IBS - Sindrome dell'intestino irritabile

  • Ciao a tutti e tutte, scrivo per sapere se qui nel forum qualcuno soffre di questo problema e ha trovato soluzioni efficaci per risolvere, o almeno alleviare, la sindrome dell’intestino irritabile. Io ho periodi, come quello attuale, in cui mi fa stare davvero male. Nel mio caso, i sintomi più invalidanti sono il gonfiore e la distensione addominale (la mia pancia si gonfia così tanto da sembrare in avanzato stato di gravidanza) e il dolore al fianco destro, irradiato anteriormente e posteriormente alla schiena. C’è qualcuno nella mia stessa situazione?

    Ormai ne soffro da moltissimi anni, all’epoca feci anche la colonoscopia con biopsia e la gastroscopia con biopsia ma non si trovò nulla e i miei sintomi furono quindi classificati come colite spastica o colon irritabile, oggi diventate sindrome dell’intestino irritabile.

    Non sono più sotto Paroxetina da anni; quando la prendevo, anche questa sintomatologia scomparve praticamente del tutto. Credo sia tutto collegato al mio sottofondo ansioso-depressivo; non a caso, l’intestino contiene il 10% dei neuroni presenti nel cervello. Negli anni ho provato moltissimi rimedi e nessuno ha funzionato. Ma ho pensato che essendo passati ormai molti anni dalle ultime soluzioni che avevo provato, magari nel frattempo sono comparsi nuovi prodotti che potrebbero aiutarmi e di cui qualcuno qui ha beneficiato, anche solo parzialmente. Grazie per il vostro tempo!

  • Negli anni ho provato moltissimi rimedi e nessuno ha funzionato. Ma ho pensato che essendo passati ormai molti anni dalle ultime soluzioni che avevo provato, magari nel frattempo sono comparsi nuovi prodotti che potrebbero aiutarmi e di cui qualcuno qui ha beneficiato, anche solo parzialmente.

    Ciao. In primis è lo specialista che deve stabilire il tipo di malattia ed il suo stato di evoluzione. Si inizia con la classica cura, seguendo uno schema terapeutico "standard" per arrivare, ove falliscono, ai nuovi farmaci biotecnologici denominati anti-TNF.

    Resta inteso che lo stomaco è definito il nostro secondo cervello, pertanto se la sintomatologia arriva da stati di ansia/depressione etc. allora la cura è diversa come avrai già sperimentato.

    In bocca al lupo e per qualsiasi domanda non esitare :thumbup:

    Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza. (Oscar Wilde)


    I miei post - N.B. non sono medico né figura similare, ma questa è un'altra storia

  • Ciao! Io ne soffro da anni e ultimamente la situazione sta anche peggiorando a causa di altri problemi di salute più gravi che mi fanno stare preoccupata e in ansia. Ultimamente alcuni giorni mi sembra che da un momento all'altro qualcosa nella pancia possa scoppiare. Rimedi non ne ho trovati, ma posso dirti che quando sono in vacanza i sintomi diminuiscono sensibilmente. :)

  • Anch'io ne soffro da parecchio tempo. Io in passato ho fatto diverse visite dal gastroenterologo, ma non ho mai fatto una colonscopia. Non ho mai trovato un rimedio definitivo, ma alcune cose le ho quasi completamente eliminate dalla dieta. Per esempio il latte non lo bevo più, solo quello di soya.

  • Ciao nuova. Ci sono delle capsule piuttosto valide, Colilen, e non hanno bisogno di prescrizione. Purtroppo bisogna poi indirizzarsi verso farmaci come il Valpinax che sono però delle benzodiazepine e vanno gestite solo da un medico. Segui un'alimentazione adeguata? Dormi abbastanza?

  • Scrivo qui per non aprire una nuova discussione.

    Personalmente penso che una dieta alimentare possa essere estremamente utile, tuttavia io vado per tentativi. Purtroppo oltre alla celiachia e al lattosio, non ho trovato altri test alimentari che possano evidenziare un qualche tipo di sensibilità a certi alimenti.

    Un dietologo o un nutrizionista potrebbero aiutare in tal senso o andrebbero per semplici tentativi come faccio io?

  • Gentili utenti del forum,


    mi unisco a questa discussione, anche se avviata nel 2022, perché la Sindrome dell’Intestino Irritabile (IBS) è una condizione che colpisce molte persone e che spesso viene sottovalutata o gestita con difficoltà. I vostri interventi riflettono esperienze molto comuni: sintomi invalidanti come gonfiore, dolore addominale e distensione, la frustrazione di non trovare soluzioni definitive e la consapevolezza di un legame stretto tra intestino e stato emotivo.


    nuova, la sua testimonianza è particolarmente significativa. Il fatto che i sintomi siano migliorati durante l’assunzione di paroxetina — un antidepressivo — conferma quanto la ricerca scientifica abbia ormai dimostrato: l’intestino e il cervello comunicano costantemente attraverso l’asse intestino-cervello. Lo stress, l’ansia e la depressione possono esacerbare i sintomi dell’IBS, e viceversa. Non è un caso che molti pazienti riferiscano un peggioramento dei disturbi intestinali in periodi di tensione emotiva.


    Questo non significa che l’IBS sia "tutto nella testa", ma che la gestione dello stress e del benessere psicologico può giocare un ruolo chiave nel controllo dei sintomi. Tecniche come la mindfulness, la terapia o lo yoga possono essere utili complementi alle cure tradizionali.


    Come sottolineato da repcar, è fondamentale che la diagnosi sia confermata da uno specialista. L’IBS è una diagnosi di esclusione, cioè si arriva a definirla solo dopo aver scartato altre patologie (come celiachia, intolleranze, malattie infiammatorie croniche intestinali, ecc.). Se non l’avete già fatto, potrebbe essere utile ripetere alcuni esami (come il test per la celiachia o il breath test per le intolleranze al lattosio o al fruttosio), soprattutto se i sintomi sono cambiati nel tempo.


    Per quanto riguarda i farmaci biotecnologici anti-TNF, questi sono generalmente riservati a patologie infiammatorie croniche (come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa) e non sono indicati per l’IBS. Tuttavia, nuove ricerche stanno esplorando terapie mirate per l’IBS, come i probiotici specifici o farmaci che agiscono sui recettori della serotonina intestinale. Se la vostra sintomatologia è particolarmente invalidante, potrebbe valere la pena chiedere al gastroenterologo se ci sono novità terapeutiche adatte al vostro caso.


    Molti di voi hanno menzionato l’importanza della dieta, e infatti l’alimentazione è uno dei pilastri nella gestione dell’IBS. Tuttavia, non esiste una dieta universale: ciò che funziona per una persona può non funzionare per un’altra.

    • lariacherespiro, il fatto che i sintomi migliorino in vacanza suggerisce che lo stress e il ritmo di vita abbiano un impatto significativo. Potrebbe essere utile provare a identificare quali alimenti scatenano i sintomi tenendo un diario alimentare per alcune settimane.
    • mayra, l’eliminazione del latte è un passo comune, ma l’IBS può essere scatenato anche da altri cibi come FODMAPs (carboidrati fermentabili presenti in molti alimenti, tra cui cipolla, aglio, legumi, alcuni frutti e dolcificanti). Una dieta low-FODMAP, se seguita con l’aiuto di un nutrizionista, può portare benefici significativi.
    • Zaraki, la sua domanda è molto pertinente: un dietologo o un nutrizionista specializzato in disturbi gastrointestinali può essere di grande aiuto. Questi professionisti possono guidarvi in un percorso di eliminazione e reintroduzione degli alimenti, evitando di procedere solo per tentativi. Inoltre, possono suggerire integratori specifici (come probiotici o enzimi digestivi) che in alcuni casi aiutano a ridurre i sintomi.

    Per quanto riguarda Valpinax (contiene Ottatropina metilbromuro, Diazepam una benzodiazepina), è vero che può essere prescritto in casi di IBS severo legato all’ansia, ma va usato con cautela e solo sotto stretto controllo medico, a causa del rischio di dipendenza.


    Altri integratori che possono essere valutati (sempre con il parere del medico) sono:

    • Probiotici specifici (come ceppi di Bifidobacterium infantis o Lactobacillus plantarum), che in alcuni studi hanno mostrato di migliorare il gonfiore e la regolarità intestinale.
    • Fibre solubili (come la psillio), che possono aiutare in caso di IBS con stitichezza, ma vanno introdotte gradualmente per evitare effetti opposti.
    • Enzimi digestivi (come la lattasi per l’intolleranza al lattosio o l’alfa-galattosidasi per i legumi).

    So che vivere con l’IBS può essere estenuante, soprattutto quando i sintomi sembrano non rispondere a nulla. Tuttavia, la ricerca avanza, e sempre più specialisti stanno adottando un approccio multidisciplinare (gastroenterologo, nutrizionista, psicologo) per gestire questa condizione.


    Un cordiale augurio e saluto a tutti,


    Federico Baranzini

    Psichiatra a Psicoterapeuta a Milano

  • Grazie dottore, anch'io ho la sindrome del colon irritabile e negli ultimi anni è peggiorata. Gli ultimi esami da fare, perché li ho fatti quasi tutti, sono le prove allergiche, perché in questi ultimi 4 anni ho sviluppato una dermatite. Intolleranze alimentari mai fatte, solo analisi del sangue per il nichel che è risultato negativo.

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