Posts by papaveroviola

    Sul discorso della cosiddetta maggiore intelligenza degli individui con sindrome di Asperger, a me convince immaginare il cervello come lo aveva descritto Garden in passato, come una rete di strade e autostrade di neuroni collegati più o meno saldamente. Se nei primissimi mesi di vita, invece di formarsi un'ampia rete di sterrati, che darebbero accesso a molteplici possibilità e che verranno asfaltate in maniera graduale in base agli stimoli e alle esigenze del proprio ambiente, si formano subito solo due o tre autostrade, si creano percorsi di pensiero estremamente veloci in alcuni ambiti, mentre altre aree del cervello rimangono meno sviluppate o selvagge. Queste ultime, in particolare, sembrano riguardare prevalentemente le abilità sociali e l'empatia, che restano così meno accessibili.

    Questo spiegherebbe perché, in quelle autostrade del pensiero, un individuo possa risultare plusdotato rispetto alla norma. Poi bisogna vedere se lo è in qualcosa di facilmente riconoscibile e 'apprezzabile' dagli altri o no. Ricordo ad esempio di aver letto il caso di un autistico (forse una coppia di gemelli?) che pur presentando un generale ritardo cognitivo, aveva la capacità di contare istantaneamente il numero esatto di fiammiferi gettati a terra.

    Più che una intelligenza maggiore quindi una intelligenza a distribuzione non uniforme in un sistema comunque finito, con alcune capacità tanto sviluppate a volte da sembrare quasi sovraumane e carenze (probabilmente) proporzionali in altri ambiti .

    Il discorso dei vaccini e dell'autismo lo eviterei, perché è stato smentito in tutte le salse. E' più la paura del vaccino che non altro. Ne è una prova inversa tutte le altre teorie che ruotano attorno ai vaccini e che sono totalmente incompatibili tra loro. L'unico punto comune è la paura.

    Non per aggiungere legna al fuoco della tua pira, ma questa è una tipica frase che non significa niente. Viene ripetuto come un mantra che qualunque tipo di correlazione è da escludere, ma la conclusione è tutt'altro che pacifica, se si va a indagare e rifletterci un poco. Anche in presenza di una predisposizione genetica (che sarebbe la causa 'ufficiale') con l'avanzamento delle conoscenze sull'epigenetica, si sa che la manifestazione dell'autismo (e non solo) semmai dipende dall'interazione tra fattori genetici ed esposizioni ambientali, come stress prenatale, infezioni virali, o fattori tossici che fossono attivare o silenziare determinati geni. Trigger che potrebbero essere di qualunque genere sì, dall'esposizione all'inquinamento, anche elettromagnetico, all'aumento dell'età in cui si intraprende una gravidanza, compresi adiuvanti e conservanti iniettati appena nati e da lì in poi con cadenza regolare per anni (e come si può, seriamente, sostenere che non abbiano alcun tipo di effetto?). Si potrebbe obiettare: e con tutti questi presunti colpevoli come mai accusi i vaccini? Questo sposta il punto senza snodare nessun dubbio, perché l'idea non è affatto escludere il resto, ma includere i vaccini nelle possibilità, cosa che invece oggi è peggio che evocare Satana sacrificando gattini. Magari è pure un aumento esponenziale di tutti questi fattori INSIEME che sta producendo la quantità abrnorme di problemi degli ultimi anni, ma lo si sa se si studia e se non si rifiuta a priori una ipotesi.

    Invito tutti inoltre, d'ora in poi e non solo in relazione ai vaccini, a prestare attenzione a frasi costruite su questo modello: "non ci sono prove che i vaccini possano funzionare come "trigger" scatenanti dell'autismo nei bambini predisposti geneticamente" e a ragionare sulla differenza con questa formulazione: " ci sono prove che i vaccini non possano funzionare come "trigger" scatenanti dell'autismo nei bambini predisposti geneticamente".


    Edit: "Non per aggiungere legna al fuoco della tua pira": voleva essere una frase scherzosa, ma non ho messo emoticon e non vorrei fosse preso come flame (anche questa è una battuta, ma ora metto faccina :) )

    Ora la domanda e': tutti i commenti sotto a quel video in cui ci si immedesima invece nel camionista, sono indice di mancanza di empatia? La mancanza di empatia e' una caratteristica riscontrata soltanto in chi ha un disturbo antisociale di personalita', o disturbo narcisistico, o forse anche borderline. Quindi o siamo di fronte ad un epidemia di psicopatici tale da comprendere ormai una grossa fetta della popolazione, oppure c'e' qualcosa di sbagliato nelle definizioni dell'empatia.

    E' un discorso interessante e penso che la risposta sia no, non sono un branco di psicopatici. Allora forse situazione personale e contesto (e propaganda) possono 'chiudere' o 'aprire' i canali dell'empatia, per un tempo più o meno breve.


    Una persona anche fortemente empatica in un momento di casini suoi o se si sente in pericolo, potrebbe avere meno energia e quindi disponibilità a accollarsi anche sentimenti altrui, anzi, mi viene da dire che il rapporto potrebbe essere inversamente proporzionale.

    Così su particolari temi, con la propaganda si può riescire a guidare quell'empatia verso una direzione particolare, anche controintuitiva. Basta cambiare i soggetti/oggetti di pericolo, rischio o ingiustizia.


    Guarda con la pandemia: sono convinta che il problema non fosse nella mancanza di 'empatia' delle singole persone, ma molte di queste sono entrate talmente in risonanza con un punto di vista da cancellare completamente l'empatia per gli altri possibili, arrivando a pensare e scrivere -con convinzione e incredibile naturalezza- le peggiori atrocità.

    Se sapessi cos'e' l'empatia potrei rispondere.

    Se ti avessi chiesto cos'è l'empatia avresti pure ragione, ma non è la mia domanda. La risposta a: che cosa ti muove dentro? può anche essere Niente. Se invece è 'qualcosa', mi interessava capire quale cosa.

    Dici che le inibizioni sono aumentate (all'inizio del racconto che hai fatto qui); prima -da ragazzina- non c'erano o erano trascurabili?


    Non ho molti consigli pratici, più sensazioni: che sia qualcosa che dipende dall'idea di merito e di piacere come ricompensa, piacere inteso in senso largo, non solo sessuale. Quindi io mi chiederei che rapporto ho con il concedermi dei piaceri (di qualsiasi natura: dal riposo, al cibo, alla cura del corpo); se avverto il piacere come accessorio, o una perdita di tempo, o un lusso che non posso permettermi, se non addirittura qualcosa di riprovevole, perché non lo merito.


    Penso cercherei anche di capire quale è lo spazio che occupo e come mi ci sento, perché e quando voglio rendermi visibile e quando passare inosservata; dov'è che mi percepisco invadente o invasa.


    Se qualcuno di questi fosse un nodo problematico proverei a lavorarci, imponendomi in qualche modo la legittimità del piacere (gioco volutamente sull'ambivalenza tra nome e verbo e quindi qui da leggere: piacere prima di tutto a me stessa). Cosa per niente facile e che parte prima di tutto dal riconoscimento e l'ascolto delle proprie senzazioni, che per alcuni è già un passaggio tutt'altro che banale.

    Prima di entrare in topic, per curiosità: tu con chi empatizzi in questo esempio? O anche: quali sono le prime emozioni che ti suscita, che voce senti in testa, ti muove qualcosa di viscerale a parte la spinta ad approfondire la vicenda o a indagare i punti di vista degli altri su di essa?

    Verissimo, mi ero dimenticata la questione degli ormoni. Se non sbaglio, però, almeno su questo in Europa dovremmo essere messi meglio rispetto ad altre zone.

    Posso chiederti se ti ricordi se questi studi sugli effetti sulle ragazzine (e altro) si riferiscono ad alimenti prodotti in Europa?

    Grazie della domanda, perché mi ha permesso di approfondire quello che avevo sentito dire da una pediatra e letto solo velocemente, e posso correggere una affermazione imprecisa: nell'UE è vietata somministrazione diretta di ormoni e steroidi.

    Da questo dato di partenza sono andata quindi a cercare la lista delle sostanze ammesse (farmaci, integratori, altri elementi presenti nei mangimi ecc...).

    Sto facendo fatica a trovarla e al momento non ho tempo, ma spero di poter continuare la ricerca nei prossimi giorni.

    Perché la mia idea è che la verità stia nel mezzo, ovvero che si eliminino le sostanze più palesemente problematiche per poi adottare soluzioni che non rientrano nelle categorie vietate, ma che producono in maniera indiretta gli stessi effetti, come la somministrazione di alimenti iperproteici, di grandi quantità di fitoestrogeni (es: la soia), o conservanti e antiparassitari che sono potenziali interferenti endocrini.

    Ma poi è davvero assurdo puntare così il dito contro il cibo come possibile cancerogeno quando l'aria che respiriamo è pessima e siamo sommersi da microplastiche.

    Questa è una falsa dicotomia che porta a concludere che è inutile preoccuparsi del cibo, se tanto è avvelenata già l'aria, e a ignorare entrambi i problemi. Penso sia possibile e giusto puntare il dito su entrambe le cose (e decine di altre, purtroppo).

    Cercando su google l'espressione "alimento controverso", tra i molti risultati che mi sono apparsi, quello più frequente è il latte. Del resto anche la Fondazione Veronesi lo presenta allo stesso modo, un alimento al centro di discussioni, che non è chiaro se faccia bene o male.

    Per il latte il problema non è solamente relativo alla presenza o meno di enzimi che ce lo rendano digeribile, ma soprattutto, come purtroppo vale per la maggior parte delle altre cose che ingeriamo, a quello che c'è oltre al latte.

    Come gli ormoni, somministrati in quantità non conosciuta (ma sicuramente rispettosa dei limiti di legge, quindi non preoccupiamoci) per portare la mucca a massimo regime di produzione nei tempi più brevi possibili.

    Gli ormoni presenti nelle carni o nei derivati del latte sono già stati riconosciuti responsabili dello sviluppo precoce nelle ragazzine; il fatto che una assunzione prolungata possa favorire l'insorgenza di tumori mi sembra sensato.


    Per nutrirsi bene occorrerebbe cercare materie prime trattate il meno possibile (posto che non esiste più giardino dell'Eden privo di contaminanti, ormai ovunque: in terra, acqua e aria) e non processate industrialmente. Che sono diventate care, come faceva notare Bruce. Anche il famoso 'pane e cipolla' del povero sono cari, se sono buoni.


    Un pezzo di terra e qualche animale da cortile (possibilmente in zona isolata, lontano da città e industrie che sversano) è l'oro del presente, non del futuro. Quota complottista: infatti stanno cercando di eliminare la possibilità di averne, gradualmente. Con limitazioni all'uso dell'acqua per innaffiare o sfruttando l'ombra delle sempre più frequenti epidemie di aviaria o suina, emergenze in cui le galline di zia Rosa potrebbero diventare pericolosissimo attentato alla salute pubblica.

    Penso che lo scudo serva a me per difendermi dagli attacchi degli altri per quello che sono. Le metafore servono a nascondere quello che provo.

    Sì, la loro funzione mi è chiara, e familiare. Ma la tua richiesta mi ha fatto pensare che sentissi il bisogno di far vedere almeno un poco di quello che c'è dietro, anche una faccia cattiva. Era solo un suggerimento, so che è molto difficile togliere i filtri di difesa, anche in posti più protetti come questo.