Messaggi di Giacinta

    Da qualche tempo nel nostro residence è arrivata una coppia gay.
    In un primo momento i due personaggi si presentano molto amichevoli e mielosi, così mielosi che ho l'impressione fin da subito che siano quel genere di persone che "o sei con me o sei contro di me", o "amico o nemico".
    Nel giro di poco i due personaggi si rivelano puntigliosi e fastidiosi come le zanzare. Iniziano a sollevare questioni sul rispetto del regolamento e se non è rispettato in modo fiscale si sentono autorizzati a suonare i campanelli, a mettere post-it sulle porte o avvisi nell'androne. Quei pochi condomini con cui ogni tanto scambio due chiacchiere, già non li sopportano più. Alla prima assemblea cui hanno partecipato si sono posti in maniera molto aggressiva e arrogante. Io sono rimasta un po' spiazzata (presumo anche gli altri) perchè le nostre riunioni in questi anni sono state sempre molto pacate, senza particolari tensioni o scontri. Anzi, molto sul vivi e lascia vivere.
    Preciso che uno è molto effeminato e l'altro no. Quello effeminato corrisponde esattamente al gay che si imita per scherzo.
    Sono gli unici gay che conosco a dire il vero e ho sempre rifiutato lo stereotipo e il luogo comune del gay effeminato, permaloso, acido ecc. Però dopo di questi due, mi sono ritrovata spiazzata nel constatare che aderiscono perfettamente alla "c∙∙∙∙a isterica", incattivita e rompiscatole. E quindi a iniziare a pensare che il luogo comune abbia un lato di verità. Però ripeto, conosco solo questi due di persona.

    Vorrei chiedervi se conoscete o avete amici gay e come si comportano.

    Ciao Mario,
    mi spiace molto per la tua situazione e vorrei intervenire anche io.

    Ho letto tutti i post, ma non riesco a capire una cosa su cui tu non ti sei espresso chiaramente (forse per pudore... ) e precisamente se tuo fratello è riconosciuto come invalido.
    Ora io non sono un medico, ma dai tuoi scritti mi sembra ci siano tutti i presupposti per chiedere l'assegno di accompagnamento che ovviamente è conseguente al riconoscimento di una invalidità.
    Siccome poco sopra marialaura ti chiedeva se lo percepiva e tu le hai risposto che i tuoi stanno lavorando per fargli prendere la pensione sociale dopodichè procederete a richiedere eventuali sussidi... scusami, ma non riesco a capire perchè attendere anni per avviare le pratiche. Seconde me questa deve essere invece una delle vostre priorità: se viene riconosciuto con una determinata invalidità, avrete alcune agevolazioni, magari non tantissime ma per esempio l'assegno di accompagno sono circa 500,00 euro mensili... e magari sono quelli che vi permettono di prendere una persona per qualche ora al giorno in modo tale che i tuoi respirino un attimino.
    Io mi muoverei subito in questo senso.

    Io poi ho notato che spesso quando scrivi che vorresti pensare a te stesso, precisi sempre che vuoi molto bene a tuo fratello. Questo tipo di automatismo mi fa pensare che tu abbia molti sensi di colpa nel desiderare (che io ritengo una neccesità) di avere una vita tua.
    Io penso che avere un malato psichico in casa sia purtroppo una tragedia: una singola persona fa precipitare nella sua follia (ovviamente non per colpa sua) tutti gli altri componenti. Le energie di tutti sono dispiegate verso una singola persona e non tanto per ottenere dei miglioramenti o dei risultati, ma solamente per gestire un quotidiano molto impegnativo.
    Non giudicherei mai chi prendesse la decisione di allontanarsi o di affidare a qualche struttura il proprio familiare, soprattutto in presenza di genitori anziani.
    Io spero riusciate a breve a trovare una struttura per tuo fratello, e voglio dirti che se e quando avverrà di cercare di non farvi sopraffare dai sensi di colpa (lo so, poi alla fine in colpa ci si sente lo stesso, a maggior ragione se si è genitori), dovete pensare alla vostra salute mentale e fisica prima di tutto.
    In bocca al lupo

    ho provato ad iscrivermi su facebook... ma dopo una decina di giorni mi sono cancellata.

    - non sapevo cosa scrivere,
    - non sapevo a chi chiedere l'amicizia (a parte quei pochi che sento/frequento nella vita reale )... nel senso che non mi andava di chiedere l'amicizia a vecchi compagni di scuola o a parenti che non vedo da anni e la qual cosa mi va benissimo!
    inoltre sentivo l'obbligo di accompagnare la richiesta di amicizia da un messaggio di presentazione, trovavo assurdo cercare dei contatti con persone del passato senza un minimo di introduzione. per quei pochi ai quali ho chiesto l'amicizia, mi sono vista accettare la richiesta senza però ricevere risposta al mio messaggio.
    ci sono rimasta parecchio male ... anche nel constatare che non gliene frega quasi a nessuno di riprendere i contatti realmente!
    - inoltre provo una sorta di disagio a pubblicare una qualsiasi cosa sulla bacheca perchè sostanzialmente il messaggio non è "sono andato in vacanza, sto mangiando una torta, sto sul treno, sono andata in quel locale" ma VOGLIO CHE VOI SAPPIATE che sono andato in vacanza ecc. E questa cosa mi mette molto in imbarazzo, mi sembra di dire "ehi guardatemi".
    Questa è la sensazione infatti che ho quando leggo le bacheche altrui. Infatti più che il fatto in sè, mi colpisce il perchè le persone abbiano questa esigenza di gridarlo al mondo intero...
    - mi dava proprio fastidio che gli altri sapessero gli affari miei.
    Per stare su facebook bisogna avere qualche tratto esibizionista, altrimenti non mi spiego questa disinvoltura nello stare in vetrina.
    Non fa proprio per me!

    insomma... ho fatto una gaffes! mi sono fatta trarre in inganno dalla cronologia delle foto, forse perchè questo tuo disturbo è emerso da una certa età in poi.
    ciò non toglie comunque tu sia una bella 43enne.

    se graviti nel modo della moda e dello spettacolo, allora capisco perchè hai tutte queste difficoltà.
    sono gli ambienti in cui è vietato per antonomasia alle donne di invecchiare.
    è la moneta che si paga per farne parte.

    Nel corso della mia vita mi sono sottoposta ad alcuni periodi di psicoterapia.
    Dal punto di vista del cambiamento non mi è servito a nulla. Scavo e rivango sempre sulle stesse cose, ma non imparo a approcciare la vita e gli altri in modo diverso, non mi libero dei miei complessi e delle mie paure.
    Ho capito che l'unica utilità che ha su di me è tenermi a galla, è un salvagente cui mi affido quando sento che sto affondando definitivamente.
    C'è chi va in psicoterapia per un tot di tempo e risolve i suoi problemi. Non so come facciano, ma presumo si tratti di problemi contigenti più che di problemi esistenziali.

    ciao, sono anche io una 40enne.
    ti dico come la penso.

    hai fatto una domanda apparentemente troppo generica, nel senso che non hai specificato sotto quale profilo vuoi che diamo una opinione.
    come già qualcuno ha detto, dai tuoi post però traspare che il confronto che ci chiedi è sul piano dell'attrazione estetica, e su questo piano, non c'è tanto da discutere: le donne giovani vincono, hanno più possibilità di essere attraenti di una donna più grande. e se non sono attraenti a 20 anni, hanno più tempo davanti per dedicarsi a diventarlo ( ginnastica, sport, estetista, apparecchio ortodontico ecc) di una 40enne.

    fra una 40enne mediamente carina e una 20enne modella... sul piano estetico mi sembra ovvio chi vince la partita.


    Ora che ho dato la mia opinione, mi permetto di aggiungere la mia opinione su di te, su come ti presenti.
    Ho visto le foto e devo dire che "saresti" una bella 43 enne, hai un bel fisico e ti tieni bene.
    Uso il condizionale perchè quello che non riesco a digerire è l'effetto gonfio dovuto ai filler (non dire che non ti fai le punture, non ti credo e non tentare di convincermi che non è così). Hai dei bei lineamenti regolari, un bel taglio degli occhi e secondo me ne guadagneresti molto a livello estetico se rinunciassi ai filler appunto.
    Sembreresti più naturale e più in pace con te stessa e non in guerra contro il tempo.. Ed è su questo che secondo me una 40 enne dovrebbe "ambire".

    Sono convinta che una 40enne possa, passatemi il termine, "giocarsi" delle carte che raramente una 20enne ha: come ill fascino, la consapevolezza, la determinazione...
    Se tu sviluppassi di più questa caratteristiche, abbinate alla bella presenza che già hai, sono sicura non ti mancherebbero pretendenti intenzionati a fare le cose sul serio.

    Quindi ora sai cosa fare o semplicemente sei scusata se non farai nulla?

    Aristotele, come in Goutama, diceva che il "giusto mezzo" è la via alla serenità, che si ottiene attraverso la dialettica interiore e con il mondo esterno.

    sei troppo forte doctor, mi sei simpatico. :-)
    non è che ora so cosa fare, e non è che non farò nulla, ma lo trovo un buono spunto per riflettere.

    Inoltre, l'uomo vive in societa' in cui non e' libero di pensare o fare quello che crede, perche' vincolato da schemi sociali.

    Questo porta all'assurdita' del comportamento umano, secondo il quale bisogna essere forti e potenti, ma allo stesso tempo umili; bisogna essere i migliori, ma allo stesso tempo mettersi sullo stesso piano degli altri; bisogna saper difendersi, ma allo stesso tempo bisogna essere educati; bisogna sognare una bella casa, un bel partner, dei bei figli, un bel viaggio, una bella macchina, ma allo stesso tempo bisogna dire che i soldi nella vita non sono importanti; bisogna fregarsene di quello che pensano gli altri, ma allo stesso tempo bisogna farci giudicare costantemente dagli altri in esami, curriculum, colloqui, concorsi; bisogna farsi rispettare, ma allo stesso tempo bisogna imparare a subire; bisogna reagire, ma allo stesso tempo bisogna imparare ad incassare i colpi della vita; bisogna essere ottimisti e sognatori, ma allo stesso tempo bisogna essere realisti ed accettare la realta'; bisogna vivere, ma allo stesso tempo non bisogna aver paura della morte; bisogna mostrare agli altri sempre e solo il nostro lato positivo, ma allo stesso tempo bisogna evitare di vantarsi troppo; bisogna essere se' stessi, ma allo stesso tempo bisogna accettare i consigli degli altri su come tu possa diventare un "migliore te stesso"; bisogna purtroppo accettare le cose come sono, ma allo stesso tempo bisogna anche avere il coraggio di buttarsi e cambiarle; bisogna essere maturi e seri, ma allo stesso tempo bisogna non essere noiosi; bisogna restare un po' bambini dentro, ma allo stesso tempo bisogna evitare di fare i capricci; bisogna sognare, ma allo stesso tempo bisogna tenere i piedi per terra; bisogna saper trovare un equilibrio, ma allo stesso tempo bisogna anche saper sbilanciarsi per poter fare le proprie scelte; bisogna far sentire la nostra voce di fronte alle ingiustizie, ma allo stesso tempo non bisogna mai giudicare gli altri; bisogna ringraziare dio di quello che ci ha dato, ma allo stesso tempo non bisogna bestemmiarlo per quello che non ci ha dato; bisogna pensare a chi sta peggio di noi invece di continuare a lamentarci, ma allo stesso tempo non bisogna fare confronti con gli altri, perche' noi siamo unici;

    Questa me la stampo. Finalmente ho capito da cosa deriva il mio non saper mai cosa fare/dire/pensare, in nessuna situazione.

    anche a me ha commosso il video, tanto che ho cercato e ho trovato su youtube il primo video free hugs ( molto emozionante al 00:45). purtroppo io non abbraccio mai, ho un fortissimo imbarazzo a entrare in contatto fisico con gli altri... ma "stritolarsi" in libertà deve essere bellissimo, soprattutto fra persone che si vogliono bene.