Come uscire dalla condizione di single

  • E' un POV anni '80. Oggi sono la normalità.

    No, intanto anche fosse un pov anni 80 siccome esisto ed esistono persone anni 80 VIVE e in piena attività è un POV come tanti altri degno di considerazione, e non "superato" come lasci intendere. Non è legge che quello che fa un ventenne sia ok e quello che fa un quarantenne sia ko.

    Poi che sia la "normalità" magari è la tua del tuo ambiente o di chi fa queste app e ci guadagna perchè è pieno di gente che si conosce e frequenta senza app.

    L'app è un triste modo di dichiarare la propria incapacità di trovare un partner.

    E' cosa ben diversa invece conoscersi su un social, che per me equivale a una piazza o a un bar; l'app fatta apposta è né più né meno che il supermercato delle relazioni e siccome la GDO non mi piace nemmeno per i tortellini figurarsi per le relazioni.

  • anche fosse un pov anni 80 siccome esisto ed esistono persone anni 80 VIVE e in piena attività è un POV come tanti altri degno di considerazione, e non "superato" come lasci intendere

    Non ho detto che è un POV "sbagliato", ma ribadisco sia "superato".


    Un tempo era davvero come dici tu. Gli alpha e le bellocce si accoppiavano nei meandri dell'università, mentre i nerd si davano da fare nelle app di incontri (che erano siti e chat) nascondendo le loro paure dietro la tastiera. Le ragazze diversamente apparenti si iscrivevano alle app di dating per recuperare quella parte di autostima ed ego che non riuscivano a recuperare dal vivo come le bellocce.


    Questa cosa è stata "reale" fino alla fine degli anni 2000. Già nella prima decade del 2000 sulle app di incontri hanno iniziato ad iscriversi tantissimi di quelli nati dopo gli anni 80-90, sposatI e sposatE compresi.


    Dopo l'avvento dei social, ovvero dopo il 2014: le app hanno iniziato a perdere una parte di pubblico per lasciare spazio ai social. Ora le app di dating sono incorporate nei social sottoforma di apposite sezioni o funzioni.


    E' cosa ben diversa invece conoscersi su un social, che per me equivale a una piazza o a un bar; l'app fatta apposta è né più né meno che il supermercato delle relazioni e siccome la GDO non mi piace nemmeno per i tortellini figurarsi per le relazioni.

    E' la stessa identica cosa che trovarsi dal vivo, solo che l'ambiente è protetto.


    Negli incontri dal vivo rischi di sbagliare contesto e l'interazione è obbligata. Se chiedi qualcosa l'altro deve risponderti per forza in un modo o nell'altro. Sui social invece questi problemi non ci sono. Da qui la "protezione" che determina il fatto che l'ambiente sia "protetto" e il maschio della situazione non si senta a disagio come quando è dal vivo.


    Va tenuto in conto che il social, la chat, l'app di dating: non sono il posto dove sviluppare la conoscenza (per i genZ Sì, ma è un discorso a parte): sono il posto dove approcciare e rompere il ghiaccio, ovvero: avere "il via" per continuare in modalità "ci provo" invece che "friendzone".


    Tutto il resto della relazione dopo l'inziale "rottura del ghiaccio in ambiente protetto" avviene dal vivo come sempre. Per questo non ha senso fare tutta questa retrograda differenza tra "virtuale" e "reale".


    Una relazione "virtuale" non è quella che inizia sul social: è quella che continua, si sviluppa e finisce in rete. Quella allora si può considerare "finta", ma non è l'argomento in oggetto.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Questa non l'ho capita, puoi spiegare per favore?

    Avere una compagna non è una cosa che si compra al supermercato. Il primo requisito è essere al di sopra della famosa "soglia" di selezione femminile. Ovvio che ognuna avrà la sua soglia, ma ci sono parametri generali che fanno hype per tutte.


    E' "brutto" da dire, ma l'uomo deve "valere" in qualche modo, distinguersi, avere delle peculiarità. "Esistere" e basta: non basta.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Avere una compagna non è una cosa che si compra al supermercato. Il primo requisito è essere al di sopra della famosa "soglia" di selezione femminile. Ovvio che ognuna avrà la sua soglia, ma ci sono parametri generali che fanno hype per tutte.


    E' "brutto" da dire, ma l'uomo deve "valere" in qualche modo, distinguersi, avere delle peculiarità. "Esistere" e basta: non basta.

    Ho capito cosa intendi.

  • E' un POV anni '80. Oggi sono la normalità.

    L'ho già scritto in precedenza e lo ripeto ancora: sarà la TUA normalità, non LA normalità. Una parte della popolazione si appoggerà senz'altro a questi strumenti, probabilmente in relativamente pochi a titolo esclusivo come invece vorresti far credere tu, e gli altri continueranno a conoscersci come è sempre stato fatto. Anche solo dalle varie testimonianze lette qui, pare proprio che la situazione sia questa e l'unico che insiste con tale visione distorta sei tu, pur non avendo portato alcuna prova concreta a supporto delle tue affermazioni.


    Sai, gli americani direbbero ad un certo punto "Deal with it!".

  • superato

    Questo è il tuo discutibile punto di vista, è come dire che chi è degli anni 80 è "superato" e io non ho questa visione della società.


    Va tenuto in conto che il social, la chat, l'app di dating: non sono il posto dove sviluppare la conoscenza (per i genZ Sì, ma è un discorso a parte): sono il posto dove approcciare e rompere il ghiaccio, ovvero: avere "il via" per continuare in modalità "ci provo" invece che "friendzone"

    Il social, la chat e l'app sono mondi completamente diversi tra loro.

    E la tua opinione in merito è un'opinione, un POV tuo e di chissà chi altro certamente nessuno ti ha insignito del titolo di depositario della realtà. Per inciso il mio POV è diverso come ho già espresso.

  • Beh deduco tu abbia una certa cultura che perché no, potrebbe affascinare in ambito relazionale, ma una ragazza che però non sia un'oca, ma che abbia voglia di confrontarsi anche su argomenti intellettuali... Però ho la sensazione che tu non sia il tipo che parla molto, pur avendo tante cose da dire se hai fra gli interessi i libri, magari ti trovi meglio a parlare se l'altra persona ti fa domande, o sbaglio?

    Non sbagli, anzi in effetti ammetto che ci hai abbastanza preso. È che di base io sono un tipo introverso e talvolta anche timido, non sempre le due cose coincidono ma nel mio caso sì.

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