Poche idee ma confuse. Non capisco che tipo di relazione vorrei

  • Breve riassunto.
    Andato via di casa 3 anni fa stremato da una rapporto con mia moglie basato sulla sopportazione stentata da parte di entrambi.
    Relazione che era ormai "bianca" da tantissimi anni, con una interruzione giusto per procreare mia figlia (erano anni che non avevamo rapporti, e non ne abbiamo mai più avuto dopo).
    Non ho mai formalizzato la separazione, legalmente siamo sposati anche se residenti in case diverse.
    Le domeniche stiamo sempre assieme, la settimana di ferragosto la passiamo assieme, abbiamo fatto dei viaggi anche da separati e abbiamo in programma di farne altri.
    A volte lei mi dice che dobbiamo fare la separazione, altre volte fa capire che ne ha il terrore quanto me.
    Non ho il coraggio di dirle di voltare pagina, non ho il coraggio di formalizzare la fine di un rapporto di 20 anni e di ferirla per quanto a modo suo lei mi abbia spesso fatto del male seppur senza volerlo..
    Non sono più attratto fisicamente da lei da almeno una decina d'anni, e trovo spesso i suoi modi fastidiosi e insopportabili.
    Ma l'idea di farle male mi toglie il respiro. Non che lei mi ami, credo che non mi amasse da tanto tempo, o perlomeno non come si ama un partner.
    Ma vedo che soffre l'idea dell'abbandono, della solitudine e del fallimento. E quindi rimando.
    Ovviamente non sa nulla della relazione che ho da anni, di cui qui ho abbondantemente parlato.
    Relazione che per sua natura, peraltro, mi consente di vivere il rapporto con mia moglie (ex) nel modo in cui lo sto vivendo.
    E lei (non mia moglie, l'altra) ne è consapevole e più di una volta mi ha detto "se tu stai in questa situazione è solo perchè ti fa estremamente comodo".
    E se inizialmente ho sempre dissentito su questo, e detto che se sto in questa situazione solo perchè non ho alternative, il dubbio inizio a mettermelo.
    La psicologa sostiene che è così, e seppur la situazione mi faccia male per molti aspetti, mi è estremamente comoda per altri.

    Quindi, premesso che per certi aspetti questa situazione possa farmi comodo, mi trovo però a farmi delle domande.
    Ovvero:
    Ma io non mi separo formalmente da mia moglie perchè non posso formalizzare il rapporto con l'altra?
    O accetto il tipo di rapporto con l'altra in modo da non dover formalizzare la separazione con mia moglie?
    Il fatto che lei frequenti un altra persona mi consente di vivere il rapporto con mia moglie (e mia figlia) più agevolmente? Di poter uscire anche da solo e perchè no, con altre donne?
    Il protrarsi di questa situazione anomala mi ha un pò fatto perdere di vista quello che voglio, e non capisco più se sono innamorato di una donna o se è un capriccio personale, una sorta di sfida con me stesso e non solo che mi sta ossessionando, non capisco se non voglio separarmi da mia moglie perchè ho paura di pentirmene o se per paura di fare male a lei..

    In tutto ciò mi rendo conto che trovare una terza donna (che sostituisca in modo sano le altre due) è molto difficile, mi rendo conto di avere degli standard molto complessi e confesso superficiali (la parte estetica conta molto più di quanto contava un tempo, avrei pensato che con l'età sarebbe stato il contrario).
    Mi rendo conto che se un tempo la vicinanza di una donna mi provocava una forte attrazzione sessuale, oggi questo avviene solo con alcune donne, mentre da altre proprio non mi sento minimamente attratto. Penso che la frequentazione per così tanto tempo di una persona con cui sento una chimica fortissima mi abbia come assuefatto, e ora sentire quel tipo di desiderio sia molto complicato.

    Pareri?

  • Ho seguito abbastanza la tua storia ed effettivamente questo tuo thread riassume perfettamente tutte le problematiche che sono di contorno, ma non troppo, alle complesse vicende sentimentali che stai vivendo negli ultimi anni.

    Perchè spostando il focus dal rapporto che hai con tua moglie, con tua figlia, con la tua compagna/non compagna di adesso (con tutta la questione del'altro da non sottovalutare) ecco che ti accorgi che ci sei anche tu, la persona più importante.


    3 anni sono tanti o pochi? Sono tanti per tenere in stand by una separazione, per frequentare una donna che non ti sceglie al 100%, ma forse pochi per "godersi" la vita dopo anni tristi o ristagnanti di matrimonio?

    Fino ad oggi hai agito meglio che hai potuto e adesso se senti l'esigenza di ricostruire un attimo priorità e chiarire cosa vuoi davvero, nonchè i motivi di alcune tue scelte (non sempre dettate, giustamente, dalla razionalità).

    Io penso che sia giusto rifletterci senza cadere nella trappola dei "se".

    Ti faccio qualche esempio.

    Se conoscessi una terza donna, sarebbe compatibile col rapporto con tua moglie? Così come è oggi, no.

    In tal caso, la moglie dovrebbe rassegnarsi? Sì. Soffrirebbe? Sicuramente. Sei pronto a questo, rinunceresti ad una possibile felicità per mantenere lo status quo?

    E se fosse tua moglie a trovare un altro?

    E se la compagna di oggi scegliesse solo te?

    O se con lei finisse tutto? Cambierebbe la tua valutazione del rapporto con tua moglie?

    E se gli anni passassero...senza che cambi nulla?

    Anche questa è una possibilità.


    Troppe variabili, tante possibili implicazioni che non dipendono solo da te.

    Scusa, per il momento il mio non è un consiglio ma un esaminare la situazione come farei io al tuo posto.

    Per sentirmi preparata a tutto (cosa impossibile).


    La conclusione è che per me fai benissimo a farti queste domande, ma le variabili sono tante e tu sei responsabile solo delle tue azioni, nemmeno di ciò che di inconscio c'è alla base. Prendere delle decisioni solo sulla base dei "se" non serve, io credo che la cosa più importante che puoi fare è metterti al primo posto, chiarire cosa davvero vuoi e in quale periodo (lungo o breve): mi sembri ben consapevole della situazione ma ancora non pronto a sbloccarla. A volte gli eventi ci vengono in aiuto; nel tuo caso potrebbe essere una terza donna che ti faccia trovare naturalmente la strada giusta, i problemi si risolveranno, se mai ci saranno, magari potrebbero sorgerne altri che ora ti sembrano assolutamente insospettabili.

    Dal punto di vista pratico, pensi sia fattibile parlare con tua moglie di tutto il trascorso degli ultimi anni?

  • Lascio il mio parere ma ti avverto che sarò un po' dura; non è mia abitudine esserlo quindi spero tu non ci veda un giudizio né una condanna moralistica.


    Ti sento bloccato in una visione superficiale per non dire a tratti frivola dell'amore e dei rapporti. Lo preciso perché dal tuo modo di scrivere e di analizzarti si capisce che non sei un superficiale di indole e che vorresti elevarti a qualcosa di più; eppure è come se non potessi fare a meno degli effetti speciali del mondo delle illusioni che per definizione è un mondo permeato di egoismo.


    Non metto in discussione il sentimento per l'altra e ricordo quanto ne hai sofferto e preciso che penso vi sia un lato umano e profondo al di là della superficie: eppure il modo in cui tale relazione si svolge rimane materialistico. Inoltre per tua stessa ammissione hai parlato di competizione con l'altro.


    Per me il cambiamento avverrà quando ti sentirai estraneo a tutti gli aspetti egoistici e materialistici che hai riconosciuto in queste relazioni, altrimenti non puoi che cedere al piacere della competizione, così come al fascino narcisistico di lei, e poi individuare in tua moglie un appiglio sicuro.


    Ma a sta te volere qualcosa di più che tempo passato con una o con l'altra: com'è la qualità umana di questo tempo? C'è profondità, comprensione, oppure è un tempo che semplicemente passa fra un'attività e l'altra mentre parte il pilota automatico del ruolo che hai con ciascuna e dentro rimane tutto ingarbugliato? Per capire cosa vogliamo, per me bisogna prima comprendere chi siamo.

    Siamo quelli che gli altri ci inducono ad essere? Io non penso. Anzi, è proprio da lì che si parte con la pulizia per riscoprire se stessi, quando si riconosce come in modo automatico (e spesse volte anche non voluto) ci comportiamo alla presenza di altri facendoci trascinare dal loro gioco che poi diviene anche il nostro.

  • Secondo me finchè non avrai il coraggio di chiudere definitivamente con la tua "ex" moglie, non andrai da nessuna parte.

    Addirittura non avete neanche formalizzato la separazione...

    È bello vedersi per il bene della bambina, ma che senso ha tutto il resto?

    in questo momento non ricordo quanti anni hai, ma riferito a chiunque non solo a te, secondo me se non si riesce a mettere un punto non si può andare avanti.

    Poi che tu sia invischiato in un'altra relazione complicata è un altro paio di maniche.

    <3 <3 <3

    *sara swarovsky*

  • Ma vedo che soffre l'idea dell'abbandono, della solitudine e del fallimento. E quindi rimando.

    Capirei se ancora viveste assieme ma, se ho ben capito, così non è. Di fatto siete separati agli occhi del mondo e della figlia. A questo punto, non formalizzare la separazione per tua moglie è solo uno stillicidio. Non lo stai facendo per lei ma per te, vuoi tenere la porta socchiusa nel caso andasse male con l'altra (della quale, evidentemente, non ti fidi).

  • Sarò franca e diretta (avviso)... concordo con chi ti suggerisce la "comodità" come argomento per non fare. Mi ricordo le tue riflessioni, molto dettagliate ed estese, ben scritte ma tendenzialmente egoriferite. Non si va oltre l'ego, l'autocompiacimento, una sorte di masturbazione fine a se stessa.


    Ho l'abitudine di immaginare una persona dietro le parole e di te mi sono fatta l'idea di una persona lenta e pesante, un po' pigra... seduta al bar ad osservare la vita che scorre.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Juniz è quello che ho sentito io leggendo il post di anonimotriste, non avrei mai saputo argomentarlo così bene come hai fatto tu.

  • Ciao anonimotriste per me il problema è uno solo: non sai chi sei.

    Se non sai chi sei, non sai cosa vuoi.

    Se non sai chi sei, ti appoggi ad ogni stampella possibile.

    Se non sai chi sei ti lasci trasportare dalle emozioni del momento andando alla ricerca del brivido piuttosto che della sostanza che dentro di te, è evidente, aneli.

    Se non sai chi sei, non sei capace di lasciare la tua vecchia relazione e usi la scusa di non ferirla per giustificare i tuoi bisogni che in questo modo vengono parzialmente soddisfatti e le tue mancanze.


    La domanda che io mi potrei al tuo posto è: voglio veramente scoprire me stesso?

    Perché da quello che vedo io, nel tuo caso la risposta è no.

  • Leggendo questa risposta in successione a quella di Juniz si ha un parere completo anche dal punto di vista tecnico.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Ho l'abitudine di immaginare una persona dietro le parole e di te mi sono fatta l'idea di una persona lenta e pesante, un po' pigra... seduta al bar ad osservare la vita che scorre.

    Non so se di solito ci azzecchi, ma nel mio non ti sei avvicinata nemmeno un po’.. "persona lenta e pesante, un po' pigra... seduta al bar ad osservare la vita che scorre" è esattamente il contrario di quello che sono.

    Se fossi lento e pigro, seduto ad osservare, sarei rimasto “"elicemente sposato" a farmi lavare e stirare i vestiti, trovando la cena pronta quando torno a casa dallo stesso lavoro che faccio da 20 anni magari un po' noioso ma che mi lascia nella mia tranquillità..

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