"Passività" delle ragazze

  • Sinceramente: tu pensi di mostrarne molta nei tuoi interventi, di obiettività?

    Tu hai problemi di logica secondo me. Non riesci a fare un discorso logico.


    La redpill invece è rappresentativa di tutti gli uomini, invece.


    Sarebbe più semplice dire che esistono estremismi da entrambe le parti?


    Se si, mi chiedo perché gli uomini debbano essere dipinti come rancorosi, mentre le donne nei discorsi estremisti che fanno quasi sembra che abbiano una giustificazione per essere così frustrate.


    Perché il patriarcato e realtà storica bla bla bla. Sono semplicemente balle.


    Nessuna giovane che abbia più 30/40 anni sa minimamente cosa significa essere discriminate solo in quanto donne. In Italia nessuna donna giovane l’hai mai vissuto. Se non qualche caso sporadico.

  • D'accordo sulla redpill.

    mentre il femminismo, anche nelle sue espressioni più critiche, non si concentra sugli uomini in quanto genere, ma sulle strutture di potere e le disuguaglianze che storicamente hanno limitato le donne in molti ambiti, incluso quello lavorativo.

    Mah, che il femminismo si concentri solo sulle dinamiche di potere, mi pare un po' una forzatura. Implicitamente (ma neppure sempre...) viene sostenuto da una buona fetta di femministe -neppure sempre la più estreme- che queste dinamiche di potere sono avallate e tenute in piedi da una chiara volontà maschile. Se non di tutti gli uomini, di sicuro dalla maggioranza di essi. Dal patriarcato a "gli uomini" presi singolarmente il passo è breve.


    Comunque sono d'accordo che non tutto il femminismo sia misandrico, questo si.

  • Dire che ho "problemi di logica" non è un'argomentazione valida, è solo un tentativo di evitare il confronto serio con le questioni che ho sollevato. Se vogliamo parlare di logica cominciamo dalle tue affermazioni: insinuare che io stia generalizzando su tutti gli uomini non ha fondamento, in quanto non ho mai scritto che "tutti" gli uomini aderiscono a ideologie come la redpill, ma ho sottolineato come alcuni uomini, quando incontrano difficoltà relazionali, si rifugiano in narrazioni tossiche come la redpill.


    Il fatto è che mi sembra tu voglia volutamente ignorare che ideologie come la redpill non nascono da una critica strutturale o sociale, ma da frustrazioni personali legate al fallimento nelle relazioni. Questo tipo di rancore si trasforma poi in odio verso l'intero genere femminile, giustificato con una narrazione di vittimismo e colpevolizzazione delle donne. Si tratta di ideologie che, in certi casi, incitano anche alla violenza contro le donne.


    Per quanto riguarda il femminismo invece, la violenza contro gli uomini non viene né incentivata né giustificata, e non esistono movimenti organizzati su larga scala che promuovano l'odio sistematico contro l'altro genere come accade per redpill ed affini nei confronti delle donne. Non esiste quindi alcuna corrispondenza diretta tra i due fenomeni: uno nasce e si radica nel rancore personale e sfocia nell'odio misogino, l'altro nasce da una critica sociale legata a secoli di oppressione e disuguaglianza.


    Riguardo alla tua affermazione che "il patriarcato e la realtà storica sono balle", questo è un argomento che non regge di fronte alle evidenze oggettive: il patriarcato non è un "bla bla bla", ma un sistema documentato che ha storicamente relegato le donne a ruoli subalterni e ha limitato le loro possibilità in molte sfere della vita, a partire proprio dal lavoro ed anche se è vero che le giovani donne oggi vivono in un contesto molto più paritario rispetto alle generazioni passate, ciò non significa che la discriminazione sia scomparsa.


    Per rendersene conto basta guardare le statistiche sulla disparità salariale, sulla rappresentanza femminile nelle posizioni di potere o sulla violenza di genere per capire che la disuguaglianza persiste ancora, e dire che nessuna giovane donna in Italia ha mai vissuto discriminazioni è semplicemente falso. Ci sono innumerevoli casi di molestie sul posto di lavoro, di barriere all'avanzamento di carriera e di sessismo quotidiano che molte donne affrontano, anche se in forme più sottili rispetto al passato. Le giovani donne non sono immuni da queste dinamiche solo perché la società è progredita rispetto a qualche decennio fa.

  • Mah, che il femminismo si concentri solo sulle dinamiche di potere, mi pare un po' una forzatura. Implicitamente (ma neppure sempre...) viene sostenuto da una buona fetta di femministe -neppure sempre la più estreme- che queste dinamiche di potere sono avallate e tenute in piedi da una chiara volontà maschile. Se non di tutti gli uomini, di sicuro dalla maggioranza di essi. Dal patriarcato a "gli uomini" presi singolarmente il passo è breve.


    Comunque sono d'accordo che non tutto il femminismo sia misandrico, questo si.

    Credo sia importante fare una distinzione netta tra le critiche alle dinamiche di potere patriarcali e l'idea che il femminismo incolpi automaticamente gli uomini come singoli individui. Il patriarcato è un sistema sociale che ha storicamente beneficiato principalmente gli uomini, ma ciò non significa che tutti gli uomini siano personalmente responsabili di mantenerlo o che ci sia una volontà collettiva e consapevole da parte del genere maschile di opprimere le donne. La critica femminista si concentra sulle strutture di potere che perpetuano disuguaglianze e non sul fatto che gli uomini, in quanto individui, siano "cattivi" o "oppressori".


    Alcune frange del femminismo criticano la partecipazione di uomini a queste dinamiche di potere, e talvolta questa critica può sembrare rivolta agli uomini in generale, ma la maggior parte del movimento contemporaneo, specialmente nelle sue correnti più influenti, riconosce che gli uomini stessi possono essere intrappolati e condizionati dalle stesse strutture patriarcali. Lo scopo ultimo non è "demonizzare" gli uomini, ma evidenziare come un sistema che storicamente ha privilegiato un genere a scapito di un altro sia dannoso per tutti, uomini inclusi.


    Il punto fondamentale, ancora una volta, è che mentre ideologie come la redpill colpevolizzano le donne come singoli individui per le difficoltà relazionali o i fallimenti personali degli uomini, il femminismo, anche quando critica il patriarcato, non lo fa per sostenere che gli uomini siano tutti universalmente ed invariabilmente colpevoli dei problemi delle donne. Questa differenza è a mio avviso sostanziale: la redpill si fonda su un rancore diretto e personale verso le donne, viste come la causa primaria di fallimenti sentimentali e sociali, mentre il femminismo ha un approccio più ampio e strutturale, concentrandosi sulle dinamiche sociali e non sugli uomini in quanto singoli individui.


    Per quando concerne la misandria, questa rappresenta un fenomeno estremamente marginale nel femminismo e non di certo il movimento nel suo complesso, come invece accade per la misoginia nella redpill & co.

  • Nessuna giovane che abbia più 30/40 anni sa minimamente cosa significa essere discriminate solo in quanto donne. In Italia nessuna donna giovane l’hai mai vissuto. Se non qualche caso sporadico.

    Si vede che non sei donna, eh! Cavolo, se si vede.


    Non avete la più pallida idea delle battaglie che noi donne dobbiamo fare ogni santo giorno che Cristo mette in terra.

    Fareste più bella figura a tacere.

  • Secondo me non sapete neanche cosa sia la teoria redpill. La narrazione che sia una teoria misoginia di uomini frustrati è la solita banalità che serve a screditare tutto ciò che c'è dietro.

    Un po' come dire tutti gli immigrati sono criminali.


    La teoria parla di dinamiche di attrazione che hanno basi scientifiche, in ambe due i sessi, parla di studi sociologici, spiega come avviene la selezione umana in parole povere.


    Io ho letto in altri forum di inscritti definiti "chad", tutto fuorché frustrati, ed avendo molta più esperienza hanno confermato in toto la teoria.


    Non c'è niente di misogino solo che e' una teoria che dà molto fastidio, disillude, fa vedere quello che siamo veramente altro che storielle romantiche. E ricordo che è nata in risposta al femminismo, quella teoria secondo cui le donne sono vittima sempre, quando sappiamo benissimo che è solo opportunismo. Poi sapete che il termine incel nacque proprio da una donna per discutere di questi problemi ? E poi è finita che il 90% erano maschi mentre le cosiddette femcel sono praticamente mosche bianche. Ci sarà un motivo?

  • Capisco il tuo punto di vista, ma non lo condivido. Secondo me il femminismo, neppure quello classico, non nasce con l'intento di costruire una societa' che sia vantaggiosa sia per le donne che per gli uomini. Io lo vedo come un movimento "per le donne", sempre, non "per entrambi i sessi". E talvolta, ma non sempre, "contro gli uomini".


    Detto in altre parole, secondo me il femminismo non ha una caratterizzazione universale come l'ha avuta, per esempio, il socialismo. Mentre il femminismo ha, nella sua essenza, un'anima settoriale.


    Riconosco però che non sono un esperto e non voglio fare polemica oltre misura. Resta una mia semplice opinione.

    Modificato una volta, l'ultima da Max_2023 ().

  • non esistono movimenti organizzati su larga scala che promuovano l'odio sistematico contro l'altro genere come accade per redpill ed affini nei confronti delle donne

    Ma non credo che la redpill promuova odio o violenza, fondamentalmente e' solo un analisi sociologica che tenta di spiegare perche' alcuni uomini hanno molto successo con le donne, mentre altri non ne hanno per niente. Ovviamente queste teorie vanno molto di moda tra gruppi di uomini con problemi di vario tipo, che poi le estremizzano. Il nome stesso "redpill" credo sia il nome che gli estremisti danno a quelle teorie sociologiche. E' come chiamare il vaccino a MRNA "sacro siero". Il vaccino a MRNA e' un nome neutro, invece il termine "sacro siero" sottointende odio, complottismo, eccetera.

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • Capisco il tuo punto di vista, ma non lo condivido. Secondo me il femminismo, neppure quello classico, non nasce con l'intento di costruire una societa' che sia vantaggiosa sia per le donne che per gli uomini. Io lo vedo come un movimento "per le donne", sempre, non "per entrambi". E talvolta, ma non sempre, "contro gli uomini".

    Non ci piove; le donne sanno essere estreme come e più degli uomini.

    Consultando abbastanza esperti puoi trovare conferma a qualsiasi opinione.

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