Cito:
"In effetti la "classificazione dei comportamenti" operata dagli specialisti in termini medio-psicologici condiziona la percezione sociale dei comportamenti medesimi. Un esempio illuminante è fornito dalla parola "omosessualità", che appare a metà del XIX secolo.
Prima, a rigor di termini, l'omosessualità non esisteva come categoria a parte; esisteva la sodomia, che era un atto e non una "tendenza", un modo alternativo della sensibilità o una "predisposizione genetica". L'omosessuale di oggi non corrisponde certo al sodomita di ieri, nello stesso tempo oggi sono classificabili come omosessuali atteggiamenti che, in assenza di atto sodomitico, nel passato sarebbero stati considerati null'altro che aspetti dell'amicizia."
È l'aver creato la parola ad aver creato la categoria, e l'aver creato la categoria ha reso possibile la persecuzione o la discriminazione della categoria stessa. Quindi anche l'identificazione. Ogni categoria, ogni etichetta, sarà sempre troppo limitante per poter includere l'immensità di un essere umano, anzi, permetterà di poterlo sostituire con una definizione che giocoforza non potrà mai rappresentarlo senza sminuirlo, lo stesso vale per il no-vax, per il "negazionista", il no-mask, ed ora per il "negazionista climatico".
Ovvio che ciascuno debba essere e sentirsi libero di fare quello che si sente, ma è una nostra decisione quella di identificarci o meno in quelle etichette, quelle saranno sempre svilenti e limitanti.
E comunque nel mondo animale, così come nell'essere umano, a procreare sono solo i due vecchi ed obsoleti generi quando si uniscono, tutto il resto sono meri atti sessuali che non potrebbero mai essere promossi dalla natura che infatti non ha creato affatto una contronatura. Quella "contronatura", se così vogliamo definirla, ce la siamo creata noi con le nostre categorie, nelle quali ci identifichiamo (sbagliando?) ed alle quali dedichiamo forse più tempo di quanto meriterebbero.
Se ci fosse una categoria che ci includesse tutti non esisterebbero lotte per avere pari diritti. Nessuno certamente sarebbe avvantaggiato o discriminato rispetto all'altro.
Ora abbiamo addirittura 78 "generi" con tante belle bandierine, qualcuno le vuole?
Abbiamo bisogno di quelle per sapere chi siamo, cosa vogliamo, chi ameremo?
Il 14enne omosessuale che fa outing ha già deciso prima ancora di prendere la patente che amerà per sempre solo degli appartenenti al sesso maschile? O che farà solo sesso con gli uomini ma amerà anche le donne? E poi come fa a saperlo prima?
E se poi cambierà idea? Uscirà dall'etichetta.
Perché dobbiamo giurare fede ad una bandiera prima che a noi stessi? Questo mi chiedo.