Messaggi di Domenico85

    Ok, può sembrare una banalità, ma proprio perché ho avuto un attacco un'ora fa, ci ho riflettuto e penso di aver affrontato questo argomento solo in piccola parte con la mia psicologa.


    Ero tranquillo da un paio di settimane senza attacchi forti, anzi un accenno di qualche giorno fa si era placato subito e mi ero ripreso dopo un breve riposo. Poi, dal nulla, sento come se qualcosa non andasse bene e subito dopo arriva quasi sempre questa vampata improvvisa alla testa, che dura solo un paio di secondi e poi scompare. Rimane solo quel senso di agitazione sul perché sia arrivata, e successivamente mi viene quasi sempre l'impulso di andare in bagno, anche se molte volte non è nulla di solido. :grinning_face_with_sweat:


    Adesso sto riflettendo su cosa abbia potuto scatenare questa reazione, cercando di non dare una spiegazione fisica, ma mentale. Ho pensato all'ambulanza: ne ho vista una qualche ora prima, ferma mentre si preparava a caricare qualcuno che stava male. Purtroppo, nel mio quartiere, ci sono spesso ambulanze che circolano, non perché vivo vicino a un ospedale, ma forse a causa della presenza di molti anziani nella zona. Inizio a credere che il mio inconscio, anche se non ci penso direttamente, mi suggerisce il pensiero: "E se la prossima volta fossi io a dover aspettare quel mezzo?"


    Non è la prima volta che mi succede, mi vengono in mente altre volte in cui ho visto ambulanze e poi, la sera stessa o il giorno dopo, ho avuto questi attacchi. Una volta mi è successo anche solo vedendo una ragazza in farmacia sentirsi male, con i farmacisti stessi che cercavano di rassicurarla dicendole che stava avendo solo un attacco di panico.


    Ora sono a letto. Non sento calore, non ho dolori, non ho sintomi strani. Solo una lieve inquietudine.


    Mi piacerebbe sapere se sono l'unico a cui nascono questi pensieri. :slightly_smiling_face:

    Ciao a tutti, sono una ragazza di 27 anni e vorrei condividere la mia storia per sfogarmi con qualcuno, dato che non ne parlo con nessuno. Nel 2019 ho avuto i miei primi attacchi di panico e, una volta superati, ho cominciato a soffrire di somatizzazioni. Inizialmente, i sintomi riguardavano il cuore, come dolori, forte oppressione, respiro mozzato e palpitazioni. Questi sintomi erano presenti tutto il giorno, per mesi. Ho fatto tutti i controlli cardiologici possibili e ho effettuato più di 10 elettrocardiogrammi, oltre ad avere frequenti accessi al pronto soccorso, spaventata all'idea di avere un infarto. Finalmente, ho iniziato a sentirmi più rilassata e i sintomi sono gradualmente diminuiti fino a scomparire. È importante sottolineare che ogni volta che ho consultato lo psicologo, mi è stato prescritto un ansiolitico che mi aiutava a tranquillizzarmi. Dopo circa un mese, però, una nuova battaglia: stavolta l'attenzione si focalizzava sulla testa. Ho cominciato ad avere forti mal di testa che mi impedivano di stare in piedi, con dolore al collo e alle braccia. Ho trascorso intere giornate a letto con il collo bloccato e vari fastidi. In una notte di disperazione mi sono vestita senza dire nulla a nessuno e, cercando di non fare rumore, mi sono recata nuovamente al pronto soccorso. Dopo una TAC alla testa e una visita neurologica senza rilevare alcun problema, sono tornata a casa e dopo qualche giorno finalmente il mal di testa è sparito. Da quel momento in poi, tutto è andato bene e ho smesso di avere qualsiasi sintomo, tornando a una vita normale. Questo periodo è durato complessivamente un anno, fino al 2020. Durante quest'anno ho assunto Xanax solo quando necessario, secondo prescrizione dei medici, e ho fatto diverse sedute con una psicoterapeuta. Dal 2020 al 2023 (fino a marzo, quindi all'inizio della primavera) sono sempre stata bene, così bene che quando ripensavo al passato e alle cose che facevo (come correre al pronto soccorso più volte al giorno, anche di notte, per nulla), mi sentivo stupida e mi chiedevo come avessi potuto arrivare a quel punto, cosa a quel punto impensabile per me. Purtroppo, però, sono ricaduta. Da marzo, dopo essermi laureata, paradossalmente ho iniziato ad avere nuovamente attacchi di panico e, questa volta, non avevo nemmeno più lo Xanax in casa. Mi sono sentita persa perché i sintomi non si placavano, ero spaventata e soffocante, quindi sono corsa alla guardia medica per farmelo prescrivere e, dopo averlo preso, finalmente mi sono sentita meglio, ma dopo pochi giorni i sintomi sono ricominciati, soprattutto al cuore esattamente come anni prima. Non potevo crederci: oppressione fortissima, respiro difficile e tachicardia. Di nuovo, corsi al pronto soccorso. Questa volta non feci visite specialistiche, ma solo un elettrocardiogramma, una radiografia al torace e un'analisi del sangue. Oggi sono qui con un forte mal di testa, mal di collo e tachicardia e una forte angoscia. Non vedo più la luce. Il mio ragazzo non può più sopportarlo e mi dice di prendere lo Xanax e di "non pensarci". Vi prego, aiutatemi e confortatemi raccontandomi le vostre esperienze. Grazie.

    Posso dirti che da 10 anni soffro di attacchi di ansia, a volte brevi ed altre volte prolungati, alcuni improvvisi e tremendi. Sai quante volte sono stato al pronto soccorso? Una sola volta, ed è stata 9 anni fa. Ho fatto degli esami, ma senza ossessionarmi.


    A volte penso che speriamo di avere qualche malattia piuttosto che affrontare solo l'ansia, così da poter giustificare tutto il nostro disagio. Ti scrivo per dirti che mezz'ora fa ho avuto una vampata improvvisa alla testa. Ormai conosco come avviene, quindi stai tranquilla. Sento che deve arrivare qualcosa, si manifesta questa vampata del cavolo e poi mi assale l'inquietudine su quanto tempo dovrà durare questa sensazione, preoccupandomi che possa essere qualcosa di grave...

    Io spero che non si faccia pagare perché in tal caso lo sta facendo solo per guadagnare.


    Te lo dico per esperienza: un VERO dottore ti dirà sempre di andare da lui per un consulto in presenza. Una volta stavo malissimo con dolori improvvisi alla testa, ho chiamato disperato per un parere telefonico, e GIUSTAMENTE mi ha detto che per telefono non era possibile, perché per darmi una diagnosi circostanziata dovevo andare da lui e farmi visitare.


    Come ho già detto per lo psicologo non serve per forza un incontro diretto, ce ne sono tantissimi che lo fanno a distanza e quindi senza dover per forza uscire. Ma comunque ha bisogno di sentire la tua versione in prima persona. Io stesso le prime volte ero restio e schivo a parlare, poi ho capito che con la psicologa dovevo tirare fuori tutto senza vergogna e paura, cosa che non avrei mai potuto fare tramite i miei genitori quali intermediari.


    La cosa peggiore che puoi fare è aspettare, e te lo dico per esperienza. Pensi che come è arrivata sparisce dal nulla...no, purtroppo l'unica cosa che può cambiare è l'aggressività con cui torna e si stabilisce nella tua vita. Io a forza di rimandare ho solo alimentato quel mostro esterno a fare i suoi comodi. Solo quest'anno ho deciso di prendere seriamente in mano la cosa: sedute psichiatriche e psicologiche, terapia farmacologica e mentale, analisi precise e anche comportamenti diversi nello stile di vita. Quattro mesi e già noto piccoli miglioramenti, anche se so che dovrò lavorarci sopra per molto tempo ancora...


    Scusa la crudezza del post, ma aspettare e soffrire come un cane, senza accettare di avere un problema e solo trattandolo in modo indiretto mi ha fatto pensare alla mia estate di 10 anni fa. Se invece di attendere avessi deciso di affrontare la situazione come sto facendo dall'inizio di quest'anno, molto probabilmente non sarei neanche qui a scrivere su questo forum...

    Freya0093 Allora, lo psicologo serve a te e non ai tuoi genitori. Come ti hanno già detto, ce ne sono tantissimi che offrono terapia online, quindi basta anche solo un cellulare per fare una videochiamata. Questo aiuta entrambi. Ti aiuta perché parlare aiuta a sfogarsi, è inutile spiegare un disagio a una persona che non l'ha mai provato. È difficile far capire a qualcuno che non ha mai avuto attacchi di ansia, panico o depressione come ci si sente. Quindi il contatto con lo psicologo e il parlare con lui serve proprio a quest'ultimo per conoscerti e capire le tue sensazioni. Quando stavo male, telefonavo al mio dottore e giustamente mi diceva che tutto quello che gli descrivevo poteva essere tutto o niente, e doveva vedermi di persona per cercare di capire se un dolore era fisico o solo mentale.


    Non sono arrivato alle tue condizioni, ma ricordo dei giorni in cui dovevo fare la spesa a circa 200 metri da casa mia e a volte sentivo come se non avessi la forza di stare in piedi. L'altro giorno mi sentivo da solo e senza forze, e la psicologa mi ha consigliato di andare in farmacia e farmi misurare la pressione. Ero terrorizzato anche solo all'idea di fare quei 100 metri che mi separavano dal portone del mio palazzo. Il giorno dopo mi sono svegliato, ho passato due ore al parco col cane e ho anche preso la macchina.


    Sono tre anni che vivo da solo, e non preoccuparti, ho avuto gli stessi sintomi tante volte... Posso solo dirti che stare chiusa in camera ad aspettare non risolve nulla. La tua casa non è magica e non ti protegge mentre fuori c'è la strega cattiva pronta a farti del male. Serve un percorso psicologico e farmacologico lungo e costante, e non devi aspettarti miracoli improvvisi. Serve tanta, ma tanta pazienza e fiducia in te stessa per fare un passo alla volta.


    Anche al ricovero stesso non devi pensarci come il male assoluto. La tua camera non è il paradiso, non ci sono esseri o forze soprannaturali che ti proteggono. Al contrario, determinate strutture sono fatte apposta per affrontare ogni tipo di pericolo per le persone con i nostri disagi e problemi mentali. Spero di averti aiutata nonostante la durezza ma concretezza del mio messaggio :slightly_smiling_face:

    Sto impazzendo. È un mese che ho forti stati d'ansia. Il mio medico mi ha consigliato di aumentare l'assunzione di Xanax da 0,5 a tre volte al giorno, inoltre mi ha prescritto la Modalina 1 mg al mattino e alla sera. Ho interrotto l'assunzione dell'antidepressivo l'estate scorsa e ho continuato solo con lo Xanax, ma da quattro giorni che sto prendendo la Modalina, mi sento strano: vertigini, confusione. Ho molta paura.


    Ah, gli esami come l'EEG, l'EKG, la TAC e il prelievo di sangue sono risultati normali.

    Aspetta. Quindi hai smesso di assumere l'antidepressivo per un anno (farmaco che, in caso di depressione, può essere preso anche per lunghi periodi) e hai scelto di continuare solo con lo Xanax. È importante notare che lo Xanax, come indicato nel bugiardino e confermato da psicologi e psichiatri, è un farmaco che dovrebbe essere assunto solo per pochi mesi e ridotto gradualmente per evitare dipendenza o tolleranza. Inoltre, nel tempo potrebbero essere necessarie dosi sempre più elevate per ottenere lo stesso effetto.


    Ti consiglio vivamente di consultare uno psichiatra e farti rivedere il tuo piano terapeutico. Di solito si inizia con un antidepressivo e un ansiolitico, per poi ridurre gradualmente l'uso di quest'ultimo fino a sospendere completamente l'assunzione nella routine quotidiana, utilizzandolo solo in casi eccezionali.

    Anche io ero molto scettica sul farmaco e infatti ho resistito mesi senza però poi ad un certo punto non ne potevo più... sotto certi punti di vista mi aiuta ma potrebbe fare molto di più... La cosa importantissima a parere mio è la terapia, i farmaci sono solo una stampella.

    Io sono ipocondriaca da una vita e ho sempre avuto paura della morte o delle malattie ma non ho mai avuto somatizzazioni così forti. Durante gli attacchi di panico mi sento proprio morire, giuro e ho sempre paura che possa esserci qualcosa di organico sotto.

    Per prima cosa non ti devi spaventare (grazie al cavolo dirai :grinning_face_with_sweat:). Purtroppo l'ansia innesca questo meccanismo di inquietudine, alla fine si pensa: se fossi senza dolori ma con la paura sarebbe ansia, oppure se avessi dolori e paura avrei il dubbio tra lo stare male ed essere ansioso. Ma chi dice che se uno non ha dolori e non ha paura invece sta bene? Non è una certezza, quindi quando senti qualcosa di fisico e ti viene la paura o succede il contrario e ti senti spaventata e poi cominci a sentire i sintomi, devi sempre prima pensare a cosa ti hanno diagnosticato e di cosa soffri.


    La nostra peggiore paura dopo tanto penare è quella di non capire in tempo se è solo ansia o se è veramente un malore. Io in 10 anni di attacchi e dubbi alla fine sono sempre vivo senza essere finito mai in ambulanza all'ospedale :face_with_tears_of_joy:


    Ovvio che ogni volta ti scatta il pensiero, ma una cosa che ho capito è che indispensabile ribattere subito. Se riesci a reagire (e qui serve la terapia) molte volte l'ansia si spegne da sola, senza combustibile per ardere. Al contrario se alimenti i dubbi e la paura, finisce per diventare un enorme incendio, che non farà danni fisici reali ma quando c∙∙∙a lascia comunque nella nostra mentre una bella collezione di macerie emotive.

    Grazie per il consiglio, vorrei provare, oddio non so dirti a che livello sia la mia ansia, la mattina ho spesso vertigini e un senso di nausea leggera, mi sento come un vuoto nello stomaco costante, e ogni volta che mi trovo a fare uno sforzo fisico anche minimo vado in panico, e ti dirò di più, a volte vado in panico anche prima di fare uno sforzo sapendo che dovrò farlo.

    Dai sintomi che hai elencato non mi pare ansia leggera e non pensare che con questi sintomi basta farsi una camomilla e passa tutto, altrimenti a quest'ora eravamo tutti a farci di camomilla che costa poco invece di spendere un sacco in terapie piscologiche e cure coi farmaci.


    Un consiglio: evita di scegliere la strada facile, il rimedio naturale praticamente è una strada senza uscita e quindi ti toccherà tornare indietro. Comincia a pensare di percorrere la strada più impervia, con terapia da uno psicologo e farmaci se te li prescrive lo psichiatra ed accetta che non sarà un viaggio di poche settimane, ma mesi o anni.

    E che sintomi ha avuto, per scoprire di avere la SLA?

    Non lo scrivo perché era una cosa banalissima: è andato a farsi controllare pensando fosse un problema normale ed invece hanno subito capito che c'era qualcosa che non andava, infatti dopo analisi specifiche hanno scoperto la cosa.


    P.S. non riporto i sintomi anche perchè sia te che altri solo a leggerli vi preoccupereste enormemente (che poi è una delle tante manifestazioni dell'ansia). Quindi se hai fatto analisi e non hanno trovato nulla e sei invece andato da una specialista che ti ha diagnosticato ansia o depressione, allora fidati che hai quello e non la sclerosi multipla.

    Sì, certo! Sto facendo terapia cognitiva-comportamentale e anche assumendo una terapia farmacologica solo che non riesco a fidarmi/ convincermi che sia ansia, è questo il problema. Non accetto i sintomi ancora, o meglio, ne ho accettati alcuni (derealizzazione, dep ecc.) ma proprio il senso di morte non riesco ad accettarlo

    A forza di pensare ad un incognita ti stai solo rovinando la vita. Pure io ero come te, poi mi sono rotto di farmi domande esistenziali senza riuscire a darmi una risposta. Ora al massimo ho paura di sentirmi male, ma la terapia ed i farmaci mi stanno aiutando a gestire meglio gli attacchi.


    Ieri extrasistole improvvise, ho continuato a fare quello che facevo e poi ho deciso che tra prendere l'ansiolitico o un po' di bicarbonato per digerire ho scelto il secondo.


    Devi lavorare con la terapia per riuscire a gestire gli attacchi, non per cancellarli, niente si cancella...

    Hai completamente ragione! Purtroppo razionalmente ci arrivo anche io ma poi emotivamente è difficile. L'ansia mi da delle somatizzazioni che mi fanno accusare tantissimo e mi sento davvero sempre in punto di morte. A volte è difficile persino prendere una decisione.

    Ma stai andando da uno psicologo?