore meno vivo, mi ha restituito il sorriso, equilibrio e serenità.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Per me rappresenta un atto di consapevolezza e accettazione della realtà così com'è, invece di rimanere attaccati al passato o a idee che ci fanno soffrire. Può riferirsi a relazioni finite, a delusioni, o anche ad ansie e paure che ci tormentano.

    È trovare il coraggio di smettere di resistere o di cercare di cambiare ciò che non si può.

    Teniamo quello che vale la pena di tenere e poi, con il fiato della gentilezza soffiamo via il resto. George Eliot

  • Bella domanda....


    Per me ha il significato di un percorso di elaborazione che si conclude con una consapevole accettazione di ciò che non si può (più) cambiare.


    Concretamente parlando, penso al mio primo aborto e tutto ciò che ha provocato a vari livelli. Ciò che ho vissuto fisicamente, psicologicamente, nella coppia, nei legami meno stretti e nella socialità. Lasciare andare quel bambino è stato un percorso che ha reso il dolore meno vivo, mi ha restituito il sorriso, equilibrio e serenità.

    Molto toccante.


    Creamy e Courtney grazie per il vostro punto di vista, non riesco a far mio questo concetto.

    A livello pratico cosa si fa?

    <3 <3 <3

    *sara swarovsky*

  • Molto toccante.


    Creamy e Courtney grazie per il vostro punto di vista, non riesco a far mio questo concetto.

    A livello pratico cosa si fa?

    Secondo me non è una cosa che si fa a livello pratico, non esistono delle regole empiriche da seguire. È un percorso interiore, come è già stato scritto è un livello di consapevolezza che viene raggiunto quando si prende coscienza che ciò che non si può cambiare va accettato e poi, appunto, lasciato andare. Può essere un percorso anche molto lungo ma alla fine la nostra essenza ci riconduce a ciò che è bene per noi e trattenere a tutti i costi qualcosa spesso non lo è. Le cose sono quelle che sono :)

  • Io la interpreto nel senso di "lasciar andare" situazioni che sfuggono al nostro controllo oppure quelle cose che, dopo diversi tentativi, diventano palesi che siano irrealizzabili. In quel caso lasciare andare è quasi un obbligo per la sanità mentale, ma credo che alcune frasi siano notevolmente abusate dall'intero mondo social, così tanto che perdono il loro significato reale.

  • La vita ci dà la vita ci toglie. Persone attraversano la nostra vita e poi se ne vanno. Vano è tentare di trattenerle, la vita è così, ho imparato che bisogna lasciarle andare, ma quello che mi hanno dato no, non lo lascio andare.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Creamy e Courtney grazie per il vostro punto di vista, non riesco a far mio questo concetto.

    A livello pratico cosa si fa?

    Bella domanda!


    Non è facile da spiegare, ma credo che il termine che si avvicina di più, in riferimento alla mia esperienza (anche se non amo questa parola), sia "rassegnazione".


    È una forma di rassegnazione positiva. È come ricordare a me stessa tutti quei momenti difficili che ho superato, quei dolori che pensavo non sarebbero mai passati, ma che col tempo si sono dissolti.


    La frase che mi ripeto sempre è: "passerà anche questa". So bene quali saranno gli step che dovrò affrontare e so che, alla fine, non farà più male.


    Quando accetto ciò che non posso cambiare, è come se mi mettessi in standby, lasciando che il tempo faccia il suo corso. Non è un abbandono passivo, ma un modo per permettere a me stessa di guarire e andare avanti senza forzare le cose.

    Teniamo quello che vale la pena di tenere e poi, con il fiato della gentilezza soffiamo via il resto. George Eliot

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