I messaggi inaspettati... da chissà quale entità!

  • Vi è capitato di ricevere un segnale dalla Vita inaspettato, che vi ha dato la grinta di potervi rimboccare le maniche e reagire? Di guardare le cose con una nuova prospettiva? Oppure dovevate fare una scelta e avete avuto un "aiutino" su che strada prendere?

    Io, ad esempio, sto passando un periodo non molto roseo e mi stavo dando davvero della sfortunata cosmica. È capitato che girando su YouTube mi comparisse il video di un ragazzo che ora, purtroppo, non c'è più e che raccontava il suo calvario contro il cancro. Sapeva pure di non avere tanto tempo a disposizione. Ecco, diciamo che ho molto ridimensionato nella mia testa i problemi. Per carità, ogni tanto tornano in mente i motivi di disagio, ma è il caso di dire che solo alla morte non c'è rimedio! Finché sono in vita e in salute, ho tante possibilità e sorprese che mi può riservare la vita.

    Che mi raccontate voi?

  • Che probabilmente dovremmo tutti fare volontariato in ospedale. Per aiutare, per confortare e per ricordarci di ricalibrare la bilancia dei problemi, ricordandoci quanto sia bella la vita quando hai la salute.

    Concordo in pieno. Spesso qui, compresa io, ci sfoghiamo per un amore finito, incompreso o non corrisposto, parlando quasi esclusivamente solo di questo, facendo diventare la cosa come un'urgenza esistenziale. Non nego che se una storia finisce ci sia dolore e rimpianto, ma quando diventa troppo esclusiva e anche a distanza di anni se ne parla in modo ossessivo, beh, forse qualcosa non quadra proprio in noi. Siamo troppo centrati su di noi e poco sugli altri. Immagino ad una persona che ha problematiche serie di salute che effetto farebbero certi discorsi di disperazione o abbandono per un amore finito. Quanta noia proverebbero e forse anche un po' di nausea. Chi combatte giornalmente con problemi di "sopravvivenza e di salute" forse ha davvero altro per la mente e ci guarderebbe davvero con pietà pensando: "Hai la vita, la salute e continui a frignare così come un quindicenne? Tu hai la cosa più preziosa al mondo che io o mio figlio o il mio compagno/compagna non abbiamo più e forse mai più riavremo."

    Sì... un po' di volontariato in certi reparti ospedalieri non ci farebbe male, ridimensionerebbe un po' tutto e forse, e dico forse, la smetteremo di frignare così ossessivamente e saremmo più grati alla vita del dono che per ora abbiamo. Ripenso a che noia ero io stessa qualche mese fa...

  • Credo che la vita sia un continuo di messaggi più o meno significativi "dai mondi invisibili" che ci sostengono durante il cammino, non necessariamente simbolici, anche un cielo stellato lo è, o l'alba, o la chiamata inaspettata di un amico: la differenza sta solamente nella nostra apertura a riguardo.

  • Io ho iniziato a credere nei "segnali", o almeno nella concatenazione degli eventi per mano di forze superiori qualche anno fa, al mio compleanno del 2018.

    Purtroppo, a mio padre avevano dato letteralmente alcune settimane di vita (oggi è ancora con noi! :flexed_biceps:).

    Anche mia nonna, molto anziana, si era aggravata, in modo diciamo naturale vista l'età.

    Accadde che il giorno del mio compleanno mia nonna ci lasciò. Da allora, il giorno del mio compleanno ha una doppia valenza, rappresenta anche quell'anniversario.

    In quei giorni, mio papà iniziò miracolosamente a migliorare.

    C'è stato come un passaggio di Vita.


    Per quanto riguarda altri segnali, penso anche che noi dobbiamo essere sempre aperti ad accoglierli; il resto lo fa la nostra interpretazione, il significato che vogliamo dare.


    Penso che ognuno combatta le proprie battaglie, e nel momento in cui siamo assorbiti da una questione, ne siamo talmente invischiati da non veder altro che il nostro problema. Uscire dal proprio microcosmo, secondo me fa bene: guardare agli altri con empatia può avere una funzione catartica, ridimensionare la nostra visione miope delle cose, farci avvertire un senso di solidarietà. Ha poco senso dire "non devo soffrire, perché altri hanno problemi più grandi dei miei". E' come quando si esorta il bambino a vuotare il piatto perché c'è chi muore di fame: il bambino non può percepire bisogni che non conosce.

    Però... alzare lo sguardo può aiutarci a ricordare che abbiamo più forza e capacità di quanto pensiamo, e abbiamo l'opportunità di non sprecarle.

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