Posts by Vixen

    Vixen per dire in questi giorni sono in montagna. Ieri ho fatto una passeggiata in salita e avevo battiti regolari e zero fiatone. La fame d’aria mi è venuta in serata. Poi però vedo che soffro un po’ di ritenzione idrica, non ho edemi o che, solo il segno dell’elastico del calzino sulle caviglie. Sono preoccupata di avere una insufficienza cardiaca.


    Mi consigli di fare anche questi esami?

    Ciao, se ti fa stare più tranquilla fai anche questi esami. Ma se dai referti risulta che sia tutto ok, cosa che ovviamente ti auguro, poi devi cercare davvero di lavorarci su.

    No nulla di tutto ciò, anzi l’anno scorso ho fatto addirittura una gastroscopia perché avevo sempre nausea e non riuscivo a mangiare nulla! Risultato: stomaco rosa perfetto, nemmeno un accenno di gastrite.


    Ma se l'ECG è andato bene posso pensare che non sia il cuore?

    Ciao, se hai fatto le visite puoi tranquillamente pensare che sia "solo" un problema di ansia. Io feci una spirometria per lo stesso motivo e il medico disse che "bloccavo" il diaframma.

    Lo spray Vea aiuta tantissimo, è naturale e non dà effetti collaterali.

    Non credo possa sparire: è una sensazione dovuta a qualcosa di reale, fisico, visibile.

    Ho fatto esami ed esiste, non è una proiezione mentale.

    Periodicamente lo si percepisce molto meno contestualmente a bassi livelli ansiosi.

    Ma ciò che mi preme comunicarti è che non lo ritengo (più) pericoloso, dato che c'è l'ho da un quarto di secolo.

    Mi ci sono pure affezionato!

    I medici ti hanno spiegato fisicamente perché si manifesta? È una conformazione fisica, tensione muscolare?

    Non voglio mettere in dubbio le tue parole però io lo avvertivo quando ero in pieno disturbo ansioso depressivo. Con forte componente ipocondriaca, tant'è vero che mi ero convinta di avere un tumore in gola, poi alle ghiandole salivari, poi... Uh lascia perdere in quel periodo nero sono stata convinta di avere patologie neoplastiche nei più vari distretti dell'apparato digerente, gola, esofago, stomaco, fegato, intestino, pancreas, un incubo ;( Mi ricordo che avevo i linfonodi del collo ingrossati e doloranti e quando mi decisi a fare una visita specialistica mi fu diagnosticata una tonsillite perfettamente curata con antibiotici. Scusa la digressione, comunque io il bolo isterico ora non lo avverto più. C'è stato, l'ho sentito, ma ora non c'è più.

    Effettivamente potrei anche avere la tonsillite... Banale e meno spaventosa delle altre patologie su cui noi ipocondriaci ci fissiamo. Ho fatto degli esami marker tumorali vari... Giusto perché volevo spendere soldi.

    Io non sento gonfiore ma avverto come una irritazione mista a tensione. Ogni tanto tira a destra, ogni tanto a sinistra. Non saprei come spiegarlo, come se la trachea fosse secca.

    Va bene usare l'ironia, ma non ti sminuire. La maggior parte delle persone a cui ti rivolgi ha paura più stupide e più intense.


    Se vuoi usare l'ironia usala avvalorandoti, tipo: "Sono gnocca/brava a cucinare/una leader/super-intelligente (scegli tu), non posso anche essere senza paure".

    Grazie mille, effettivamente è più utile per risollevare gli animi.

    Ciao, ho avuto il bolo isterico per circa due anni, qualche tempo fa...poi, per magia, è sparito. Credo che dallo scorso luglio mi sia tornato purtroppo.


    Alcune persone vanno al funerale quasi per routine. Penso a tutti quelli molto credenti, che non si perdono una cerimonia. La vivono più come una convenzione sociale. Altrimenti non mi spiego del perché tanti vadano ai funerali di sconosciuti. Io mi risparmierei pure quelli dei parenti stretti.

    Ti capisco benissimo. Ci ho messo un sacco anche io a scavallare quel traguardo, ma ti assicuro che dopo è tutto migliore.


    Ammettere una debolezza è un segno di forza.


    Se mai riuscirai a dichiararti debole, dopo un iniziale accudimento di facciata: ti riterranno "forte" per non essere stata così "debole" (come loro) per aver cercato di nascondere una debolezza.

    Grazie della tua condivisione, mi dà molta speranza!

    Alle volte cerco di manifestare le mie difficoltà con l'ironia, scherzandoci su, capita che pronunci frasi come "ho qualche rotella fuori posto, son caduta da piccola, etc.", Però noto che si tratta principalmente di una maschera. Faccio la buffona per non affrontare il problema seriamente.

    Riscrivo qua perché il tema è strettamente correlato.

    una settimana fa ho cominciato a sentire un senso di ansia e di rabbia, che piano piano è salita nei giorni, fino a sabato, quando è esploso con la notizia di Giulia uccisa dal ragazzo. Il mio primo pensiero è stato molto egoistico: ho pensato che se lui lo ha fatto anch'io sarei stato in grado di farlo. Da lì ho cominciato quasi a "difendere" dentro di me quello che la ha uccisa. Da lì la mia ansia si è riversata nelle domande "cosa spinge una persona ad uccidere? Cosa spinge a non farlo? Una legge morale interna? O la paura delle conseguenze?" So che sembrano pensieri strani ma questo è quello che penso ora e non riesco a staccarmi da detti pensieri. Quando non ho la mente annebbiata da questi dubbi sento tanto l'ansia, esempio: la mattina appena sveglio sento l'ansia e poi da lì ricominciano i pensieri. Oggi ne parlerò col mio terapeuta, ma volevo riferirvi questo per avere un confronto. Grazie

    Ciao, ti è stato diagnosticato il d.o.c.?

    Avere una "via di fuga" sicura è un buon modo per non aver bisogno di scappare, perché da alla psiche quella sicurezza che "in ogni caso ti salvi, perché puoi andartene" di cui ha bisogno.


    Anche se questo è solo uno degli aspetti negativi: "alleggerirlo" alleggerisce anche la "massa critica" di situazioni che ti stanno spingendo nell'ansia.


    Il "metodo giusto" per crearsi una "via di fuga" è quello di farlo in modo palese, dichiarando a tutti la propria debolezza, quasi come liberandosene. Dichiarando: "io ci sono, ma non sto troppo bene e questa situazione potrebbe farmi male, quindi non abbiatene se me ne vado da un momento all'altro" di solito si inizia già ad alleggerire il carico sulla mente.

    Sicuramente il tuo consiglio è più che ottimale.

    Diciamo che qui mi ritrovo ad affrontare un argomento spinoso, in quanto parte della causa che alimenta la mia ansia è basata sul rifiuto della stessa, sul senso di imbarazzo che mi porta a nascondere il disturbo. Quindi è veramente difficile che io ammetta la mia fragilità a qualcuno.

    È un circolo vizioso su cui sto lavorando con la terapia, nell'accettazione compassionevole di una parte di noi che non ci piace affatto e che vorremmo debellare.