Display MoreDirò la mia, e spero venga recepita come un semplice punto di vista. E parlo di un discorso generico su quello che penso del tradimento.
Se si analizza il termine "tradimento" in modo letterario, i dizionari lo riassumono come:
- Il venir meno alla fede data, o a un impegno solennemente assunto.
- Azione delittuosa o comunque dannosa compiuta ai danni di qualcuno, profittando della sua buona fede e della sua fiducia.
Se noi prendessimo riferimento alla prima, e non leggessimo la seconda, cosa ne dedurremmo? Che il tradimento è un semplice "cambio di idea", pertanto una "eventualità" dovuta a cause non ben definite.
La seconda invece la mette giù parecchio dura, e va ad inficiare una TERZA persona.
Il problema, secondo me, sta nella considerazione che una persona ha sulla terza persona. Perché purtroppo oggi viviamo in una società dove non esiste più il valore del terzo, ma l'interesse del primo, che sovente si trasforma in "egoismo" del primo.
Ma come in tutte le cose ci sono fattori che non si conoscono e che possono ledere tutto il discorso smontandolo come un castello di carte.
Se uno tradisce (seppur il tradimento sia sempre qualcosa di negativo) è magari il frutto di una somma di eventi negativi subiti o comunque tali da farti crollare la fede data. In altre parole: se un partner mi maltratta, mi umilia, mi fa stare male, E NON HO IL CARATTERE di reagire (e bisogna anche pensare che non tutti abbiamo la forza di affrontare il partner) e nel frattempo trovi qualcuno che ti consola, che ti apprezza, che ti vuole bene (lasciamo da parte gli approfittatori in questo caso), non è difficile cadere nella trappola del tradimento.
Conosco una bravissima ragazza, che ha avuto una disgrazia terribile, una di quelle che non augurerei nemmeno al diavolo in persona (la morte prematura di un figlio di 2 mesi) che l'ha portata letteralmente a farla impazzire, seppur con una lucidità di chi non avesse subito nulla... e complice una situazione di disturbo dovuto alla disgrazia anche del compagno (che ovviamente nel comprensibile stato di shock non è stato in grado di gestire la situazione con la compagna), beh... lei ha trovato qualcuno che invece è stato in grado di farlo.
Tradimento, sì. Ma colpevolizzarla non riuscirei mai.
Anche da un punto di vista prettamente sessuale, il tradimento va visto con molta attenzione secondo me. Se tu tradisci per una fugace avventura sessuale, e credo che MOLTISSIMI, anche i più impensabili, lo abbiano fatto (e c'è chi lo nega sapendo di mentire), si sbaglia.
Ma perché lo si fa?
Parlo da maschietto, quindi non mi permetterei mai e poi mai di rappresentare la cosa o la questione sul perché lo facciano le donne.
Ma parliamoci chiaro: noi maschi siamo per natura conquistatori. Chi più chi meno siamo sia poeti che condottieri. Lo siamo stati almeno una volta nella vita con la donna con cui condividiamo la nostra vita, o che abbiamo avuto al nostro fianco.
Quando ci siamo innamorati, che cosa abbiamo fatto? Abbiamo trovato il nostro obiettivo, l'abbiamo studiato, l'abbiamo curato nei dettagli, abbiamo mosso le nostre armate con attenzione e abbiamo controllato che non ci fosse altro esercito (altri uomini) attorno a lei. E da lì siamo partiti alla conquista. Se è andata male, ci rattristiamo, magari per molto tempo... ma poi raduniamo di nuovo le forze e cerchiamo di trovare una nuova conquista... altrimenti, se vincitori, portiamo in trionfo colei che è diventata la nostra metà.
Però c'è un problema. Non esiste generale al mondo che oltre che condottiero sia anche un buon amministratore, o perlomeno, oggi, anno domini 2024, è merce sempre più rara.
ED È QUI UN ALTRO PROBLEMA...
In questo mondo frenetico, di "immagine" e "comunicazione", la distrazione è perenne. E se non sei sufficientemente forte, è un attimo perdere subito la lucidità dei sentimenti forti ed indissolubili. Voglio fare una domanda molto diretta a chi è uomo come me: quanti di voi non hanno mai visto o avuto un messaggio di apprezzamento da parte di una donna/collega/ecc., alla quale si pensa "eh, però a questa due colpi glieli darei", o non hanno mai fatto commenti di apprezzamento a qualche foto di donnine nude su WhatsApp, rispondendo all'amico/collega/parente di "non mandare più queste foto"? Chi dice di no mente. E non è tradimento "psicologico" quello?
Quindi, parlare di tradimento secondo me è difficilissimo. Tocca millemila sfaccettature che rendono quasi impossibile dare un punto sulla questione.
Spero di non essere stato troppo prosaico, se così fosse chiedo scusa a tutti voi.
Io direi tutto il contrario: che oggi si valorizza molto di più il terzo che il primo, che molto presto viene dimenticato o diffamato proprio perché il senso di colpa che può emergere è comunque spiacevole. Pur rispettando la tua opinione, ti invito a prendere atto proprio qui sul Forum di tante esperienze di persone tradite con terze o anche quarte e via dicendo, compresa la mia esperienza. Leggerai quanto dolore e sofferenza da parte del primo e quanto tempo ci è voluto per ricominciare a vivere in modo decente. Rimane una di quelle esperienze che non augurerei mai a nessuno: un rapporto può avere momenti di crisi, di stasi o finire, basta dirselo, comunicare e non con un semplice messaggio o vocale o una telefonata, ma avendo quella responsabilità e correttezza di azione. Ti assicuro che è veramente una brutta esperienza e ripeto, tutto si trasforma e cambia, ma nel comunicarlo come la fine di un amore o di una relazione, forse ci vorrebbe proprio più sensibilità ed amore rispetto a quando eravamo in relazione, e francamente io tutta questa sensibilità o rispetto nel tradimento non ce la vedo proprio.
Lo ripeto come un mantra: "Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te".