"Passività" delle ragazze

  • Per rimanere nel tuo campo professionale, a mia sorella (cardiologa ospedaliera da anni ormai) ogni tanto chiedono "Dov'è il dottore?" "Sono io il dottore".

    A me è capitato diverse volte "E il perito?", " Sono Io il perito". L'occhiata che mi viene poi elargita è tutto un programma :rolleyes: ^^ C'è da dire che il mio settore è a prevalenza maschile.

  • Per rimanere nel tuo campo professionale, a mia sorella (cardiologa ospedaliera da anni ormai) ogni tanto chiedono "Dov'è il dottore?" "Sono io il dottore".

    Ahhh, questo è un grande classico. Variano solo gli epiteti: "signorina", "infermiera" (senza nulla togliere alla categoria), qualcuno osa anche di più: "tesoro", "bellezza", "bimba"...

    Si potrebbero riempire i libri.


    Eh però le cattive sono le donne.

  • A me è capitato diverse volte "E il perito?", "Sono Io il perito ". L'occhiata che mi viene poi elargita è tutto un programma :rolleyes: ^^ C'è da dire che il mio settore è a prevalenza maschile.

    Idem...


    Ricordo un cliente che non voleva credere che le cose stessero come gli dicevo. Sono uscita e andata dal collega (maschio+anziano) e gli ho detto che c'era un troglodita da sistemare nel mio ufficio.


    Ci siamo fatti due risate.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • in realtà neppure il socialismo era ecumenico: se nazionalizzi i mezzi di produzione, hai vinti (i proprietari del capitale) e vincitori (i lavoratori). Quando c'è da riequilibrare uno squilibrio sociale c'è sempre chi ha qualcosa da perdere. Idem per i rapporti di genere.

    Non è vero. La visione finale del socialismo era di una società che avrebbe avvantaggiato tutti, anche i proprietari dei mezzi di produzione. Questi, infatti, nella società ultima, quella che avrebbe superato la dittatura del proletariato, avrebbero avuto accesso a una produzione illimitata di beni. Quantomeno la preoccupazione c’era, anche se la prospettiva era utopistica.


    La visione finale della società femminista era una società vantaggiosa per tutti, donne e uomini? Io dubito persino che una tale visione venisse anche solo prospettata dal pensiero femminista. Secondo me, una preoccupazione del genere non c'è mai stata. Il femminismo non ha sviluppato una prospettiva sociale ultima, finale, che riguardasse tutti. Il socialismo sì.

  • Non è vero. La visione finale del socialismo era di una società che avrebbe avvantaggiato tutti, anche i proprietari dei mezzi di produzione. Questi, infatti, nella società ultima, quella che avrebbe superato la dittatura del proletariato, avrebbero avuto accesso a una produzione illimitata di beni. Quantomeno la preoccupazione c’era, anche se la prospettiva era utopistica.


    La visione finale della società femminista era una società vantaggiosa per tutti, donne e uomini? Io dubito persino che una tale visione venisse anche solo prospettata dal pensiero femminista. Secondo me, una preoccupazione del genere non c'è mai stata. Il femminismo non ha sviluppato una prospettiva sociale ultima, finale, che riguardasse tutti. Il socialismo sì.

    Anche il femminismo contemporaneo ritiene che il superamento del patriarcato sia un vantaggio per gli uomini e per le donne.

  • La visione finale della società femminista era una società vantaggiosa per tutti, donne e uomini? Io dubito persino che una tale visione venisse anche solo prospettata dal pensiero femminista. Secondo me, una preoccupazione del genere non c'è mai stata. Il femminismo non ha sviluppato una prospettiva sociale ultima, finale, che riguardasse tutti. Il socialismo sì.

    Come scrisse la scrittrice e redattrice Marie Shear nel 1986 "Il femminismo è la nozione radicale che le donne sono persone. In altre parole, il femminismo è un impegno per raggiungere l'uguaglianza dei sessi. Questa nozione radicale non è esclusiva delle donne: gli uomini, pur beneficiando dell'essere il sesso dominante, hanno anche un interesse nel superare i ruoli restrittivi che li privano della piena umanità".

  • Come scrisse la scrittrice e redattrice Marie Shear nel 1986 "Il femminismo è la nozione radicale che le donne sono persone. In altre parole, il femminismo è un impegno per raggiungere l'uguaglianza dei sessi. Questa nozione radicale non è esclusiva delle donne: gli uomini, pur beneficiando dell'essere il sesso dominante, hanno anche un interesse nel superare i ruoli restrittivi che li privano della piena umanità".

    Ok, grazie per la segnalazione.

  • Quando penso a un movimento come quello femminista, faccio fatica a considerarlo omogeneo, pur ammettendo una distinzione tra quello originario e quello di ultima ondata. Nell'arco evolutivo, non è un pensiero sempre coerente e compatto (le posizioni sulla sessualità femminile o sul patriarcato variano in base alle femministe) che si può riassumere in poche righe, ma mi sembra sia più un dibattito. Inoltre, un movimento nasce dalle singole persone che poi diventano gruppi e ognuno di questi ha portato idee, critiche ed azioni rivoluzionarie e in momenti storici (e contesti) assai diversi fra loro, finanche pure in ambiti diversi.

  • A chi l’ha scritto, non è che voglio evitare il confronto. Adesso mi sono perso un po' di messaggi in quanto sto facendo altro.


    Tuttavia, da quello che ho letto di sfuggita, ahimè, non posso che rafforzare le mie tesi.


    Non nascondo che le redpill/incel siano un fenomeno misogino e tutto il resto.


    Mica ho detto questo. Mi fa solo sbellicare dalle risate quando dite che dall’altro lato non si faccia lo stesso, se non addirittura peggio.


    Ora prendete per buono quello che dico, in quanto sta roba viene da quella fogna che sono diventati i social, le cui vicende ho seguito per alcuni mesi.


    C’era una pagina femminista su Instagram che voleva divulgare concetti “difesa personale”. Attraverso questa pagina le donne dovevano prendere coscienza di come potersi difendere dagli uomini cattivoni. E pubblicavano e postavano oltre a cosa come spray al peperoncino che sono legittime, anche armi illegali. Vere e proprie armi, e non sto esagerando.


    Un’altra pagina si era proposta di creare un database di uomini violenti o presunti tali che venivano segnalati dalle donne. Non c'era bisogno neanche di fornire delle prove. Poi questi file giravano e sono finiti chissà dove. Pensate a quanta gente segnalava persone random, magari solo un ex per ripicca.


    Questi sono reati e anche piuttosto gravi. Non sarebbe incitazione alla violenza questa?


    E questa è solo la punta dell’iceberg. Neanche voglio immaginare nei gruppi Telegram cosa poteva accadere.


    Quindi mi dispiace ma parlate a vuoto, siete malinformate e a mio parere accecate da certe ideologie, che non vi fanno ragionare.


    Basterebbe un minimo di onestà intellettuale e scavare un minimo.


    Dal momento che mi sono cancellato da qualsiasi social, non so queste pagine che fine abbiano fatto e come si siano evolute.


    Personalmente neanche nel gruppo redpill più estremista ho visto cose del genere.

  • Io penso che tutti i redpillati che si lamentano dello strapotere femminile, dovrebbero fare un piccolo test psicologico...

    Ammettiamo che per un miracolo fosse possibile cambiare istantaneamente sesso: voi vorreste diventare tutto ad un tratto una donna?

    Lo vorreste DAVVERO, con tutti gli annessi e connessi?

    Vorreste portare in pancia un bambino per 9 mesi, metterlo al mondo soffrendo come un cane, accudirlo per X anni e, in questo lungo periodo di tempo, annullare la vostra vita sociale, compromettendo, spesso definitivamente, la vostra carriera?

    Vorreste aver paura di uscire di sera da sole e percorrere una strada buia in periferia (ma spesso pure in centro)?

    E se poi doveste rimanere da sole (perché il vostro marito/compagno vi ha preferito la giovane segretaria) passare un periodo di inferno, facendo i salti mortali per badare contemporaneamente a figli-casa-lavoro?

    Eccetera eccetera eccetera...


    Io no, ma neanche per tutto l'oro del mondo.

    Non so voi.

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