Messaggi di Giacinta

    forse ciò che percepiamo come cambiamenti spesso sono solo attitudini portate a galla...dalla vita, in tutte le sue forme.
    durano nella misura in cui sono funzionali

    rispondendo ai tuoi esempi: si, ho conosciuto persone di questo tipo

    Interessante la prima frase. Non ci avevo mai riflettuto.

    Sulla seconda: puoi citare esempi concreti?

    Ognuno si eccita e si masturba a modo suo. E di per sé quello che fai tu non lo trovo nemmeno particolarmente strano né anomalo.

    Se non possiamo sentirci liberi nemmeno nello fantasticare da soli, ma quando dobbiamo esserlo?

    Mi chiedevo se qualcuno di voi (o di vostra conoscenza) ritiene di aver vissuto un cambio radicale.
    Parlo di cambiamenti che voi percepite come positivi, a prescindere lo siano in senso assoluto.

    La domanda mi sorge perchè mi domando se sia davvero possibile, non tanto cambiare rotta, ma cambiare rotta in modo stabile, poichè implica un cambiamento più profondo, una rivoluzione del nostro modo di interagire col mondo.
    A me personalmente è capitato in alcuni frangenti di cambiare , ma constato che questo cambiamento si è sempre rivelato temporaneo, ovvero torno sempre a pensare e a condurre la mia vita come in origine. Il reiterarsi di questo ciclo, ora mi demotiva nell'intraprendere una qualsiasi attività.

    Faccio degli esempio banali:
    avete mai conosciuto qualcuno che da pigro è diventato attivo e lo è rimasto?
    qualcuno che da obeso è diventato magro, e ci è rimasto?
    qualcuno che ha smesso di bere e continua a non bere?
    qualcuno che da asociale-fobico, è diventato socievole?
    ecc.

    Ciao a tutti.
    Ho 40 anni, e mi trovo a constatare di quanto sia un’età davvero particolare e di passaggio.
    Da qualche anno ho un giro di “amiche-conoscenti” molto largo. Chi già separata, chi si separerà, chi single…
    Ma tutte con una denominatore comune: scatenarsi, andare in discoteca, fare festa, sempre col morale alto.
    Lo noto soprattutto sulle separate (con figli o senza), che tirano fuori una energia che io mi sogno. Rinascono e diventano delle festaiole incallite: tacchi, parrucchiera, abiti attillati ecc. Sarà il tempo che stringe, sarà che dopo il matrimonio, devono godersi delle tappe che forse io ho già vissuto.

    Ho difficoltà ad aderire a questo stile di vita, vorrei circondarmi di persone della mia età più tranquille, ma constato con l’amaro in bocca, che quasi tutte le ragazze che conosco dai 40 in su’ siano di questo genere.
    Stasera sono a casa perchè l'alternativa sarebbe stata seratona al mare a locali alla moda. Serate che ormai mi fanno venire l'ansia più che il piacere e nelle quali mi sento sempre di più un pesce fuor d'acqua.

    Cosa ne pensate? Avete la mia stessa percezione o esperienza sulle 40enni di oggi?

    Detto tutto questo (e vi ho dato molto materiale di cui parlare) volevo sapere in base a quale meccanismo, una persona tiene piu o meno al proprio aspetto fisico, alla propria salute, alla propria immagine (curata) nel tempo.

    Ciao,
    non so se ho capito bene la tua domanda riguardante "il meccanismo" che muove una persona a prendersi cura di sè.
    Di te, io personalmente, non ho capito quale sia il meccanismo: hai parlato molto di cosa fai e quando hai iniziato... ma non le motivazioni per cui lo fai.

    Ad ogni modo credo che "il prendersi cura di sè" sia un concetto molto ampio e soggettivo.
    C'è chi va molte volte dall'estetista o impiega ore a truccarsi o a farsi i capelli o a comperarsi vestiti che possano migliorare la propria immagine, senza però andare in palestra.
    C'è chi va in palestra, ma poi non cura l'abito...

    Forse tu ti riferivi a uno stile di vita sano? movimento e cibo sano?
    Mi ha incuriosito il fatto che hai detto che le ragazze che conducono il tuo stile di vita, non sono le donne per te. Puoi approfondire? sono interessata.
    Grazie

    La timidezza credo sia un modo di rapportarsi agli altri, un atteggiamento: l'essere riservati, dolci, un po' taciturni (che a me personalmente piace molto in un uomo).
    Ma da come ti descrivi la tua non è timidezza, visto che dici di essere socievole, scherzoso, spiritoso ecc.

    E' più insicurezza nelle tue capacità.
    Ha a che fare con l'autostima e col valore che ci diamo.
    Nel caso specifico credo che subentri anche la paura, nel caso tu ballassi con queste ragazze e poi queste volessero conoscerti, di non essere all'altezza delle loro aspettative al momento di uscire, di baciarle e tutto ciò che naturalmente ne consegue. Può essere? che ne pensi?
    Se fosse anche questo, potresti procedere a piccoli step, senza pensare subito a come potrebbe evolversi la situazione: nel senso che ci balli e poi basta, senza chiedere o dare numeri o bere qualcosa al bar. Le volte successive, quando ti sei abituato allo step "ballare assieme", se una ti piace e ti chiede di bere insieme ci vai. Finchè ti abitui piano piano allo stress del "bere assieme" e così via per ogni step della conoscenza con le ragazze. Insomma, allargare a piccoli passi la tua comfort-zone, assuefandoti alle paure che ti si presentato a mano a mano.
    Da come parli, sembra che tu sia sufficientemente carino da suscitare l'interesse delle ragazze senza doverti scomodare più di tanto (credo che qualsiasi ragazzo ti direbbe che hai già un asso in mano solo per questo fatto).
    Altri consigli su come aumentare la sicurezza in te stesso non te ne posso dare, perchè io stessa a 40 anni non l'ho raggiunta. Si tratta di abbattere un mattone alla volta, in una sorta di allenamento.

    Ti dirò qualcosa di retorico, e quindi inutile nel concreto, ma che mi viene sincero.
    Che sei giovane e hai tutto il tempo e il modo per migliorare questa parte di te che senti essere un blocco al raccogliere le varie opportunità. Procedendo un po' alla volta.

    Concordo anche io con gli altri.
    Ci sono dei lavori dove l'atteggiamento e la professionalità hanno lo stesso peso, rispetto per esempio, a lavori più amministrativi.

    Da persona che utilizza il servizio di parrucchiere ed estetiste, confermo che la mia attuale estetista e parrucchiera mi piacciono molto caratterialmente.
    Mi fanno sentire non giudicata per i miei difetti fisici e quindi mi sento a mio agio.
    Credo che questa sia la cosa fondamentale per farsi benvolere. Trasmettere alle clienti che non le stai in qualche modo giudicando.

    Non importa che una parli tanto o poco. Per esempio se sei una persona silenziosa, questo può essere un vantaggio perchè se le persone sono a loro agio, partono a chiacchierare da sole ed è importante ascoltare dopodichè è sufficiente fare ogni tanto qualche domanda.
    Hai scritto che le clienti scelgono l'altra perchè è più simpatica.
    Forse la tua insicurezza si tramuta in una silenziosa seduta che viene percepita come freddezza da parte tua o distacco. E le clienti si sentono poco accettate e a disagio.
    Sono cose "di pelle" che è difficile da descrivere.
    Tu prova magari a fare qualche sorriso in più e a "interessarti" realmente alla clente quando le chiedi come sta oggi ecc.

    Allora, ho avuto diverse reazioni a mano a mano che leggevo. E tuttora ho impressione contrastanti.

    La mia impressione non è obbiettiva, è soggettiva, ed è basata sull'idea che ho io del rapporto fra maschi e femmine .
    Qualcun altro potrebbe pensarla diversamente.
    Il presupposto con cui interpreto la situazione è che fra uomini e donne, c'è sempre un secondo fine. Diverso, ma c'è.
    Le donne prendono in considerazione di uscire con uomini da cui non sono attratte sessualmente, perchè per loro è sufficientemente gratificante il solo sapere di piacere (che questa attrazione sia implicita o esplicita non importa).
    Gli uomini invece, intrattengono relazioni con la donna solo se quest'ultima è sufficientemente appetibile sessualmente secondo i loro parametri. Magari accettano che il rapporto di protragga con un nulla di fatto, perchè sono insicuri nel provarci e non vogliono perdere il terreno conquistato, che a forza di uscire potrebbe fare la differenza. Cioè diciamo, magari non sono presi, ma se capita un'occasione una tantum, perchè no?
    Applicato al tuo caso specifico, anche io sarei inquieta. Fatto sta che le amiche di lui, quelle vere, tu le conosci.
    E questo da una parte.

    Dall'altra è anche vero che questo "appuntamento tacito" fa parte di una sua routine domenicale.
    L'alternativa sarebbe rimanere a casa e rinunciare a questo momento di vita sociale, per assecondare una tua richiesta. Però questa lui la vivrebbe come una imposizione ed è probabile che, per uno abituato a gestirsi autonomamente, la viva come un soffocamento.
    Dico questo perchè, per persone che si trovano single ad una certa età e che devono costruirsi a fatica una vita sociale (perchè sopra i 35 è difficile ricrearsi un circolo sociale di qualsiasi tipo che non sia parrocchiale o di volontariato) è difficile rinunciarvi.

    Il dilemma è proprio questo, che l'ideale sarebbe che lui rinunciasse di sua spontanea volontà. Perchè questi incontri contengono la possibilità di avventure se all'interno del sestetto sono stati stabiliti implicitamente degli abbinamenti di coppia. Soprattutto col fatto che siete distanti.
    Temo però che se tu iniziassi a pressarlo su questo, lui si sgancerebbe da te o inizierebbe a tenere in piedi un rapporto a distanza sempre meno chiaro fra voi due.

    Credo che l'unica cosa che tu possa fare in questo momento è partecipare a questa pizzata e vedere con i tuoi occhi chi sono questi altri 5 personaggi.
    Capire a pelle quali sono le dinamiche di gruppo (osservare tanto, più che essere osservata) e su quelle fare le tue valutazioni sul tuo rapporto di coppia: cioè capire se puoi accettare di vivere nel dubbio.

    Io ho un'esperienza molto diversa.
    Ho avuto varie compagnie di ragazze negli anni e ognuno ha sempre pagato per sé.
    Non so se sono stata fortunata, ma non ho mai conosciuto ragazze scroccone sulla questione dei soldi.
    È capitato, con quelle con cui ci si vede una volta ogni tanto che si paga a turno il caffè o il gelato.
    O con la macchina, si fa una volta per ciascuno.
    Magari ho riscontrato altri tipi di opportunismo, ma non sui soldi.


    È una riflessione che mi viene adesso: può essere che questo capiti quando ci si frequenta poco, cioè non settimanalmente?

    Ma passare il capodanno in famiglia non è passare il capodanno da soli.

    Dovreste passare il capodanno anche senza familiari per sostenere di passarlo da soli.