Posts by 17 TIR

    Ma hai letto le altre boiate che diceva?

    Certo che Sì.

    Come ho scritto, se negava o sminuiva o, peggio ancora, faceva del benaltrismo hai fatto benissimo a dire grazie e a non rivederci.

    Ma ribadisco che l'autoaccettazione nel senso che ho cercato di spiegare è un passaggio imprescindibile.

    Ho il sospetto che questa psi abbia le idee un pò confuse in materia, da quello che riporti.

    Per dirti, caro mio, è così, accettalo perché non puoi farci nulla, sarei capace pure io.

    Ma non te lo direi mai, anche perché non lo penserei.

    quando siamo focalizzati su una cosa, tendiamo a vedere in modo selettivo solo ciò che dà conferme al problema, ciò che percepiamo come il nostro opposto e perfetto, quello che pensiamo sia il modello ideale a cui non arriviamo.

    Quanta verità, e quanti problemi verrebbero risolti all'istante se di capisse veramente questo.

    Il problema è che non è facile essere obiettivi, specie con noi stessi.

    boiata dell'autoaccettazione

    Mi odierai, ma non è affatto una boiata, sempre che la psi abbia capito il vero senso del termine "accettazione".

    Se te lo ha venduto come "rassegnazione" forse ha sbagliato mestiere.

    Accettare è il primo, indispensabile passo per risolvere un problema, che deve essere inteso come provvisorio.

    Accettare non significa neppure negare, ma constatare la sussistenza di un problema ed elaborare soluzioni realistiche per andare oltre il problema.

    non è certo la fisicità il punto cardine, è il contatto con l'altro senza corazza ad un livello mentale profondo

    È una dinamica simmetrica, circolare, reciproca: il corpo innesca la mente che innesca il corpo che... etc etc ad oltranza.

    Alla fine tutto diventa una fusione olistica indistinta, un'emulsione come una crema catalana ben fatta.

    Il trigger iniziale per me è sempre di natura mentale/affettiva, poi necessito anche di consonanza fisica, per esempio una voce sgradevole è per me abbastanza repulsiva.

    Anche senza amore comunque sarebbe un essere umano quello dall'altra parte

    Certo, ma il rischio reificazione è dietro l'angolo.

    Io accetto l'altro, ma non posso dire altrettanto di ogni lato di me

    Questo è un problemone molto inibente secondo me, vale per la sessualità ma anche per ogni àmbito esistenziale.

    per quanto mi riguarda, è molto più appagante e intimo quando ci si conosce reciprocamente, quindi le prime volte sono sopravvalutate e minate da timori, mentre le volte successive possono essere più vissute proprio perché ci si esplora, ci si conosce.

    Concordo, infatti le prime volte per me sono sempre molto graduali, quasi caste.

    Spesso passo per uno tiepido, eppure non c'è nulla di più falso, ma tant’è, sono abituato a questo e molti altri equivoci nelle umane relazioni.

    Il tutto e subito contemporaneo non fa per me, è assolutamente anti-erotico.

    All'incontro successivo inventerei una scusa e me ne andrei a pescare trote, lo troverei più stimolante.

    Alla Francia gli diciamo male ma alla fine è un buon paese, funziona bene un po' tutto, tenuto in ordine, ecc, poi il francese in media è un tipo tranquillo con buon senso civico e tutto

    Infatti, da buon italofobo sono molto francofilo.

    Soprattutto è un paese Sì latino, ma anche No, è un equilibrio che trovo giusto.

    Poi i Francesi sono un vero Popolo, non un'accozzaglia informe di individualisti e di caste tribali come noi, sempre divisi su tutto tranne che sulla nazionale di calcio.

    Ho già individuato la meta, è una media cittadina in Provenza ad un tiro di schioppo dal confine, dalle montagne che frequento abitualmente e dal mare.

    Questa primavera farò dei giri di perlustrazione approfonditi, al momento ho solo fatto delle puntate in giornata.

    Bisogna solo stare alla larga dalle periferie delle grandi città.

    Già, di sicuro le banlieu parigine non le ho mai considerate.

    Ma ci farei dei giri, adeguatamente bardato per confondermi nell'ambiente.

    L'ho fatto spesso in altre città e sinora non mi è mai successo nulla.

    Poi se scappo a piedi non è facile acchiapparmi ^^

    La mia prima volta non è stata propriamente standard, ero letteralmente terrorizzato, e contemporaneamente attratto come una calamita.

    Fu all'estero, con una nord europea.

    Ero poco più che adolescente e strafatto di alcol ed altro.

    Accadde con una ragazza di 7 anni in più, fu lei a venirmi vicino, io malgrado fossi carico di sostanze non c'è l'avrei mai fatta.

    Fu quasi un abuso, lei sapeva bene cosa voleva e come ottenerlo, era decisa ma sempre assolutamente dolce.

    Ricordo che tremavo.

    Non le parlai mai della mia totale inesperienza, neppure dopo, ed ancor oggi mi chiedo se lei se ne fosse accorta ed avesse taciuto per rispetto o meno.

    La relazione andò avanti qualche mese sinché vissi nel suo paese, poi si spense per la distanza.

    Col senno di poi sono pentito, avrei dovuto stabilirmi lì con lei, lo voleva fortemente.

    Non me la sentii, ero davvero giovanissimo.

    Ogni tanto la penso, ho vividi ricordi di lei.

    Ai tempi avevo dei blocchi assurdi, se non ci fosse stata quell'occasione forse sarei qui a parlare della mia verginità.

    Darei qualsiasi cosa per rivedere, oggi, quello sguardo, mi basterebbe un attimo soltanto.

    Forse sto davvero invecchiando, questo desiderio odora di passato, di nostalgico.

    Eppure mi piace provarlo, non voglio respingerlo, è giusto che ci sia.

    Aveva un nome italiano, breve, semplice morbido: Lisa.

    Stavo osservando che in questo thread ci siamo solo noi, come se fossimo a parte

    Secondo me molti lo seguono senza intervenire.

    Per esempio io lo seguo con molto interesse dato che di indole sono attratto da tutto ciò che è considerato "poco comune". anche se non mi ricordo di aver mai postato alcunchè.

    Non ti consiglio il colore perché dipende dalla tua cromia (il tuo incarnato e i capelli), prova diversi colori e vedi quale non ti spegne la pelle ma bensì ti illumina. Dato che sei un ragazzone con un possente collo ti consiglio un colletto semi italiano in quanto le velette ampie sono più indicate per uomini molto alti, ed è più formale, nel caso dovessi essere elegante. Personalmente non disdegno le camicie a fantasia: s'intende non a righe, ma a micro quadrettini o micro puntini distanziati (da non confondere con la fantasia a quadretti che al pari delle righe, trovo molto poco sexy)

    Madò che competenza, che livello! Ma hai studiato cose tipo image counseling?

    Boh, seguo, taccio, provo ad imparare qualcosa.

    Tipo camicia, pantalone iper-aderente con risvoltino a metà polpaccio e mocassino viola senza calze?!

    Real horror! =O

    Fin qui ci arrivo pure io. :S

    In montagna il rischio zero non esiste, hai detto bene..

    Eh No, pensa al povero M. Schumacher, che destino assurdo, dopo aver vinto tutto in F1, cosa gli è capitato in una banalissima pista di sci...


    Comunque ho una certa fobia del verticale, per questo ho praticato solo semi-alpinismo: l'esposizione non fa per me, ho dei limiti che rispetto e che non ho mai voluto forzare.

    Mi piace il lato atletico, la velocità e la leggerezza più che la tecnica.

    In gergo si direbbe che spingo al massimo sul grado senza salire di grado.

    Comunque il pericolo numero uno è statisticamente l'ipotermia.

    Rischio qualcosa in più con lo scialpinismo, però ho abilitazioni ad hoc in materia e mi tengo sempre un buon margine: quand'è il caso so rinunciare senza rimpianti.

    Giusto settimana scorsa ho rinunciato per N ragioni allo Chaberton, 3100 m confine Italia-Francia e mi sono limitato a correre nei boschi intorno ai 2000 m.

    Metto una foto fatta a Cesana Torinese di come si presentava e dei morbidi boschetti alle sue pendici:


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    la quantità di persone in maglietta e pantaloncini alle 21 in alta quota è fin troppo elevata e sempre in crescita.

    Se le persone guardano sul tubo quello che fanno Simone Moro o Kilian Jornet Bourgada senza aver idea della immensa preparazione atletica, tecnica ed esperienziale di questi professionisti e pensano di imitarli, i risultati non possono essere che questi.

    Dispiace dirlo, ma è selezione naturale.

    Credo che ad Ortles sia andata bene forse all'inizio, ma non ti può andar bene 150 volte per caso.

    Evidentemente ha abbastanza testa e preparazione atletica.

    La volta che più ho rischiato la vita è stata con una guida esperta e pluri-certificata che ha preso una decisione sbagliata.

    Anche a me pareva strana, ma ho rispettato la gerarchia e l'ho assecondato.

    Oggi non lo rifarei.

    Comunque il rischio zero non esiste per nessuno.

    Ne ho conosciuti tanti che sono morti in montagna, anche professionisti esperti, campioni, gente che aveva in curriculum degli 8000 senza ossigeno, morti per una disattenzione sul monte dietro casa.

    La Montagna è questa, come la moto, la bici, le immersioni, il deltaplano, lo sci ripido etc: cose fantastiche, ma serve testa ed un pizzico di fortuna.