Ciao a tutti, sono una ragazza di 27 anni e vorrei condividere la mia storia per sfogarmi con qualcuno, dato che non ne parlo con nessuno. Nel 2019 ho avuto i miei primi attacchi di panico e, una volta superati, ho cominciato a soffrire di somatizzazioni. Inizialmente, i sintomi riguardavano il cuore, come dolori, forte oppressione, respiro mozzato e palpitazioni. Questi sintomi erano presenti tutto il giorno, per mesi. Ho fatto tutti i controlli cardiologici possibili e ho effettuato più di 10 elettrocardiogrammi, oltre ad avere frequenti accessi al pronto soccorso, spaventata all'idea di avere un infarto. Finalmente, ho iniziato a sentirmi più rilassata e i sintomi sono gradualmente diminuiti fino a scomparire. È importante sottolineare che ogni volta che ho consultato lo psicologo, mi è stato prescritto un ansiolitico che mi aiutava a tranquillizzarmi. Dopo circa un mese, però, una nuova battaglia: stavolta l'attenzione si focalizzava sulla testa. Ho cominciato ad avere forti mal di testa che mi impedivano di stare in piedi, con dolore al collo e alle braccia. Ho trascorso intere giornate a letto con il collo bloccato e vari fastidi. In una notte di disperazione mi sono vestita senza dire nulla a nessuno e, cercando di non fare rumore, mi sono recata nuovamente al pronto soccorso. Dopo una TAC alla testa e una visita neurologica senza rilevare alcun problema, sono tornata a casa e dopo qualche giorno finalmente il mal di testa è sparito. Da quel momento in poi, tutto è andato bene e ho smesso di avere qualsiasi sintomo, tornando a una vita normale. Questo periodo è durato complessivamente un anno, fino al 2020. Durante quest'anno ho assunto Xanax solo quando necessario, secondo prescrizione dei medici, e ho fatto diverse sedute con una psicoterapeuta. Dal 2020 al 2023 (fino a marzo, quindi all'inizio della primavera) sono sempre stata bene, così bene che quando ripensavo al passato e alle cose che facevo (come correre al pronto soccorso più volte al giorno, anche di notte, per nulla), mi sentivo stupida e mi chiedevo come avessi potuto arrivare a quel punto, cosa a quel punto impensabile per me. Purtroppo, però, sono ricaduta. Da marzo, dopo essermi laureata, paradossalmente ho iniziato ad avere nuovamente attacchi di panico e, questa volta, non avevo nemmeno più lo Xanax in casa. Mi sono sentita persa perché i sintomi non si placavano, ero spaventata e soffocante, quindi sono corsa alla guardia medica per farmelo prescrivere e, dopo averlo preso, finalmente mi sono sentita meglio, ma dopo pochi giorni i sintomi sono ricominciati, soprattutto al cuore esattamente come anni prima. Non potevo crederci: oppressione fortissima, respiro difficile e tachicardia. Di nuovo, corsi al pronto soccorso. Questa volta non feci visite specialistiche, ma solo un elettrocardiogramma, una radiografia al torace e un'analisi del sangue. Oggi sono qui con un forte mal di testa, mal di collo e tachicardia e una forte angoscia. Non vedo più la luce. Il mio ragazzo non può più sopportarlo e mi dice di prendere lo Xanax e di "non pensarci". Vi prego, aiutatemi e confortatemi raccontandomi le vostre esperienze. Grazie.
Guarda, ti capisco. Vent'anni fa ho affrontato una depressione e il mio "disturbo" era focalizzato sulla gola: avevo la sensazione di avere un sasso e difficoltà a deglutire, e a volte pensavo che il cibo non andasse nello stomaco ma chissà dove. Mi sono fatta seguire da uno psicologo e uno psichiatra per la terapia farmacologica, e dopo un anno sono riuscita a superare questa situazione.
A marzo di quell'anno, a causa di un dolore intercostale al torace/braccio sinistro, sono andata nel panico e la mia mente ha iniziato a pensare che potesse essere un infarto (dolore al braccio, alla mandibola, al petto). Nei momenti in cui non penso al cuore, perché non avverto dolori strani, il mio pensiero si concentra sullo stomaco e sulla gola (con il solito sintomo), avverto una sensazione di respiro affannoso (anche se ho il naso intasato) e ho la testa pesante. In questo periodo sto cercando di vedere se riesco a superare questa fase da sola, con le mie forze, anche se di recente sto iniziando a pensare di rivolgermi a uno psicologo.