Ciao, apro questo thread per chiedere aiuto e a chi si è trovato in una situazione simile. Lavoro per una grande azienda multinazionale che ha diverse sedi intorno al mondo da quasi 2 anni. Inutile dire che è un flusso continuo di email e messaggi a tutte le ore del giorno, per non parlare dei meeting interminabili. Spesso, per finire tutto, mi capita di lavorare fino alle 8 di sera. Sento di non riuscire più a sopportare questi ritmi. Ho cercato di togliere mail e messaggi di lavoro dal cellulare, ma comunque mi trovo spesso a pensare al lavoro anche quando smetto. Vorrei cercare di evitare il burnout, ma sento che sono molto vicino. Cerco consigli per rallentare il ritmo senza sentirmi in colpa

Come gestire il lavoro senza andare in burnout
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Qubit
Approvato il thread. -
Ciao!
Quello delle multinazionali è un mondo pieno di opportunità e che sicuramente "fa curriculum" come si dice, ti permette di formarti a livello professionale e di acquisire schemi e modalità di lavoro spendibili altrove. Il notevole carico di stress ti permetterà di "farti le ossa", certo devi sentire tu quando è giunto il limite (anzi, un attimo prima del limite) e soprattutto se ne vale la pena.
Infatti la mia domanda è: al di là delle difficoltà di gestione della mole di lavoro e del bilanciamento vita/lavoro, questo ambiente lo senti tuo? Le mansioni che hai ti rispecchiano, senti lo stimolo e la carica per affrontare le giornate? Hai ambizioni di crescita professionale?
Investire qualche anno in un contesto simile ha senso se rispondi sì alle domande poste, o comunque se vedi questi anni come formativi e propedeutici a un dopo. Ti vedresti in questa azienda nel lungo termine?
Perché altrimenti il consiglio che mi sento di darti è: hai pensato di passare a una realtà più piccola?
Ti dico anche una mia osservazione: lavoro in un'azienda nata come impresa padronale, poi cresciuta a ritmi esponenziali, acquisita da un fondo e che ora si sta strutturando sulla falsariga delle multinazionali (anche se siamo distanti anni luce da quelle dimensioni e non so se ci arriveremo), acquisendo alti profili spesso provenienti da multinazionali. Questi profili, se da un lato sono molto formati e hanno un'ottica più aperta e una gestione del lavoro più smart, spesso sono terribilmente limitati e chiusi al perimetro della loro mansione: non conoscono flessibilità né collaborazione, se gli viene chiesto qualcosa che esula anche pochissimo dal loro quadratino, passano la palla, scaricano il barile (di solito in e-mail con in cc 40 persone), rallentando enormemente i processi decisionali. Qualcuno di loro ha scelto di passare alla nostra realtà più piccola proprio perché stanco di questo tipo di dinamica tipica delle multinazionali.
Questo per dire che ci sono pro e contro, in una realtà più piccola non è detto che lo stress sia inferiore, ma c'è più rapporto umano e si ha la possibilità di acquisire competenze più trasversali.
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Guarda il burnout è qualcosa di molto personale, nel senso che la soglia oltre la quale si va in burnout è diversa per ognuno, e anche il modo per contrastarlo è diverso per ognuno. E' una vita che lavoro per multinazionali, i ritmi spesso appaiono insostenibili dal di fuori, ma col tempo si impara a prioritizzare le cose e anche a staccare quando necessario, oltre che a delegare. Ma ci vuole tempo per entrare nel mood, per capire che non tutte le richieste hanno la stessa priorità e addirittura non tutte devono essere evase.
Ci sono anche dei corsi su questo.
Personalmente ho raggiunto un buon equilibrio vita privata/lavorativa, ci ho messo molti anni ad arrivarci, forse una decina.
Il mio consiglio è di non dare mai tutto te stesso, a niente e nessuno; ricavati del tempo per te, che può essere all'inizio anche poco, ad esempio 30 minuti al giorno, in cui fai qualcosa che ti piace da matti e che non c'entra nulla col lavoro. Quei 30 minuti li devi difendere da tutto e tutti, li devi considerare l'obiettivo della tua giornata: caschi il mondo, tu avrai quei 30 minuti, non c'è meeting o mail che tenga, devi immaginare come se quello slot è dedicato all'amministratore delegato di un'azienda importantissima: la tua. Salteresti mai una riunione con un AD molto importante?
Quando sarai riuscito a ricavare quei 30 minuti, dovrai lavorare affinchè diventino 60, e quei 60 dovranno diventare il tuo nuovo obiettivo.
Già così dovrebbe andare meglio, sapere che hai quei 30/60 minuti tutti tuoi e che nessuno potrà toglierteli ti farà sentire di avere una forma di controllo che ti darà una certa serenità. Il passo ancora successivo sarà la flessibilità, ma per quella ci vorranno anni, puoi iniziare così, con la creazione e difesa di slot temporali: sembra poco, ma credimi, fa moltissima differenza.
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Ciao, apro questo thread per chiedere aiuto e a chi si è trovato in una situazione simile. Lavoro per una grande azienda multinazionale che ha diverse sedi intorno al mondo da quasi 2 anni. Inutile dire che è un flusso continuo di email e messaggi a tutte le ore del giorno, per non parlare dei meeting interminabili. Spesso, per finire tutto, mi capita di lavorare fino alle 8 di sera. Sento di non riuscire più a sopportare questi ritmi. Ho cercato di togliere mail e messaggi di lavoro dal cellulare, ma comunque mi trovo spesso a pensare al lavoro anche quando smetto. Vorrei cercare di evitare il burnout, ma sento che sono molto vicino. Cerco consigli per rallentare il ritmo senza sentirmi in colpa
Quello che io ho trovato più utile è strutturare il lavoro. Alterno lavori impegnativi con delle "pause" che consistono in lavori più semplici.
Mi sono imposta di non controllare email e pec la sera, mattina presto o nel fine settimana. Non sempre questi stratagemmi funzionano e arrivo al limite (burnout già subito) e quindi tiro il freno a mano: mi prendo delle ore di stacco. Altra cosa utile per me è lo sport e lo yoga, scaricano tensione e calmano la mente. Il vantaggio dello yoga è che si impara a richiamare alla mente pace (assenza di pensieri).
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Imparare a riconoscere chi si può ignorare o mandare a quel paese è basilare per sopravvivere nelle organizzazioni internazionali, specialmente nel matrix management.
Cancella...
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Chi vuole veramente qualcosa te lo chiede 2x 3x volte. Alla 4x puoi riflettere se dare segni di vita.
È la jungla... o fai il leone o te magnano
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Ciao, io sto avendo lo stesso problema ultimamente e trovo giovamento in alcune meditazioni proprio dedicate al burnout. Sicuramente imparare a stilare una tabella di marcia, che non includa questioni di poco conto, aiuta. Assolutamente quando stacchi dovresti trovare il modo di non pensare al lavoro.
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Quello che io ho trovato più utile è strutturare il lavoro. Alterno lavori impegnativi con delle "pause" che consistono in lavori più semplici.
Mi sono imposta di non controllare email e pec la sera, mattina presto o nel fine settimana. Non sempre questi stratagemmi funzionano e arrivo al limite (burnout già subito) e quindi tiro il freno a mano: mi prendo delle ore di stacco. Altra cosa utile per me è lo sport e lo yoga, scaricano tensione e calmano la mente. Il vantaggio dello yoga è che si impara a richiamare alla mente pace (assenza di pensieri).
Eeeeh le ho fatte tutte, yoga, mindfulness, meditazione buddista ma tanto alla fine il pensiero torna sempre lì
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Eeeeh le ho fatte tutte, yoga, mindfulness, meditazione buddista ma tanto alla fine il pensiero torna sempre lì
Sarebbe bello vivere come Monkey D. Rufy...
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..tanto alla fine il pensiero torna sempre lì
Appunto è questo il problema che devi risolvere, il pensiero che torna sempre lì. Ogni qualvolta la tua mente ti presenta o elabora pensieri "lavorativi", lascia andare quei pensieri e rimani nel tempo presente, nel qui ed ora. So che è difficile, e se hai fatto meditazione sai di cosa parlo, allora per rimanere nel qui ed ora prova a distrarti facendo appunto qualcosa di bello che ti piace, hobby o sport, immergendoti completamente nell'attività. Serve del tempo solo per te, e ripeto ogni qualvolta la tua mente ritorna sul lavoro, sul come ti senti a causa del lavoro, quindi pensieri ed emozioni correlati ritorna al qui ed ora, come fosse un vero e proprio allenamento mentale. All'inizio la tua mente non ne vorrà sapere, il tuo cervello e il tuo corpo sono in burnout, tutto il tuo intero sistema è in allarme, è molto difficile fare il primo passo per uscirne, serve pazienza e costanza ma puoi farcela.
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Ciao, io sto avendo lo stesso problema ultimamente e trovo giovamento in alcune meditazioni proprio dedicate al burnout. Sicuramente imparare a stilare una tabella di marcia, che non includa questioni di poco conto, aiuta. Assolutamente quando stacchi dovresti trovare il modo di non pensare al lavoro.
Una cosa basilare è non lasciare le cose a metà: meglio rimanere un po' più a lungo e chiudere le pendenze. E per quelle che non si possono chiudere farsi un appunto su come le si vuole affrontare l'indomani, così anche quelle sono in qualche modo "chiuse".
Tutto quello che non si ha chiuso rimane pendente nella testa che involontariamente continua a lavorarci.
Questo è il mio metodo e funziona... credo di non essere l'unico.
Altra cosa è fare meditazione (io faccio una specia di training autogeno) nella quale integro un review della giornata dal punto di vista dell'osservatore: cosa è successo, che impressioni ho avuto e come voglio reagire la prossima volta che mi si propone la stessa situazione).
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